Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 3 - 15 febbraio 1908

, RIVISTA POPOLARE 81 nuova non cerca vittorie ma evita sconfitte piegandosi come fingegnere alle curve del terreno. Può così il ministero tener pronti due disegni di legge sulle ferrovie; uno per I' esercizio ,di stato, l'altro per il privato, e la camera che aveva discusso e votato a favore del secondo , mutar proposito e votare pel primo. CC'sÌ può il medesimo governo, forse per altri fini di -stato, volere con le dovute forme e cautèle , o affrettare col desiderio, in una elezione generale il trionfo dei socialisti e in 1un'altra quello dei clerica li. Un nuovo coefficiente si è aggiunto ad accrescere questa ,calma; il senso più vivo della realtà, lo stimolo dei veri bi- :aogni locali , l' aumento del disagio , il ritardo nei rimedi redama provvedimenti, leggi speciali per provincie e regioni. Questa forza impulsiva preme sui rappresentanti : dai comizi elettorali si estende all'assemblea e da questa al governo: costringe tutti a propugnare la difesa degli interessi locali; donde l'accordo necessario tra uomini di varia fede, i rsggruppamenti forzati, l'opportunità in alcuni di abdicare o sospendere una parte del programma, in altri subordinare il proprio ideale alle necessità del momento. I vecchi partiti , inoltre, perdettero la loro ragione di essere colla conquista dell'unità italiana , alla quale era naturale, che precedesse una crisi cd una trasformazione. Date queste condizioni di fatto, può esser vera come cronaca, severa come giudizio, l'opinione di quanti credono che il parlamento si muti spesso in un Consiglio comunale o in una Camera di commercio. La composizione del ministero si è quasi emancipata dai vincoli di un partito. La scelta e la .sostituzione , av, iene con certi riguardi alla topografia parlamentare o elettorale, manchi pure il seguito e l'influenza. Donde la somma del governo, e quindi il prestigio e l'autorità, si concentra nelle mani del capo che esercita una patria potestà, sia pure affettuosa e vigile, sui colleghi ridotti, talora, alla tenue responsabilità dei minorenni. Non è dittatura imposta, ma protezione invocata, che per altro allevia la croce del potere. La composizione della Camera influisce a smorzare le varie scintille che in altri tempi destarono fiamme di partito. Non è già eh' io rimpianga uommt e cose passate: i fatti hanno un valore per sè stessi specialmente in politica ; nè logica o critica vale a spostarli. I partiti per altro, salvo nel primo periodo della nostra costituzione unitaria , non ebbero mai , in Italia , larga e forte base, perchè la rivoluzione venne dall'alto e mancò loro, come in altri paesi , quella viva sorgente di opinione pubblica che li forma e li tempra e sviluppa. Dissero che la decadenza cominciò quando il comodo programma di Stradella potè racccgliere sotto ufia bandiera equivoca, multicolore, tutti gli uomini di buona volontà. Oggi non si avverte il bisogno, da Governo o candidati, di presentare un indice di idee nette e precise : e che sia non di tendenze ma di propositi. E basta m 1strarsi amici delle istituzioni, secondo i casi, ora contro il pericolo socialista, ora contro il pericolo clericale : del resto il sillabo comune ai varii ministeri è breve, acccessit-ile a tutti : e nella sua formula negativa apre valvole di sicurezza : « Nella politica interna nè rivoluzione nè reazione, nell' estera nè servilità nè isolamento; della coloniale, nè rinunzie nè avventure ; nella ecclasiastica né persecuzione nè privilegio ; nella economica nè indifferenza nè protezionismo ». E c' è modo a soddisfare le moltitudini con la promessa di restare estranei alle lotte tra capitale e lavoro di consentire a più ampie libertà finchà non si esca dai limiti della legge. Come ad evitare violenti proteste e ingiuste aggressioni nel1' uso delle armi per l' ordine pubblico, la fine esperienza ha suggerito il metodo, che pare riuscito di caricare la folla e consegnare agli arresti qualche agente della forza pubblica. Data questa origine non è facile trovar modo a costituire veri partiti parlamentari che presungono metodi e scopi distinti, salvo che non si voglia, come si tentò in qualche caso di salvataggio, ammettere una divisione che raccolga da una parte tutti gli uomini devoti alle istituzioni, e dall' altra quelli che le avversano, e costituiscono un manipolo sempre più ristretto, oggi che le forme di governo sono estranee o indifferenti ai partiti radicali e socialisti. Manca sempre più lo stimolo politico che possa distinguere, e a un tempo ritemprare, in lotte sia pure violenti ma feconde, la vita del governo e quella del!' opposizione. Con tal sistema di equilibrio si evita una crisi, si torna alla pace ; il ministero esce d' impaccio, i deputati tornano col ramo d' ulivo o con la palma agli elettori. Tutt' al più, quando troppo strepito si fece per la stampa, troppe dispute nella Camera, la meggioranza propone o il ministero accetta, un voto di benevola sfiducia, come nel luglio 1905, pel disegno di legge per le liquidazioni ferroviarie. Un radicale mutamento è avvenuto anche in quei gruppi che più tenacemente lottarono contro un genere di spese che dissero improduttive. L'idea di uno Stato forte è penetrata, per virtù di esperienza, per più acuto senso delle cose, ed anche per estesa cultura, nella democrazia. Sono ancor vivi i ricordi delle battaglie sostenute contro le spese militari o contro la burocrazia, alla quale non furono risparmiate invettive e accuse di ogni specie. Oggi, rispetto ali' esescito e alla marina, si discute più d.!i metodi che della cosa : solo qualche voce solitaria rievoca il roseo programma della milizia mobile o della nazione armata. Quanto alle spese degli organici, in ogni ramo di pubblica amministrazione, non pure è cessato il dissidio, ma è venuta quasi una rincorsa. Mentre le classi umili dei lavoratori di città o di campagna cercano, ancora, un as,ett<'. le classi umili della burocrazia hanno •rovato posto in pianta stabile, lasciando mclte vie aperte e porte socchiuse agli aspiranti. Uno dei punti fermi del programma democratico è oggi lo aumento degli stipendii, che man mano si estende a tutti gli ordini, sostenuto da tutti i gruppi, senza distinzioni di tendenze o di opinioni. Fortuna di parole che è anche fortuna di cose. Furono votati e si voteranno di buon grado milioni, in omaggio al principio della giustizia distribuitiva. Sembrò dapprima che il programma di organizzazione dei pubblici servizi dovesse far precedere la riforma nelle funzioni al benefici o delle persone. Era un ordine logico che rifluiva a rendere più proficua e men grave la spesa. Ed era migliore argomento per giustificare I' abbandono, o sia pure la sosta, della riforma tributaria, prima e antica promessa dei partiti avanzati. Ma non sempre è vero che la politica, non ha cuore ; un impulso quasi filantropico ha spinto Governo e Parlamento a migliorare gli stipend ii prima di riformare gli organici. Non mai quanto oggi fu acuto il sentirner,to della responsabitità e quello del sindacato parlamentare, reso più vivo dal1' opinione pubblica che spesso precorre con la stampa o i comizii, come deve, negli Stati liberi, la rappresentanza. Basta indicare la serie e l'importanza delle inchieste proposte dalla Camera, volute o subite dal Governo. E non voglio formarmi su quella che ebbe ed ha così triste ripercussione nella Camera e nel paese. Ma questa forma che è la più moderna ed efficace del sindacato polittco, non vale a ravvivare o trasformare i partiti,

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