308 RIVISTA POPOLARE finale non è l' India governata dagli [nglesi, ma bensì l' [odia governata per e dagli Indiani. Estremisti e moderati sono concordi nel ritenere che lo scopo del movimento è un'India, che sarà indipendente, e governata da gente paesana come la repubblica Australiana. La nostra forza risiede nel fatto che gli Indiani credono che ivi abbiamo « la divina missione di governare l' India; e che per il presente la governiamc tanto bene quar.to essi stessi potrebbero. E in ciò risiede la miglior difesa e la più salda garanzia del mantenimento della supremazia Inglese. Gli estremisti, fortunatam1:nte per noi , non godono il favore del popolo; molti di essi sono trc.,ppo ignoranti e poveri per capire d occuparsi di politica. Ma le forze politiche messe in moto da noi , noi non le possiamo arrestare : il meglio per noi è il proclama della Regina Vittoria emanato cinquanta anni fa ed applicarlo interamente per quanto l'applicazione ce ne possg riuscire spiecevole. Dal momento che noi avremo ammesso il fatto che il movimento « l'India agli Indiani » non è una diabolica cospira· zione contro i Britanni, ma chi:: è, invece, il logico fine di un istinto che è stato nutricato dalle nostre stesse tradizioni ci apparirà tosto quale nobile compito ci sia per noi da adem piere nell'India. E' stato per noi un gran vantaggio p<;tervj mettere mano. Sarà un grande privilegio se ci sarà concesso di poterla condurre al suo più alto grado. Se riusciren o a trovare la via di agire direttamente nello interesse dell' india con tali nodi che nessuna forza mai potrà arrivare a sciogliere o tagliare.(Hindostain Review._ Apr. 1907). •· RECENSIONI MARIO RAPISARDI- Lucifero - Sesta edizione illustrata da A. Bastianini, Nerbini editore, Firenze, L. 6. Il Lucifero, il bellissimo poema di Mario Rapisardi, è stato ripubblicato splendidamente illustrato, dal Nerbini. Noi non abbiamo bisogno di dirne tutto il bene che merita e che fu detto appena venne alla luce. Crediamo meglio riprodurre un brano dell' avvertime11to che il grande poeta di Catania ha premesso a questa nuova edizione. E' una indi retta e anticipata lezione allo sfoggio di ciarlataneria dei D' Annùnzio e dei. Pascoli in occasione della morte di Carducr,i ed una staffilata a quel Capuana, che occupa a Catania, la Cattedra che fu del Rapisardi e che non potendo offenderlo altri. menti, l'offende col silenzio. Ecco come di sè parla l' autore di Lucife1·0 nell'avvertimento : << Lo studio più ordinato , la conoscenza più genuina degli avvenimenti storici, del nostro risorgimento politico specialmente, la meditazione più tranquilla dell'età matura, gli hanno dato una visione più chiara degli umani Ideali, hanno più direttamente orientato ed atteggiato il suo spirito verso iI Vero, il Buono, il Bello: trinità unica dei monisti, per dirla con Hae ckel, la quale ha illuminato il suo intelletto , acce;;so il suo cuore, alimentato la sua fede nella perpetua ascensione del1' umanità. Da questa fede appunto egli ha tratto il coraggio di ribellarsi agli altri e a sè stesso, di staccarsi , non senza spasimo da credenze che gli si erano fortemente abbarbicate nel cuore, di affermare le sue nuove convinzioni in lavori di arte che hanno, se non altro, il pregio non comune della sin cerità, e di rappresentarle quanto più vivamente ha potuto, senza riguardo alcuno ai poteri più o meno legittimi del giorno, al dì fuori, e, se non fosse orgoglio, direi al dì sopra di tutti i• partiti, e per questo da tutti i partiti frainteso, contrariato, e più d'una volta brigantescamente aggredito e gesuiticamente calunniato >l. « La tempra dell'ammo suo ha però procurato la soddisfazione di svolgersi liberamente fra molte difficoltà materiali e morali : le insidie dei sepolcri imbiancati, gli sdegni della nobilca, i fremiti del borghesume, i silenzi congiurati e i vitu peri della minc,sseggiante venalità mai sono riusciti a sviarlo di una linea dal suo fatale andare; gli hanno, anzi cresciuto animo e lena a smascherare le volpi impellicciate da leoni, a marchiare col ferro e col fuoco i rigattieri della religione , i mercanti della politica, i bertoni dell' arte, i giannizzeri· della libertà ». << Vicino oramai a dissolversi nell' [nfinito, egli può guardare e giudicare il suo passato con serena coscienza. Degli errori della sua giovinezza si rammarica; dei colpi dati senza mi:.:ura nel fervore della mischia più che di quelli rice\l'uti, s;nceramente si duole. Rari sono gli uomini che abbiano la fortuna d'incontrarsi faccia a faccia, sull' uscio di casa, con l'Idea che guiderà la loro_vita; l'autore candidamenta confessa che tal fortuna non l' ebbe. Nato in città di provincia , da parenti borghesi, imbevuto, dalla puerizia di cattoliche fiabe, istruito male per nequizie di tempi e inettitudine di maestri, entrato nell' adolescenza in giorni di fervori monarchici , egli dovette durar fatica molta per isvincolarsi dai serpenti di Lacoonte , da farsi e rifarsi da sè nella solitudine, tra gli affanni di un morbo letale. Ma veduta ed abbracciata che ebbe la verità, o ciò che tale gli parve, ei si sentì rinascere, e tutto le votò l'anima con ardore di neofita, con abbandono d' innamorato. Si avventò contro tutti gli ostacoli, si liberò da tutti i gioghi, spezzò tutte le pastoie dei suo pensiero; e le battaglie combattute in nome della Nazione gli parvero sante ». « Ben egli sa, che questo correre inquieto verso un'Idea liberatrice, fu da certi manipolatori d' Antologie, date in pasto alle anime pargolette, giudicato manifesto segno di carattere instabile, ma dalla irrequietezza sua in cerca di luce e di libertà, e della sua convinzione di averla finalmente trovata e della costanza in rimaner loro fedele, egli non sarà certamente biasimato come incostante o caparbio da chi , riconoscendo negli uomini il diritto al perfezionamento e il dovere di propugnare con tutte le forze le proprie opinioni, consideri spassionatamente l' ombra deserta da cui egli mosse e i pericoli animosamente sfidati; e paragoni la indipendenza selvatica della sua mente e la purezza generosa degl' intenti suoi e gli ambiziosi propositi di quanti si van procacciando a vii prezzo la protezione, l'agiatezza e gli onori che fan. contenta ed ammirata la vita dei mediocri n. Nel tramonto di tanti idoli, nel fluttuare di tante idee , nella furia fragorosa di sì strane correnti artistiche e letterarie, egli rimane fermo in quei principi che ha finalmente riconosciuti veri; aspira l'aura dei tempi nuovi; s'inebria al sentore delle nuove battaglie; ringiovanisce alla certezza del trionfo della Giustizia e della Libertà ». EDUARDO CrMBALI - La Sardegna è in Italia? Pregiudi 1i sul regionalismo - Roma, B. Lux, 1907. L. 3. É un grido di dolore e di guerra ad un tempo in favore della Sardegna e del mezzogiorno. Arriva alquanto in ritardo perchè non si può negare che da alcuni anni in ·quà si sono promulgate non poche leggi in loro favore. L'egregio autore ha ragione quando afferma: « lo sono fermamente convinto che non si può essere vero e ferV'ente italiano se prima di tutto e sopratutto non si è vero e fervente regionalista ii. Nè si può dissentire nella indicazione delle cause della attuale inferiorità della Sardegna e del mezzogiorno : segrega1ione , ir.alaria , analfabetismo. Ma sbaglia , e moito quando condanna la legisla 1 ione speciale e il regionalismo federalistico, che malamente accoppia a quello separ.-itistico. Federalismo e separatismo sono termini antinomici. La legisla1ione speciale poi, non è che un sostitutivo artificioso del federalismo, che <lovrebbe e:;sere il rimedio vero. Grov ANNI AMANDORr VmGILI : Il sentimento impe,·ialista -- Milano - Remo Sandron. Vuol' essere uno studio ps:co-sociologico e intende d1mostrart; che l' imperialismo sia un sentimento profondo di popoli e consiste in una volizione immensa di predominio. Il Virgili snatura il concetto d'Imperialismo e lo confonde con lo al largamento della nostra vita nazionale,,con l'intensificazione ed il miglioramento dei rapporti internazionali, per cui la con - quista d'un mercato, la penetrazione dei capitali esteri, le CO· lonie d' emigrazione, iI progri::sso del Diritto internazionale , che accorda alto straniero, dovunque si trova, la sua libertà di cittadino verso lo Stato a cui appartiene, sono tante faccie diverse del fenomeno imperialista. Ora vero imperialismo non può essere senza l'effettivo do - minio, l' imperium, preso nel suo giusto senso etimologico. L'imperialismo odierno è verbale più che altro e non si può comparare con quello antico a base di conquiste materiali. Il Virgili crede nelle superiorità di certe razze. li suo lavoro è pregevole non ostante le critiche, cui abbiamo accennato. nott. Napoleone Colajanni, proprietario , direttore-res_ponsabi Ie Napoli - R. Tip. Pansini, Chiostro S. Lorenzo.
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