76 RIVISTA POPOLARE amici suoi sfegatati; chi lo cercava, era. sicurC\l di trovarlo tra le tonache e le Vf'sti talari, per ese1o.pio, iu una µoltrona comodissima del Circolo cattolico o iu nn Ristorante, dove manciava a due palmenti con le ben nutrite ganasce. Dalla persona emanava un tanfo ac11to di saerestia; amava i conciEabili segreti che gli facevano gonfiare il portafogli : un vero uccello da JJreda. Il Loretti d1wque, che n·el fisico era minghedino e gracile, dal collo l1wgo e dallA gambe simili a quelle dei ragni, era additato in paese come un mangiatore di idee, e le idee-s'inteude-11011 fanno sangue; e don Romeo, invece, come un divoratore di pagnotte e di carne arrostita, roba questa - s'intende anche. ciò - <.;be fa sangue. Il focoso Beµµe e don Romeo, non occorre dirlo, si guardavano storto, affet,tavauo di nou vedersi ver non ~ctlutarsi è I' uno voleva sopraffare l'a.ltro con la forza trioufante del proprio partito; 11na ostilità sorda, pere1.1neme11teaccovacciata in fondo al loro essere, li faceva apparire sprezzanti e traboccanti di boria. ♦ e Quando Beppe parla di Marx~, diceva sempre don Romeo, e gli affibierei due ceffoni. e Quando don Ron1eo s'imbroglia in mezzo ai preti », diceva il Loretti, e lo farei saltare in aria con un calcio uel sedere. "Q;1ando parlate per partito •, sostene~a a tutti e d11e don Giacinto aunaspando con le dita sotto il loro naso « non ragionate più. Per lo più si tirava in disparte Beppe perchè aveva. uua stima spe~iale di questo giovane dall'ingegno elevato e dalla cui tura i ndiscntibile; gli voleva anche bene in segreto, bencbè ::;i guardasse dallo addimo1::1trarglielocon atti e::Jteriori. Aveva un difetto di prouunzia: balbettava e fif::!chiava.Soleva parlare all'amico di orgoglio, dicendo che !'nomo deve possederne, sì, ma molto misuratamente, in modo che si tenga rialzato nel.la pubblica opinione. « Come tutti gli animi troppo accesi dal prop1·io ideale - soleva dirgli - tu ti esalti facilmente, ti inebri delle tue idee, non t1 accorgi che il fuoco, ver quanta fiamma possa contenere, dà pure un po' di fumo che vela l'intelletto. Beppe, impetuoso, scattava su. ~ Dove volete venire a parare con simili bestialità? e Al solito! Il zolfanello che prP-nde fuoco. Il lupo l-Jerde il pelo, ma non il vizio. Io non voglio giudicarti seriamente ; desidero che ti comporti con penetrazione e prudenza. " A me forse mancano queste doti ? « Non dico di no: ma, che credi? Il soverchio amore µer una idea, per un principio, per una opinione, per un partito da spesso una specie di abbarbagliamento o ne segue l'allucinazione. " Io in vece ritengo che l' allucinato siete voi. Le mie azioni hanno per base il positivismo scientifico e quello pratico ... Altro che barbaglii! Del resto lasciatemi con le mie chimere: ognuno può fare della sua pasta gnocchi. Capisco : tu fai come colui che, vestendo, si foggia la moda da sè, e che nello stesso tempo tiene assai all'opinione pubblica. « Io ? No. Voi si, siete un impasto Ji contraddizioni. e Non prendere caµpello. Voglio il tuo beue. Ecco! « Non ragionate. « Ragiono, e aggiungo (adesso ti arrabbii di pitì) cLe don Romeo Nasetti è più pratico di te. .Beppe saltava in su le forie. ~ Quella ca1rnglia di frat,i sfratato'? e Sì. • Quello spudorato e porco di preta<.;iolo? « Sì. " Quel tnrpe clericale immondo? • Sì. ·< Ritirate le µarole o v1 accoppo. "« Invece te ne dò sp1egaz10ne ampia, ♦ Una sera, difatti, rn un cantuccio del Caffè 1'rirui- -c1·ia, gli dimostrò a carte quarantotto ehe don Romeo Nasetti era tenuto dai paesani in concetto di uomo serio, dal cervello solidamente impostato, attivo nei snoi affari, prudente e sagace, esperto e oculato, una mente diritta; ed ecco perchè si arricchiva di giorno in giorno, per~hè era 1,timato ed amato da tutti, perchè era rispettato incondizionatamente, e si godeva la vita con piaceree con felidtà. e Ebbene », interloquì Beppe, « che significa ciò ? Nella evoluzione sociale riwane un essere arretrato; il suo danaro puzza di sajrestia. • Lasciamo andare queste storie. La geute (1uando afferra del danaro, gongola di conteuto e uon s1 eura mai di portarselo sotto il naso. ~ Ho parlato metaforicamente. e Va bene, e lasciami continuare. Tu , invece, sei giudicato severamente; dicono di te che sei un illuso, un aberrato, un maniaco etc. etc. < Un pazzo. Non me ne ouro. Vado diritto. e Per me sei un ingenuo; dovresti es1:Jere più pratico. La fiducia che tu poni nelle schiere dei zolfatari che compongono la Lega, di cui sei presidente, è fallace; se non vuoi credermi, peggio per te. Che cosa rappresentano Assi? .Ragioniamo ... « Oh bella! Compongono la forza eompatta ed omogenea del proletariato che presto tardi finirà di abbattere il capitalista. " Chètati ! Non compongono niente, e tu, poveretto, fabbrichi su la sabbia. Sai perchè ? « Perchè? .. « Perchè sono quasi tutti analfabeti. La ignorania è fonta di miserie e di sciagure, dnnque non ne potrà venire fuori la ricchezza e la felicità; la ignoranza è sempre regresso, dnnque è pazzia sperare nel miglioramento; la ignoranza rimane tenebra fitta e impene - trabile, dunque non potrà mai dare un raggio di luce, Beppe ascoltava io silenzio, masticando la estremità del sigaro spento che teneva tra i denti L'altro proseguì con calore : . « Sono inoltre esseri abbrutiti dal vizio, sensualissimi ed arroganti. Immaginiamo un po' se con simil pietra potrai comporre l' edifizio dei tuoi ideali socia-
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