Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 21 - 15 novembre 1908

582 RIVISTA POPOLARE nazionalità senza perdere la originaria. La Svizzera) la Danimarca e l'Inghilterra appartengono· a questa categoria di Stati. In alcuni casi la doppia cittadinanza risulta per uno soltanto degli Stati interessati ; ma in altri il riconoscimento d' essa è bilaterale : così la convenzione fra la Spagna e la Repubbliea Argeotina del l r settembre 1863 ; il trattato del Bankroft del n febbraio 1868 tra gli Stati Uniti e la Germania del nord ecc. Dunque, i precedenti non mancano. I nostri concittadini che si trovano nell'Argentina possono essere ripartiti tre categ0rie: r0 coloro che sono considerati e trattati come italiani dall'l talia, come argentini dall'Argentina; 2° coloro che, per avere soltanto stabilito il loro domicilio o la loro residenza laggiù, sono considerati e trattati come italiai.i tanto dall' uno che dall'altro Stato ; 3° coloro che, per essersi naturalizzati nella repobblica, hanno perduto la cittadinanza originaria , e souo quindi tanto qui che là trattati e coosirlerati come argentini. La prima e la seconda categoria possono, nell'interesse dei due Stati, formare oggetto di accordi. Le parsone appartenenti alla terza categoria si trovano in condizione perfettamente regolare: hanno infranto il vincolo originario e nulla è da innovare ri spetto ad essi. Rispetto agi' individui della seconda categoria , l' Italia dovrebbe assumere, di fronte all'Argentina, l'impegno di consigliare, favorire e facilitare loro I' acquisto de Ila cittadinanza locale. Ma i due Stati, mediante apposita convenzione, dovreb bero dichiarare di riconoscere appartenenti ad un tempo all'[- talia e ali' Argentina tutti coloro che oggi sono trattati del!' I• talia esclush·amente come italiani e dall'Argentina esclusivamente come argentini. Data la continuità dell' appartenenza all'Italia dell'italo-argentino, nel caso che egli ritorni stabil - mente nello Italo d'origine, esso riacquisterà immediatamente l'esercizio di tutti i suoi diritti. (Rivista coloniale, lugli,J-ottobre 1908). ♦ Edourard Payen : Dopo un anno di crisi nordamericana. - La borsa di New York accenna già allo ri presa. Al principio dello scorso settembre, i valori erano in rialzo. Ma questo non basta per dire che la :risi sia finita : bisognerà esaminare altri sintomi economici. Dando uno sguardo agi' introiti delle ferrovie, lungo il 1908, si osserva che essi continuano a diminuire rispetto allo stesso pericdo del r907. C1ò significa che il traffico continua ad essere .:iepresso e che Jr. forze economiche languono tuttora. Anche I' attivi, à delle st· nz::: di c0mpensazione si mantenne inferiore si:10 all'agosto di quest'anno, a quella dell'anno precedente. Molti sperano nell'abbondanza dei raccolti agricoli; ma questi, invece di bat tere il reco1·d, si annunziano soltanto discreti. La pruduzione del grano era stimata, al 1 ° di ottobre, a 6 59 mi !ioni di bu r• heles, in luogo di 634 miloni del 1907 e di 735 milioni del 1906. Il numero delle fallite, annch'esso importante come espo• nente della situazione, si mantiene sempre altissimo. Il movi~ mento commerciale è anch'esso di poco conforto. Nell'agosto del 1908 si ebbe un lieve miglioramento, ma l'ammontare degli scambi continuò a rimanere inferiore a quello degli anni precedenti. Dati questi fatti, la conçlusione e facile. Lo stadio acuto della crisi è passato, ma non si può dire che la guarigione è arrivata, Invece, ora soltanto ha principio la convalescenza. Dopo la crisi del 1893, la ripresa degli affari si ebbe solo nel 1896. Senza volere stabilire un rigoroso parallelo, che non avrebbe ragione d'essere, potranno dire che solo verso ii 1910 si potrà sperare la completa ricostituzione deil'economia americana. (L'Économiste Jrançais, 24 ottobre 1908). ♦ Alcuni articolisti prendono di sana pianta i nostri riassunti delle Riviste estere. Quei signori potrebbero citare la fonte a cui ,1ttingono. Sarà comodo servirsi del lavoro degli altri; ma è anche dover- so citarli. N. d. R. Angel Marvand: Il duello anglo-tedesco a Washington. - L'Inghilterra e la Germani&. si contendono I' a• miei zia degli Stati Uniti. Sino a due o tre anni fa, gl' inglesi avevano il sopravvento a Washington e i tedeschi erano cor dialmemente antipatici a tutta l'Unione. Parec..:hi fatti avevano determinato questo stato d'animo. Lungo la guerra ispano americana, un clamoroso incidente tra l'ammiraglio germanico Diedrich e il commodoro Dewsy, inasprì gli americani. Ven - nero dopo i conflitti dipkmatici di Samoa e del Venezuela che diedero maggior tenzione ai rapporti dei dtJe paesi. La remissività germanica non riuscì a dissipare le prevenzioni degli Stati Uniti. Guglielmo II non si scoraggiò per questo. Egli volle che Alice Roosevelt fosse la madrina di un yacht tedesco e inviò negli Stati-Uniti il fratello, Enrico di Pru;sia. Volle financo regalare alla città di New York la statua del suo grande avo: di Federico li. Ma queste testimonianze di simpatia non riuscirono a far dileguare l'indifferenza di Washington. Me alcun tempo dopo, la situazione migliorò per la Germania. Si dice che il merito del miglioramento spetti all'ambasciatore tedesco, il barone Speck von Stemburg. Certo , è questi un uomo di energico temperamento e di notevole iniz stiva. Pubblicò egli due articoli nella ~ North Amedcan Review e nulla lascia intentato per dimostrar che tra gli Stati. Uniti e la Germania non vi è e non v1 sarà mai alcun contrasto d'interessi. Fatto è che lo spirito pubblico americano si modificò via via. A ciò influì il rinnovamento dell'alleanza anglù giapponese. Negli Stati Uniti si notò che mentre ciò avveniva e mentre le altre nszioni seguivano l'inghllterra nell'avvicinarsi al Giaprone, la Germania, al contario non stipulò alcun ac - cordo coll'impero del Sol Levante. li signor Hearst, il capo della stampa gialla, il prof. Burgess, dell'Università di Columbia, cominciarono a patrocinare apertamente un'alleanza colla Germania. L'Inghilterra si accorse di ciò e corse al riparo moltiplicando gli sforzi della sua politica ameri.:anofila Regolò tutte le questioni urgenti cogli Stati Uniti, dimostran io In esse una grande arrendevelaza. Riguadagnò terreno. Ma la Germania insiste ancora per ri prendere il preJominio. Le nazioni più forti d' Europa si ac corgono che nelle loro future contese riuscirà prezioso l'a'uto o la benevo\enza degli Stati Uniti. ♦ Camilla Testei-a: [I debito deJle grandi città. - La cifra totale dt::I debito di una grande città è il dato più positivo e più organico della sua vita. Posto, grosso modo, che per ogni 100 lire di debito ia spesa media annua tra ammortamento ed interessi sia del 5 °lo, si avrà che per ogni milione di debito graverà la spesa media tra ammortamenti ed intere~si sul cittadino della città ipotetica di un milione la spesa annua di 5 cent. e per un miliardo di.,.debito la spesa individuale annua di L. 50. Ora quanto costa costruire una grande cittf1 e provvederla di tutto ciò che oggi richiede la vita di una città civile! • Ecco il problema vitale delle organizzazioni urbane moderne, specialmente delle grandi metropoli. Parigi. - Con una popolazione di 3 milioni e un bilancio per servizi municipali di 370 milioni di lire, ha un debito di 2.521.937.501 lire, in cifra tonda due miliardi e mezzo. Questo debito grava r er interessi ed ammortamento sul bilancio della città per circa 113 milioni all'anno. Poichè il bilancio totale di questa è all'incirca di 370 milioni, il servizio del debito grava quindi sul bilancio stesso per circa il 30 per cento; ed ogni abitante ha un carico annuo medio di lire 123 per tutte le spese dei servizi municipali, e di queste, lire 86

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