12 RIVISTA POPOLARE Il progresso e rn noi. Pare un'idea banale codesta; pnrc molti moltissimi non vogliono capirla. Una nazione è in progresso quando i suoi uomini sono di geuere fino, quando la stoffa umana è di qualità superiore, salda, ricca. Progredire è sviluppare, elevare la nostra personalità, rinvigorire nervi e muscoli; il resto segue naturalmente, commerci, industrie fiorenti, politica, arte ecc. ecc. Gli italiani, lo ammonì D'Azeglio, devono volgersi a migliorare l'ordito, la qualità della loro stoffa; oggi per noi è quistione di fisiologia, di nevrologia, di psicologia, di igiene, di medicina. Noi divagammo assai nei secoli, ci dìlungammo troppo dagli interessi del nostro corpo; conviene metterci tutti con la mente, con gli scritti, con la condotta nelle cose della vita organica. Da qui moveremo con cognizione di causa a fare le altre cose. Per esempio, i gran discorsi sul femminismo saranno assai semplificati quando la zoologia e la fisiologia avranno fatto capire a tutti, che noi non possiamo frenare lo sviluppo di nessun animale nonchè della donna. Noi ci intenderemo con essa per via della natura e non per altra via. Già i maschi gemono a milioni sotto il peso del loro potere fittizio, fuori della zoologia; liberiamo questi povori maschi. Disgraziatamente le noti zie zoologiche ed antropologiche sono scarse da noi. O forse mi sbaglio; le notizie ci sono, ma chi pon mano ad esse? Nel cervello italico, forse a causa della scolastica, devono essersi oppilati i passaggi fra le idee ed i sentimenti. L'italiano celebra il nuovo pensicrp, celebra gli orizzonti nuovi, ma, fatta la celebrazione, spoglia camice e stola e resta l'uomo di cent'anni fa. Questa mancanza di sincerità non è che un si ntoma psicastenico. I deboli non hanno la energia dei fatti e gradatamente, per legge di adattamento, rinunziano alla logica di questi, perdono il senso della verità, non la capiscono: dicono e non di cono, fanno e non fanno. La loro falsità da funzionale diventa organica, incosciente. Essi hanno due mondi nella testa; le conoscenze nel loro cervello stanno in dispane, non fomentano la loro condotta. Gli insegnamenti\ igienici fioccano, la marea dei volumi, delle conferenze monta, monta, monta. A che pro? Obduratum est cor Pha1·aonis. Gli italiani sono a fare: come si mangia in Italia? Maluccio anzichenò. Si trovano le derrate ma difetta la cucina o l'onestà. Sento gran discussioni, gran piani di riforme; ma non sento che si provveda desinare civile, umano. Difettano le case. Date case agli italiani, se volete rifarli. Dell'alimento abbiamo bisogno come esseri vivi, della casa come uomini. E' noto quanto un'abitazione sana, attraente cooperi allo sviluppo alla economia, alla esistenza della famiglia. La mancanza di civile abitazione sfianca il carattere dell'uomo, gli foggia la psicologia un pò brutale un pò anarchica dello zingaro. Gli italiani sono a fare. - Qual' è lo stato dei loro nervi, e del loro cervello? I sintomi pubblici, politici, i giovanili sono quelli della psicastenia: non mancano nè la sovraeccitazione nè la fiacchezza, nè ~ conati infecondi, nè la indisciplina, nè la disunione. Occorrerebbe intenderci , indicare la via ai deboli, non sciupare le forze dei validi. Sia detto senza pessimismi e senza eufemismi; dalle cose d'Italia, come vanno, sorge, a chi guarda da ve_tte se:ene, una sgradevole impressione d'imbroglio : chi trabocca a destra chi trabocca a sinistra, chi trabocca come può·' è un cedimento un barellamento curioso. Qualcudo campa sull'imbroglio; ma i molti siamo ignoranti, più deboli che ignoranti. A questi bisogna dare poche indicazioni e chiare, ricondurli, attraverso il gazzabuglio ciarlatanesco, alle ragioni semplici e solenni della vita. Nei cervelli penetrano facilmente pensieri parassiti che germogliano e vigoreggiano opprimendo i migliori. Nella mentalità incerta del popolo piovono diavoli e folletti che gittano sui fatti una nube di equivoco, deformano la verità, ne mostrano la caricatura. Mali pensieri nati nei luoghi oscuri fra il regionalismo brutale e l'avidità battegaia; articolesse equivoche agghindate, ingioellate, civettuole, reticenti, assassine; gusti, sentimenti, frenesie esotiche lanciate come razzi, come fontane sul pubblico; bisogna sbrattare il paese da questa roba e venire alla nutrizione, alla igiene in Italia presso che medievali, vuoi per angustia di mezzi, vuoi per insufficenza di energia. E' innegabile che molti riportano dagli studi stanchezza cerebrale cronica ed entrano nelle professioni, nei consigli, nella politica già stìaccolati. E si pretende una coscienza nazionale, una volontà nazionale! Ci vogliono teste quadre, personalità potenti, organismi formidabili per affrontare la storia. La personalità di molti è diffusa su largo campo, ma indefinita, amletica, aperta ad influenze perturbatrici. Gli animali non sbagliano, perchè la loro personalità è semplice, inaccessibile. Ma la personalità di molti uomini è tanto debole quanto vasta; come un'orchestra sterminata composta di mille elementi insicuri, indisciplinati; una parte della grande orchestra facilmente esce fuori di tempo, ed ecco l'unità disgregarsi. Nei bruti non mai: sono tre o quattro suonatori rozzi, ma intonati, potenti. Opera altamentè civile è oggi semplifìcare; rinforzare gli elementi fondamentali del pensiero , tarpare gli clementi parassiti, poichè ci è duopo tesaurizzare la nostra poca energia. Sorgete, o generosi, o valorosi, a semplificare a precisare: qui le lingue s' imbrogliano. E però ogni parola soverchia è una cattiva azione. Ogni storiella, ogni marachella politica, che si conta al popolo, è un altro ostacolo che il popolo, l' orbetto, deve superare per raggiungere il suo fine. Promosso il nostro risorgimento organico, vedremo scomparire i sintomi psicastenici, i subiti impulsi ed i languori, il frigido egoismo ed il vil pettegolezzo fratricida ... SALVATORE GIAQUINTA Ilmomeanttouadlell'emigrazione italiana La grande emigrazione italiana che aveva. sino a tre mesi fa destate tante preocc.;upazioni non solo tra gli industriali e i proprietari agricoli, ~a tra eminenti scienziati e uomini di stato fu improvvisamente interrotta da una per tubazione nel campo principale della immigrazione nostra. Questo fatto è una riprova di quanto avevo altra volta affermato, che cioè le variazioni della corrente d'emigrazione sono determinate in principal modo dalle condizioni economiche del paese d' imigrazione (1). Bastarono infatti alcuni mesi or sono alcuni sintomi di crisi negli Stati Uniti perchè la corrente d'emigrazione verso quel paese venil::!se perturbata; collo scoppio della crisi fo arrestata la grande emigrazione (1) Le migra 1 ioni del lavoro. Roma 1899. Ed. dal Giornale degli Econ.
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