I RIVISTA POPOLARE 83 politica tedesca violenta essi boicottano i ~ rodotti tedeschi. Per essere conseguenti con loro stessi i socialisti dovrebbero boi cotta re i prodotti coloniali 1,. Ma la colonizzazione , continua l'anonimo scrittor<:: della l<evue politiq11e et parlamentaire, è un brigantap.-gio? E' un bene o un male? Il giudizio scaturisce dall '[deale, che si assegna all'attività umana. Si crede che lo scopo dell'individuo sia la propria c:sclusiva soddisfaziont:? Allora ciascuno deve essere libero di intendere la felicità secondo le proprie convenienze. In questo caso nulla importa che un popolo sia barbaro o incivilito! Nessuno ha il diritto di intervenire. Se i selvaggi del Congo preferiscono vivere nudi, senza lavorare e senza provviste; se piace ai marocchini restare in una perpetua anarchia, ciò non riguard::i che i cong0lesi e i marocchini; e se qualcuno vuole costringerli a modificare il loro genere di esistenza, è evidente che egli infrange questo ideale di libertà assoluta e commette un atto di violenza che essi poss0n0 con sincerità appr0vare o qualificare come brigantaggio. Se al contrario si pensa che l'uomo non sta in questo mondo unicamente per abbandonarsi al suo capriccio; se si crede che la sua missione è di lavorare con tutte le proprie forze a quest' opern vcraincnte umana che si chiama la civiltà, allora il punto di vista camb:a completamente. Si considera l'uomo, non più come un essere isolato, ma come membro di una compagnia (èquibe) di cui tutti gli operai sono solidali. E' per mezzo delle risorse della terra cht:: questa opera deve realizzarsi. E siccome la superficie della terra non è illimit~ta , non è permesso ad alcuna delle razze, che la popolano, di lasciare inutilizzata la parti! che occupa. Ciò facendo essa sciupa la sua parte di patrimonio comune ed essa legittima I' interv<::nto delle razze più laboriose e meglio dotate. Per chi pensa che la terra dev •essere messa in valore, è dunque di stretta giustizia che la direzione ne appartenga ai popoli che sono adatti al!' impresa. E la colonizzaziont: allora lungi dall'apparire come un brigan taggio, si presenta come una <ielle condizioni essenziali del progresso. Vi sono ben altre contraddizioni negli avversari del'a politica colon;ale·, che amano il progresso e si dicon1> animati da sentirr.enti umanitari. Ad esempio: nell' Afric~ eccidentale al dominio di un Samory che ha ddvastato territori immensi per procurarsi degli schiavi o di un Behanzin, che faeeva tagliare due o trecento teste in ogni sua festa, noi abbiano sostenuto un governo pacifico t: giusto. Se si decide che la colonizzazione è un mate, bisogna riconoscere che sarebbe stato meglio che tali massacri continuassero. Abbandonati alle Pelli Rosse che vivevano di caccia: gli Stati Uniti nutrivano una popolazione insignificante; occupati dai bianchi essi sono divenuti una potente nazione di 80 milioni di abitanti. St: si decice che la coknizza:tione è un male, si deve ammettere che sarrbbe stato meglio che essi restassero un deserto. Se si decide che la politica coloniale è un male, bisogna riconoscere che sarebbe stato meglio lasciare tanta parte del mondo prima di servizi pubblici e senza mezzi di comunicazione. Liberi i Sabatier, i Rouanet e tutti i socialisti di pensare come vogliono; ma non pretendano di parlare in nome della virtù, del progresso, del- !'umanità. Bella maniera d'intendere il progresso quello che preferisce la solitudine delle Pelli Rosse alla meravigliosa at ività dell' Amc:rica attuale; bella maniera d'intendere l'umanità quella che rimpiange i massacri dei regattoli negri; bella ma niera d'intendere la virtu, quella che dovendo scegliere tra la barbarie e la civiltà, non esita a pronunziarsi per la barbarie. Se gli avversari della colonizzazione vogliono convincers devono cominciare col mostrarsi coerenti. Se e!lsa dà luogo ad abusi bisogna reprimerli. Nel commercio si commettono dalle frodi; ma nessuno propone di abolirlo; se nella colonizzazione si commettono delle violenze, ciò non impedisce ehe essa sia il più potente mezzo per la diffusione della civiltà sul globo. (Rev11e politiq11e et parlementaire, 10 Gennaio). RECENSIONI DoT. G. GRJMALDI - Sul c,·edito agrario in Sicilia e sulla sua applica 1ione secondo l'ultima legge - (Estratto del Bo) lettino della Società degli agricoltori italiani, _n. 1 2- 13. 11 chiaro autore tanto benemerito dell'Agricoltura siciliana in questa sua Relazione, presentata all'ultimo congresso Agrario Nazionale, espone ed esamina i provvedimenti dell'ultima legge sul Credito Agrario in Sicilia. Dal 30 marzo I go 1, giorn0 in cui la Camera votò un ordinL del giorno invitante il Governo a presentare con sollecitudine un disegno di legge per agevolare il credito agrario in Sicilia alla presentazione del richiesto disegno di legge passarono due anni e mesi, e poi quasi altri tre i,nni prima che la sospirata legge che deve infondere vigorosa vita economica alla Sicilia, venisse promulgato ; e il regolamento per la sua applicazione non fu 1•ubblicato che dopo altri 14 mesi invece che nel termine di 6 mesi , come era stabilito nella legge stessa. Con tutto ciò, la legge non è scevra di due gravi di ft.:.tti oltre di altri minori, come luminosamente dimostra l' A.; egli domanda una leggina che li tolga e intanto suggerisce degli espedienti per evitare i danni che ne derivano. In questo suo pr.!gevole studio il dottor G. Grimaldi si occupa accuratamente della storia della legge in ltalia , .,del credito diretto e a mezzo degli Istituti intermediari, del credito in natura delle restrizioni per impedire il tralignamento della legge dei monti frumentari (ai quali non è favorevolt!), delle casse agrarie (critica acerbamente la proibizione ad esse fatta dei prestiti in natura) dei consorzi agrari e della proi • bizione fatta a questi di prestiti in danaro per spese di colti vazione - scarta macchine e attrezzi - disposizione che vivamL:nte biasima. Passa pure in rossegna gli altri diversi enti intermediari pel credito agrario e s'intrattiene sulle agevolazioni tributarie e sulle sanzioni penali. L' A fa risuitare come dalla legge (a parte i difetti accennatr) verrà grandissimo vanLaggio per la prosperità dell'isola e porgt; molti consigli, utili perchè se ne possa trarre il maggior profitto possibile. E. M. M. Rosi - / Cairo/i - Torino, Fratelli Bocca, I 908, L. 8. La benemerita casa editrice dei Fratelli Bocca ha iniziata la pubblicazione di una Biblioteca di Stoda contempo1·anea con questo volume consacrato ai Cairoti. L'inizio non poteva essere migliore. infatti la storia folla famiglia Cairo li, dal r8.+8 al 1867, si confonde quasi con quella dellt: btte pel rison~imento d'Italia, a cui furono prodighi del loro sangue gli eroici figli di Adelaide Bono e del Prof. Carlo Cairoli ; ed è storia talmente nota ai contemporanei-anche italiani ; i meno proclivi a conoscere, a ricordare, ad ammirare le glorie di casa propria - che noi non sentiamo il bisogno di riassumere il contenuto del libro - nè sarebbe fa<..ile riassumere un libro sintetico di circa 450 pagine , in cui i fatti signoreggiano e spesso i fatti sono narrati colle stesse parole dei protagonisti. Un indice alfabetico delle persone nominate nel libro riesce comodossimo a chi vuole conoscere dati e fatti della nostra storia contemporanea. Circa 200 pagine sono consacrate all'epistolario dei membri della famiglia Cairoti; e queste lettere tra la madre e i figli, tra i fratelli , tra i çairoli e gli amici più intimi sono forse le più adatte a farci conoscere le virtù, l'abnegazione, la semplicità, l'eroismo di questa famiglia, che riposa a Groppello , dove dovrebbero accorrere in pellegri naggio gl' Italiani che volessero rinsaklare la loro fede vacillante nei destini della patria. :)ott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore~responsabi le Napoli - R. Tip. Pansini. Chiostro S. Lorenzo. Abbonamento cu 01 nlativo alla Ragz"one e alla Rivista Popolare. Per un anno L. 20 Per un seinest,re L. 10. Col diritto a tutti i premi semigratuiti della Rzv1:sta e della Ra.r;z·one cornpreso lo splendido capolavoro d'art.e: IL SOGNODl ALICENEL PAESE DELLEMERAVIGLIE. (La vi ù splendida strenna di Natale uscita a Londl'a ed edita in Italia dall'Istituto di Arii Uraficlle di Bergamo)..,,a metà prezzo.
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