RIVISTA POPOLARE 19 di chiedere se non una sola cosa : la fantasia : vale a dire la aensibilità sempre vigile, la memoria tenace e costruttiva, la espansività, la sincerità, l'originalità, l'etfìcacia dell'espressione: che poi sia liberale o clericale , cortigiano od anarchico, pa cifista o guerrafondajo, donnaiuolo o casto Giuseppe, tutto questo non conta un fico : riguarderà il qut:store ed il pedagogo od il parroco, ma non il critico nè l'esteta nè I' amatore. Al quale amatore, di cOSt;belle e forti, intendo, segnalo pure << La fantasia del!' Ariosto 11, « L'Università di Palermo 11, i saggi sul Renan, sul Bellini, sul Perez. sul Graf, sul D'Annunzio; i quali ultimi, anche dove e in quanto mi paiono forse un poco eccessivi, rimangono sempre mirabili docu_menti d' acutezza e di penetrazione critica , di sincerità e di coraggio let terario: due cose rare oggi , tra il dilagare dei compiacenti soffietti da un lato e delle stroncature assassine dall'altro. Qualche annunzio, ora: quello del 2° e 3° volume della STORIADELL'ARTEdi Natali e Vitelli, (Torino, Soc. Tip. Edit. Naz.) con circa quattrocento nitide e tipiche illustrazioni: si compie così l'opera diligente e coscienziosa in ogni sua parte, nuova ed originale in parecchie, e che già ho segnalata con la dovuta lode quand' è apparsa la prima volta in un solo volume, e quando, recentemente, se n'è pubblicata la 1"' parte di questa seconda e ampliata e in gran parte rifatta edizione: la quale riesce tanto più ·opportuna oggi, in cui si parla di dare all'insegnamento di questa materia nelle scuole medie nuovo impulso, maggiore estensione_, e importanza di disciplina autonoma e obbligatoria. Poi, V3NERE, di Giuseppe Baracconi (stessa Casa Editrice) con quarantatrè illustrazioni fuori testo , riproducenti altret tanti capolavori di pittura e di scultura , antichi e moderni, italiani e stranieri, atti a dare un concetto dell'ideale svaria - tissimo che l'uomo s' è fatto, nei diversi climi geografici, etnici e storici, della bellezza muliebre. Poi, ancora , COMEGENTECHEPENSAsuo CAMMIN,Olibro di lettura per le scuole medie femminili (Milano, Agnelli): Rosa Errera lo ha compilato come un'antologia, con prose e versi In prevalenza d'autori moderni, italiani e stranieri ( nelk migliori versioni ) , vi ha messo molto del suo , << legando con amore in un volume 11 tutte queste gemme e facendone un solo ed organico giojello , ed ha avuta la nuova e simpatica idea d' illustrarlo con ventiquattro fotoincisioni fuori testo, riproducenti altrettante insigni opere d'arte, tra monumenti e statue e quadri : pensando , e giustamente, che _l' educazione del gusto, oggi, tra tanto dilagare ed imporsi di cupidigie materiali, sia indispensabile a confortare , a purificare, a nobilitare, a nutrire anche un po' d'ideale, le anime giovanili. w E passo alla storia: per dire che la stessa Società Editrice Nazionale ha stampato il fiero discorso che Giuseppe Cesare Abba disse in Campidoglio il 4 luglio dell'anno scorso, commorando il centenario di GARIBALD;I ed ha pubblicata pure di lui una raccolta di CosE GARIBALDIN, Eed anche non garibaldine , ma eroiche ancora , e quindi degne di esserlo : son pagine, come tutte quelle dell'Abba, eh e tramandano odor di polvere e di sangue, che balenano di bajonette e di sciabole, che echeggiano e tuonano di fucilate e d' artiglierie; e che pure son piene d'amore, di tenerezza, di bontà: c' è dentro, insomma, l'alito dd Duce, i' anima del Dittatore : e non oc - corre altro, davvero, per dir con che palpiti, con che scatti, con che vibrazioni di nervi si leggano ! * E i romanzi? E le novelle? Lo spazio di cui posso disporre nella Rivista è quasi esaurito , e dovrei parlare d'una mezza dozzina di queste prose, e poi d'un' altra mezza dozzina di raccolte di versi , e infine d' una dozzina almeno :i' opuscoli, conferenze, dissertazioni, piccole monografie t Come faccio? Se mi riduco al puro e semplice elenco, scontento tutti, e me per il primo; se espongo , se descrivo , se giudico, lo spazio è subito esaurito con uno o due. E gli altri ? Avanti, prendiamo la via di mezzo. La precedenza, ad una bella ·e nobile e brava signora: alla marchesa Clelia Pellicano, in arte Jane Grey , e alle sue e,·ocative NovELLE CALABRESI, (Torino, Soc. Tip. Ed. Naz.) notevoli sopratutto per la verità demopsicologica , per l' evidenza dei profili e degli scorci dei caratteri , per il vivo e tipico e inconfondibile color locale, dato anche dall'uso largo e opportuno del dialetto e delle forme, dei costrutti , delle immagini dialettali , portate francamente ma sapientemt:nte, con coraggio ma con tatto , nella lingua comune: cosa di cui dò piena lode all'autrice, che mi auguro sia largamente imitata in ogni parte d'Italia: è tempo di finirla, con l'egemonia toscana, e col figurino di Stenterello fatto uniforme di tutta la Nazione I E passo alle NovELLE MAREMMANdEi Antonio Palmieri (Milano , Treves), toscano, il quale scrive (e in lui è giusto, è bello, è naturale) nella sua magnifica lingua, e con essa traccia a grandi e forti linee il vasto paesaggio squallido e brullo fra il monte e il mare, la fiera gente che lotta con l'inclemenza del clima e con l'aridezza del suolo, le mandre quasi selvagge di ca valli e di bovi, lo spettro incombente su tutti e su tutto della Dea Febbre, la violenza delle passioni e dei costumi che dà la nota fondamentale , lo squillo superbo , di questa gagliarda sinfonia. Terzo volume di novelle , romagnole stavolta, è IL PAESE DEGLIEQu1voc1, di Marino Moretti (Palermo , Sandr ,n): ed è, oltre che il documento d'un' altra valida e originale tempra d'artista, un' altra faccia luminosa di questo mirabi1e prisma dell' (( itala gente dalle molte vite ll: che fisonomia tutta sua, riflette anche da quest'altro specchio il rude popolo di Romagna I Del TESORODI DONNINAq,uinta edizione della Soc. Tip. Ed. Naz., è quasi superfluo parlare: è uno dei capolavori del no· stro maggiore umorista vivente, di Salvatore Farina; e come gli altri è riboccante d'arguzia e di b_ontà, ~'ironì~ e di ~entimento d'interesse e di fìn..:zza: io v1 ho ritrovati, e (mua- ' . . . colo dell'arte!) giovani e freschi come allora, dei can amict d'un quarto di secolo addietro !. .. L'IDEA CHEuccmE, cioè l'[dea anarchica, è la protagonista formidabile d'un grande romanzo d'Antonio Agresti. (medesima Società Editr.) che è, dicono, un divorziato da quell'Idea. Il romanzo è interessantissimo, perchè descrive un mondo completamente ignorato dai più. [I guajo è, che lo descriv~ appu~to con Ja penna del divorziato : peccato che non abbia scntt? prima il pendant con quella dell'amante ! Del rest~ '.. non e male rammentare, che tutte le [dee uccidono : la rehg1osa, la patriottica, l'imperialista, la repubblicana, la dinastica: e come I Credo anzi, che se consultassimo le statistiche, troveremmo che an.:ora, a tutt'ogsi, l'Idea anarchica sia quella che conta meno omicidi fra tutte. No? Ed, annunziato infine anche IL ROMANZoO' UNAMAESTRINA, di Federico Brusca (Catania, Giannotta), p1ssiamo ai versi. Per i versi , nessun giudizio , necessariamente sommario e incompleto come questi miei, val meglio, per il lettore, d'un saggio ben scelto. Eccone uno dei VERSI postumi di Giovanni Camerana, editi dallo Streglio, ornati d'un bel medaglione e d'una calda prefazione di Leonardo Bistolfi , e illustrati da molte )uggestive litografie dello stesso poeta : « Decagramma ( A Francesco Jerace).-Non già nel saldo scintillante argento, ma nelle strofe mie battuta e chiusa, questa grave, Jerace, a te presento medaglia trionfai di Siracusa. Dal centro splende , i forti ricci al vento, come un astro il profil dell' Aretusa ; ancor fremon
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