Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 21 - 15 novembre 1908

L<. 1 V l S ·1• A P OP U L A H. t:. 573 ed i poteri dello Stato greco si guardarono sempre dall' intervenire (nella politica delle bande). Fiduciosi della loro politica estera , ebbero fiducia nell'opera della Porta e delle Potenze. Sui primi dell'agitazione del 1902 il governo greco vieta l' esportazione delle armi nella Macedonia, nel marzo 1903 a Larissa fa arre'itare un gruppo di volontari macedoni; nell'aprile arresta a Kuvethu una banda di greci. Nell'agosto dello stesso anno si accentuano i rapporti amichevoli colla Turchia , molti giovani greci domandano al governo di passare la frontiera ed il governo rifiuta, nonostante che il patriarcato abbia inviata. alla Porta una violen tél protesta per i misfatti bulgari. Nel 1904 si formano nella Macedonia le prime bande greco-macedoni indigene: fu allora che visto im pegn:ito l'onore e l'interessè dell'ellenismo, vista e presentita l'ostilità delle potenze pel mondo ellenico, l:i. popolazione del Regno greco giudicò di non potere abbandonare i connazionaii macedoni, che in fo1Jdo lottavano per la difesa e la gloria della Greci:1. Ed inviarono denari e qualcheduno passò allora il confine, legittimamente ». « Fu sotto questa forma, tutta peculiare al mondo ellenico, che si originò e si svolse tra essò la politica delle bande : essenzialmente movimento indigeno di difesa. Il Libro rosso pubblicato nel 1906 dal Governo bulgaro, è la documentazione più evidente di questa genesi storica. Del resto sin dal 1902 sir A. Biliotti, console generale inglese a Saloniceo, scriveva: « I greci saranno obbligati a sottomettersi ai comitati (bulgari) o a ricorrere a rappresaglie >). La loro situazione fu aggravata dalla amnistia accordata successivamente dalla Turchia ai Bulgari, amnistie che equivalevano a un decreto d'impunità >) (pag. 150 e 151). Tutto questo è vero ; ma è vero al tre si che alla organizzazione, al funzionamento delle b:rnde greche contribuirono le condizioni generali, che favorirono quelle bulgare e la tradizione della lotta politica e religiosa esercitata dai Greci contro i Turchi per mezzo delle bande. Alla statistica la sua ultima parola sulle bande. Nella Rurrielia nel 1906 secondo il 'Bulletin d' 0rient (8 dicembre) esistevano: Bande Bande Bande bi:lgare grecho serbe nel Vilayet di Salonicco 38 1 2 » li li Monastir 23 10 6 , "1> » Kossowo 15 6 Totale 76 22 12 Le bande tra Greci e Bulgarl stanno, adunque in ragione inversa delle scuole. L' Amadori Virgili, però, non ostante il suo filoellenismo confessa << che la « differenza numerica esprime una diflerenza di attività in rapporto inverso ; poichè sono le bande greche e le serbe che agiscono con maggiore efficacia (pag. 167). Si rilevò che la Turchia era stata tollerantissima verso la propaganda scolastica ; ma di fronte alla violenza ed al brigantaggio delle bande uno Stato per quanto debole ed affetto da paresi e da abalia doveva intervenirè. Questo dato ci dà ia misura dello intervento turco contro le bande. Dal Marzo 1906 a Febbraio 1907 le truppe turche ebbero 56 scontri colle bande bulgare, cui uccisero 242 membri. + Sin qui si è parlato della propaganda civile o barbara dei vari partiti e delle varie nazionalità· ma non si è parlato di bande e di scuole albane;i; e sono gli albanesi , di cui s' in tra ttenaono spesso i giornali italiani. Diamo , perciò, opp~rtuni chiarimenti su questo elemento etnico, che in Italia ha ci_rca 100.000 rappresentanti in Sicilia e nel Mezzog10rno. . Nell' _Epiro (parte ?el vilayet di lanina) la situaz10ne si presenta cosi: elemento epirota-patriarchista >> valacco-ellenizzante >) al banese-ortodosso-pa triarcalista >) >) musulmano. Data questa situazione non vi è stata mai una vera organizzazione a base di bande. L'elemento albanese tosco, in parte ortodosso, vive in armonia relativa cogli epiroti. La lotta si restringe tra i greci , i pochi rumenizzanti, e !l governo turco. Questa lotta ha portato alla formazione sporadica di qualche banda, ( 4 o 5 di numero: non più), ma subito disciolta. Propaganda rumena e governo turco ancien regime hanno trovato i partigiani tra gli albanesi musulmani, ma non per spirito politico; ma solo perchè certe classi di albanesi sono facilmente assoldabili per certe imprese: come si assoldano per fare i cawas. Nella Macedonia non vi sono state bande albanesi. Solo alcune bande di mussulmani-albanesi di • ' turchi valahadi e di koniarissi (provenienti dall'Asia Minore) assoldati dalla propaganda rumena. Del rerto, prima delle bande, il brigantaggio era una istituzione macedone speciale per gli armanti albanesi-mussulmani del vilayet di Monastir e del yilayet di Kossovo (vecd1ia Serbia). Nel vilayet di Salonicco oggi non vi sono albanesi; alrncno cosi sostiene la maggioranza degli uomini politivi e degli scrittori. In tatti solo i sangiac. di Dibra ed El b;1ssan ( vilayet di Monastir) sono stati escluse dalle riforme, perchè albanesi. Nell'Albania propriamente detta (Skutari e part~ di Kossovo e nella parte nord di fanina) non v1 sono mai state bande di nessun genere, e di nessuna razza. Le statistiche ufficiali turche sulle bande (citate a pag. 166 e seg.) non parlano infatti di bande albanesi. L'opera delle bande si è esercitata solo tra i cristiani : ed in ogni caso l' Amadori crede di potere dire che l'elleno è stato ed è in migliore accordo di tutti i gruppi cristiani colla popolazione musulmana. • Data l' eutente generale nell'Epiro tra gli Albanesi toschi - ortodossi e gli elleni ortodossi, la questione delle scuole non potè far nàscere un conflitto. Del resto scuole albanesi non vi sono : vi sono scuole turche - mussulmane, presso le moschee, dove gli hodja (preti mussulmani) qualche volta insegnano in albanese. L'Albanese è mezzo d'insegna• mento per lo studio del turco. Le scuole dipendono in Epiro come in tutto l' Oriente dall' organizzazione religiO'sa ; o dal ricono• scimento giuridico-civile della nazionalità ; e la na-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==