RIVISTA POPOLARE 413 sce - avrebbe potuto dare alla nostra letteratura ottimi ep_igrammi, nella nostra lingua, « che ha ben_,den~1, ed 1.1:gnee, sae_tte,e feroce brevità, quanto e pm eh altra lingua mai »; se egli, fatta eccezione delle tragedie , non avesse fatto tutte le cose sue con furia e con impeto, piangendo e urlando. Ma dice bene il Fabris, gli ya data lode d'aver tentat~ di dare a questo piccolo componimento un'importanza letteraria e civile che prima non aveva con fidandogli molti dei suoi dolori di poeta e <l'1 cittadino (1). ENRICO GRIMALDJ (1) Fabris. op. cit. pag. 217. • Dal II BollettintaoliandoelU/' fncdioelavoro 11 ( l\lese di Luglio) Statistica sulle camere del lavoro e federazioni professlonall In Italla.-Il Bollettino reca dati statistici generali sulle organizzazioni operaie camerali e federali in Italia nel primo semestre 1907 : nelle tabelle seguenti sono raccolte le cifre sintetiche indicante la forza numerica di quei due tipi di organizzazioni in confronto con i dati delle rilevazioni anteriori. Risulta in complesso nell'anno ultimo un rafforzarsi del movimento operaio, che supera l'indebolimento verificatosi nell'anno precedente. Le camere del lavoro da 82 con 298446 soci nel 1° semestre 1906 salirono a 85 con 392889 soci: un forte incremento di consistenza numerica ebbero specialmente le camere di Ferrara ( da 4588 a 23611 soci), Palermo (da 3730 a 20431), Catania (da 3902 a 13438ì, Napoli \da 8797 a 15549), Torino (da 9189 a 14973), Firenze (da 2843 a 6001), Varese ( da 1836 a 4487); scemò invece notevolmente il numero degli inscritti a Roma ( da 10637 a 7079), Venezia (da 4380 a 1703), Verona (da 4550 a 2515). All'incremento nelle iscrizioni pare corrisponda un incremento nelle entrate: secondo la statistica del 1906 l'entrata annua per 75 camere era di L. 266901 e secondo quella del 1907 per 66 era di 252033; le camere avente maggiore poten1.ialità finanziaria ( non tenuto conto di quella di K.eggio Emilia che non offre dati al riguardo) sono quelle di Milano ( entrate L. 46926, spese L. 45539), Genova (L. 14933 s. 14937), Torino ( per 8 mesi L. 13225 s. 10424), Bologna ( L. 16930 s. 13684), Catania ( L. 12125 s. 9800), Torre Annunziata (L. 8000 s. 8000), Palermo (L. 6321 s. 5548), Roma (L. 5169 s. 4506). Sono aumentate da 30 a 40 le camere aventi uffici di collocamento (anche pel fatto della creazione di uffici succursali a quello di Milano), da 59 a 63 quelle aventi propri consulenti legali da 38 a 41 quelle avente prupri medici , da 38 a 30 quelle con corsi di istruzione, da 34 a 40 quelle con biblioteca. Le camere residenti in locali municipali crebbero da 28 a 32; quelle sussidiate da municipi da 21 a 26 e l'entità dei sussidi municipali da 42285 lire annue a 57100 e dei sussidi di altri enti da 4452 a 6850. Gli inscritti alle federazioni professionali secondo la statistica del 1907 sono 204271 mentre secondo quella del 1906 erano 178338. Hanno avuto, nell' ultimo anno, un fortissimo sviluppo la Federazione edilizia ( da 367 a 508 sezioni e da 26,653 a 51,605 soci) e il Sindacato ferrovieri , che sorto in febbraio dalla fusione del Riscatto e della Federa 1 ione ferrovieri ha raggiunto attualmente il numero di 42000 soci circa. La Federazione industrie chimiche ha aumentato i suoi inscritti da 652 a 462 3, quella dei ceramisti da 91 I a 1873 , la vetraria da 1010 a 1900, la tessile da 5566 a 9355, la fc.:derazione dei lavoranti in calzature da 4095 a 8788. La Federazione dei lavoratori del mare è stata la sola ad avere un regresso (da 20,462 a 15,558 inscritti). Oltre al Sindacato ferrovieri , sorto dalla fusione di altre organizzazioni già esistenti, l'unica Federazione nuova è quella fra sarti e sarte. Le Federazioni dei minatori, dei marmisti , dei lavoratori dei porti, dei gassisti , già quasi inattive prima , possono ora considerarsi come del tutto disciolte. Hanno vita assai debole quelle dei pellattieri e dei parrucchieri e delle industrie chimiche. I dati sulla gestione finanziaria delle federazioni non sono completi; assai varia è l' entità dei contributi annui degli inscritti: da un minimo di L. 0,60 per i lavoratori del mare si sale;: a un massimo di L. 48 per gli spianatori e taglialastre da finestr~. I su~sidi di disoccupazione sono concetti solo (più o meno s1stemat1camente) da 6 federazioni (botteghai, taglialastr~ , v7trai , libro , litogra_fi, ~appellai); i sussidi di viaggio per 1 soci da tre sole (vetrai, libro, cappellai). La consistenza numerica delle Camere del lavoro fu la seguente: 1° Semestre 1906 2° Semes. 1906 1° Semes. 1907 Camere Sezioni Soci 90 3,338 347.449 85 2 ,994 292,889 Le Camere del Lavoro per numero di soci specialmente sono più importanti nell'Emilia: 13 con 1237 sezioni e 151,524 soci nel 1 ° semestre del 1907; e poi in Lombardia wn 14, 401; e 46676; in Piemonte con 14; 277; e 31746; in Toscana con 14; 322; e 27034; in Liguria con 6; 156; e 32,723. Mancano completamente negli Abruzzi, nella Basilicata, nella Sardegna. Nel Mezzogiorno sono relativamente più numeroae in Sicilia con 4; 137 e 36,738; Campania con 5; 120; e 19,348 e Puglie con 3; 31 e 16,419. Le federazioni professionali nel 1906 nel 1° semestre 1907 erano così destinate per numero di sezioni e di Soci : Metallurgici . Industrie chimiche Ceramisti • Bottigliai Spianatori e taglialastre da fifinestra Vetraria italiana Edilizia . Gassisti. Lavoranti in legno Lavoratori del libro . Litografi Arti tessili . Sarti e sarte Pellattieri Calzolai. Cappellai Panatticri ed affini Parrucchieri Infermieri . ·Sezioni Soci 1906 100 2 3, 175 5 652 11:$ 9 I ! ) 980 11 147 I 17 I 1,010 367 26,053 41 3,847 67 3,163 I 3 I 8,737 8 770 Sezioni Soci 1906 49 5,5661 19 1,453 95 4,o95 37 3,59° 73 4,669 • I 14 02 I 9G 3,246 Ferrovieri . . . . I ,407 24, 75o Sezioni Soci ltt07 I I I 1 26_906 19 4,623 3o 1,8n 6 848 I I 17 508 diciolta 6513,114 124 I 9,648 9 95° Sezlon I Soci 1907 69 9,355 I I 569 12 1,526 97 8,788 35 4,963 86 5,566 I I 787 52 3.974 700 42,000 Lavoratori dti porti. 26 G.580 Lavoratori del mare. 24 20 462 17 15,558 L' assimUaztone della malattie profosslouaJ i agli iufortun1, in Inghilterra - [n un precedente fascicolo abbiamo ricordata la nnova legge inglese sugli infortuni pel lavoro che risolvendo una questione pendente in Italia e in Francia, assimila agli infortuni sul lavoro alcune determinate malattie professionali e autorizza il potere esecutivo a estendere il provvedimento anche ad :altre malattie. Il ministero dell'interno nomino all'uopo una commissione che indicasse quali altre malattie producente incapacità al lavoro durante oltre una settimana possono nei casi singoli specificatamente attribuirsi ali' esercizio professionale e così assimilarsi agli infortuni. La commissione nel suo rapporto adottò come criterio distintivo delle malattie dagli infortuni questo che l'infortunio è una circostanza istantanea mentre che la ma - lattia si contrae gradualmente : pertanto l' a·;velenamento da acido cianidrico è infortunio e non malattia professionale. Poichè la legge esclude dalla indennità gli infortuni 'che determinano una incapacità più breve di una settimana , così rimangono escluse talune malattie professionali che hanno effetto puramente transitorio (es. la febbre dei fonditori da rame) e altre cba non producono incapacità vera al lavoro (es. sordità dei calderai). Adottò poi un terzo criterio distintivo , quello che le malattie per essere dichiarate professionali siano etfettivavamente specifiche della professione : tale criterio riesce pratrcam~nte di difficik applicazione perchè v' hanno malattie frequenti in alcune professione ma non sempre dovute ali' esercizio professionale (ad es. bronchite, malattia per la quale non può semp.1e indicarsi se di causa professionale, o no), perchè v'hanno malattie largamente diffuse nella classe operaia e che pure possono più facilmente contrarsi da talune categorie di operai (p. es. vaiuolo per gli addetti alle disinfezioni), e perchè talune malattie di origine evidentemente professionali presentano un lu,1go periodo di sviluppo con sintomi non .:ie ·
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