Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 1 - 15 gennaio 1908

... KlVlSTA POPOLARE 13 italiana e incominciò il ritorno in patria degli emigrati. Però allo stesso modo che si era esagerato nel parlare dei danni della grande emigrazione si esagera ora nel dipingere· l' esodo dei lavoratori dagli Stati Uniti. Gli effetti della grande emigrazione venivano desritti coi colori più foschi. Tutti, salvo rare eccezioni con\"enivano nel deplorare la scarsità della mano d_'opera agricola e il grande rincaro del:e mercedi, e a chi obbiettava. il miglioramento che ne risultava per la classe lavoratrice, osservavano che anche questo diveniva problematico µer la miseria dei piccoli a:ffittavoli e proprietari i quali si trovavano neil'impossibilità di pagare gli alti salari richiesti. A questa osservazione si può controobbiett.are che la deficienza e l'aumento del prezzo della mano d'opera stimolò e quasi forzò gli affittavoli e i gestori ad applicare nella loro pi0cola cerchia, le macchine ed a modificare i metodi antiquati di co1tivnzione nei quali comodamente si adagiavano per la facilità di disporre di mano d'opera a mercede irrisoria. Di questi inizi di trasformazione si vedono esempi in alcune provincie e portano evidentemente un benefico effetto a tutta l'economia nazionale. Se poi una parte di quei piccoli affitta voli e gestori si trovò nell' impossibilità economica o intellettuale di iniziare la trasformazione, non dobbiamo eccessivamente preoccuparci di essi, ma badare agli effetti generali e duraturi; la . loro sconfitta darà luogo al trionfo degli emigrati che ritornando in patria coi risparn1i e coll'aumentata istruzione si sostituiranno con vantaggio generale a coloro che un giorno li avevano sfruttato (1). Si è lamentato pure frequentemente il danno ffi()• rale che in molti casi sorge nelle famiglie abbandonate dai capi. Certo questo non può esser negato; ma non si deve dimenticare che, d'altro lato, il miglioramento economico degli emigrati porrà termine alle brutture morali che si accompagnano alla miseria. Cosi pure è verissimo il deperimento fisico degli emigrati che recenti inchieste hanno posto in luce come altre inchieste passate avevano rilevato i dolorosi effetti del « sistema dei padroni > ; ma in vece di deplorare l' emigrazione, dobbiamo cercare il modo di tutelare gli emigrati nel pae:3e d' imrr:igrazic,ne e di impedire il loro deperimento come fu impedito in questi ultimi anni l' attuazione del sistema di sfruttamento accennato. Di più la grande emigrazione non poteva continuare ininterrotta dipendendo essa dalle condizioni economiche del campo d'immigrazionP,; non poteva ciò logicamente supporsi perchè la eccezionale prosperità degli Stati Uniti, appunto perchè eccezionale, non poteva che esser temporanea· Adunqne si deve ben concludere che le interpretazioni pessimistiche di questi ultimi tempi, della grande emigraziene siano state esagerate benchè alcune di esse sotto altro aspetto abbiano portato un utile con- ( r) E' questo il parere di moltissimi. Noi, invece, crediamo che siano ben pochi i contadini che, ritornando in Italia dal1' America , vogliamo tornare a lavorare la terra - anche propria. Nota delia Red. tributo al complesso problema delle migrazioni del lavoro. (Mi riferisco con queste parole ai rilievi acuti da alcnni eminenti scienziati e uomini di Stato). Attualmente si passa alle esagerazioni opposte. La grande emigrazione, come dissi, fu interrotta dalla crisi americana; ora, dovunq11e si è sparso il timore di un grande esodo di lavoratori degli Stati Uniti e la preoccupazione che essi rimangano senza lavoro in Italia. Naturalmente l'influenza che deve esercitare la crisi nelle emigrazioni del lavoro e gli effetti indiretti che ne seguiranno devono essere attentamente esaminati; ma dobbiamo astenerci anche qui di generare esagerazioni. E che le attuali preoccupazioni siano esagerate è evidente. In primo luogo devesi notare che normalmente negli ultimi mesi dell'anno avviene un sensibile aumento nel numero di quelli che ritornano in patria, onde, in parte, l'aumento verificatosi attualmente non ha nulla di anormale. In secondo luogo non si pnò affermare che l' Italia si trovi in cosi gravi condizioni economiche da far temere il ritorno dei lavoratori in patria e la diminuzione dell'emigrazione che solo tre mesi fa era desiderata. La crisi attuale é limitata a poche industrie; essa non ha che lievemente perturbato le forti energie del paese rivela tesi solo da qualche anno. In terzo luogo la crisi americano fu essenzialmente finanziaria; ha avuto naturalmente una ripercussione in quasi tutti i ~ami della vita economica, ma non presenta nè l' estensione , nè la gravità di quella del 1893; negli Stati Uniti stessi è radicata la convenzione che fra alcuni mesi la vita economica potrà ripigliare il suo corso normale e allora ritornerà ad innalzarsi la corrente d'emigrazione favorita dal sensibile ribasso dei prezzi di trasporto di alcune com~ pagnie di navigazione, ribasso avvenuto ultimal?ente e ehe appunto favorì il ritorno degli emigrati in patria. PROF. C. 0TTOLENGRI dell'Univ. di Camerino Larecenevteoluzione decl arattere inglese ... Discorrendo con persone influenti ed atteinpate della processione inaugurale del nuovo Lord Mayor londinese, che di anno in anno va facendosi più grandiosa c_pittoresca, e ~he quest~ anr~o_ha att~a~to più che mai folle enormi nella City, e 1mposs1b1le non accorgersi di una convinzione, che in tutte fa capolino: il carattere inglese va subendo una grande trasformazione costituzionale. Solo una trentina di anni or sono, tutti ci dicono, la processione del Lord Mayor aveva tutto il carattere cli una super'." stizione ridicola. Esse si meravigliano che tale cerimonia abbia potuto d'anno in anno soprayvivere alla indifferenza, al disprezzo, che per essa il pubblico testimoniava. Tu~tavia a poco a poco le cose mutarono; se non altro, con l'aumento del la popolazione straniera a Londra, lo spettacolo riusciva ad interessare e attrarre la curiosità di questa. Fu così dato uno stimolo a toglierne gli elementi che si prestavano al ridicolo e poi di anno, in ann? i differenti gusti dei vari Lord Mayors andarono m-

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