Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 20 - 31 ottobre 1908

RIVISTA POPULARt 549 vera , dell' intimità profonda , della tenerezza sconfinata e r.ommovente : guardate come si amano e si strofinano e si spulciano amorevolmente a vicenda il cane ed il gatto, in quelle case in cui regna l'abbondanza, in cui la padrona ha carezzc: per tutti, e in cui il padrone non mancherebbe di distribuir scapaccioni e pedate a chi osasse turbare la pace per sem plice e capricciosa malvagità ! Ma, già, dice bene quali.osa di simile anche l'autore, poco oltre, quantunque a prò della tesi opposta! Nè posso, qui (ci vorrebbero due o tre volumi I), segnalare, nè tanto meno discutare, tutti i principali ar 5omenti pei quali passa, a zjz.zag, la geniale scorribanda del nostro anonimo : il suo libro è di quei pochi, che sarebbe piacevole leggere a turno, ad alta voce, poche pagine per sera, in una specie di circolo, tra pochi amici, per trarne argomento di spassioneta discussione, o meglio di semplice ma saporita conversaziane: quante cose da confermare o da .:ontraddire, da rettificare o da completare, da interpretare altrimenti o da trarre a conclusioni ulteriori, in tutti questi arguti capitoletti su le rivoluzioni e il sicut erat, sul popolo credulo e sui mestatori ciarlatani, su l'istruzione obbligatoria r, sull'utilità, anzi la prov• videnzialità dell'analfabetismo, su gli scioperi e sulla tirannia del numero, su ciò che accadrebbe il giorno in cui i socialisti diventassero i più forti, e sul colpo di stato che Sua Maestà il Re dovrebbe fare per scongiurare i' immane disastro ..... , e così via : perchè, con questo , non siamo ancora a metà del terribile libro, nel quale, a farla corta, sono poi negati i così detti « diritti dell' uomo », la pretesa « uguaglianza ~ dei cittadini, la supposta buona fede dei caporioni della democrazia, l'interessato • lealismo » dei regi funzionari, il forzato patriottismo delle mandre umane condotte al macello guerresco, la esistènZa dell' << io >>, che non è fatto se non dal coincidere di molti ~ no.1-io » in un individuo, il gran valore della vita eh' è un minimo attimo in confronto dell'eternità che la pre - cede e la segue, e del mistero immane della morte e dell' aldi-là, l'importanza e la preminenza della realtà sull'illusione, eh' è invece quasi sempre il maggior bene concesso agli umani le fonti di tutta la nostra scienza e sapienza, i sensi, che poi per poco che si àlterino, si modifichino, si armino di sussidi artificiali, s'aumentino o scemino di uno, ci mutano a un tratto I' aspetto e il concetto dell' universo ... Che ne dite? C' è da averne lé vertigini. E, in sostanza: è, o non è, verità tutto questo? E chi può rispondere? La verità oggettiva, per me, non esiste; e la soggettiva ha tante facce quanti son gl' individui che pensano: è vero tutto ciò che ciascuno pensa in buona fede con la sua testa e dice sincerame:ite con la sua par ola. In questo senso , il libro dello • Spregiudicat0 , merita oavvero il suo titolo, t:d è schietta Verità. E passo a un libro di tutt'altro genere e di ben più facile e rapida lettura, tutto di fatti e nit:nte di teorie, che ho divorato tutto in una volta , fra il levare e il tramontare del sole, e che mi resta nella memoria e nel pensiero come una bella e piena giornata di vita vissuta nell' arte : il !ibro (To - rino, Streglio) è di Antonio Russo-Ajello, e , sotto il titc,lo di TRAGEDIAE SCENADIALETTALEd, iscorre specialmente di Tommaso Salvini, d'Eduardo Scarpetta, e di Giovanni Grasso: ma di chi non parla , inoltre, o poco o assai , fra quelli che in qualsiasi modo abbiano, od abbiano avuto, qualsiasi relazione diretta o indiretta con l'uno o con l'altro di questi tre trionfatori della scena? Perchè il libro (l'ho detto) non è di astratte disquisizioni d'arte, ma di concrete e abbondantissime informazioni di cronaca, di agile e fervido reportage personale; è una m1111erad' aneddoti , raccontati alla buona , con schietto ottimismo il più delle vo!re, come in una riunione famigliare, come al caffè, come al circolo, tra amici , tra colleghi , tra vecchi o nuo~i conoscenti : quante cose , in queste trecento nitide pagine , alle quali le frequenti illustrazioni fotografiche accrescono il sano sapore di realtà e d1 vita, e l' incalzar del racconto e delle digressioni conferisce I' animazione d' uno spettacolo cinematografico! Salvioi destinato ali' avvocatura; Sai vini soldato e prigioniero; il sordo che sente benissimo ..... un pugno di ferro; Salvini seminudo alla ribalta; Salvini in America; le prime lacrime d'un giornalista; Salvini baritono; la vocazione e lo studio ; la polemica con Zacconi ; i figli , i discepoli, gli ammiratori, i parenti, gli amici di Salvini; i suoi amori, i suoi peccati, i suoi difetti, la sua fede politica; e poi: Scarpetta, i suoi predecessori, il suo ambiente , i suoi miseri esordi, la prima paga (una lira la settimana ! ), le sue furberie, i suoi tiri, le sue peripezie, le sue vittorie; la villa dove finalmente , ride lui ll; la sua proteiforme attività d'interprete, di riduttore, di autore; e poi ancora: il teatro dialettale sici - liano ; Giuseppe Rizzotto , i << Mafiusi ll scritti e i maffiosi vivi e veri; chi sia l'autore del dramma famoso; i porcellini di Ferrasani ; la compagnia Grasso e b sue vicende; Min1Ì Aguglia e Totò Majorana; il cantastorie e /' op1·a di li pupi;. il teatro sanguinario e la propaganda criminale; odf e gelosie; l'anima siciliana; Grasso impulsivo; Grasso superstizios,J .... Ma.... o ricopiare il libro, e Streglio non vuole; o ricopiare l'indice, e non voglio io. Streglio dice: , Comprate ! ~; e io : , Leggete I ll Dal teatro al ;omanzo: a un romanzo delizioso, quantunque mediocremente scritto, come forma, dal punto di vista sco:a - stico ; ma, come dico, delizioso : perchè, viceversa, pieno di stile, cioè di personalità, di sincerità , di freschezza, d'osservazione, d'evidenza, di finezza: è di uno sconosciuto, o meglio di uno che per me era tale fino a jeri , ma che ormai non dimenticherò più : ManfredoPlnelll : ed è la cronistoria , la biografia completa, fin da bambina e fino alla morte, di una donna, L' INCOMPRESA: cronistoria affascinante, perchè tratta certamente dal vero, composta senza dubbio a base_ di confidenze intime, di lunghe espansioni, di racconti uditi forse alla spicciolata e di mano in mano accuratamente annotati : le piccole quotidiaqe visioni ed intuizioni degli uomini e delle cose, i pensieri ed i sentimenti, i tuffi del sangue ed ì brividi dei nervi , le opere e i sogni , le fantasticherie e le nostalgie della ragazzetta, dell'adolescente, della fanciulla, della donna 1 tutto ciò è riferito e rappresentato con una tale semplicità e nat-uralezza, espresso con tanto s11pore di vita vissuta, provata, compresa , che si sente bene che non può avere che qut:sta purissima e mirifica fonte di tutte le migliori cose dell' arte d' ogni tempo e paese : si sente tanto, anzi , che ne viene il dubbio che un uomo, un maschio, anche possedendo il tesoro di tutte le confidenze e di tutte le confessioni d' una donna ... o due, non sarebbe in grado di servirst:ne così femminilmente in un'opera letteraria; e che, quindi, questo Manfredo non sia invece, per avventura, una Manfreda .... Fatto sta, che in questa singolarissimo composto d'ingenuità pensosa e di intricata psicologia, non solo la figura principale, ma tutte le molte secondarie , femminili , sono delineate con una sicurezza e con una suggestività meravigliose ; mentre quelle maschili non valgono altrettante ; o , per dir meglio, anzi per correggermi addirittura , hanno un valore affatto diverso: cioè mostrano l'uomo, o gli uomini, non cQme sono o come appaiono a noi che lo siamo: ma attraverso la visione o l' interpretazione muliebre : e ciò contribuisce a fare di questo , omanzo un'opera singolarmente piccante, e dotata d'un fascino che p(\chissime altre congeneri , forse perchè meno originali, meno sincere 1 men nuove, men fresche, non hanno affatto, anche se scritte, letterariamente, assai meglio. 1

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