KIVISTA POPOLARE 135 le azioni delle nostre compagnie s•ano possedute soltanto da 500 mila individui e che di essi appena 2 50 ne hanno la maggior parte. Questa distribuzione è in contrasto con quella della Ger• ma~ia, le cui casse di risparmio comunali hanno accumulato 15 miliardi di lire. Ivi ventuno dei 38 milioni di Prussi&ni , secondo le statistiche ufficiali dell'imposta sul reddito hanno una entrata inferiore a lire 22 per settim•rnn, e-i è perciò che la Germania ha organ:zzato l'assi:urazion..: generale contro le comuni vicissitudini della vita. La granLle maggioranza degli operai tedeschi sono obbigatorlamente assicurati contro gli accidenti, le malattie e I'invalidità - invalidità derivante da qualunque causa: malattia incurabile, infortunio grave o vecchiaia. Cir.:a 12 milioni di lavoratori sono assicurati contro la malattia; ed altri 17 milioni sono assicurati contro l'invalidità. !l numero totale dei lavoratori è di circa 17 milioni. L'effetto di queste leggi di assicurazioni della Germania è di garantire i cittadini contro i rischi comuni e costituisce un grande fondo economico per mezzo del quale essi sono posti al riparo delle vicissitudini disgraziate della vita. Il cittadino povero della Germania ha in fatto il diritto ad essere soccorso nella sventura. Esso non deve affidarsi, come il nostro popolo, alla gentrosità del ricchi. L'assicurazione generale è il risparmio organiizato e perchè organizzato perciò esso è scientifico ed economico. Sarebbe desiderabile che dopo l'assicurazione generale con metodi uguali si venga a provvedere la nazione di capitale industriale. (Cassel's Maga 1 in, febbraio) ♦ Vegesach pastore di Baar: La nuova Morate. - Non si può dire che noi oggi abbiamo una .:iviltà, poichè l'uomo dei nostri tempi non è d'animo nobile, pietoso, buono. V' è però l'aspirazione, il proposito di tendere alla civiltà vern, la quale dipende da una educazione interiore, creatrice di una interiore civiltà, la cui morale non sia determinata dal timore di un castigo al di qua o al di là di questo mondo. La nuova Morale avi à pure norme e leggi, non appoggiate all'antichissimo passato come le vigenti, le quali sc per quei tempi erano assai avanzate, non possono a vere oggi autorità alcuna. Noi speriamo tuttora in una redenzione, non da un Dio uitrater-. reno o dal Cristo morto in espiazione ma dall' idea dell'evoluzione chç spiega il male col bene sopravvissuto al volger dei tempi. li più sito comandamento della nuova Morale ·è: Fare ciò che Io svilupp > dell'umanità richiede, lasciare quanto può ostacolarlo. Ragione e Coscienza sono le stelle polari di questa Morale che non conduce a rivoluzioni ma allo sviluppo della massima libertà. E' ispirato da cattivo volere chi la crede rilassata. La vecehia Morale che vuole allevare uomimi migliori col bastone e colla frusta è pessimistica; la nuova è ottimistica; malgrado ogni profezia essa crede nell'ascensione dell'umanità, anche nei rapporti morali. Riconoscendo le cause del male, noi educhiamo meglio, con minore severità. L' Etica indi vi· duale chiede per ciascuno la pcssibilitil di svilupparsi armonicamente nell'utilizzazione d1 tutte le sue forze. Non è però cosa morale, secondo il concetto del!' evoluzione il (< godersi la vita ». L' etica so.::iale definisce come determinanti della condotta morale le condizioni di vita ddl a collettività e nella concatenazione dì tutti promuove il maggiore perfezionamento di ciascuno. In tal modo si evita che 11 sano egoismo degeneri nella coltivazione del proprio io e nella mancanza di riguardo al prossimo. La valentia si dovrà nuovamente chiamare virtù - corrispondente alla • virtus i degli antichi Ro• mani - e iI lavoro, preghiera. . Chi crde nell'evoluzione è fondamentalmente tollerante. Restringere il più alto diritto umano, calpestare la personalità ::iimmorale. ' Di questi principi teorici .derivano norme pratiche. Nessuno ha il diritto di sfruttare, danneggiare, schiacciare il suo simile. L'odierno assettamento delle imposte che non garantisce alla maggior parte del popolo il minimo necessario alla vita, richiede riforma radicali. Se deve combattere contro la penuria di abitazioni, la diso.::cupazione, gli errori del lavoro a domicilio, perchè il popolo tedesco possa dirsi veramente civile. Il lavoro delle donne in molte industrie significa una profanazione della maternità; un'immoralità, perchè ne uccide il frutto. Altrn compito del1 'etica sociale è la lotta contro l'alcoolismo, la tubercolosi, le malattie sessuali. Non si comprende come lo Stato possa avere interesse ad ottenere con spese enormi uomini inferiori ed insanabili. E' guasto un falso sentimento di pietà. Se il sacrificio di essere inferiori è necessario allo sviluppo dell'umanità è lecito farlo, naturalmente con tutte le cautele che la scienza offre. Esporre ali' obbrobrio il suicida negandogli onorata sepoltura è una crudezza: non nei singoli si deve cercare la colpa, ma dove essa è veramente. Anche l'educazione dei bambini deve es. sere diversa; bisogna allevare giovani orgogliosi e pieni di forza, non pieghevoli a furia di punizioni alla volontà dei ge. nitori, Neseun rimpinza r.ento di scienze morte. La guerra che trascina 'a morire i giovani vigorosi, e protegge gl' inferiori dovrà sparire. L' inflizione delle pene ri. sponde al sentimento di vendetta. Se la pena di morte non potrà venir abolita, almeno non sia offerta a pubblico spettacolo. I delitti sono malattie dell'umanità : devesi scemarne le cause; non condannare secondo la lettera della legge ma rin tracciare le origini del delitto e lasciarsi convenientemente guidare dall'indulgenza - libera lotta fra i due sessi. La vec. chia morale è fatta per gli uomini La questione femminile è capitalissima questione di civiltà. ll gran numero di donne che restano nubili significa una enorme perdita di materiale umano. Si detre riconMcere da tutti che un uomo il quale abbandona una fanciulla è l'antitesi d Il' uomo d'onore. E' pure immorale generare un figlio senza avere da nu - trirlo ed allevarlo ; delittuoso se manchi la volontà. La m ssima anticipazione possibile del maritaggio potrà ri muovere la prostituzione con tutte le sue conseguenza una riforma del matrimonio e l'incivilimento del concubinaggio vi potranno contribuire. L' igiene della razza vuole che si coltivino gli individui mi• gliori, e medi, si estirpino i cattivi e gli scadenti; a questo intento non si dovrà rifuggire dalle misure più energiche. (Der Monismus, gennaio 1909. ♦ D.r L. Sofer: La forza di pacifl.caztoue fra i popolt della teoria sulle razze.-La teorica sulle razze deve in ambienti me.·itevoli d'esser presi sul serio lottare con prevenzioni che si possono comprendere quando si legge e si sente quale guazzabuglio di menzogne e di contraffazioni si viene insegnando sotto la bandiera della teorica sulle razze dalle strade e dalle birrarie, da certi libri e giornali, talvolta anche da cattedre. Appunto ai seguaci della teoria sulle razze deve riuscire doloroso che non vi sia stata illusione di razze o viltà di singoli , dal Medio Evo ai nostri tempi , che da qualche falso profeta non sia stata coperta col mantello di una teoria costrutta ad usum delphini. il traviamento dell'opinione pubblica è a tal segno che anche la gente ben pensante ne è suggestionata. Basti ricordare che la guerra fra Inglesi e Boeri venne quasi generalmente rappresentata come una guerra di razze, da contrasti di razza motivata. La verità è che Boeri ed Inglesi sono due tronchi consanguinei - germani del Nord ed
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