Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 23 - 15 dicembre 1907

RIVISTA POPOLARE 629 « più appre:n.abili quanto più poche eccezioni, la co- « scienza morale del popolo siciliano é inferiore a « quella delle regioni dell'Italia centrale e superiore; « è cosa nota eh' essa è di una diversa pasta ... (I)>> Sono ·sciocchezze; e mi duole molto che siano state scritte da persona che stimo per la sua cultura e pel suo ingegno. Ma a queste sciocchezze hanno dato occasione e credito i crispini, i palizzoli:rni, i nasiani. Non mi sono mai trovato di accordo con loro, e me ne vanto, perchè distaccandomene e attaccando i miei corregionali, quando non mi parvero degni di difes1, acquistai il diritto di difendere la mia regione quando mi parve ·doveroso di farlo; e di averlo potuto fare col rispetto o coll'assentimento dei settentrionali a Milano, a Brescia, a Bologna. E finisco su questo argomento con un ricordo che dovrebbe essere una indicazione sulla via da battere. Chi mosse aspra guerra all' on. Giolitti per gli affari della Banca Romana fu un siciliano; ma nessuno in Piemonte vide nell'attacco il carattere regionale. Chi in conseguenza promosse l'inchiesta dei sette prima e la caduta dello stesso Gioii tti nella memoranda seduta del 23 novembre 1893 fu lo stesso siciliano; ma a nessuno cadde in mente lassù di vedervi un offesa al Piemonte. DoTT. NAP. CoLAJA).INI (,) Rivista di cultura 16 no2embre pag. 207. 11 prrotezionismo nonavrebbegiovatoallaGermania? Alcune afiennazioni di econom1st1 strnmen sono state importate in ltaUa, senza alcun controllo circa la vericidità di esse. L'importazione ha avuto luogo a mezzo di un cerente libero, il quale non manca di molti pregi e di cui si parìenì presto in questa <J{jvista ( 1). W. Lotz erede di potere affermare che le industrie mdccaniche ed elettriche tedesche si sono sviluppate senza l'aiuto del protezionismo e solo per lo spirito inventivo e per l'abilità tecnica dei produttori. Secondo questo autore, tale industrie avrebbero conseguito più deciso sviluppo se si fosse adottato il liberismo (2). Il Cohn si avvicina al Lotz negli apprezzamenti riguardanti lo sviluppo maoufatturiero tedesco (3). L'Eltzbacher poi, aucor più decisamente del Lotz del Cohn, crede di aver dimostrato che l'industria chimica della Germania ha raggiunto l'attuale sviluppo senza sussidio di dazi protettori ( 4) La serieta di questi scrittori ha fatto si che alcuni studiosi ritenessero inconfutabili le loro conclusioni. Molti non si resero conto del momento in cui seri- (r) Giovanni De Francisci-Gerbi1,o: Commercio interna1ionale e politica commerciale. Palermo, Reber, 1907. li De Francis1.-i-Gerbino, nel 5. 0 capitolo dd suo libro, riporta le opinioni, per lo meno un pò ardite, degli economisti stranieri, dei quali, in base ai fatti, se ne confuteranno le affer mazioni. (2) W. Lotz: The e.ffect of Protection on some German inudstries; in 11 Economie Journal :e dicembre r 904. (3) G. Cohn: Free Trade and Protection; in Il Economie Journal J) giugno 1904. (4) O. Eltzbacher: The Chemical ludustry of Germany: Contemporary Review, maggio 1904. vevano il Lotz, il Cohn e l'Eltzbacher, n"?.omento di assai vivaci passioni, poichè in Inghilterra si dibatteva allora il famoso problemafiscale patrocinato dal Chan:1berlain. In quei giorni , parve bello ed utile opporsi, con quaisiasi mezzo, al progredire delle idee protezioniste ; e alcuni liberisti, pur di giovare alla causa che ad essi era cara, vollero far dire ai fatti ciò che i fatti non poteano dire , nè aveano mai detto. Questi casi, del resto, non sono rari quando il contrasto di opposte idee infiamma gli animi degli scrittori. Io, contraddicendo a quanto ~bbero a dire gli esonomisti di cui ho parlato, nego nel mondo più assoluto che le industrie tedesche, oggi più progredite, abbiamo percorso tanto cammino senza l' aiuto della protezione daziaria. Sostengo invece che tale protezione fu data nel 1879 e mantenuta in seguito per assai lungo tempo. Per alcune forme di produzione essa dura ancor:-, per altre invece venne a mancare quand'essa era divenuta superflua. Sono fuori del vero coloro che negano al protezionismo ogni benefica azione sulla presente floddezza manufatturiera della Germania. Comincio coli' industria chimica , riguardo alla quale più numerosi sono stati gli errori. Nella tariffa tedesca del 15 luglio 1879, troviamo che la 5.a categoria comprende nove voci e stabilisce deì dazi che vanno da un minimo di L. it. 1.87 ad un massimo di 25 per quintale. La potassa e la soda caustica, tanto utili alle industrie, specie alle tessili, pagano un diritto di 5 lire per ogni 100 chilogrammi. Alcuni altri prodotti indispensabilità alla tintoria, come il prussiato di potasso giallo, bianco e rosso, sono assoggettati ad un diritto di 10 lire. Solo le materie prime, da cui l'industria chimica ricava le sostanze che le abbisognano, sono ammesse in franchigia. Ma questa esenzione , perfettamente logica, dà maggiore efficacia pratica al dazio imposto sui prodotti che si ricavano dalle materie prime. Dunque, il fatto, il fatto incontrovertibile, come quello che deriva dalla legge più· che dalle segnalazioni di bugiarde statistiche , sta li a provare che sin dal 1879 l' industria chimica tedesca ebbe larga tutela di dogana. La tariffa del 1879 subi qualche modificazione subito dopo applicata. Ad essa si diede nuovo assetto colla legge del 22 maggio 1885. Ebbene, quest'ultima tariffa, benchè poco dissimile della precedente, la troviamo più specializzata in quanto riguarda i prodotti chimici. Ora chi è pratico di queste çose, sa che la specia '.izzazione racchiude o precede assai spesso ur. aumento di jtutela. Colla nuova tariffa, le voci da 9 salgono a 14. Però i dazi restano nel complesso, immutati, benchè 10n manchi qualche aumento. La tendenza, per quanto sin'allora modesta, è quella d'intensificare la capità protettiva delle gabelle. Nel 1892 a I 1894, la Germania si affida al sistema dei trattati di commercio, deve quindi far delle riduzioni all'estero, ma non per questo si mo~ stra disposta ad attenuare i dazi che gravano nelle merci chimiche. Tutt'altro! La specializzazione diviene 'Jiù minuta e la massima concessione che vien fatta a"lle nazioni contraenti è quèlla di vincolare semplicemente i dazi esistenti. I trattati di commercio lasciarono imutata la difesa ai prodotti vincolati. Intanto, per via autonoma, si accrebbe smisurata-

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