Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 7 - 15 aprile 1908

188 RIVISTA POPOLARE e del I' azion~ in Italia e fuori, hanno segnata una pietra mi - liare e occupato un posto eminente. Infine, ecco tre o quattro libri d' arte : la versione italiana, dovuta, insieme con le numerose illustrazioni, appendici e note, ad Arturo Jahn Rusconi, del classico libro di Gaston Boissier su ROMAE POMPEI(Torim,, S. T. E. N.): nel quale la dottrina archeologica e storica è talmente trasformata dal gusto, . dall' arte, dall'entusiasmo, in cosa viva e vibrante, che i ruderi sacri quasi si completano e risorgono agli occhi del nostro spirito nella loro antica magnificenza e si ripopolano di tutta una folla di dominatori e di legislatori, di consoli e di tribuni , di matrone e di vestali , di mecenati e d' artisti. Che guida, questa, per chi voglia visitare intelliP,entemente la Città Eterna o la Città Morta I Altro che ciceroni 1 Altro che Bae • deckers ! w È uscito pure dalla Casa Hoepli, il secondo volume , parte prima, del corso di STORIADETL'ARTE di Guido Caratti : è, come il primo, un vero gioiello, anche come edizione : treceo • tosessanta piccole ma finissime fotoincisioni illustrano abbondantemente il testo: il quale è d'una straordinaria ricchezza e precisione di dati: punto per punto, è corredato d'elenchi di opere tipiche in aggiunta a quelle per ciascun periodo ri - tratte e commentate; e d'una abbondante nota di libri d'ogni paese, da consultarsi da chi volesse approfondire i suoi studi su qualsiasi speciale argomento; in fine, un comodo indice alfabetico facilita le ricerche e i riscontri di chi si serva del1' opera per chiarire un dubbio 'O per trovare un singolo ele mento di fatto. Il campo nel quale spaziano queste quattrocento e più fittissime pagine si estende dal periodo delle catacombe, il più triste ed oscuro della nuova arte cristiana, attraverso alla fioritura bizantina da un lato e carolingia dal - l'altro, fino alle agili e luminose audacie , ai marmorei candoii e splendori dell' arte gotica. e alle fantastiche meraviglie della moresca e della braminica , dalle moschee africane o spagnuole alle tozze pagode ed ai vasti ipogei indostani. w Ed, a proposito d' arte , è qui il luogo di segnalare IL DrVENIREDELL'ARTE, di Ferruccio Soffi (Remo Sondron editore, Palermo) : con largo corredo di buoni studi, con onesta larghezza di citazioni e di richiami, l' autore pone dapprim9 nei suoi termini il problema estetico in generale: , poi discute del metodo da seguire per risolverlo , poi risale , cominciando ad attuare l'applicazione del metodo stesso, alle fonti prime, alle forme rudimentali dell' art~, presso gli animali e presso i selvaggi, poi, attraverso ai tempi della barbarie e alle succesaive tappe del lento incivilimento, arriva alle epoche culminanti, ai secoli aurei della sua affermazione , ricercando le cause e i fattori dell' evoluzione stessa e preconizzando l'avvenire del1' arte e della critica. L'argomento, si capisce, m'interessa in modo particolarissimo ; e spesso anche personalmente , poichè in molti luoghi il Baffi esamina, discute, ed anche combatte , cortesemente e con serietà scientifica, le mie idee io proposito : cosa che non solo non mi duule, ma mi fa piacere. Solamente, avrei voluto che egli assumesse a documento di tali mie idee, non già la prima edizione dell' « Estetica n, vecchia ormai di quattordici • anni, esaurita , e da me stesso oltrepassata , ma quelle mie, pure hoepliane, (( Lezioni sul Bello, sul Gusto e sull' Arte », nelle quali ho profondamente rimaneggiate, rimutate e rinnovate tutte quelle mie antiche teorie. Arte ancora : e ehe arte I Nientemeno, che TRISTANOEDIsoTTA di Riccardo Wagner, grande e ricco volume, splendidamente illustrato I di notizie e ·~ documenti raccolti da Carlo Clausettl in occasione della prima rappresentazione del magnifico dramma lirico al ({San Carlo » di Napoli, (Napoli, editrice la Casa Ricordi), la quale ha fatto come sempre, la cosa da grande signora): I' autore ha inteso, con questa sua dotta fatica, di spianare la via, non facile nè diritta, ai non iniziati , all' intendimento e ali' assaporamento dell' opera wagneriana ; e lo fa con calda e sincera ammirazione, ma senza nessuno assolutismo, senza nessun feticismo, senza nessun esclusivismo; egli non giura affatto in verba magistri, riconosce anzi che il linguaggio musicale varia, quasi quanto il verbale, da popolo a popolo, e che il Wagner parla tedesco anche in musica, e che per capire il tedesco, noi latini dobbiamo, jntanto, studiarlo, e che anche dopo Io comprenderemo sempre da stranieri, cioè solo approssimatfvamente. Entro questi limiti, il Clausetti c'insegna, e da par suo, un pò di tedesco . . . sinfonico: ci parla della vita del genio di Lipsia, del suo gran mecenate Luigi di Baviera, del teatro di Beyreuth, delle teorie cui s'informa l'arte del Wagner., della storia particolare del (< Tristano >>, della leggenJa alla quale s' inspira il poema, del la tessitura e dell' indole particolare della muska che lo riveste, e infine dell' ese~esi della partitura. Occorre aggiungere che nessuno, tranne pochissimi che posseggono in questa materia la dottrina stessa del Clausetti, dovrebbe arrischiarsi ad andare ·a sentire il 11 Tristano » senza aver prima ~ubìta la squisitissima iniziazione che s; può avere da questo volume? Da un' iniziazione ad un'altra : molto più umile, questa, ma molto più estensibile ad un larghissimo pubblico : parlo di quella che offre la S. T. E. N. « ai grandi ed ai piccoli n con IL VANGELODELLAVITA di W. F6rster: il quale, conversando familiarmente, anzi paterna mente, coi suoi modesti lettori, cerca d' insegnar loro i segreti della forza spirituale, le molle del vo !ere e del!' amare, del comprendere e del produrre . è dunque una specie di Smiles : ma più semplice e più vivace insieme, più bo'nario e più colorito : e il libro, più di quattrocento pa - gine, è così pieno d' aneddoti, così ricco d' immagini, così parlato, così vissuto , che credo debba piacere ai ragauì ed al popolo come un libro di fiabe e di leggende : ma con l'effetto finale d'averli, sem:a parere , largamente istruiti e profonda - mente educati, e non, come quello, sbalorditi e distratti inutilmente dalla vita reale. Chieti. MARIO PILO KlVISTA DELLE 1'1VISTE G. Gentili: Carlo Cattaneo (1801-69) c'lme filo5ofo positivista - Uno dei tratti più notevoli della storia del positivismo italiano nella seconda metà del s !colo scorso è che esso ebbe l'avviata da scrittori di molto ingegno, ma estranei propriamente agli studi filosofi: i. Lo stesso Ardigò nella Morale dei positivisti ricorda un'> scritto di P. Villari, che ebbe infat!i molta efficacia negli anni innanzi al '70, La Filosofia positiva e il metodo storie o, come il « primo che poness~ la questione del positivismo (nel senso che ha oggi) in Italia », confessando che anche quello scritto ebbe grande influen{a sopra I' indirizzo delle riflessioni che finiron'> a produrre l'ordine posteriore delle sue idee. Ma l'Ardigò, commetteva un errore di s•oria della filosofia; giacchè il direttore di quello stesso Politecnico, in cui il saggio del Villari venne p1 1bbli ·atone\ gennaio del 1866, Carlo Cattaneo, aveva da circa un decennio dette le stesse cose. La prosapia positivistica è più antica, dunque, e più illustre. C. Cattaneo fu uomo d'intelligenza superiore e d, dottrina uni - versale, s:,rittore di un'energia, di una potenza plastica, di una

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