RIVISTA POPOLARE 17 ~TBr..èON~INI èBTTBRJ.I:RI XXXlV. Ecce Homo - La filosofia dell' azione -- Pedagogi,, sociale-Le vie nuove del socialismo-Il pregiudizio religioso - Leopardi filosofo - Cr,tica militante - Storia dell'arte ed educazione del gusto - Cose garibaldine - Romanzi e novelle - Versi e poesie - Conferenze ed opuscoli. La sosta è stata lunga : e in questo semestre muto, mt:n. tre io viaggiavo pel mondo, libero come l'aria e lieto come un uccello scappato di gabbia, i libri han continuato a giun gere, a sovrapporsi, a stratificarsi, ad accatastarsi sul mio scrittojo: quanta fatica, poi, e quanto tempo, al mio ritorno ... in gabbia, a vedere, a sfogliare, a classificare, e poi a leggere, a riflettere, a formulare, non dico giudizi cri ti ;i , chè me ne è ma,-cato assolutamente il modo, ma per lo meno impressioni estetiche e logiche ! Decisamente, non bisognerebbe leggere più di un libro al mese; ma come si fa, ad avere questo coraggio , quando, a contar solo i buoni, gli utili , i desiderabili, se ne stampano invece almeno dieci ogni mese, che poi si sarebbe mortificati e dolenti d' aver lasciati intonsi? Leggiamo, dunque, leggiamo sempre, mattina e sera, giorno e notte, a tavolino e in poltrona, in piedi e a letto, aspettando il pranzo e digerendo la cena, bevendo il ponce al caffè e abbandonando la chioma al barbiere. Le~giamo: e cominciamo (à tout seigneur tout honneur !) da questo volumetto bijou (e non certo per il formato soltanto !) in cui la Casa Treves raccoglie con l'evangelico titolo d' EccE Hm.ro mille aforismi e venti parabole di quel personalissimo pensatore e delizioso scrittore eh' è Arturo Graf : a esprimer le mie impressioni, basteranno questi due aggettivi; a persuadere il lettore eh' esse sien giuste , basterà riferir la sostanza della 1,refazione, e riportare qualcuno jdegli aforismi. La prefazione è tutta una filippica contro questa nostra civiltà cupa e feroce, non meno infesta ai giovani , ai quali it Poeta rivolge il discorso e dedica il libro, che ai vecchi , tra i quali egli stesso con serena malinconia si classifica: ai vec - chi, cui essa, la civiltà, col tumulto della sua foga incalzante nega il riposo ed affretta (quod Deus avertat, almeno per quelli che ci son cari, come l'Autore) la morte; ai giovani, cui ruba la giovinezza e scerpa il fior della vita. Ed è pure, questa prefazione, tutto un inno , in fondo , alla vita stessa : la quale vuole affermarsi ed estrinsecarsi a ogni costo, e pro - rompe e s'avventa per tutte le vie che trova aperte, e quasi più ancora per tutte quelle che incontra chiuse e che si apre magari violentemente da sè. Vedano i giovani di renderla cosciente e d'ajutarla ajutandosi, e di signoreggiarla signoreggiandosi : e non dispereranno della salute , poichè sentiranno che la salute è in loro. E gli aforismi , i mille aforismi, sono tutta la lunga esperienza in proposito tesoreggiata e quintessenziata in una delle ìPiÙ nobili e pure anime di cui si onori la nostra vivente let- :teratura. Uditene alcuni : « Chi fa un libro ci mette dentro, di solito, la parte miglfore ,di sè; e per questo, conversare coi libri è più piacevole che .conversare con gli uomini ». « Quando le opinioni si ricevono beli' e fatte dagli altri, è facile avere le opinioni pronte su tutto i). 11 L' uomo di grande intelletto stent:t a persuadersi che gli ,stupidi siano tanto stupidi quanto sono veramente •. 11 Per sentirsi, non diremo sicuri, ma coraggiosi e tranquilli lungo le vie della vita , giova desiderar poco e sperare anche meno ll. « Se non ci fossero tante pecore , non ci sarebbero tanti lupi » ... « Hanno pochi bisogni di pensiero coloro che mai non sentono bisogno di nuove parole ». u Vedrai quanta stoltezza, quanta vigliaccheria, quanta tri• stizia, si nascondano talora sotto la maschera del buon senso >). ii? Giovanni Cesca, intanto, ed egli pure in una forma animata ' vivace, letteraria, ben lontana da! nebuloso e repellente frasario dei vecchi filosofi di professione , ci conferma col suo ultimo libro la verità del primo degli aforismi che ho riportato dal Graf: egli ha messo davvero, in questa sua F1LosoFIA DELL' AZIONE(Palermn, Sandron) la parte migliore di sè: tutta una dottrina, dirc::iquasi tutto un programma , di strenuous !ife, come dice Teodoro Roosevelt, cioè di vita gagliarda, operosa, fattiva, inspirata ad alti ideali , intesa a trasformare, adattandole ad una civiltà sempre più evoluta e nobilitata, le condizioni esterne *li' esistenza individuale e sociale, e le in terne molle della condotta d' ognuno e di tutti. E' un nuovo idealismo , forse: ma è un idealismo che quasi direi realista, naturalista, positivista, se queste parole non fossero un pò passate di moda e non avessero, almeno in certo qual modo, cessl!to di significare quel che dovrebbero. La filosofia della azione, infatti, è quella che riconosce la priorità e la superiorità dell'agire su tutte le altre potenze umane, e sopratutto su quella, così sterile e vana , del fantasticare e del verbigerare, e si propone un triplice còmpìto: ricercare l'origine, lo sviluppo, il significato, degl' ideali dai quali l' azione è stimo. lata e guidata; accertare quindi il valore puramente umano e sociale degli Ideali medesimi; dimostrare infine l'erroneità di tutte quelle dottrine che si pompeggiano del nome di idealiste, non dando che un valore trascendence e quindi infecondo e non applicativo alle loro concezioni. * Molto affine d'argomento è la PEDAGOGIASocIALKdi Alberto Straticò (stesso editore): anche questo poderoso volume del fecondo scrittore siciliano mira infatti a dimostrare la neces. sità dell' indirizzo sociale nella scienza e nell' arte educativa ' ed espone anzi, a grandi ma fermi e precisi tratti , un piano completo di educazione a finalità collettive ed umane; espone e discute, da tale punto di vista, non solamente le questioni sociologiche fondamentali , ma anche tutti quegli argomenti singoli, che, nel loro insieme, dànno intera la fisionomia sto_ rica dell'attuale momento, per trarne più vivo lume e più certa guida all'azione formativa dell'anima giovanile; mette in confronto le opposte concezioni individualiste e socialiste, ne scerne e ne concilia i lati ragionevoli e giusti , e li pone a base dei suoi criteri applicati vi ; ed infine , tracciato nelle sue pietre miliari, il lungo cammino della storia delle fondamentali istituzioni umane, la familiare e la politica , e delle grandi attività che vi si connettono, l'economica e la governativa, onde il sostrato, l' ambiente, il movente , della morale , del giure, della religione, della seienza, del! 'arte, ne conclude alle finalità moderne che l'azione del pedagogista si deve propo~re rispetto alle crescenti generazioni. Il che, oggi che il problema scolastico s' impone come uno dei più vivi e impellenti ed assurge a valo1·e e a potenza di questione politica capitale, basta a dimoi,trare tutta la solenne importanza dell' opera. w Fare il nome d' Ivanoe Bonomi, con,<! autore d'un libro che s'intitoli LE VIE NUOVE DEL SocIALISMO,è già fare al libro stesso (editore Sandron , Palermo) la più efficace pubblicità e raccomandarlo nel modo più sicuro ali' attenzione dei lettori. Nella eloquente e commovente dedica ad Anna Kuliscioff
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