230 RIVISTA POPOLARE cennato in qual senso debba essere risolta. e Noi non siamo, egli ha detto, nè e8tremi, nè rivoluzionari quantunque non ci spaventino i più radicali cambiamenti. Non siamo degli spogliatori e neppure dei confo1catori. Noi miriamo invece a liberare la terra dalle leggi che in molti casi c0ncludono alla confisca. e Noi non siamo i distruttori e neppure i nemic.i della proprietà; ma siamo impazienti di vedere la proprietà. più equamente ripartita, ed il giorno in cui ciò sarà fatto compiuto la proprietà sarà molto più consolidata che oggi non sia. Noi non siamo ottimiHti al punto di credere che. i mali cristallizzati durante le generazioni saranno guariti con una sola misura legislativa o durante una sessione del Parlamento; ma non siamo oppre8si dalla vastità del compito e siamo risoluti a far qualcbe cosa per realizzarlo. Noi siamo risoluti a portare a buon fine questa crociata per la riforma della proprietà fondiaria > • E anche questa è una dichiarazione notevole. Naturalmente i conservatori ed i grandi proprietari· non si mostrano troppo sodisfatti di questo accenno ad nna probabile riforma. Riforma che del resto è da lungo tempo preconizzata e che si fa assai sentire. I1 governo propone dei cambi amen ti molto profondi nella legislazione fiscale ; e si propone anche di trovare il mezzo di obbligare i grandi proprietarii a vendere a piccoli lotti e giusto prezzo parte della loro proprietà. Non c' è chi non veda quale profondo cambiameuto accadrebbe nel siste,ua fondiario in Inghilterra: ed è perciò che i conservatori combattono il nuovo atteggiamento del governo , e non soltanto per q nrstione di politica; ma anche perchè essi sentono che q 11ando il• governo presenterà la sua proposta di legge sarà essa , il primo colpo di piccone dato all' edificio della proprietà feudale, che dura tutt'ora in Inghilterra. 3. n nuova " home riile > per l' Irlanda. - Il governo liberale è in via di attuare - senza tanti colpi di grancassa - tutta la parte radicale del proprio programma, Bi direbbe che il partito liberale sia intenzionato ad amareggiare fino allo spasimo la vita del partito conservatore. Dopo la promessa di ripresentare l' Education Bill, dopo le dichiarazioni di Asquith ai coloniali, dopo le promesse della riforma agraria, del rafforzamento del!' esercito -- senza ricorrere al servizio obbligatorio - e la guerra aperta e dichiarata alla Camera dei Pari ecco che Ilirrel presenta la legge sul < Consiglio interno iriandese >. - Non è ancora l' I-Iome Rule, non è ancora il governo autonomo I e l'Irlanda reggentesi di per se stessa; ma è già un bel passo avanti e come tale Balfour si levò _a combatterlo energicamente in nome del partito conservatore dichiarando che questo Consiglio rappresentavfl la risurrezione del Home Rule. E difatti qualche cosa di vero-q uan tunq ue J ohn Redmond il capo del gruppo Irlandese non se ne sia mostrato entnsiastaqualche cosa di vero c' è nelle parole Balfour. Ma bisogna ricordare altresì che i liberali-ria Gladstone in poi - sono stati sempre partigiani del Home 1'Ule e nulla di strano che oggi concedano all'Irlanda qualche cosa che vi si avvicina. Questo consiglio presiederà al governo dell' Irlanda e sarà composto di 10 membri eletti dalla popolazione e di 24 nominati dal luogotenente imperiale - che ora è il Birre! stesso. A questo Consiglio sarà affidato il controllo del governo locale; e tutti quei rami della amministrazione inglese nell' isola che costituiscono quello stato d' inferiorità dell'Irlanda di fronte all'Inghi Iterra saranno affidati al medesimo: istrnzione, agricoltura, lavori pubblici , etc. Rimarranno alla amministrazione inglese la giustizia, la polizia e le prigioni. Anche uno speciale tesoro irlandese verrà costituito con cirra 74 milioni i quali dovranno basi.are alle spese della amministrazione irlandese. Si è dunque su !a via del Home Ruk, e questa volta senza tumulti e senza brutali richieste e denegazioni. In Inghilterra si comincia a capire che l' Irlanda non p11òesser tenuta eternamente in stato d'inferiorità, e ciò varrà molto a rialzare le sorti-anche economiche - della fiera isola che vede oggi avvicinarsi il premio dei suoi sforzi. Il progetto, in prima lettura, è stato approvato con 416 voti contro 121. 4.0 La 1·iforma della Camera dei Pari.- Sperando parare il colpo che prepara il governo contro la Camera dei Pari, questi hanno presentato un progetto di riforma della loro Camera, ma non sembra. aver avuto mo!ta fortuna., Il colpo era tirato diritto , ma. il governo l'ha parato bene. Lord Newton aveva presentato un progetto che, in sostanza, la.sciava alla Camera dei Pari tutte le sue prerogative e qualità. Ciò che non può convenire al partito liberale visto che la quasi totalità. dei Pari è opposta alle leggi che il partito liberale intende vedere applicate. E questo fu detto francamente dal rappresentante del governo Lord Crews durante la discussione del progetto Newton. e Non è q uistione , disse il Crew , di un maggiore o minore numero dei Lordi presenti alla Camera, non è neppure questione del loro diritto ad opporre o non opporre veto: è soltanto questione di sapere se la Camera dei Pari può essere strumento di un partito, e di porre radicale rimedio a questa situazione di cose. > Lord Roseberry osservò che per fare qualche cosa senza il consenso dei Pari è necessario, in Inghilterra, la rivoluzione. Vuole la rivoluzione il governo? No certamente , ma appunto per questo il governo promette sempre misure radicali contro la Camera dei Pari , ma no°: dice mai quali sieno , nè le presenta mai. Se ne serve· come d' uno spauracchio contro i Pari. Senonchè i pari cominciano ad abituarcisi e a non averne più paura. E quindi? Si parla di una numerosa infornata di liberali alla Camera dei Pari, ma non potrebbe essere che una misura temporanea, i liberali arrivati alla House of Lorda diventano con serva.tori. E questo è il grave guaio. + Nel numero precedente - nello stelloncino: Malum01·i coniugali al Quirinal,e, togliendo la notizia da altri giornali, affermammo che il Messaggero era stato tra quelli che si erano affrettati a cor~eggere la informazione della T1·ibuna sul mancato intervento della Regina Elena alle feste di Spezia. Un amico ci ha fatto leggere il popolare giornale di Roma ed abbiamo potuto constatare che la nostra affermazione fu erronea. NOI L'INCHIESTAPARLAMENrfARE sul Ministerodella Guerra Da anni in ogni discussione sulle spese militari ordinarie e straordinarie si sono levate voci insistenti sulla necessità di procedere ad una severa inchiesta sul Ministero della guerra. Su questa necessità a preferenza insistettero i rappreserltanti del!' Estrema sinistra; ma non mancarono voci autorevoli concordanti nell' altro campo. Fra le altre quelle del generale Ma razzi e <lell' 01:, Son.nino! che ne fece formale proposta poco pnma d1 arnvare alla Presidenza del suo ministero. Questa necessità divenne più impellente quando si conobbero i risultati della inchiesta sulla marina. A suo tempo noi riferimmo ciò che ci aveva detto
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