Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 3 - 15 febbraio 1908

RIVISTA POPOLARE 77 listi ! Che cosa vuoi che capiscano di socialismo, dal momento che non sanno leggere e non sono suscettibili di sentimenti umanitarii ? Essi ti seguono perchè sperano di vedere al più presto spartiti in parti uguali il patrimonio dei ricchi ; ma ciò non si avvera, e fimranno o con l' accopparti o con il voltarti le spalle. + Un movimento insolito si notò alcuni giorni dopo nel Circolo e nei Caffè: la ragione stava nel fatto che tutti i zolfatari della Lega, organicamente compatti, si erano scelti un altro Presidente, dopo di aver fatto dimettere il Loretti: e lo avevano prescelto nella persona di don Romeo Nasetti, nientedimeno! Quegli stessi che ieri vociavano contro al clero innastando la bandiera rossa, oggi urlavano contro i socialisti innastando la bandiera bianca, imbrancati in mezzo alle sottane nere, tornati già docili e mansueti sotto il predominio del prete, tirati dal naso come bufali e divisi in confraternite con tanto di stendardo. I clericali erano raggianti pel trionfo fragoroso ottenuto su i socialisti, che chiamavano volponi affamati, impostori, abbindolatori; i socialisti si ecclissavano dietro le nubi di sconfitta tanto improvvisa quanto completa, e si disperdevano come gli ultimi granelli di una polvere spazzata via dal ciclone. Beppe, inconsolabile, non ricompariva nè in piazza. nè nelle vie, nè al casino, nè nei Caffè; oh, si, meglio accoppato che quella catastrofe : avrebbe preferito di trovarsi mille metri sotterra. Ecco dunque: la forza cieca plasmabile nelle mani degli astuti; la massa popolare composta d'ignoranza e di brutalità caduta sotto le granfie della insaziabile belva cattolica. E stimmatizzava quella bassa umanità. con gli epiteti più violenti, chiamandola bestiaccia fossilizzata nelle idee arretrate e nelle regole fisse. Soltanto a pensarci senti va il cervello andare in fiamme: quale calice pieno di fiele! La sua rabbia. prendeva proporzioni enormi, in q11anto che lo sfacelo dell' edifizio caduto in frantumi era stato il frutto di una lotta che si era impegnata sor - damente, covando come un fuoco sotto la cenere, per un movente d'importanza massima nella vita paesana. Esso appariva bene delineato. Si attendeva il nuovo vescovo, già destinato al governo di quella diocesi. Grande movimento dunque: preti e pretaioli in fazione, sguscianti qua e là per le sacrestie e rasente gli usci dei privati. Le masse degli zolfatai, schierate giorni prima contro il clero, guidate sapientemente dai socialisti per una dimostrazione ostile ai festeggiamenti, quelle masse stesse, oggi apparecchiavano l'accoglienza più strepi•iosa di simpatia e di venerazione, compatte ed unite col clero. e Ciò è una ignominia I > sciamava Beppe sbuffante di cruccio e di nausea. Quale vergogna pei paesani intelligenti 1 Quale disonore! Tutto ciò sembra incredibile. Sembrava incredibile, ed era vero: la Lega dei zolfatari apparteneva interamente alla madre ChieE!a. I sacerdoti, i canonici, i frati, i chierici ne gongolavano; il parroco si era ingrassato di più, appari va in viso più coloriio e più erubescente : un sorriso di soddisfazione piena, come un riflesso lunare, gli rischiarava la cera. Questa notizia correva da un punto all'altro del paese, producendo la più strana impressione negli animi. ♦ La mattina era splendida : il sole scintillava gaio nell'azzurro, suscitando un movimento molteplice con la nota seducente dei suoi raggi. Si attendeva Monsignor Vescovo. Nella stazione il popolo paesano si stipava in una calca. mareggiante, affollato su la piazzetta, assiepato allo sbocco della via che immetteva in [essa, rigurgitante su i marciapiedi laterali ; una vera invasione di giacchette e cappelli dove si méscolavano le note svariate delle mantelline e dei berretti delle schiere popolane: e questa accozzaglia ibrida di esseri blpe.di pareva, a una certa distanza, un brulicame di vermi su una palude melmosa; pareva inoltre una nuvolaglia oscura di insetti intollerabili, sbalestrata in quel punto dalla foria di un ciclone; pareva pure un'acqua torbida, sconvolta e fermentante, ~agli ondeggiamenti accentuati, come quelli dei flutti. Quando si udi il fischio della locomotiva , che già entrava nella stazione, questa massa informe si levò con un brusio ampio e stridente come quello di migliaia di tarli uniti insieme ; indi a poco scoppiò lo strepito assordante della banda musicale, i cui ottoni, la cui grancassa, i cui tromboni componevano una marcia. scapigliata e rombante. Monsignore si adagiò in una carrozza padronale a due cavalli, insieme col sindaco e col deputato della provincia; altre carrozze venivano dietro, dove gli assessori municipali , il segretario-capo e altri, vestiti accademicamente, con tanto <li tuba, le mani inguantate, si mostravano gravemente, ponzanti di mutria e di sicumera, arrotondati come i salsiccioni penduli dell'architrave delle botteghe dei macellai. Dietro queste carrozze, veniva la sfilata delle Associazioni, delle Società. , delle cobfraternite : i zolfatari della Lega, più numerosi di un reggimento, capitanati da don Romeo Nasetti, che pareva un maestro elementare alla testa dei suoi scolari quando li conduce alla •passeggiata, scalpicciavano come mandre; imbestialiti orrendamente dal loro furore entusiastico , alcuni in ordine e con passo militare, altri sguinzagliati come bracchi alla caccia, tutti urlanti : e Evviva Monsignor Vescovo ! Più giù nuove torme, a mo' di eco: e Evviva Monsignor Vescovo! Altri salivano, vociando a squarciagola : e Evviva Monsignor Vescovo! Povero Beppe Loretti ! Dove era andata tutta la sua opera di incivilimento e di progresso, dal momento che egli considerava il cattolicismo come una tenebra. medioevale? Un estraneo qualsiasi, CaJJitato li in quel momento, avrebbe giudicato quel paese per il covo più adatto del clericalismo : quella espansione reboante di frenesia chiesastica odorava a mille miglia di sottane pretesche, di sacristia, di tanfo inquisitorio, come si sarebbe spiegato il signor Loretti. Egli infatti, attorniato da un manipolo di socialisti,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==