Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 1 - 15 gennaio 1908

8 RIVISTA POPOLARE + Come ogni altro fenomeno umano, anche il problema milit1re odierno obbedisce alla legge di causalità, segue un processo logico di sviluppo, si polarizza in un postulato, in un dilemma, in una personalità, o ristretta collettività, da cui prende il nome. 11 problema militare odierno ha scaturigini lontane! Sorse da un bisogno di rinnovamento, avvertito da pochi eletti, dopo la catastrofe del 1866. Ebbe il suo precursore nella gloriosa figura di Nicola Marselli, il <e soldato filosofo » com' ebbe a chiamarlo Giovanni Bovio. Alla scuola del Marselli crebbero intelletti egreg-i come il Fantoni, il Marazzi, il Guerrini e Fab10 Ranzi, i quali integrarono il pensiero del Maestro e lo spinsero innanzi, inaugurando e compiendo la seconda tappa del problema militare. Con opere pregevoli e scritti vari, posero la questione davanti al Paese e all'Esercito e ne chiesero il giudizio e l'ausilio. Il Paese non comprese e non avvertì lo appello e se ne disinteressò; ma la parte eletta dell' Esercito plaudì agli epigoni ed il pensiero marselliano fu consacrato nei regolamenti militari, specie in quelli riflettenti il governo interno l'educazione mora le e l' istruzione tecnica del personale ..... Ma come suole accadere di tutte le riforme, esse non riuscirono gradite agli adol"atori del vecchio, avanzi quasi tutti delle battaglie patrie, ignari o diffidenti del nuovo. Sicchè tra il vecchio ed il nuovo sorse lotta sorda ed aspra, durata moltissimi anni con grave danno della disciplina e del morale dell' Esercito. Burbanzosi e vani del loro passato bellico, i partigiani del vecchio schernivano quanto avesse veste di sapere e di dottrina, stimando solo ed unico diritto a c0mandare e servire nell'Esercito cc l'aver sentito r odor della polvere >>. Affetti da misoneismo congenito sprezzavano ogni innovazione ed ogni avvicinamento col Paese che pur pagava di sangue e di danaro, persuasi che la ragion d'essere· dell'Esercito risiedesse in sè stesso e nel suo passato, e che il Paese dovesse riverirlo e temerlo come ... un padrone. Sicchè, mentre gli eserciti vicini, sapientemente g?vernati, si trasformavano e ringiovanivano, armo111zzando sempre più col paese d'origine; mentre le terre confìnanti sbarravano validamente i loro valichi, e le Nazioni europee affermavano la loro potenza ed i 1 loro prestigio all'interno ed all' estero, mercè una forte organizzazione mili tare e le sapienti alleanze consone ai loro interessi e al loro sviluppo storico·; i dirigenti del nostro Esercito, premuti dalle onerose alleanze ed incapaci di larghe vedute originali si affaticavano in un lavoro di copiatura pedestre e di applicazione senza riflessione od elaborazione scientifica atta a renderlo fecondo. Si vollero introdurre cose e sistemi che mal si addicevano alle tradizioni, al costume e al temperamento del popolo italiano; si costrussero frettolosamente e senza un piano organico, maturo e completo, opere fortificatorie che dovettero essere abbat~donate non appena ultimate, perché inadatte a valida difesa, si fecero contratti onerosi e senza gare_nzie adeguate per le fornitute di materiali (can110111e~ equipaggiamento) attardandosi poscia nella esecuzione di essi, sicchè quel materiale veniva in uso allorquando già poteva ritenersi vecchio e superato da quello degli altri eserciti. Senza riguardo alcuno alle più elementari leggi di organica militare, s~nza veruna preoccupazione delle conseguenze avvemre si volle (o si dovette) ingrandire l' Esercito, lanciando una intera generazione di giovani ufficiali, frettolosamedte creata, in una via senza uscita ed il Paese in una impresa dìsastrosa ed inconcludente, perchè ad esso arrecavano nocumento la base economica ed il contingente numerico. In opposizione alla tendenza democratica trionfante in tutte le manifestazioni sociali, si volle creare una aristocrazia militare: lo Stato Maggiore, una casta riservata a pochissimi ufficiali, reclutati con criteri di esclusivismo odioso e partigiano. Per un falso pregiudizio - ormai suparato dal1' educazione nazionale - si mantenne in vigore il sistema di reclutamento nazionale nel senso più rigido :.ella espressione, e le ferme lunghe. Sicchè i giovani consideravano e considerano la parteuza dalle case loro come una vera e propria dipartita per il mondo di là. Nè minore leggerezza ed inconsapevolezza si dimostrò nel '92 allorchè si cercò di riparare agli errori commessi. La Nazione soffocava sotto il peso enorme dei bilanci militari e reagì imponendo una forte diminuzione. Si proscrissero allora le nuove forniture; si falcidiarono le masse vestiarie e lo scotto - vitto della truppa; si tolse il cavallo ai Capitani col pretesto eh' essi erano tutti giovanissimi - s' impose una nuova tassa sugli stipendi (tassa di nuova nomina e di aumento di stipendio, per la durata di un anno. Il primo provvedi mo vuotò i magazzini, invecchiò l'armamento più costoso e più importante (i cannoni) ed inibì all'Esercito di fornirsi di tutti i mezzi moderni di cui facevasi largo uso presso gli E se rei ti vicini, restando così in condizioni di grave inferiorità rispetto ad essi (1). Il secondo provvedimento fece sentire tutto il peso della sua finalità gretta ed inumana sul soldato, il quale dovette più largamente attingere al pecunia stentato dei miseri genitori per completare la scarsa e spesso non buona razione alimentare datagli dal governo patrio, e pagare sull'irrisorio suo stipedio di due soldi al giorno, il maggior consumo del vestiario, impostogli dalle molte esigenze del servizio di Caserma e territoriale, nonchè dalla ossessione per le istruzioni, alla tedesca dapprima, alla boera poi, alla giapponese oggedì. Il terzo provvedimento non considerava che quella schiera di giovani Capitani, che per gli errori precedenti, sarebbe invecchiata in quel grado e che presto si sarebbe dovuto tornare sulla quistione con grave scapito della serietà e della disciplina. Il quarto provvedimento infine fece viemmaggiormente sentire l'azione del suo peso sopra i gradi piccoli, aggravandone la situazione economica e la lotta quotidiana per l'esistenza. + Ma a rendere ptu aspra ed ardente la cnst militare, sopraggiunsero due altre quistioni importantissime: quella degli ufficiali inferioi e quella dei sottufficiali; dovute entrambe aila imprevidenza, all'inerzia ed anche agli errori dei legislatori_ passati ..... e presenti. La quistione degli ufficiali deriva dalle affrettate riforme del1'85. Fatte a cuor leggiero forse in vista d'una probabile guerra contro la Francia, o per imposizione di alleati, esse lanciarono sul mercato della professione militare una massa ingente di giovani ufficiali reclutati senza trnppe esigenze di cultura e preparati militarmente con corsi acclerati di 18 (r) [n quell'epoca l'Esercito credette persino al tradimento del Ministro della Guerra ... prezzolato dai Francesi.

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