Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 19 - 15 ottobre 1907

RJVlST~ POPOLARE 531 zìone è per lo meno cervellotica. A pag. 434 ci sono i prezzi di alcune derrate e generi di consumo; ora chi non conosce la realtà delle cose potrebbe credere che il frumento sen,ra da,rio in Italia nel 1go 1 valeva L. 26, 16 ; nel r 903 L. 24, 20 al quintale e col da,rio a L. 33,66 e 3 1,70. Male, male assai! Tutto questo deriva dalla tendenza socialista che c' è in tutto il libro; ora un Annuario non deve essere nè socialista 1 nè antisocialista: dev..! comprendere fatti, dati, cifre. Abbiamo sottocchio il sommario della Edizione del r 898. La partizione è molto migliore e le singole materie sono state affidate a buonì scrittori - alcuni dei quali , però , temiamo for-te che si varranno dall'Annuario per fare propagan ia in favore delle loro teorie predilette - sempre a danno della verità. Noi vorremmo anche raccomandare agli egregi autori di ridurre a giuste proporzioni le singole parti. A loro va tutta la nostra simpatia e vorremmo che il pubblko incoraggiasse fortemente la eccellente loro iniziativa. Avv. AMEDEO PrsTOLESE - Alcoolismo e delinquenra (studio sociologico giuridico con prefa:r_ione del prof. Napoleone Colajanni - Unione Tip. Editrice Torino, 1qo7; pagg. 235 XIII. 500. Di questo lnvoro già sì sono occupati I migliori giornali d'Italia, e le più importanti Riviste scientifiche. Noi ne parliamo con un po' di ritardo, perchè abbiamo voluto veJere il modo come il libro sarebbe stato accolto dai sc:guaci della Scuola Positiva, e per date la nostra opinione sulla tesi del Pistolesi e sugli argoment• degli avversarL L' A. segue nelle due prime parti del suo la vr.ro la teoria che il suo maestro, Napoleone Colajanni sin da I 1887 in un lib10 ed,to a Catania dal titolo: L'alcoolismo, sue conseguen,re morali e sue cause, aveva sviluppata, e consistente sulla negazione di c. gni rapporto di causalità fra J 'a lcooltsmo e la delinquenza secondo le norme della statistica. E questo lavoro del Colajanni che, nell' epoca delle sue pubblicazioni, non e:bbe accoglienza lusingh.cra fra i signori della s..:uola <li antropologia è stato completa -nente suffragato Jagli studiosi dell'argòmento dopo il 1887 e dallo stesso Lombroso (Voi. III Uomo delinquente pag. r 14, 1r 5 che pure nel1' Arrhivio di Psichiatria lo aveva criticato, è dal Zerl•oglio (L'alcoolismo, Torino-Roma 1832). Il libro del Pistolese , rappresenta , poi , non solo per la straordinaria rkchezza di dati statistici, ma anche per le savie s~e osservazioni, il maggior trionfo scientifico della tesi enunciata dal suo maestro. Nella seconda parte l'A. dopo avere studiato in quali mesi, in quali giorni, in quale età l'alcoolismo è maggiore, studia li fe~omeno largamente in quasi tutte le nazioni d'Europa dinamicamente per lunga serie di anni, e staticamente nelle pro - vincie dell'Italia, nei dipartimenti ddla Francia, negli Stati dcli' Australia. Nella nuova parte studia le cause ed i rimedi. Fra le pri me dà poca importanza al clima, quasi tutta al capitalismo ed ai fattori psico-sociali (vagabondaggio, ozio, prostituzione, ignoranza ecc.). Fra i &econdi ritiene efficace i rimedi sociali ed educativi, inutili i fiscali, i repressivi e di polizia; la cura dev'essere causale. N~Ua terza parte I' A. è completamente originale pcrchè appl~ca felicemente il concetto sociologico dell' origine dell 'alcoohsmo, e tutto quanto si attiene a questo fenomeno che fu sviluppato dal Colajanni, al diritto penale - Questa terza parte è stata aco>lta con molte lodi dalle Riviste giuridiche. Questo fugacemente il volume del Pistolese. Al quale sulla Scuola Positiva 11 del maggio u. s. si obbiettava che la stat!stica non può da sola risolvere la questione; e che l'alcoolismo non può ritenersi isolato dagli altri fattori criminogeni. Ma a queste obbiezioni il Pistolese rispose con una lettera ali' avvocato Bruno Franchi (che aveva scritto la recensione sulla « Scuola Positiva) il quale cortesemente e lealmente la pub~licava nella « Rivista di disc. carcerarie dell'agosto u. s. Giustamente il Pistolese rispose che il rapporto di causa - lità fra l'alcoolismo e la delinquenza venae negato non solo in base alla statistica , ma conseguentemente alla constatazione di altri fatti, come per es. l'origine comune di due fenooH ni, che spiega come molte volte s'incontrino in uno stesso soggetto. E se si è voluto colla statistica, largamente usata, dimostrare la mancanza dell'affermato rapporto, è stato perchè dai positivisti si adoperò, e malamente, la statistica , e da questa si volle trarre la conferma dal rapporto. Ora che si dimostra l'assenza completa del rapporto di causalità colla statistica, i positivisti gridano che non basta da' sola la statistica ! In quanto all' altra obbiezione, poi il Pistolese rispose non esser punto vero che l'alcoolismo si sia isolato dagli altri fattori del delitto - questa è, anzi l'accusa cHe ii Plstulesè volge nel suo libro agli avversarii ! Si legga il csp. IX in firìè'. appunto perchè il delitto è il prodotto di più fattori e non d1 un solo, appunto perchè non si ritiene l'alcoolismo come causa umca ed esclusiva di delinquenza, non doveva statisticatììent«l parn~onarsi al delitto, e vedere se, coincidendo gli arml di a\lrnenti di reati e di consumo, poteva stabilirsi il rapporto di causalità. ln quanto, poi, al fatto che si vuole spiegare la maggiore ddinquenza dell' Italia meridionale affermando che erronea· mente il Colajanni a pag. XIII della prefa.ziohe ha ripetuto che 1t nel menogiorno d'Italia la delinquenra è grave pur mancando l' alcoolism I n perchè il Bianchi nella sua prolu · zione (L':iicool e le malattie nervose) ha dimostrato con un materiale importante di malati della sua clinica, che sul mezzogiorno si beve; noi o8serviamo: a) che il Bianchi riconoscé che « nel mezzogior .o d' !talia non si oss1:rvano forme acute di alcoolismo » e Ji..:e che è freq uerttissima /' ebbre{ia tran - sitoda dipertdertte da vi>w, I; influenza della qualè ~ellB. d~A linque,q~a d'impeto à stata dal Pistolese e dal ColaJa~nt n: conosciuta. - E giova notare che tale deliriquèrtia ~ co_s~ lieve e cosi poco imputante da non poter essa sola darci tutta quella differenza in più di fronte alla delinquenza del setten trione d1Italia. - b) in tutti i casi l'alèooli~mo è incon;rove.r~ tibilmente maggiore nell' [talia settentrionale; e perch': qu1v1 la delinquenza è assai minore? Questo il volume del Prstoles': accettato con cÒmpiacimento dal pubblico italiano, ed a cm auguriamo qi essere discusso serenamente nel!' interesse e~clu: sivo della scienza e dell'umanità - augurio che N. Cola1ann1 pose nella fine della sua prefazione. ToMASO PER ASSI, -Le attuali istitu,rioni e la bancarotta del parlamentarismo. - Con prefazione di Arcangelo Ghisleri. Officina d' Arti grafiche. - Pavia 1907 L. 1,25. Altravolta abbiamo segnalato ai nostri lettori un opuscolo dei Perassi, che ci parve degno di attenzione come la ~ro1:1essa di un giovane repubblicano informato a studì ed a cnten moderni. Tutte le lodi di allora possiamo incondizionatamente ripetere per questo lavoro di maggior mole. . La criti.:a del regime parlamentare è fatta sulla scorta dei fatti più che sulle ti.:orie, sui preconcetti e sui giudi,i alt_rui. Buonissima in questa critica la parte consacrata alla funz10ne proponderan<le della Corona. Dobbiamo, però, oss~rvargli che non è giusto riserbare tutto il biasimo ai deputati ; una parte maggiore , specialmente nel mezzogiorno, va data agli elettori. Tra eletti ed elettori c?rr,e il solito rapporto reciproco che corre tra l'uovo e la gallma; biasimi e lodi , quindi , vanno equamente ripartiti tra gli uni e gli altri. . . E i rimedì? Sono quelli che ha propugnato sm dal suo primo numero la nostra rivista: repubblica foderale, decentramento e autonomia amministrativa, referendum, diritto d' iniziativa popolare. Tutto questo il Perassi crede c~e sia: dem_ocra,ri~ dù·etta; e non è. La democra;:ia vera diretta m Isv1zzera st ha nei piccoli Canloni rurali. Avremmo amato che il bravo nostro amico per i grandi Stati avesse esaminato la convenienza del sistema presiden. ,riale nord-americano con tutte le correzioni del sistema svi:r_- ,rero. Ad un 'altra volta? D. GESUALDO BELFIORE CASACCIO: Considera,rioni e proposte per l' assestamento dei ricevitori del registro - Palermo 1907. Questo scritto è una seconda edizione ampliata di un altro opuscolo dello stesso autore , di cui si occupò la Rivista del 30 ottobre 1906. Abbiamo il dovere di farne menzione perchè il Belfiore è uno dei · ochi funzionari che non ha frainteso le intenzioni r dcli' on. Colajanni nella quistione degli impiegati e ne ha preso apertamente la difesa contro le sciocchezze scritte da alcuni demaniali. l capisaldi della presente pubblicazione sono identici a quelli de! precedenti : ricevitori a· stipendio fisso e rilevamente economico e morale delle classi più umili della burocrazia fi nanziaria. Essa ha avuto favorevolissima accoglit!nza nella stampa tecnica, alle cui lodi sinceramenti ci associamo. CESARE SALMÈ MuscoLIRO: Meni pratici per combattere l' analfabetismo - Palermo 1907. E' una breve relazione presentate al Congresso della Federazioni 1nagistrale nella provincia di Siracusa , nella quale l'autore mostra molto spirito pratico e larghi! conoscenze assunilate sulla quistione. 11 Muscoliro con buoni argomenti sostiene l'avocazione della scuola allo St~to.

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