15+ RIVISTA POPOLARE dice il Text!Ìra - cambierà di nome , serbandosene intatta la sostanza. (< La malattia del sonno continu;rà ad essere sempre più fun.esta all'Italia, a meno che - Dio non voglia - qualche colpo di fulm:ne non verrà a rompere cotesto sonno nella testà degl' italiani ovvero - quod est in votis - qualche sapiwtc ed energico dottort! non si svdi improvvi~amcrite per salvarli >>. Questa è la conci usione cui sono molte volte pervenuto io stesso: nel campo parlamentare in Italia non c' è che l' imprevvisto che regna sovrano. Le osservazioni di Frcta poi sul rapporto causale tra l'ambiente e l'uomo - tra l'Italia, il P,1rlamento e il giolittismo - prendono maggior valcHe da questa constatazione dolorosa di fatto: ì ministeri che ebbero ' se non altro, maggiore correttezza amministrativa e maggiore rispetto delle leggi, pur non potendo esseee pn~sentati come esempi di coerenza politica e d' incarnazione fattiva di un dato indirizzo , di un dato programn1a politico - cioè i ministeri Saracco e Sonnino, per ricordare i più recenti - non ebbero vera maggioranza parl:1mentare e furono tra i pochi ministeri che siano caduti, dopo vita breve, in seguito ad un voto esplicito contrario della Camera dei Deputati! Se il giolittismo - che preesisteva a Giolitti, almeno almeno da Depretis in poi - è un m;ile - e tale è indubbiamente: male gravissimo perchè comprende l' oblitèr,1mento della coscienza politica, l'abbiosciamento del carattere, la prevalenza dell'individualismo, ddle persone, dei gruppetti e ddle circoscrizioni territoriali, il trionfo di fatto dell' anarchia politica, economica, amministrativa e morale· se il gi 1lit·im10, ripeto, è un male, nel male -sono' C'1111· plici e solidali almeno i tre quinti-· e dico poco - dei deputati. • Ma i deputati rispecchiano essi i sentimenti le passioni, gl' interessi, i pregiudizi, l'apatia, la ~ullagine, H brarninismo politico dèali elettori? Qualche ottimista, qualche uomo dt' parte avanzata in omaggio ed in applicazione <lel!e proprie teorie lo _nega ; aA:errn:1recisamente che la Camera non rappresenta il p:1ese reale; che h rappresentanza sua legale sia il -prodotto delle illegittime ingerenze del governo, della corruzione multitorme, delle minacce delle- vio.lenzè, dei raggiri del potere esecutivo; ' , In questo dissento; dissento specialmente nella par~e quantitativa di tali fattori di pertùrbamento del regime ·r~ppresentativo ; chè non mi passa ·per la !nent~ d1 negare che il governo italiano, del 1860 1~ p_o1, h:1 mess? in .opera tutte le mali arti .poss1_61l1ed 1mmagrnabili nel fare le elezioni: cioe nel • plasmare delle Camere sèrvili. Ma dove e quando 11.-paese è stato sano, la reazione non e mancata e negli eletti si e avuta la condanna dei ministeri e dei loro metodi nefasti. •Le elezioni del 1900, in seauito alla lotta dello ostruzionismo col trionfo dell'Estrema sinistra sono la riprova del fatto che quando il paese si sveglia, sa· aflermare la propria volontà ; le stesse elezioni del· 1904 dicòno che i risultati in senso inverso delle precedenti , rispecchiarono sincera men te un movimer~to reazionario della pubblica opinione. Si può aggrnngere· che se Giolitti avesse voluto o volesse .-. ~r.edo. che sarebbe in tempo - aceentuare il suo ~1;dmzz_onel. senso reazionario avrebbe proceduto 1mm~d1atame~t~ alle elezioni generali dopo la discuss10ne sull rnsegnamento relioioso. C' è, dunque, nel male, come ncl bene, una grande, una stretta solidarietà tra governo , parlamento e paese~ o meglio c' e tra i tre termini un' azione e reazione reciproca, immanente, spesso invisibile, ma ?on per questo_ meno reale. Il governo, imperniato 10 un uomo, agisce sul Parlamento ed entrambi sul p:iese; questo alla sua volta reagisce sui due primi termi~i. Nè si creda che qnesta reazione sia , per così dire imponderabile o che si esplichi soltanto nel momento psicologico delle ele;doni e nella scelta del candidato. No; è concreta e continua. Gli elet• tori - e non sempre per fini ed interèssi personali - premono continuamente sul deputato per ottenere favori, concessioni, strappi alle leggi, che, si ottengono, coll'asservimento inavvertito, lento, incosciente del deputato al governo. Guai a quel deputato che non sa resistere alle richieste degli elettori; che non sa loro far comprendere che più che ai loro voti egli t_iene a tenersi in accordo colla propria coscienza ! Egli finirà, pur credendosi indipendente col divenire uno strumento nelle mani del ministero. Date le condizioni politiche e morali non liete del governo, del parlamento e del paese, d' onde cominci:1re il ris:10:1mento? Come avviarlo e come condurlo a termine? Ecco il ponderoso problema. Nessuno credo abbia h soluzione immediata e sopratutto completa. Certamente si dovrà agire nello stesso tempo e possibilmente colla stessa intensità per modificare i tre termini. Se uno di essi rimanesse immutato trascinerebbe nella degenerazione gli altri due, anche se essi si fossero migliorati. Ma quando si tratta di fenomeni cosi complessi e che non si svolgono in un tempo nettamente determinato l'azione su tutti e tre gli elementi, che fanno parte del fenomeno non può essere che idealmente isocrono; in realtà - nella realta dell'attimo, che vola - si agisce su ~.mo di essi ; e si agisce di ordinario su quello che 1n un dato istante per manifestazioni eccezionalmente gravi richiama la pubblica attenzione. L'azione modificatrice non può che essere multiforme ; nè può essere esercitata da un solo uomo, da un solo gruppo, da un solo partito, in un solo ist;:inte, in una sola dirèzione, .su di un singolo elemento, su di un solo istituto. Giovano l'articolo del giornale, il discorso alla Camera , il comizio , l'opuscolo, la protesta, .la sedizione, il tumulto, lo scandalo .... Giova tutto ; nè giov;1 soltanto ciò che viene fatto per fine retto e disinteressati) • aiova ' b anche l'azione dei disonesti e degli interessati per migliorare le condizioni dei terniini, dai quali sc;t:... t.urisce. la vita pubblica. .. Paciò ciascuno_ a quest'opera apporterà il proprio contributo secondo le proprie attitudini e secondo le circostanzr>, nelle quali può agire; e ciascuno deve fare -tutto ciò che può, sé non tutto ciò vorrebbe. . Se gli sforzi per uscire dalla morta gora rinunessero infruttuo,i, certo e che due soluzioni rì111;111gono .possibili: o nel paese ci sono tante forze latenti sane da imporre una· trasformazione extra-legale, e si arriv,1 alla rivoluzione risanatrice; o t:di forz·e mancano e si decade e si continua sulla via del n;ale per ;.~rrivare alle condizioni del Portogallo e della Russi:1. Ivi i singoli possono compiere atti ero1c1; ma la col letti vità non risponde e il danno e la vergogna durano! DoTT. NAPOLEONE CoLAJA~NI
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