Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 21 - 15 novembre 1908

566 RI::VItS•T A POPOLARE ~ . - delle istituzioni monarchiche? Non sarebbe una spesa di lusso spropositata quella della Germania che spanderebbe almeno cinquanta milioni all'anno per godersi come capo dello Stato un degenerato, cui si è dovuta applicare la camicia di forza? Di fronte a questo benefizio assai problematico, c'è un pericolo grave molto più probabile. Un giornalista sensazionale, monarchico reazionario, ha osservato che la Francia ride dei fiaschi diplomatici della Germania, che si seguono e si rassomigliano e soggiu uge che i Tedeschi sono irritatissimi e si sentono umiliati; vistisi impotenti sul terreno della diplomazia essi vorrebbero prendersi la rivincita su quello delle anni. Chi sa? Forse il giornalista, che scrive da Berlino, ha ragione. E non è l' Imperatore che ha detto nella intervista famigerata che egli solo vuole la pace e rhe i suoi sudditi vogliono la guerra? Forse questa è la sola verità. parziale che egli abbia detta. Comunque, questo pauroso stato di a11imo dei Tedeschi non sarebbe che il prodotto delle istituzioni monarchiche. • Il trionfo del Trusts. -Nel precedente stelloncino viene rilevato in questo stesso numero tutto ciò che di buono può presentare l'elezione presidenziale americana in contrasto coll'ereditismo imperiale monarchico; ma noi abbiamo il dovere di rilevare i lati brutti della lotta elettorale per la Presidenza della repubblica americana in sè stessa. Se mai fosse stato necessario un fatto di più a dimo• strare come il partito repubblicano ed il governo repubblicano degli Stati Uniti sieno, malgrado i reboanti discorsi del Roosevelt legati mani e piedi ai Trnsts, lo intervento del Rockfeller in favore di Taft ha co:-npiuto questa opera. Nel fervore della lotta, i grandi magnati dei Trusts si tenevano quatti, quatti pensando e sperando che i loro affari sarebbero stati fatti dal partito repubblicano senza il bisogno ch'essi scuoprissero il loro gioco. Difatti sarebbe stato molto comodo , per lorQ, che il nuovo eletto avesse l' aria di essere sincero nella sua lotta antitrustista quanto ne av_eva l'aria il Roosevelt; ma la campagna serrata éd ostrnata del Bryan , e le rivelazioni brutali dello Hearst, alle quali , sia pur controvoglia, il Roosevelt dovette assentire, avevano scosso un po' la posizione sicura dello sfiatato campione dei repubblicani, ed allora i Trust, buttata via la maschera , sono corsi alla riscossa. Rockfeller dichiarò che il candidato repubblicano è il migliore dei candidati ; Rockfeller parlò per tutti i magnati della finanza americana ; ebbe la approvazione dei Morgan, dei Gould, dei Vanderbil t, degli Schwab, degli Harriman , degli Astor, di tutti insomma i miliardari che acciuffata per i capelli la repubblica degli Stati Uniti la prostituiscono alle loro voglie. Rockfeller ha parlato per tutti, magnificato Taft, e Taft è stato eletto. Se la sconfitta del Bryan non avesse nessun altro significato, è chiara la rivelazione e i Trust hanno essi , e non Roosevelt e il suo gabinetto, governato l' America, e che essi e non Taft ed il gabinetto che egli si sceglierà continueranno a governare l'America. Ma la sconfitta del Bryan porta altresi con se, come conseguenza logica, il falliwento del partito democratico e perciò la completa assenza di controllo su la amministrazione del partito repubblicano. Ormai i Trusts possono tranquillamente badare ai loro affari. Per dar della polvere negli occhi ai gonzi di tanto in tanto q 11alche trusts sarà. condannato alla multa di qualche milione di dollari , che non pagherà , come lo Standard oil C.y non ha pagato la multa di 125 milioni alla quale fu condannata per abusivo ed ilJegale eserc1z10 delle sue facoltà. Nelle elezioni passa te una qrnnde parte delle spese fu sostenuta dai Trusts; in gueste elezioni i Trusts sono scesi in campo apertamente dando denaro e procacciando voti, dichiarando che biso.o-na, per il bene del paese , votare per Taft. Natural~ente una nuova opposizione si forma, quella del partito socialista : ma non è ancora abbast~nza forte. Gompers, il famoso presidente della Federazione operaia è stato trascinato nella caduta da Bryao. Indipendenza degli elettori socialisti del vot0 dei _quali, contrario a Taft, egli si dichiarava e rit~neva sicuro ? No: semplicemente debolezza: i loro voti non bastano a spostare la situazione ; non dimeno è probabile che sieno essi che raccolgano l'eredità del partito democratico e se non alle prossime elezioni, a quelle successi v~ si avranno molte probabilità di riuscita per i 1 candidato socialista. E' vero che allora , avverrebbe qualche cosa di veramente serio agli Sta~i U~iti, v~sto che i Trusts non sono disposti a lasc1ars1 togliere dalle mani il governo repubblica~o che ~ -. m~lg~·a.do e a dispetto delle commoventi d1chiaraz1oni d1 d1smteresse e di lealtà - intieramante a loro soggetto. + La politica estera Inglese. - Nel. ba~c~e~to d'insediamento del Lord Mayor di Londra 1_1 ;11rn1s.,ro Asquith ha pronunziato un discorso ~otevol!s~1mo per il tono che lo ha caratterizzato. Il pnmo mrn1stro Ino-lese ha dichiarato che le nubi che ora offuscano il ~ielo politico Europeo saranno presto ~iradate, ~he l_a situazione è delicata ma che rn tutti è unanime 11 proposito ed il desiderio di uscirne s~nza _las~iars~ trasportare a risultati gravi. Questo è 11desid~r10 di tutti meno che dell'Austria la quale dopo essersi ~ene prepa.rata ad ogni eventualità s'è pr~sa l~ ~osma e l'Erzegovina lasciando che gli al trì ch1acch!er11;1t0a_n~o quan_to può loro far piacere. Ed in propo~1to il. m1mstro Asq uith ha parlato. Sennonchè a chi studia. co!1 P.ttenzione il discorso si rivela subito un passaggio 11 quale, malgrado l'ottimismo, potrebb~ anche rappresentare 1rna velata, minaccia. A proposito della recente annessione e della dic~iarazione d'indipendenza della Bulgaria egli ha detto: e Relativamente ~Ila q~est~one della Bulgaria e della Bosnia ed Erzegovma,. l ~tt_itudine del governo inglese è sempre sta~~ ch1anss1ma. L'Incrhilterra si basa sull'accordo stabilito fra le potenz; nella conferenza del 1878. Essa afferma che i trattati internazionali non possono esser 1:11odifi~atdi a uno dei firmatari senza il consenso degli altn e ta! principio deve essere applicato anche al trattato d1 Berlino. Le modificazioni apportate a questo trattato debbono, per esser valide, essere accettate dalle altre potenze compresa la Turchia ~. . Questo potrebbe anche implicare il fallimento della proposta conferenza se l'Austria si ostina a volere cbe della annessione nella conferenza stessa non se ne discuta; ma se ne prenda soltanto atto. Asquith ha anche fatto sentire che egli non è sicuro che la pace nel mondo non sia turbata ; e per ogni eventualità, egli ha dichiarato : è bene che la superiorità navale dell' Inghilterra rimanga immutata ed indiscussa. I! ministro Inglese è stato misurato e circospetto; alcum dicono ottimista; lo è difatti per quelli che non ne conoscono il temperamento. L'ottimismo nello Asquith è questione di carattere non di ragionameuto, e, dato il carattere di lui, il discorso non rivela affatto che la situazione in Europa sia scevra di pericoli e forse immediati. Nondimeno è bene sperare di no; ma, meglio ancora è di tenersi parati agli_:eventi. L'amicizia nuova del!' Inghilterra e della Russia che ha giovato grandemente alla Francia in questi ultimi giorni a proposito dell'incidente di Casablanca fl delle assurde pretese tedesche, è una dimostrazione lampante che l' Inghilterra pur tendendo alla pace e volendolo si prepara alla guerra. La politica estera dell'Inghilterra si rivela dunque tutta sotto una luce sola : non provocare; ma neppur tollerare provocazioni, serbare fede piena alle amicizie , ma intanto provvedere ad essere

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