RIVISTA POPOLARb 59 fì ncbè dara lo statn q·uo SH rebbe assurdo pensare ad altro che a fare forte ed economicamente rigoglioso il _nostro paese E ciò nou ostante la balorda e iniqua e illegale ostinazione del Ministro della pubblica istruzione Marchet nel rifiuto di dare agli Italiani la loro Universit~ a Trie:3te. La proposta di creare una facoltà ~in ridica italiana ....a Vienna non p11 ò che rinfocolare il risentimento degli Italiani. Perciò le dichiarazioni dello Aherenthal possono dispiacere, dispiacciouo anzi, al Vaticano; ma noi le troviamo opportune e buone per il nostro paese. + L' lnghllterra e le sue colonie. - Mentre l'Anstralitt. con la nuova legge della istruzione militare ai giovani dai dodici A.idiciotti anni, e l'obbligo a tutti i cittadini dai diciotto a ventisei anni di far parte della guardia nazionale, prepara la sua armata che fra otto anni sarà forte rìi 214000 uomini perfettamente ist.ruiti ed allenati, l' [nCYhdtena rifiuta di ,., accordare l'autonomia ali' Egitto ed ali' India; rifiuta cioè di farne colonie libere come lo sono, il Canadà, l'Australia, la Nuova Zelanda. A proposito del!' P-mendamento chiedente la riforma costi_t:1zion~le pei: l'E~itto Sir Eduard Grey, ministro degli esteri, ha r18posto che la concessione non avrebbe altro resultato che di far nascere la corruzione il disordine e l'oppressione ià. dove ora regnano il' benes8ere, l'onestà e la pace. Bisogna. riconoscere che la tntela del!' Inghilterra no_n è sta~a dannosa, nè oppressiva per l'Egitto; anzi gh Inglesi hanno saputo svilupparne e farne fruttare le meravigliose risorse. Non si può dire altrettanto dell'India. • Rispondendo al Dr. Ruterford che chiedeva l'auto. nomia. per l'India, e faceva capire che se non l'otterranno gli Indiani faranno, fra breve, una rivoluzione ! ohn Morley, segretario per l'India ba dichiarato che il rnorr:ento non è opportuno e che e applicare ad una ~omumtà come l'Indi~ i sistemi di reggimento in uso m Europa sarebbe, più che un eJTore un delitto ,,. L'11gitazion~ che era si viva p0co 'tempo fa tende ora a calmars1, questo e vero; ma ciò che il Morley no!1 h:L detto è che le cause che produssero qt1esta ag1taz1one non sono state eliminate; prima frR- tutte lo sfruttamento esoso che l'Inghilterra fa del!' India· e poi il risorgere della coscienza nazionale che d~ qualche se~olo era assolutamente assopita negli Indiani: ora _aquesti due coefficienti di rivolta male ::,iprovvede; anzi al secondo non si provvede che concedendo l'autonomia; quell' Home Rule che, vana'.Ilente da tanto tempo chiedono e non ottengono gli Irlandesi, e che ora, a loro volta, vogliono ottenere gli Indiani. Senza d11bbio chiunque conoflce un po' l'India ed è al corrente delle rivalità di razza delle ambizioni dei vari Rajah, delle incompatibilità di vita e di governo comune_ ~be fanno nemici fra loro i va.rii popoli, e le molteplici caste che occupano il suolo indiano troverà che in ciò che ha detto il Morley c'è un fondo assai solido di verità; ma -giustizia vuole altresi che sia detto che su 1000 impiegati ce ne sono soltanto 96 Indiani; il resto sono Inglesi; che ogni anno emigrano dall'India per l'Iugbilterra, senza speranza. di ritorno, senza compenso, e senza vantaggio per l'India 30 milioni di sterline cioè 750 milioni di franchi· che l'Inghilterra votò - per domare la rivolta del 56 - i granai stabiliti e mantenuti dai diversi Rajah per f~r !ront_e ~li~ c~res~i~ - ~ non si è mai data la pena d1 r1formrli: e grnst1z1a d1re che se l'India fosse amministrata con la sapienza e la onestà con le qua.li è stato amministrato l'Egitto, forse il pericolo della rivoluzione, denunciato dal Ruterford sarebbe eliminato. E, del resto, di ciò bisognerà che gli Inglesi si perRuadano - e presto se non voo-liono perdere l'India - '"" ' l'autonomia dovrà essere concessa. all'India: hisognerà che sia trovato il modo per metterla su la medesima linea delle altre colonie Inglesi: e allora , veramente, l' Inghilterra potrà dire di possedere in pace un pae1:;e che le sarà fedele. + Il nuovo . (< Messaggio >> di Roose-welt. - Il Presidente degli Stati Uniti, appartenente al partito repn bblicauo ed eletto da questo, sembra di vertirsi, ora, a buttar sassi in colombaiH.. I democratici esultano per la pubblicazione del Messaggio indirizzato da lui, testè, al Congresso. E non banno torto poichè, in verità, chi ne profitta direttamente, e ohi se ne gioverà nella attuale campagna presidenziale sono eHsi che si sono sempre mostrati R-vversi al trusts. Ma d'altra parte Roosewelt ha anche per se tutte le ragioni. Egli si è fatto, nella politica del suo paese e parte di sè stesso »; e parla ai suoi concittadini con la serenità e la forza di colui cbe nulla oiù si a:;petta e che perciò nulla tema. Perchè dunqn~ il partito repubblicano si è fatto esso ligio ai grandi filibustieri della finanza e della industria? Dopo l'aspra campagna contro i Trust, che fruttò alla Standa1·d oil Company parecchi milioni di franchi di mnlta; dopo le Aevere proteste di Roosewelt su la legislazione dei 1rust; nessuno si aspettava che il Presidente volesse rincarare la dose delle parole e delle miuaccie Vero ch'egli vi è stato trascinato, direm' cosi, per i capelli dalla stampa a servizio dei Trust; stampa che ha lanciato contro il governo le più violenti accuse. Roosewelt ba dunque sentito la necessità di parlare ancora più chiaro· e di dichial'are che questa lotta intrapresa da lui e dal governo contro i 1,rust non è soltanto o principalmente una lotta politica; ma bensì una lotta morale, doverosa per nomini dai quali dipende il benessere, la pace, l'avvenire d'un paese. Nel ., Messaggio» egli presenta alcune nuove leggi, e dichiara che quelle già votate devono essere rinforzatt', e che alla loro esecuzione deve esser data la massima cura. Bisogna che coloro che posseggono sappiano e sentano che la pro11rietà non conferisce soltanto diritti 1 ma anche doveri; e cLe, per conseguenza colui che i s11oi doveri non adempie dovrebbe essere spogliato della sua ricchezza e vantaggio dello Stato Egli propone di conferire maggiori poteri alla InterState-Commerce-Commission (la Commissione creatf\ appunto molto tempo fa, nell'intento di frenare le spe• c11lazioni ferrovie dei trusts) di modo che essa possa colpire sicuramente e rapidamente gli speculatori disonesti i quali non sono affatto migliori dei giocatori d'fizzardo, degli scommettitori alle corse: sono moralmente altrettanto corrotti; politicamente più pericolosi perchè l'opera loro dai mercati ove si esercita, si riflette nei paesi che ne risentono l'influenza. La corruzione finanziaria è perniciosissima e deve essere condannata da ogni onesto uomo. e L' alleanza di corrotti uomini d'affari; con capi di operai corr~tti essi pure, agisce e reagisce con una terribile influenza deleteria su ie sorti del paese, e la politica che esce da queste alleanze e da questi accordi è tale che ogni onesto Americano deve desiderare vi sia messo fine >. E' stato affermato che la passata crisi finanziaria è stata provocata dall'opera del goveruo contro i Trusts; questo non è vero: ma foss' anche non è una ragione perchè non si debba porre rimedio al ruale: sarebbe anzi una ragione per dimostrare che bisogna agire con energia e rapidità contro queste potenti organiz• zazioni che possono mettere e mettono in pericolo la sicurezza e il credito dello Stato. Bisogna trovare il modo di conoscere il valore reale delle ferrovie, e vedere s'essa collima con le dichiarazioni delle compagnie che le possiejono, bisogna stabilil'e leggi su gli infortuui sul lavoro, sul controllo dei dividendi, contro l' impiego del telegrafo e del telefono nei giochi di
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