Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 4 - 28 febbraio 1909

94 RIVISTA POPOLARE non soh ] ero dei sinistri leggieri, ma anche di quelli gravi; ciò che non si sarebbe dovuto verificare, se quella ragione fosse stata la vera. Anche un' altra opinione che si riferisce alla cresciuta sconsideratezza dei lavoratori per il rischio di un infortunio, a causa delle assicurazioni, si è lasciato cadere. E' infatti ·ridicolo pensare che i lavoratori vogliano porre ìn giuoco la vita e la salute in vista di un inadeguato risarcimento. Si è dovuto perciò fare la non gradita constata• zione che la causa del cresciuto numero di sinistri è a ricercarsi nella maggiore intensità delle forme moderne di produzione, nel più frequente impiego delle macchine, nella insufficiente applicazione delle disposizioni legislative a tutela dei lavoratori. L'anno 1907 non ha presentato alcun cambiamento di fronte ai suoi precedenti, ma si è ugualmente ,i.~ 11so con una più alta cifra di infortunii. Compr1.,s1 1 casi recentemente aggiuntivi furono nell'anno 1907 pagate j'ldennità a 887921 danneggiati, 77,807, vedove, 106712 figli e nipoti ~ 41_25 parenti della linea ascendente; come gemton e nonn1. Accanto a qnesti ricevettero le sovvenzioni di legge ancora 15,504 mogli o mariti, 32,541 figl! e nipoti. e 264 parenti della linea ascendente guah congiunti Ji ,:innegg"ati ricoverati in cas: d1_salute; ~v:.icchè ndl'insieme le persone avenu dntto a sovvenzione furono 1,224,874. Queste indennità non furono facilmente concesse, ma spesso vi fu bisogno di una lotta accanita, prima che i danneggiati o i loro parenti v~ _riu: scissero. Ciò dimostrano anche le 417,957 dec1s10m rese dalle « ..Associazionidi mestiere » contro lè quali in 70,957 casi tu sollevato appello al tribuna!~ arbitrale. Dato ciò è facilmente concepibile che nei dati del segretariato del lavoro occupi il primo posto l'assicurazione contro gl'infortunii, e presenta la maggior richiesta d'informazioni. Nell'anno 1907 il segretariato del lavoro mostra tutto insieme 419,832 persone richiedenti notizie, delle quali 79,244,173% , si riferivano all'assictirazione. contro gl'infortunii. Queste cifre sono molto eloquenti: esse già ci dicono, quali lotte si agitano tra i danneggiati ed i rappresentanti delle Associazioni. Ma esse non lasciano scorgere quaìe insieme di bisogni, miserie, fastidio e desolazione si nasconda sotto di essi: ciò chiaramente si releva dai dati del segretariato del lavoro, se si dà uno sguardo al capitolo « Assicurazionecontrogl'inf ortunii. « Prestazioni volontarie » delle « Associazioni di mestiere >> In nessun altro campo della legislazione sociale le condizioni sono così desolanti per i lavoratori, perchè questi devono sostenere una lotta tremenda e snervante per ottenere i diritti loro spettanti. Non già che solamente i rappresentanti delle Assicurazioni, le << Associazioni di mestieri », siano responsabili, no~anche la lègge è colpevole in questo perchè presenta delle disposizioni insufficienti ed inadeguate. Specialmente ciò si verifica dove il legislatore fece appello agli scopi sociali delle Associazioni cli mestiere, ed al posto di disposizioni coercitive, si contento di dare ad esse il dritto di accordare le prestazioni dichiarate per una via statuta11~1, <: di (°'stendere le disposizioni legislative. Questa procPÒ~':"anon ha fatto buona prova, perchè alle elette Associazioni non interessa co~cedere ai danneggiati più di. quanto la lègge prescnve. Co~ì nessun dato ci informa che sia stato messa in pratica dalle Associazioni la dlspo5izione del § 9 alinea 5° della Legge sugli icfortunii, per la ~uale ai danneggiati che si trovino privi di lavoro scnz:t colpa a causa dell' infortunio può essere concesso un aumento transitorio di i:1dennità. Dove le Corti arbitrali risolsero tale questione in favore dei danneggiati, fu sempre fatta viva opposizione dalle Associazioni di mestiere. Accertamento del valore del lavoro di un anno Una maggiore imperfezione della legge di as~icurazione contro o-l'infortuni si riscontra nelle rnsufficiente indennhà per le conseguenze del sinistro. Non basta che al danneggiato non si computi· tutto il danno corrispondente all'accidente, ma a lui viene accordata so.lo una rendita dei 2 / 3 del valore accertato del lavoro di un anno; che anzi i danneggiati delle industrie ao-ricole ricevono in realta ancora di meno, perchè 0 il calcolo della loro rendita non si basa sul lavoro efl:ettivo di un anno, ma sulla somma media stabilita dal magistrato distrettuale o circondariale. Questo accertamento ufficiale resta molto al disotto del salario effettivo dei lavoratori dell' agricolture e delle foreste. Che tale sistema· duri ancora, è da attribuirsi, in parte alla colpa dei lavoratori, poìchè si riscontra nei loro circoli una grande ignoranza ed indifferenza riguardo alla interpretazione della media ricompensa del lavoro di un anno e di salarii giornalieri locali. Le organizzazioni operaie potrebbero invero provocare qualche migliora mento. L'indennità a coloro che restano del tutto privi di aiuto ed agli ascendenti \ Per semplice decorazione paiono scritte,_ secondo le notizie del segretariato, le disposizioni intorno alla indennità da concedersi a coloro che restano privi di aiuti ed agli ascendenti. La prima dovrebbe essere concessa, secondo il § 2 alinea 3. 0 della Legge sugli infortunii, quando il danneggiato per le conseguenze dell'infortunio resti non solo disadatto al lavoro, ma anche talmente privo di aiuto, da non poter vivere senza l'assistenza di un estraneo. In tal caso può l'indennità raggiungere il 100 °/0 del valore del lavoro di un anno. Quanto raramente però si verifica un tal caso ! A coloro che sono rimasti privi di ambedue gli occhi di regola è concesso un aumento fino all' 80 ° /o, La stessa indennità ricevette un colpito, il quale aveva completamente perduto le dita di. ambedue le mani, tranne i . pollici. Se in casi così tristi è dato solo una indennità parziale; quali estremi saranno necessarii per avere come indennità l' intero valore del lavoro di un anno? Questa economia pel pagamento dei dannegg~ati. è purtroppo a deplorarsi anche in altre occas10m. Per. il§ 18 della legge citata i parenti della linea ascendente, genitori, nonni ecc. del colpito morto hanno diritto, nel caso che vivano esclusivamente o in gran parte a carico del defunto, ad un'indennità complessiva del 20 °lo della ricompensa per il lavoro di un anno, fino alla cessazione del loro

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