Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 23 - 15 dicembre 1907

RIVISTA POPOLARE 01 Politica, Lettere e Scienze Sociali Birettore: Prof. NAPOLEONE VOLAJA.NNI (Deputato al Parlamento) Esce in Roma il 15 e il 30 d'ogni mese I t.alia : anno lire 6; semestre lire 3,50 - Estero ; anno lire 8; semestre lire 4,50 Un numero separato Cent. 30 Amministrazione: C01·soVittorio Ema,nuele, n.0 115 - NAPOLI Anno Xli I - Nmn. 23 ABBONAMENTO POSTALE ltoma, 15 D1ce1nbre 1907 A gli amici e abbonati della Rivista Lrt Rivista Popolare col I 908 entra nel suo quattordicesirnoanno di vita. • La sua azione beneficanella vita -pubblicaitaliaviaoramai e riconosciutadagliamici politici e dagli avversari e non c' e bisognoche la mettiamo in evidenzanoi. Essa e stimata da tutti per la sinceritadei suoi giudizi, per la sua imparz..ialitap,el coraggiocon cui affronta le quistioni piu scabrosesenzapreoccuparsinienomamente_seincontreràil plauso o la riprovazione dei lettori. La stima grandedal pubblicoviene alla Rivista Pop< lare precismnenteperche essapossiede ·le qualita, che mancanopiu ordinariamenteagli ltalian : perchela Rivista Popolare e la nemicairreconciliabildeellaipocrisia,dellamenzogna,dellarettorica,dellacodardia. La Rivista Popolare , che non ha avuto mecenatigenerosi, che nulla ha chiestoagli amici politici , i quali spesso l' hannofrodata del/' abbonamento , non ha mezzi pecuniariper fare la rèclame nioderna,chepure e la sola che assicurail successo;essanon la ricevenemmeno dai vari giornali settimanalidel partitorepubblicano. Ma p~r la sua diffusione essa conta esclusiva1nente sulla cooperazione di coloro che la conosco110 e l'apprezzano altamente. Gli amici , adunque, ci procurinonuovi abbonati,e buoni indirizzi di Clubs, di Casini, di Associazioni ecc. A loro saremogratissi,mie;d essifavorendola diffusionedella Rivista siamo sicuri, chefaranno operabuona e favorirannoquella educazionesana e positiva, che in Italia manca. Chi procura un abbonato, che paga anticipatamente, riceverà in dono uno o più libri ed opuscoli per lo importo di lira una da sceg iere dall'elenco speciale, che viene pubblicato nelle ultime pagine della Rivista; chi ne procura due o tre riceverà a scelta uno del seguenti libri : CoLAJANNI: Il Socialismo (2a Ed. Italiana o Ediz. francese di Giard et Briere: L. 4); CoLAJANNI: La politica coloniale (L. 3); CrccoTTI: Attraverso la Svizzera (L. a,50 con illust , .ioni); RENsr: Gli «-anciens règimes » e la democrazia diretta (L. 2,50); CoLAJANNI: Razze ini- rio ~i e razze superiori. (Edizione spagnuola in tre volumetti L. 3). Chi lo desidera può dedurre l'importo de,. premio dal prezzo del proprio abbonamento. Gli abbonati nuovi e vecchi che pagheranno a11ticipatamente l'abbonamento aggiungendo L. 3 per l'Italia e L. 4 per l'Estero potranno ricevere franco e raccomandato l'ultimo libro di Colajanni: Razze inferiori e razze superiori o Latini e anglo-sassoni (un elegante volume che costa L. 6); aggiungendo L. ~ per I' Italia e L. 5 per l'Estero potranno ricevere lo stesso libro ri~lla e· ~gantissima edizione francese ddla Biblioteque scientifique internatLlnale di Alcan (Paris) legato in tela e oro che costa L. 9.

618 RIVISTA POPOLARE SOMMARIO: GII avvenimenti e gli nomini: Dott. N. Colajannl: Ancora di Arturo Labriula - Noi: L'inchiesta sulla distribuzi9ne dei soccorsi ai danneggiati del terremoto nelle Calabrie - Il premio Nobel ad Ernesto Teodoro Moneta - L'omosessualismo nel Reichstag germanico - La moda ddle matematiche nelle scienze sociali e nella economia politica - Il triste bilancio della reazione in Russia - La IlI Duma - Le spese militari della Svizzera Leone Tolstoi - Scioperi ferroviari e carestia nell'India - La morte di re Oscar di Svezia - Il messaggio di Roosevelt - Un articolo del Prof. Zanichelli sul reato Ministeriale). - f..,a Rivista: li processo Nasi - Dott. N. Colajanni: Pala verità----:- L. Fontana-Russo; [I protezionismo non avn:bbe giovato alla Germania? - Rag. Vittore Ghedini : Riscatto dt.i pubblici servizi - Dal Bo! lettino italiano dell'Ufficio del lavoro - IU vista del le H,I vfste : La legge agra ria irlandese dd , 903 - ( Revue politique et parlementaire) - G. Bovio e la poesia della fifosofia (La Critica)- Per l'indipendenza della Magistratura in Italia ( Vita lnterna 1 ionale) - Per la sincerità in tema d'insegnamento laico (Rivista di filosofia e scienre affini) - [I covinoso costo della esclusione Cinese (A merican Review of Rewiews) - Le colpe· sindacali ( A tlantic Monthiy) -- Recensioni. Abbonamento cumulativo alla Rag1:one e alla Rz'vz'sta Popolare. Per un anno L. 20. Per un semestre L. 10. Col diritto a tutti i pre1ni semigratuH i della Rz'vz'sta e della Ragz'one cornpreso lo splendido capolavoro d'arte: IL SOGNODl ALICENEL PAES_E DELLEMERAVIGLIE. (La più splendida strenna di Natale uscita a Londra ed edita in Italia dall'Istituto di Arti Grafiche di Bergamo) a metà prezzo. GLI f\VVENIJvlENTI e GLI UOMINI Auoora di Arturo Labrlola.-I giornali hanu0 , 10uuz1ato che io avrei dato querela per diffama- ,..ion~ad Arturo Labriola. Sono caduti in errore.- Avevo prome~so di darla se egli avesse formulato chiaramente un sol fatto men che specchiato della mia vita pubblica e privata. Ma egli si è ben guardato dal farlo; nè, sfidandolo a ciò, io m'illudevo sulla risposta alla mia sfida. Arturo Labriola non sa che vituperare e calunniare - in niancanza d'ogni coscienza morale - nei limiti che gli sono ben t.racciati sicuramente dal codice penale. Tra 1'1i e i suoi degni compagni in sindacalismo napoletano non si affrontano le querele che quando si tratti di gente notoriamente compromessa o quando non v'è che un vovero gc·rente incosciente a pagare le spese delle diffamazioni stampate; così l'ispiratore di quel giornale che sfida i suoi accusati a dar querela, conforma la propria codardia, quando c'è chi si dice disposto a dargliela ..... Della sua risposta alla mia sfida restano i ricorsi che egli fa ad altre povere insinua'l..ioni lai,ciate contro di me da certi falsi baroni , da qualche apocrifo sindacalista, giungendo sino a Michele Torraca, che p,-r ira partigiana levò accuso contro amici miei che le inchieste sfatarono e che egli rinnegò col silenzio; facendosi forte d'elle alti·e di un magistrato ch'era stato da me messo hlla gogna, il cui mendacio dimostrai colle sue stesse parole e cLe invitato formalmente a precisare le sue vaghe i;1sinuazioni ebbe la prudente decenza di tacere ! Resta ciò e restano, di Arturo Labriola, nella sua risposta, le sozzure della sua prosa. Ma io non ho imparato , come lui , tra i più bassi strati sociali a comuattere i miei avversari, e dovendo, per necessità rinunziare a dargli querela non cercherò di rifarmi della rinuncia togliendo in prestito a tali stra.ti il modo di imitarlo. E' questo un terreno su etti non posso e non devo seguirlo per la dignità mia e per la incontrastata e incontrastabile superiorità sua. . Di Arturo Labriola si potrebbe anche ammettere come discutibile ed' apprezza bile la manifestazione dei suoi sentimenti attuali verso di me, se questi ultimi fossero sinceramente sentiti. Ma la buona fede non è neppllr ~ospettabile in Arturo Labriola-mai, mai!-; chè sino a ieri diceva di professare per me stima ed affetto ; chè sino a ieri onoravasi di chiamarai mio discepolo; chè sino a ieri ebbe bisogno della mia autorità mm·ale per fare valere la propria ..... (1). Arturo Labriola, come tutti coloro pei quali la menzogna audace è un abitudine inveternta, che permette loro di invertire le parti, in ultimo mi consiglia a tener::ni lontano da lui; ora egli sa perfettamente che sono stato io per lo appunto, che ho posto ogni cura u tenerlo a rispettosa diste.nza da me. · DoTT. NAPOLEONE CoLAJANNI (1) Nell'Avanguardia Socialista in una lettera aperta colla quale iniziava la serie dei non provoeati e calunniosi attacchi contro di me egli scriveva: 1< Voi sapete di quanta stima 11 ed affetto io abbia sempre circondato il nome e la « persona vostra e quanto all' animo mio sia stato (< sempre caro professarmi DlSCEPOLO ed AMICO vostro ,e devoto >>. La lettera porta la data del 2 2 aprile r 905. Quando men· tiva Anuro Labriola, allora o oggi? Probabilmente allora ed oggi; e mentiva per quell'assenza di coscienza morale , che Lombroso attribuisce agli epilettici. Arturo Labriola per farsi ritenere un galantuomo dal Tribunale di Vigevano invocò la mia testimon,anza ..... ♦ L' inchiesta sulh1 distribuzione dei soooorsl al danneggiati del terremoto nelle Oalabrle. - Appena 8i conobbe il risultato della inchiesta s1illa distribuzione dei Roccorsi ai danneggiati dal terremoto nelle Calabrie si levò 1m grido d' indignazione contro la scandalosa cond0tta di alcune fa"- miglie ricche della regione: l'inchiesta diceva che esse avevano assorbito buona parte dei milioni che la carità pubblica e lo Stato avevano assegna ti ai poveri , ai derelitti. L' inchiesta fu accompagnata da un certo senso di sbalordimento perchè tra gl' indegni figuravano nomi ben noti pei loro precedenti di filantropia e di generosità; e i fatti denunziati nell' insieme gettarono un ombra sinistra su tutta la regione, d,dla quale, stan<lo all'inchiesta sarebbe esulata dalle classi dirigenti non solo la delico.tezza, ma la più elemntare onesti\. L' impressione in tutti gli animi fu penoaissima. Ma per fortuna sopragginnsero smentite chiare, precise, documentate da parte del Deputato Nicola Spada, dei Gagliardi, dei Francica, dei Bisogni ec. che infirmano il valore e l'importanza del resto dell'inchiesta; •

► RIVISTA POPOLARE 619 la quale sembra ispirata alla voluttà di denigrazione di tutta una regione, allo spirito più astioso e partigiano che si possa immaginare e al desiderio di attenuare le responsabilità di molti funzionari dello Stato. Ciò rhe resta indiscutibilmente dimostrat-,o dal I' inchiesta è la lentezza 11ella distribuzione dei soccorsi, nella riparazione o ricostruzione delle case, nella esecuzione di tutti i pl'ovvedimenti che miravano a lenire tante miserie, ad attenuare tanta pubblica sventura. Ci sono ancora molti mili0ni, che attendono impiego; eppnre ci s0no tanti dis,graziati che non hanno tetto! Non Ri p11ò quindi lodare abbastanza la condotta di q11ei Comitati loc:-1lic, ome quelli di Milano, di Torino ec. o di quei giormtli, come La T1·ibiina, che pensarono essi stes-,i a spendere direttamente le somme raccolte ed a conce Il trnl'~ la loro opera Sll singoli paesi maggiormenti provati dalla catastrofe tellurica. E in questa guisa sono sorti nnovi villaggi e centri abitati , che ricordano la beneficenza degli Italiani, che fu larghissima da parte dei settentrionali. Tutto questo risponde alle indicazioni che vengono dal princidio del decentramento e della divisione del lavoro. + Il premio Nobel ad Ernesto Teodoro Moneta. - Metà del premio Nobel per la propaganda per la pace istituito da Nobel - l'inventore della dinamite!... - quest'anno è stato assegn1tto ad Ernesto Teodoro Moneta l'antico direttore del Secolo, che oggi dà tutto sè stesso alla Vita Internazionale. Rara.mente il premio fu più degnamente meritato. All'amico carissi.mo, al col1ega, all'antico compagno di lotta le nostre più. sincere congratulazioni. + L' omosessuallsmo nel Relchstag germanico. 11 Oa.11celliere Billow rispondendo al vigoroso attacco di Bebel aveva affermato che la Corte e il governo avevano fatto tutto ciò che dovevano fare pel proprio decoro nella sporca faccenda della Tavola rotonda; che a corte non dominava e non aveva do, minato alcuna camarilla - quella della 1avola Rotonda e tutto parlamentarmente pareva finito. Ma la quistione risorse minacciosa per iniziativa di Paasche vice presidente del Reichstag, conservatore e membro del blocco, rhe sostiene l'attuale Cancelliere. Il Paasche attaccò il ministro delle Finanze Reinhaben e la s:.1a politica finanziaria ; e q nesto era il meno, sebbene dovesse sorprendere che l'attacco venisse da un amico. Il peggio si ebbe col colpo· assestato al ministro della i2:uerra, generale Von Einem, cui aspramente rimproverò di aver consent,ito di r,oter portare ancora l'uniforme di ufficiali delle g:iardie del corpo al conte von Hohenall e al conte von Lynar, che uscirono colle ossa rotte dal processo Harden-Moltke. Il Paasche disse di poRsedere altri documenti ira.vi contro di loro e smenti il ministro della guerra che aveva proclamata la propria ignoranza sui loro precedenti e sulle loro scandalose reìazioni colla guardia del corpo Bolhard. Q110sto attacco foce montare su tutte le furie il Canee]liere Bii.low, che minacciò di dimettersi e che mutò proposito solo in seguito alle pubbliche dichiarazioni dei capi del blocco, che sconfessarono il Paasche. Ma i fatti denunziati e documentati dal Vice presidente del Reichstag restano e stanno a provare q uauto larga sia la depravazione nei cir0oli d.ella Corte o nel le :fila dell'esercito ... I socialisti 88 la ridono ed hanno buono in mano per l' opera demolitrice della presente organizzazione sociale. Io tanto a prova ulteriore della diffusione dell'omosessualismo in Germania notiamone le manifesta.zioni letterarie ... .Emerge un romanzo di Schnmann-Arndt dal titolo : Wfr vom d1'itter Geschlecht (Noi , del terzo sesso ... ). Il suo eroe è un ufficiale, di cui l'autore finge aver trovhto i cenni autobiografici, che travestito da donna frequenta i cafè concerto e le città balneari. Esso, dopo non poche avventure di un genere che non si può descrivere, cade nelle mani di una banda di ricattatori e si suicida. Nella conclusione del suo libro lo Schumann dà dettagli precisi sugli omosessuali berlinesi e racconta una seduta di spiritismo attorno alla ... Tavola rotonda. Q1iesto ed altri libri simili hanno migliaia di lettori in Germania e sono in mostra nelle vetrine dei librai. La Monatsbericht des Wissenschaftlic-hu,manitaeren Komictes pubblica per esteso la deposizione del suo direttore Magnus Hirschfeld !:mlprocesso Harden-Moltke in favore dell' abolizione del famoso art. 125 che punisce l' omosessualismo ; il D.r Hutter nel Macrz di Monaco invece dichiara scandalosa questa campagna dell'Hirschfeld e dice che gli omosessuali costituiscono un pericolo sociale. A Roma infine si svolge un processo a porte chiuse, contro un Pluskow, che cerca diffondere l'omosessualismo in Italia e che richiamò l'attenzione delle autorità colla sua propaganda ... fotografica a Napoli, a Capri ed a Taormina. Non vogliamo lasciare questo disgustoso argomento, che c' ili 11mina sulle superio1·ita germanica, senza segnalare l' ulti1uo dialogo di Remy de Gourmont sul1' amore al 'rovescio nel Mercu,re de France (1.0 Dicembre). E' tutto 110brillante paradosso, di cui ci piace dare la conclnsione: e ipocrisia ha i suoi incanti e sopratutto per un uomo immorale la sua utilità. Non vi accorgete che trattiamo gli atti sessuali con troppa parzialità? Da migliaia di secoli da che esiste l'umanità, essa non ha potato considerare freddamente il suo sistema riproduttoro. Essa s'indugia a scoprire in questi organi imperfetti degli abissi di mistero. Questo meccanismo mediocre la sbalordisce. Non ha essa immaginato di farne una specie di funzione sociale che non si può esercitere che in virtù di una patente dei poteri pubblici, tanto civili che religiosi?, e Veramente se c' è una costanza intellettuale, credo che c'è del pari una costanza inintellettuale. Il livello medio si mantiene con una bella rettitudine. E' perciò che io non detesto ciò che sorpassa. que1:1tolivello in un senso o in un altro, in bene o in male, come si dice volgarmente. L' uranismo (omosessualismo) ripugna alla mia sensibilità, rua la mia intelligenza può considerarlo con in ttjresse. E' un rifiuto di sottomissione che sorprende e fa riflettere. Ma io lo vorrei più franco .. [ soggetti di questa passione con• fessano troppo , colla loro attitudine umile , che essi sentono quando sono scoperti, tutta l'onta della loro condotta. Quando non si ha il coraggio di essere cinico, bisogna essere normale. Quelle che confessano [umil • mente ài avere commesso il lore fallo devono essere puniti i primi. Mettendosi in ginocchio essi invocano la punizione,. • Se Moltke avesse detto: e Si io sono uranista. Io « sono tale come Dio mi ha fatto. Egli mi ha dato il e gusto delle radici amare come ad altri ha dato il « gusto delle radici zuccherate. Che il suo nome sia e benedetto! Io sono un buon luterano uranista! Leggo ~ la bibbia, vado alla predica e faccio l' esercizio alla e prussiana. Che cosa volete di più? ... , Se avesse detto tutto ciò egli si salvava dal disprezzo ... + La moda delle matematiche nelle scienze sociali e nella economia polltica.-Se le matematiche possano adoperarsi nelle scienze sociali, se cioè i sentimenti e tutti i fattori psic0logici degli avvenimenti sociali e dei fenomeni economici posHano costringersi entro i confini rigidi del calcolo non è quistione che si può discutere leggermente e incidentalmente in uno di questi nostri stelloncini; a noi basta, qui ed ora, ricordare che da Pitagora a Giuseppe Fer-

620 RIVISTA POPOLARE rari a Giovanni Bovio il tentativo che se n' è fatto ha condotto ad un fiasco. In Italia, però, per imitazione delle applicazioni che Pantaleoni e Pareto hanno fatto delle formule matematiche nella economia politica è sorta la moda delle matemat;che in tale disciplin':l. e nelle altre sociali. Noi non sap-µ1amo quali scoperte sieno state fatte la mercè di questo metodo nelle scienze sociali ; sappiamo ~he ha perdnto molto in chiarezza la dimostrazione di quelle che si considerano verità acquisite e del decorso di alcuni fenomeni. Alcuni giorni or sono, ad esempio, abbiamo letto uno studio nel quale c' era la serie dei dati statistici di un fenomenno della Sardegna esposta come tutti i miseri mortali sogliono esporla; c'era poi la manipolazione degli stessi dati con interpolazioni; ma queste non riescono che a triplicare lo sforzo di attenzione di chi legge per riuscire agli stessi precisi risultati, cui si era pervenuti col primo metodo ... Sino a tanto che curve, interpolazioni, formule matematiche ec. le adoperano cultori della. scienza come Pantaleoni, Pareto, Benini che conoscono almeno. le matematiche, la cosa va; ma il guaio si è che ad esse ricorron-:> anche coloro che.... non le conoscnno e che tolgono a prestito da un competente professore ciò che loro abbisogna e lo .ficcano a proposito ed a spro,,osito nelle loro elucn brazioni ; vi ricorrono moI.ti per preziosità scientifica, che fa il paio colla preziosità J.i un violinista, che a forza di variazioni difficili finii:,,e, ~1 non farci più riconoscere e gustare più un mot.ivo di Bellini e di Wagner. Ma questa ridicola preziosità colla quale alcuni credono di elevarsi a superuomini, o super scienziati spesso nasconde qualch~ cosa•· di peggio: il servilismo adulatore delle menti piccine che sperano di ingraziarsi i maestri ... I maestri veri, pero, come i succennati economisti stanno davvero in alto e disprezzano siffatti discepoli, Egli è rosi che il Pantaleoni, a proposito delle studio cui accennammo, usci fuori dei gangheri pel lusso non necessario e ridicolo delle formule matematiche e disse che sarebbe tempo di finirla con questo sciocco abuso che se ne fa. Ora è venuta la parola ammonitrice di Pareto. Ecco ciò che in una nota ed un articolo su Ila Metafisica economica egli scrive: «Ho detto e ripetuto non so quante volte, ma non ho ritegno di ripetere ancora, r:ebbene persuaso che sia sempre invano, percbè non c' t' peggior sordo di chi non vuole intendere, che non è menomamente l' uso delle matematiche che fa di:ffe e le nuove teorie da me esposte, delle usuali, bensì uso esclusivo del metodo sperimentale e di oss~rvazione, come si usa nel1' astronomia, nella meccanica celeste , nella chimica, nella fisica, ed in tutte le scienze dt,tte naturali. Non faccio altro che studiare le scienze i-., dali nello stesso modo preciso col quale tutti oggi st,• .no le scienze naturali «. e L' usare o no la matematica è cosa a pm·ere mio seconda,ria. E tra gli economisti che usano la matematica ci può essere maggior discrepanza che tra un economista che usi la matematica ed uno che non la usi >. (Libe1·tà economica, 30 Novembre). Gioveranno questi ammonimenti dei maestri a guarire certi discepoli dal servilismo metodologico? ♦ Il triste bllancio della reazione In Russia. Dal 30 ottobre 1905 al 30 ottobre 1907 sono scorsi due anni dal giorno in cui si credette che lo Czar si era messo su di 11n' altra via concedendo qualche riforma che, fo presa e gonfiata come una costituzione. Il contenuto delle concessioni dello Czar-concessioni poco spontanee. perchè strappate cogli attentati e collo sciopero ge'tìerale - sta in queste cifre, che sono ufficiali ed al disotto della verità: Nei due anni ci furono condanne di morte . 2717 e « esecuzioni 1708 Condanne ai lavori forzati a tempo 3268 e e perpetui 605 Deportati a vita . 502 In prigione, alle compagnie di disciplina ec. 11185 Direttori dei giornali perseguitati 1114 Giornali soppressi. 978 Ammende ai giornali per arologia di reati L. 400000 Il numero di anni di peua pei eondannati a tempo è stato di 29,623; pei condannati ad altre pene 13,163 anni. Jules Guesde di fronte a questi risultati della C - stituzione russa osserva che davvero c' è da stare poco allegri sulla efficacia dello sciopero generale che la strappò. In Italia del pari sappiamo che gli sciope1·i di pr~testa non sono valsi ad impedire le repressioni sangumose ..... L'osservazione più generale da fare è questa: in R11ssia mancano le vere condizioni della rivoluzione e del regime rappresentativo - e siamo stati soli a sostenerlo; quindi e' è quella adulterazione politica che Lassalle descrisse efficacemente col paragone eh' egli fece dell' albero di olmo, cui un giardiniere appiccicò capricciosamente l' etichetta di albero di fico. Alla Russia è stata appiccicata l' etichetta costituzionale; ma. essa è sempre autocratica. ♦ La III u.ma. - Mentre i bravi socialisti del Wo,•- warts, per non avere grattacapi, fanno la spia all'Andreiev, ·1 colpevole del!' acquisto di carta filogranata per la falsificazione dei rubli, mentre a Wladivostochconferma oggi della gravità, ieri negata, dello ammutinamento-il tribunale marziale condanna in due volte 62 uomini a morte; mentre in tutta la Russia Euro- . pea, si imprigiona, si condanna e si deporta ; la terza Duma legifera, o per essere più esatti chiacchiera. Quantunque, e la votazione su 1a risposta al rescritto delloTsar lo dimostra, q uantunq 110ormai cadetti, ottobristi sinistra e destra liberale formino un eolo blocco, contro i reazionari della estrema dest,ra, tuttavia non pare che da questa Duma potrà uscire una qualche cosa di progressivo o di liberale. Fin'ora la Duma non ha saputo concludere niente di positivo: da che i suoi lavori sono stati inaugurati , la Duma non è riuscita che a votare quella famosa risposta ; e da ciò i rea zionari traggono argomento per dichiararne la inutilità, ed i rivoluzionari per affermarla dannosa più che utile al popolo. Gli uni come gli altri sono persuasissimi che il miglior daffare è di scioglierla di nuovo, e - dice il Novoie Vremia - di non riunirne alcuna, più. Il regime parlamentare non si confa affatto, almeno per ora, alla maggioranza del popolo Russo. Profittando di questa con:'ltatazione , che il Novoie Vremia e lo Slàvo ricamano, poi con quanta maggior broncio è loro possibile , i reazionari ed i partigiani della burocrazia e del regime autocratico dichiarano che è completamente inutile tentare l'esperimento una volta .di più; e che, sciolta questa Duma, non è davvero il caso di chiamare un' altra volta gli elettori a no~inare i deputati. Naturalmente di questo parere non sembrano essere gli eletti, e non è tìtoly pine. Per due ragioni diverse, anzi opposte, ma che tntti e due militano a favore del mantenimento della Duma. Stolypine sente che la Duma è di fronte al popolo e specialmente per i contadini un meraviglioso strumento d'ipocrisia. I contadini banno capito dal rescritto dello Tsar, che il 30 ottobre 1905 lo Tsar promise loro la di visione delle terre. La questione della di visione delle terre è una aspra questione, che in Russia ha avuto origine còn Pietro I; si è acuita dopo la emancipazione dei servi sotto Alessandro II ed è ora arrivata al pa· rosismo. In verità lo Tsar, nel suo manifesto non pro metteva affatto questa divisione, ma i contadini anno

r RIVISTA POPOLARE 621 capito cosi; anche percbè - in fondo la salvezza della Russia - la salvezza economica intendiaoio - starebbe proprio in questo radicalissimo provvedimento. Siccome però la divii;ione delle terre non pnò esser fatta senza una rivolnzione (ed è ragionevolissimo cbe lo Tsar non abbia n::i s11na voglia di farsi rivoluzionaria); cosi è bene che la Dnma esista per rovesciare su lei la responsabilità e l'odiosità del mancare alla promessa fatta o creduta tale. D'altra parte i dE>putati considerano che se Stolypine si metterà. su la via delle riforlTe democratiche la Duma pnò es ere lo stl'umento meraviglio o per operarne la elaborazione, e l'attuazione nel paese. E' opportuno mettere di fronte due discorsi pronunnunziati a pochi giorni di di distanza l'uno dall'altro per rilevare quali sieno gli spiriti dominanti 11ella Duma. Quello del Maklakoff, che determinò l' unione degli ottobristi, dei cadetti e dei moderati del la 8inistra, ai liberali della destra , e quello del Roditchef. il quale avendo attaccato violentewente Stolypine, si è guadagnato q11indici giorni di esclusione dalle sedute. Maklakoff, terminando il l:lUO discorso disse : e A :i ·1elli che cercassero di obbiettarmi che i pri:ni g_iorni del!' era costituzionale furono segnati da eccessi nvoluzionari, dirò che questi ultimi non erano che la fata~e conseguenza del vecchio regime Con q nelli eccessi noi abb,amo espiato la pena per gli errori del passato. L' assolutismo non sparisce mai, senza essere seg-nito dalla demagogia, e questa noi dovemmo pure subire. Ora che si torna alla calma, conviene riconoscere. che gli eccessi rivoluzionari, erano inevitabili. All'arbitrio noi ora dobbiamo opporre la. legge, alla violenza il diritto. (Applausi fragorosi). « L'ordiue non si ri:::1tabili~ce nè colla forza, nè coll'arbitrio, nè colla violenza, ma col rispetto del iri tto e della legge. E ciò dicendo non espono-o un proguunma politico, ma ripeto le stesse }Jarole 1~volte dallo Tsar nel suo discorso alla prim~ Duma •. D'altra parte Rodikhaf, capo dei. cadetti cosi parlò dei metodi di governo di Stolypine: « Non può essere ch_ia_matocostituzionale uo governo, non è liberale un nnmstro che si servono della forca come ultimo e su premo argomento di du cussione. La Duma , ci si dice , ha inaugurato il regime costituzionale. Non é vero. Diventerà popolare in Rnssia il proverbio che la sciarpa di Stolypiue è un capestro. E questo a dispetto di tuttt:, le intenzioni liberali della Duma •. Gravi parole che sollevarono un baccano d'inferno, e valsero al Roditocheff la sua esclu:::1ione. Teniamo conto anche di alcune parole della dichiarazione del governo, letta da Stolypine, e furiosamente appl~ud~ta dalla estrema destra, i rappresentanti ed l 1"t.t1 dei " cento neri • della « Lega del popolo Russo • e di tutti i reazionari, ed avremo l' indice certo dello Stato e però della impotenza di questa III Duma. Stolypine terminò con queste parole lu. dichiarazione del governo: e La potenza autocratica storica e la libera volontà del Sovrano appariscono come il bene più prezioso dello St~to russo, hanno creato l'organizzazione attuale e sono chiamate a salvare la Russia da tutte le scosse e da tutti i pericoli per ricondurla sulla via dell'ordine ~. E' evidente che l' elemente che domina nella Duma ' n?n per numero ma per forza morale, attività ed energ_ia, è l' elem~nto reazionario. Data questa considerazione che mai può fare di utile per il popolo, per il progresso, per la emancipazione della nazione russa questa impotente Duma? -~ ' E se sparisse, e non fosse mai più co~~ata chi potrebbe dolersene? I reazionari forse che vedrebbero spa!ire il paravento dietro il qu~le na~condono il mantenunento del regime d'autocrazia e di violenza i liberali certamente no poichè non può giovare a' loro, nè a.I progresso, che la ipocrisia di una. costituzione promessa e non data, e di un parlamento ridotto ad una anticamera di governo, illudono il pop0lo sul vero e reale stato delle cose. + Le spese militari della Svizzera. - Mo! te volte ed anelrn da recente (J 5 novembre) abbiamo detto perchè accordi amo tn tta la nostra preferenza al sistema militare della Svizzera; ma la riconosciuta superiorità di quel sistema non c'impedì mai di dire ao-li Italiani, e specialmente a repubblicani, di non illudersi sulle conseguenze fim.nziarie del medesimo. C' è intauto un imbecille che pubblica un fogliettncciaccio, cui vorrebbe far acq ui:stare credito gabel. landolo pi>r rep11bblica o socialista, cbe, come un qua - lunque Labriola, vom1 insolenze contro !'on. Colajanni, perchè altra volt.a alll>. amara osò-l'impertinente!-, contro il parere del sue amit;O e collega. E. Chiesa, affermare che le spese u 'litari della Svizzera non erano inferiori a quelle dell' ltalia. A questo citrullo che nega i fatti concretati nella forma meno controversa, cioè in quella delle cifre, senza speranza di con verti rio, perchè per gli sciocchi anche l'aritmetica è una opinione, mettiamo sotto il naso qnesto ultimo dato: nel bilancio della Svizzera. pel 1908 le spese militari aono state fissa.te ·a L. 37,557.540. Ora ijiccome la Svizzera neI 1905 aveva 3,327,336 di abitanti e l'Italia ne aveva 33 603,695 e le sue spese militari - guerra e marina ritrnite - non superano i 400 milioni viene dimostrato all'evidenza che le spese militari tra i due paesi si pareggiano comprendendoci anche 120 milioui della marina., che non banno equivalente nella Svizze,a. E infatti nei quadri statistici che pubblica in ogni b.nno il Thery nell' Economiste Européen le spese ruilitari per ogni Italiano nel bilancio 1906 907 sono.calcolate a L. 11,85 e per ogni Svizzero a L. 11,33 (Econ. Européen 13 e 'd7 settembre 1SJ7, Ma 88 l' Italia volesse adottare il sistema svizzero per i~lcuni anni dovrebbe aumentare e di molto il proprio bllancio della g11erra per provvedere all'armamento ed al munizionamento conveniente di oltre qua,ttro milioni di militi. Ecco ciò che dicono i fatti. Ma pei citrnlli di mal~fede non si può essere repubblicani se non si nega ciò che dicono i fatti nella repubblica elvetica ... Constatiamo con piacere che ia un altro numero della Libertà di Ravenna in un'altra corrispondeuza della Svizzera si veniva alla stessa nostra conclusione. + Leone Tolstol. - Uno scrittore ~usso ben noto, E. Semenvff, nei rendere conto del movimento letterario della Russia nel Mercw·e de France esprime il suo vivissimo rammarico pel fatto che passa completamente inosservato nell'Impero degli Czars il 55. 0 anniversario letterario di Tolstoi , che in qualunque paese civile sarebbe giorno di gran fe ·ta ; non solo mancarono le feste , ma si sono trovati dei giornalisti e dei grandi giornali, che gli hanno buttato addosso del fango e gli hanno rimproverato di aver ceduto tutta la sua proprietà alla moglie e alla famiglia per dispensarsi da ogni carità e da ogni soccorso ai poveri e, che dalle caricature nello stesso senso e assai sconvenienti siano state pn bblicate e che i suoi contadini akibiano commesso un attentato contro la sua casa. Semenoff si mostra giustamente indignato per tutto ciò, pur deplorando la propaganda delle idee fllos,1.fiche e socia.li del grande scrittora, che costituiscono un ostacolo alla liberazione della Russia. Anche noi deploriamo che si manchi di rispetto al grande scrittore ; ma ci spieghiamo il fenomeno. Non si mette impunemente la vita in contraddizione coi princi pii professati, colile ha fatto il Tolstoi e come venne rilevato nel!' articolo della. nostra rivista sul

622 RIVISTA POPOLARE Misticismo anarchico di Tolstoi ; e non si può predicare la più supina e la più disastrosa rassegnazione in un paese che si dibatte tra le convulsioni dell'anarchismo e quelle del dispotismo, senza che sorga la protesta tra quanti amano la patria e la libertà! E giacchè torniamo ad occuparci di Tolstoi rileviamo un articolo interessante di Ugo Arlotta su di una visita fatta al!' eremitaggio di Iasnafa Poliana (pubblicato nel Giornale d'Italia del 15 dicAmbre). Il grande vegliardo confermò tutte le sue ben note idee politiche e sociali e interrogato si occupò degli scrittori italiani, conformando la sua ignoranza sulla maggior parte di essi - compreso Carducci. - Interrogato su Dante rispose: e Gli italiani diverranno miei nemici certo, ma io debbo pur dire quello che sento e che penso. Ebbene, io non ci ho mai capito nulla nell'opera di Dante. Non ho mai potuto vincere una noia terribile, occupandomene. Ma voi, ditemi francamente, ci capite qualcosa? Che ci trovate di bello?> All' Arlotta parlò con ammirazione del solo Mazzini. Noi alla nostra volta siamo sicuri che il grande genovese non manifesterebbe alcuna ammirazione per lo seri ttore russo. Nulla ci può essere di comune tra la vita di azione e di apostolato in prò del proprio paese dell' uno e la buddistica contemplazione e il consiglio alla più vigliacca rassegnazione dell' altro. + Scioperi ferroviari o carestia nell'India. - La situazione nell' !odia di viù in più grave. Noi ne dovremo parlare a lungo, percbè la questione è complessa e richiede più che la breve nota riassuntiva di un fatto. Intanto notiamo che anche q uest'a.nno si presenta il problema degli anni passati: la carestia. ~' stato calcolato che il primo soccorso che dovrà essare distribuito in aprile prossimo non potrà essere inferiore alle 800 mila sterline; poichè dalla estimazione fatte dalle racco] te su piede si è certi che il Penjab, intiero e grande parte del Bengale, senza contare le regioni sotto il protettorato, saranno colpiti dalla carestia. I govornatori inglesi-e da questo rimprovero non va esente neppure Lord Croiner l'ex governatore dell' India - ebbero il torto di distruggere i depositi di grano che i Rajah avevano stabiliti per provvedere alle carestie , che sono la piaga perenne dell' India; e non solo; Ula accentrando anéhe nelle grandi città la parte massiLna della ropolazione in• diana hanno lasciato il paese sprovvisto e le campagne prive di mano d'opera. E come se ciò non bastasse ecco che lo sciopero dei ferrovieri indiani si è aggiunto a disorganizzare la preparazione dei soccorsi ai quali già il governo aveva cominciato a provvedere. Il governo R11sso ha mesRo a disposizione del go· vernatore indiano le sue linee ed i proprii ferrovieri, ma tutto ciò non basta a riparare al danno; tanto più che i danni che lo sciopero poteva produrre sono ormai prodotti: e lo sciopero è, in massima parte, composto; ma i mali della carestia s'aggravano ogni di più, e al disagio creato dalla miseria dall'anno !-!Corso si aggiungerà col principio della nuova :;tagione il danno di una nuova carestia. E con i pannicelli caldi di momentanei soccorsi il male non può essere sradicato. « L'India agi i Indiani• dicono i chiaroveggenti del paese: e l'India agli indiani in modo che i 30 milioni di sterline che ogui anno l' Inghilterra sot,- trae all'India l:ltessa rimangono in paese •: ma da quest'orecchio il governo Inglese non ha l'aria di volere intendere: ed è questo, forse, il più grave torto. + La morte di re Oscar di Svezia - Se Re Oscar morto ali' età di 78 ahni (nacque nel 29) se non fosse stato che un re, noi non avremmo altro che da registrare - per debito di cronisti - la data della suft. morte; ma egli fu anche 11n pensatore ed un poeta ; per q nesto egli merita che nella nostra rivista si parli di lui. PoichP a lui si deve che nella Scandinavia non ~' inc,..ntra neppure un'analfabeta; a lui ::ii devono le facilitazioni concesse dalle Universit.à ai volenterosi di studio; ed a lui si deve se la Svezia e la. NorveO"ia r:, non furono fonestate di\ nna ,guena per la recente separazione. Poe~a per conseguenza, uomo di Vl-lstamente, e di su peri ore pensiero, senti cli e la pace era più desiderabile ancora che l'alloro guerresco; l11i autore di una vita di Carlo XII - i I re battap;liero - che non è inferiore a quella i;critta da Voltaire che dal lato stilistico. Molti dei poemi scritti da lui, e specialmente Inni dei fiordi e delle montagne, sono notissimi fra. gli intendenti di letteratura in Inghilterra, come sono st,ate apprezzate, e sovente tra iotte in francese ed Inglese, alcune delle sue memorie di letteratura e di filosofia all'Accademia di Stoccolma. Egli fu dun'}ue nom0 di sereno pensiero. Non menti alla origino s11a, e potette sempre dirsi deg;no discendente di quel Bernadotte, soldato di Napoleone, creato re per volontà del fattore di regni e rimasto sul trono semplice uomo di campi e filosofo che amava sorri-:- dere e non troppo fidare nella propria e nell'altrui fortuna. Iu realtà l'animo di .Re Oscar, non solo, ma anche la superiorità del suo spirito si rivelarono nella sua lettera alla Storthing Norvegese a proposito della separazione. Egli volle las;iare cbe del proprio destino fosse µadrone la N orve!{ia, lasciando al destino a far si che la Norvegia ste"1 a si penta o goda del suo operato. Uomo superiore che anteµose it.lla ambizione del re, il ragionamento sereno dell'amante della pace; ed il disinteresse grande del dominio che Marco-Aurelio magnifica come la più gloriosa vittoria dell' uomo su sè stesso. E certo a lui, più che la corona furono ragione di orgoglio le nomine a dottore delle piu riputate università d' Europ~ Bologna, Oxford, Leyda, Vienna; e più si compiacque della com1-1agoia di scenziati e poeti, e pensatori che di genernli e d' uomini d'arme. Egli fu, un rarissimo re cbe senti che nei noeit.1i tempi l'uomo vale, non il dominatore; la penna romanda non la spada; regna il pensiero non la corona. E volle, e seppe, essere uomo non re : gli piacque dettare i versi che soggiogano l'auima, e ligano d'affetto il popolo al poeta : volle essere , fra coloro che cingono la corona, colui che pensa: rarissimo re. + Il messaggio di Roosevelt. - Dunque, in un momento dei più critici per la politica interna degli Stati Uniti, Roosevelt ha parlato. Alla prima seduta del Congresso egli ba esposto le proprie e le idee del suo governo su la situaziooe attuale. Diciamo subito che il messaggio era ansiosa men te atteso. In questo momento, in cui , malgrado le dichiarazioni ottimiste, qualche nube spuuta sul Pacifico, in cui una terribile crisi finanziaria ed economica, travaglia il paese alla vigilia, quasi, della ele1,Ì\Jne presi•:lenziale era grande l'ansia di sentire la parola di questo uomo che, volere o no, rappresenta l' elemonto sano ed energico dello spirito americano. Ed il suo messag-gio è tale che l'aspettativa non è andata delusa. Naturalmente certa starn pa americana non è con tenta del messaggio e lo critica dal lato della ampiezza - 42 colonne del New Yory Herald - e dal lato delle idee e dei provvedi· menti che il presidente presenta e propone. Ma bisogna convenire che su tutte le questioni all'ordine del giorno Roosevelt ha detto la sua parola. Ha fatto sentire ai capi dei t1·ust che lo Stato dovrà decidersi a mettere un freno alle loro troppo audaci speculazioni, ha proposto il rimedio - sia pur temporaneo - alla crisi della. ..

.. RIVISTA POPOLARE 623 circolazione monetaria , ed ha avuto la sua parola su la Hituazione economica attuale che 1-1gliStati UDiti, ora non è rosea. Si aspettava, e molti speravano fermamente, che il m'ls:mggio del Presidente avrebbe per effetto immediato - o quasi - il ritorno degli affari al loro stato e corso normale; ma ciò non è avvenuto, nè poteva avvenire. La crisi di circolazione è, in parte, creata artificiosamente, in parte è il ri~mitato delle condizioni economiche degli Stati Uniti. A questo proposito è utile ricordare la lettera H-perta che il Lawson, il famoso finanziere ed economista bostoniano indirizzò al Roosevelt poclii giorni avanti che q nesti leggesse al Congresso il suo Messaggio. In essa eili espone come il disagio monetario attuale sia in grande parte creato artificiosamente dai capi dei 1',,·usts pPr mettere nel- !' imbarazzo il presidente e rendere impos:;ibile la sua rielezione. Il Lawsnn dichiara che ~ il poµolo vuole la rielezione di Roosevelt e perciò il gl'11ppo che vuole sbarazzarsene ha deciso il licenziamento s11vasta scala degli operai, ed un'enorme ridnzione di lavoro dando come ragione di tali misure la impossibilità di fornire capitali alle industrie pei discorsi avventati del presidente Roosevelt•. Nè questa idea del Lauwson è caduta su terreno sterile poichè già da molti si intuiva che la guerra che il Pierpoint Morgan e Rochfeller fanno al presidente, avrebbe dovuto, necessariamente arrivare a questo che è per i ca pi dei Trttsts il mezzo migliore di offesa e qnello col quale sentono di poter dare, con una certa efficacia, bili taglia al Roosevelt. Accennando ai rimedi il Lawson afferma che l'unico valevole è « imporre al gruppo, che ha causata la crisi di dare i mezzi per superarla.. Perciò invita il presidente a nominare una commissione di 5 o 6 persone di carattere assolntamente superiore ad ogni sospetto, che compia una pubblica inchiesta su due questioni: 1 ° Sulle attuali condizioni delle grandi banch~ e SLdle Casse di Depo. ito private; 2° Sulla possibilità. di mettere. un controllo dei rappresentanti del popolo suì grandi istituti industriali, come ferrovie, trust dell'acciaio, del rame, delle carni. Il Lawson aggiunge, che, nelle attuali circostanze, si Lanno tutte le ragioni di tener chiusi , nelle casse forti, i danari; però l'intervento di una Commissione come egli chiede , produrrebbe nel paese grande fi. ducia.. Ma anche accettando l'idra del Lawson , uon è possibile non fare la parte, e larghis~ima parte, nella. crisi ad un seguito di circostauze che accumulatesi da anni portano ora i loro disastrosi elfetti. Si può dire che l'origine della vera crisi data di lontano. La questione dell'argento - della quale il Bryan fece la. sua piattaforma elettorale quando si presentò contro M.acKinly era un esponente della situazione già grave e che è andata, con l'andare degli anni peggiorando. Le provincie dell'ovest sono prevalentemente agricole e mentre occorrono loro pochi capitali circolanti durante qua.si tutto l'anno, arrivato il periodo della raccolta e della semina banno bisogno di capitali ingentissimi in breve tempo e per breve tempo. Ciò che fu da noi ricordato nel primo articolo sulla Crisi (15 Novembre). Qusto fatto è stato con molta chiarezza affermato e messo in luce dal Roosevelt nel suo Messaggio. Egli ha fatto chiaramente osservare che quando arriva il periodo della raccolta e dei grandi lavori campagnoli la crisi della circolazione monetaria s' accentua vivamente. Egli ha fatto sentire, pur non facendovi cenno direttameute, che la speculazione sfrenata che si esercita nell'accaparra.- mento dell'acquisto delle raccolte ancora in piede, e quella che acuisce la crisi , quando direttamente non la provoca. Roosevelt è stato chiarissimo anche a proposito delle ferrovie. Egli ha accennato che lo Stato dovrà interessarsene diretta.mente e metterle, ancor più che oggi nou sieno sotto il controllo della e Inter-State-Com me1'ceGommission " la quale dovrà pigliare a che sotto forma di noli di trasporto non f:ji celino speculazioni ladrt> come quella per la qnale lo Stendm·d Oil di NewYork è stata, poco tempo fa, condannata a pagare parecchi milioni di dollari di multa. Le dichiarazioni Rooseveltiane che suonano guerra ai Trnsts, non sono tali da contentare, neppure gli amici. Di qui la critica del Messaggio, dei nemici che dicono che egli non ha fatto altro che essere il plagiario di sè stesso, e degli amici i qua.li si aspettavano qualche cosa di nr1ovo nel Me sa~gio di Roos6velt c'è: ed è la dichiaraiione netta e chiara della neces-;ità ài rifornrn sociali. Riforme sociali , egli ha detto, abba::itanza profonde e radicali da permettere ad ogni cittadino americano o vivente nel suolo degli StRti Uniti , di dirsi, economicamente felice. Q11esta frase ha l'aria d' una volata retorica, ma quando :;i pensa ehe l'operaio italiano si stimerebbe felice se godesse dei comodi largiti al suo confratello degli Stati Uniti, l'apparenza retorica della facceuda se ne va e rimane la possibilità di un benetisere q ,·asi indefinito. Senonchè - q nesta è la posa e la realtà della situazione attuale - senonchè i transatlantici riportano a migliaia in Europa i lavcratori che la crisi getta, sul lastrico, ed i minatori di Nevada, minacciano, se dovessero essere cacciati , di rovinare le miniere d'oro, senza contare che il ritiro del visconte Aoki, ambasciatore Giapponese, l'invio della squadra sul Pacifico ed il silenzio del Messaggio su la que-itione Giapponese possono esser benissimo cattivi pre8-\gi male; ..ado gli sforzi della diplomazi::1, occupata a culorire ò eosa. questo lato del quadro della situi\zione degli tuti Uniti. In conclusione il Messaggio lia faLto molti b•~on tenti, ha lasciato in sospeso ed iwprer:iudicate le p1· o-ravi que8tioni, :;i è limitato a proporr1.; unct emi,.,::;ion, di boni bancari. che non riso! verauno la crisi, m:~~er viranno soltanto' ad allontanarla, e quanto alla. propodt.3. rielezione di Roosevelt non dice ueppnre una. parola: il che p11ò far supporre due cose: o che Roosevelt crede inutile ritornare su la questione, dopo le sue dichiarazioni - in questo caso definitive - di non posare di nuovo la sua candidatura : o che egli tace, persuaso dai suoi awici, e dal suo ragionamento stesso che, dato il momento e la situazione, egli solo è il right man in the right place. + Un articolo del Pror. Zanlohelll sul reato Mlnlsterlale.-Ci arriva in questo momento 11nainteressante lettera del Prof. Domenico Zanichelli che pubblicheremo nel prossimo numero. Per lo stesso °:10tivo non possiamo pubblicare la risposta a Bouom1 e Giusto Calvi. Nor 1\i nostri abbonati - Riceviamo continuamente dagli abbonati richiesta dei numeri &lla Rivista Popolare 11 e 12 dell'annata XI. Rammentiamo ai richiedenti che quei 1wmeri costi· tuiscono il fascicolo speciale consac1'ato alla memoria di Giuseppe Mazzini. In detto fascicolo la numerazione delle pagine segue quella della Rivista, per comodità degli abbonati che fanno ri'lega'rein volume le annate. Abbiamo ancora disponilnli pochi esemplari di detto fascicolo, di oltre cento pagine, 1·iccamente illust1·ato ( l,o diciamo pei nuovi abbonati); che la nostra amministrazione può cedere a L. 1.60 ognuno.

RIVISTA POPOLARE I... ottoeesso "' ftasi Più volte t 1 ':>iamodichiarato di volere attendere la fine del processo Nasi per occuparcene serenamente, imparzialmente. L'attesa, doverosa in questo caso come nel caso Palizzolo e nel caso Murri, veniva anche consigliata dalle relazioni personali, cui si accenna oggi stesso in altra parte della Rivista. Ma le discussioni sul processo che si è svolto e si svolgerà innanzi all'Alta Corte di Giustizia e le tormentose preoccupazioni nel mondo politico italiano sull' attitudine di Trapani e della Sicilia, c'impongono l'obbligo d'intrattenercene adesso, senza entrare nel merito delle accuse che sono state formulate contro l' ex ministro della Pubblica istruzione. Su di esse diremo liberamente alla fine del giudizio; e ne diremo con maggiore libertà , se esso, come auguriamo all'accusato, terminerà colla sua assoluzione. mano contro chi si atteggiava già a vittima di una persecuzione politica. Se il magistrato, che aveva compiuta, o si supponeva che l'avesse compiuta, una vera inchiesta giudiziaria ha escluso il reato nella distribuzione dei sussidii colla comoda e gesuitica formula della insufficienza d' indizii, non spettava alla Camera ch'è un corpo politico il rifare il processo. Nè regge l'altra accusa che ad essa si muove dagli amici dell' on. Nasi, che le rimproverano di averlo rinviato dinanzi alla Corte di giustizia, sommariamente e senza nemmeno avere voluto ascoltare le giustificazioni dell'accusato. Che colpa aveva il Comitato dei Cinque se l'on. Nasi non seppe che trincerarsi nella negazione di ogni sua responsabilità ogni volta che dinanzi ad esso si presentò? ♦ La sua attitudine, come affermò sempre l'onorevole Cappelli,· cui nessuno potrà negare la grande rettitudine pari alla temperanza, più che i rilievi della relazione Saporito sui consuntivi, determinarono nei membri della Commissione parlamentare ♦ la convenziove della reità dell' on. Nasi. La Stampa di Torino che in questa maleaugurata E poteva, poi la Camera a cuor leggero respin-- faccenda ha portato una nota d'imparzialità, com- gere puramente e semplicemente la sentenza della mentando le anormalità che negli scorsi giorni sono Cassazione, che rinviava l'accusato dinanzi al Parseguite a Roma davanti all'Alta Curte di giustizia, lamento come responsabile di un reato ministeriale, giustamente deplorava uno dei gravi difetti, che di cui era incompetente a giudicare il magistrato più volte qui fu messo in rilievo: « la mancanza ordinano, sollevando un conflitto costituzionale asdi una vera e solida coscienza giuridica che come ... solutamente insolubile pei termini nei quali prefaro granitico dovrebbe sormontare su tutto l'in- sentavasi e nell'assenza di una legge che stabilisca furiare delle p::lssioni di pa• ., o di popolo »; e come giuridicamente la responsabilita ministeriale e dia esempio tipico di tale man anza citava per lo ap- la definizione del reato ministeriale? Se lo avesse punto l'affare Nasi, passat, - per tre fasi, contrad- fatto di gran lunga e maggiore sarebbero stati i distinte da tre enormi errori. clamori contro di essa; gli amici dell'on. Nasi l'a- « Primo errore, quello dell' Autorità giudiziaria vrebbero accusata di averlo voluto lasciare senza la quale, ricevendo dalle mani della Camera l'ex- giudice per partigianeria politica; il paese tutto ministro come imputato di reati comuni, anzichè avrebbe conchiuso che i reati comuni commessi dai rimetterlo davanti al magistrato competente arzi- ministri rimangono impuniti per la solidarietà nel gogola per rifiutarlo e lo respinge difatti con u a male, che c'è tra i membri del Parlamento. Il comsentenza logicamente e giurididicamente miseran- mento più che arrecare danno alla Camera dei deda. Secondo quello della Camera dei deputati che, putati, avrebbe scosso ancora di più quella fiducia davanti al fatto di denegata giustizia del potere nell'amministrazione della giustizia, che in Italia giudiziario, di null'altro preoccupata se non delle è già tanto scarsa - tanto da potersi dire che non impressioni di piazza, si ringoia le sue convinzioni esiste affatto. di tre anni prima e procl ma reati politici i falsi Del resto la quistione era così intricata e ardua e peculati anteriormente giudicati-e a ragione - sopratutto per la detìcienza delle leggi vigenti che delitti comuni. Terzo, quello del Senato, il quale, nel breve periodo di vivaci discussioni, che precesenza preoccuparsi del gravissimo precedente con dettero il rinvio dell'on. Nasi davanti all'Alta Corte cui al ladro, al concussore, al prevaricatore solo di Giustizia nè nella stampa, nè tra i deputati si percbè ministro, si veniva a riconoscere il ristabilì- potè stabilire un accordo sulla via da seguire. Chi t1;1entodel medio-evo e il privilegio di un foro spe- scrive ricorda di essere intervenuto ad una numec1ale, sempre per quelle tali suggestioni che in Italia rosissima riunione di deputati, di cui facevano parte $t-1 gono dallo esterno a invadere ogni aula e ogni avvocati e giuristi di grande valore; vi era andato · 0nsesso, accoglieva a occhi chiusi i due errori mas- con delle idee che gli sembravano chiare e giuste; -:ci della Autorità giudiziaria e dell'altro ramo del e ne uscì, dopo avere ascoltato, una innumerevole r_lamento e accettava di farsene gerente respon- quantità di pareri, tutti discordanti tra loro, con sab1le ». una spaventevole cunfusione nella mente e con una La enumerazione di questi errori serve a porre grande perplessità nell' animo. in luce le enormi difficoltà della situazione creata !iilDi tutto ciò - e sopratutto della deficienza nello dal processo Nasi; ma ad essere giusti gli errori Statuto e nelle leggi, che non è imputabile a denunziati non si possono accettare per tali senza questa sola legislatura - non si tiene conto quando aggiungere qualche chiarimento, che valga a sta- sì scaglia la pietra contro la Camera dei deputati. bilire la diversa responsabilità di coloro che li Crediamo che si commetta del pari una ingiustizia hanno commessi. rimproverando al Senato di avere accettato il comNessuna attenuante si può addurre in favore del pito di giudicare l' on. Nasi in base alla sentenza, primo errore commesso dalla magistratura; ce n'è non mai abbastanza deplorata, della Corte di Casqualcuna per quello della Camera contro la quale sazione. In quale articolo dello Statuto lbertino, oggi si è sferrato quello sfatato, ma sempre ado-, in quale legge, in quale precedente itali lno o straperato, senno di poi. 1 niero, il Senato poteva trovare l' addenL~·llato per L_'essersi attenuta la Camera alla decisione della~\ assumersi il compito di erigersi a correttore delle Sez10ne di accusa senza ritornare sulla materia dei t: aberrazioni del supremo magistrato? sussidi fu ovuto certamente al desiderio di non liit Il Senato in virtù della propria giurisdizione ~oyoler sembr re p.i~1 realista del re, aggravando la iteva, anzi doveva, respingere da sè l'amaro cahce

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==