RIVISTA POPOLARE 563 della situazione. Noi non sappiamo se la colonia ci sarà mai, economicamente, molto utile; anzi ci permettiamo, per ora, di dubitare dell~ tanta vantata utilità e fertilità della Somalia. Il Benadir non è l'Eldorado, non è neppure un paese in massima parte fertile. Ma siccome una, anzi due zone fertilissime vi sono e ne potremmo ricavare certi vantaggi, siccome, politicamente, cotesto territorio può esserci utile, e siccome ormai ci siamo e non si ha il coraggio di venircene via, vale la pena prendere le misure necessarie per rimanerci, e rimanerci con vantaggio e decoro. In Africa, e su le popolazioni africane hanne prestigio e diritto a dominio i più forti: le popolazioni si fanno amiche e rimangono fedeli di quelli che possono sevei:amente, fieramente colpirie; o che, promettendo loro protezione, assicurano loro il tranquillo sviluppo dei loro commerci, la pace dei ]oro mercati, la sicurezza dei loro villaggi. Riusciamo noi a far qnesto? II diario Carletti sembra, in ultima analisi, dire di no. Noi battagliamo si, qua e là, a difesa di tribù e popolazioni che ci sono arniche ma non con molta efficacia, e questa nostra insufficiente azione ci scredita invece di avvantaggiarci. Il Mullah tende insidie, brucia villaggi, sconfina e razzia carovane. i Dervisci fanno altrettanto. La nostra colonia è formata a Nord ed a Sud da orde d1 predoni ben determinati a non lasciare in pace le tribù protette da noi, le qua.li tribù potrebbero da un giorno all'altro stancarei di far la parte delll\ verga fra il maglio e l'incudine : e allora ? Questa è l'incognita. Fintanto che le tribu Migiurtine, Gheladi, Obbia e le altre del nostro possesso e protettorato ci rimarranno fedeli - e ciò sarà per tanto tempo quanto ci troveranno il loro tornaconto - la situazione sarà, più o !!leno felicemente, sostenibile; ma il giorno in cui la fedeltà di queste tribù ci venisse a mancare, noi potremmo dire tosto addio alla nostra colonia del Benadir. Fino a quando le tribù fedeli· troveranno il loro tornaconto nel serbare a noi la loro fedeltà? Questa dimanda forma il complemento del1a incognita. La guerriglia contro il Mullah, le scaramucce contro i Dervisci non sono una tale azione che possa valere a debellare per sempre gli irreconciliabili avversarii. Gli Inglesi hanno trovato mezzo di spingere il Mullah, a raziare il nostro territorio, liberando cosi il loro della sua presenza : a noi rimane il compito di vincerne, le trnppe, non solo, ma di impadronirci della sua persena, e finirla una volta per tutte con questo temibile patriota africano. Poichè il Mullah è il Robin- Hood, il Ghiao di Tacco dell'Africa Orientale. Egli vuole fuori ~li stranieri dal suolo africano. Si può dargli torto? Dal punto di vista della giustizia e del diritto certamente no; ma poichè le condizioni create dalla nostra occupazione del Benadir lo cacciano fuori della costa geografica e politica - malgrado il trattato che, grazie alla solita e ben nota intelligenza dell'on. Tittoni, io ba fatto sultano - è assolutamente necessario che egli e la sua potenza scompariscono da1la faccia del- !' Africa. Ma per riuscire a questo intento ci vuole molto di più che brevi incursioni, e saltuarie guerriglie quali si praticano ora dallejnostre"colonne~volanti, al Benadir. E' una campagna in regola che occorre; campagna per la quale sono inevitabili danari ed uomini molti. Il risultato poi ne vale la pena? Menelik ha trovato mezzo di essere lasciato in pace dal Mul1ah, mettendo frb. se e I ui una larga zona di territorio deserto ; gli Inglesi tengono in rispetto il Mullah facendogli di tanto in tanto duramente sentire che essi sono i più forti; ma intendiamoci bene nè Menelik, nè gli Inglesi sono assolutamente al sicuro delle imprese del brigante nero. Solo egli ha più facile preda nel territorio Italiano, e fra le tribù amiche degli Italiani. E' naturalmente egli le razia a nord, mentre i Dervisci le razziano a sud ; tutto ciò è sempre a dispetto delle nostre guerriglie e delle nostre incursioni. E' naturale che a lungo andare, se non protette e difese meglio, quelle tribù si alieneranno a noi; e allora? Valga o non valga qualche cosa il nostro possedimento africano, doverlo perdere perchè non abbiamo saputo o voluto a.gire doverosamente, sarà, in ogni modo, amaro assai. Ma, o agiremo energicamente; o avremo vanamente speso tempo e denaro in quei possedimenti. + Cose russe - La Russia Oostltuzlonale.- Delle cose interne della Russia da pare :chio tempo non ci occupiamo. Oggi riprendiamo la trit:ite cronaca riproducendo da uno degli ultimi numeri della Revue queste pagine, grondanti sangue. e La situazione politica si riassume nelle esecuzioni delle qnali Tolstoi ha dipinto tutto l'orrore nel suo vibrante manifesto del 13 giugno. Si esiliano, si torturano, s'impiccano, si fucilano coloro che pensano che tutto non va nel migliore dei mondi nella Russia e che hanno l'audacia di dirlo. « Col ferro e col fttoco ! Tale potrebbe essere la divi sa tratta da un'opera del Sienkiewicz, delle famose bande nere che, avendo alla loro testa personaggi notevoli hanno creato il partito politico fallacemente detto dell' Unione dei veri russi, allo scopo di soffocare le proteste popolari e di organizzare i pogroms. e Dal 1906 fino all'aprile 1908 , 3500 sediziosi furono condannati a morte dai tribunali; 2680 tra i quali 10 donne , furono impiccati o focilati per ragioni esclusivamente politiche in questa Russia dove « fino a questi ultimi tempi, la pena d, mo,·te non era riconosciuta dalla legge I ~. Nel 1907 su 11.066 condannati, 2442 lo furono ai lavori forza tì (444 per una durata iadeterminata, e 1978 per 18.714 anni), 413 alle colonie forzate, 3311 a 2771 ann(di carcere; 1041 a 2376 anni d'internamento; 981 a 1427 anni di fortezza ; 779 a 128 anni di prigione semplice e 427 a 949 anni di battaglione di disciplina. Ecco i motivi di queste condanne : Penadi lavori morte forzati Partecipazion~ a moti (compresi gli scioperi) 207 805 Movimenti agrari 2 39 Partecipazione ad una organizzazione politica 55 628 Terroristi politici 686 384 Partecipazioni ad espropriazioni . 61 2 443 Terroristi agrari. 75 87 Giornalisti. Totale per condanna 1637 2386 Colonie forzate Altre Totaleper pene motivo 123 1862 2997 2805 2846 258 1392 2333 14 173 1257 I 5 92 I 162 2 24 187 174 175 413 65'.l'.2 10958 In febbraio 1908 in Mitawa in Curlandia 2 pe1:sone furono condannate a morte per essersi impadronite preeso un proprietario di 25 kopeki (60 centesimi); un altro aneha a morte per aver rubato un orologio di 7 rnbli (L. 18,55) I La percentuale per categoria dei condannati a morte è la seguente; è tolta dal giornale P1·avo (Diritto): Contadini . .. 42 per 100 Operai 28 > Cittadini. . . 13 > Militari . 5 > Studenti. . . . 4.5 • Prigionieri rivoltati . . 3 > Funzionari e professori liberali . 1.5 > E si ignora la cifra delle esecuzioni alle qual i pro• cedette senza forma di giudizio la polizia. L'anno scorso a Sebastopoli si titrapparono le unghie ad alcuni accusati per costringerli a far confessioni.
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