Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 9 - 15 maggio 1907

226 RIVISTA POPOLARE l'anno; 2.0 non sono aumentate le entrate nella misura dello aumento del movimento dei viaggiatori e delle merci per i ribassi nelle tariffe dei viaggiatori e delle merci - e per certe merci il ribasso le ha fatto scendere al disotto del costo del trasporto; e per le maggiori spese cui si va incontro per le maggiori velocità e pei maggiori comodi offerti ai viaggiatori e che si trad11cono in maggiori spese di trazione, di 1uanuten• zione del materiale, di acquisto e rinnovamento del materiale stesso e d' impianti fissi pel miglioramento delle linee. Se le spese pel personale e le tariffe fossero rimaste quali erano prima del 1902 si avrebbe un coefficiente di esercizio di O,70 °/0 minore di queìlo dell' ultimo triennio di esercizio delle società private. intanto si deve avvertire che per molti anni ancora potremo assister~ alla elevazione del coefficiente di ese1·cizio: 1. 0 perchè il ciclo evolutivo delle maggiori spese pel personale non sarà compiuto che nel 1922, quando cioè tale aumento da 19 milioni -qual' è ora salirà a 50 milioni; 2.0 perchè gl'interessi e l'ammortamento dei 910 milioni votati dal Parlamento am monteranno a 45 milioni all'anno. Sicchè per non vedere aumentare l'attuale coefficiente di esercizio di 70,12 si dovrebbe avere un aumento di prodotto lordo di 150 milioni Utinnm I Questi 910 milioni - che saliranno in un decennio ad un miliardo e mezzo - che si spenderanno ora avrebbero dovuto spendersi dallo Stato nel ventennio 1885-1905. Se si fossero spesi a tempo debito non si avrebbe nè l'attuale disservizio ferroviario, nè l'attuale allarme per la diminuzione dell'entrata del Tesoro pubblico. Una parola sul!' aumento delle spese pel personale. Quantunque al personale non sia stato çoncesso tutto ciò che pazzescamente e disonestamente domanda va per bocca dei Branconi e di molti asini del socialismo le maggiori spese arriveranno a 50 milioni ... E molti di quei Branconi e di quegli asini sostenevano che trattavasi di un aumento di quattro o al più di dieci milioni all' anno ..... E se fossero state accolte le loro pretese? Le maggiori spese avrebbero assorbito quasi intero il prodotto netto che va allo Stato! Cosi i 240 ·milioni all'anno d'interessi sul capitale impiegato nelle ferrovie sarebbero rimasti a carico di 33 milioni di abitanti ; e gli utili sarebbero rimasti ai 100,000 ferrovievi. Un magnifico saggio di uguagljanza socialista! Noi, perciò, siamo sempre orgogliosi di avere combattuto 5eramente la follia dei ferrovieri e dei socialisti. + La cronaca del 1.0 maggio. - La festa civile dei lavora tori , che ha il suo significato e la sua ragione di essere, come t11tte le altre feste civili e religiose, nello insieme è passata ca.Ima non solo in Italia, ma anche ali' estero. In Italia sarebbe passata come nna ordinaria commemorazitme e quasi inosservata se il governo non avesse commesso l'errore grave - avanzo dei vecchi criteri reazionari - di proibire il comizio di Roma col pretesto che l'annunziato intervento di Massimo Gorki avrebbe potuto dar luogo a manifestazioni ostili contro uno Stato estero. Non c' è che il governo italiano ad avere ancora di queste preoccupazioni! La proibizione eh' era illegale non impedì il Comizio a scapito del1' autorità e della dignità del governo. ·Ad onore del vero, però, si deve dire che il contegno dei funzionari e delle truppe fu corretto e remissivo. Si direbbe che essi avevano la consegna di lasciarla ..... violare. Piccoli incidenti, sempre per lo zelo di frapporre ostacoli alle innocue dimostrazioni, si ebbero a lamen tare a Livorno e a Pisa. Qui gli ·animi erano eccitati per i fatti occasionati dall'arrivo del Cardinale Maffi e per le proteste contro la giunta comunale che si era creduta nel dovere di visitare il prelato ; fatti che provocarono manifesti e contromanife::'lti degli studenti contro il sindaco Senatore d' Ancona e del sindaco contro gli studenti. In Francia si temeva che la giornata fosse stata più calda per la guerra che i socialisti hanno dichiarato a Clemencean; ma tutto si limitò ad alcune centinaia di arresti., di cui solo 10 furono mantenuti, a Parigi, all'esplosione di un colpo di revolver da parte di un polacco contro i soldati ed a tumulti non molto grnvi a Nancy. Invece ci furono morti e feriti a Lodz ed in altri pudi ùeila Polonia; ma i tumulti con morti e feriti oramai, e tristamente, sono ali' ordine del giorno nell'It0pero russo e non c'era bi::mgno dell'occasione della festa del primo maggio per provocarli: sono fatti ordinari della ci·onaca quotidiana. + La lotta per la Italianità in Dalmazia. - L'accoglienza fatta da 11rieste all'avvocato z;liotto ha un significato altissimo. L'Austria si sforza di soffocare quanto _p;ù le è posdibile il movimento Italiano che-probabilmente come reazione alla compresìiiooesi fa sempre più vivo e più sveglio. Ultimamente, con un decreto oltre ogni dire ingiusto , Ja. Do.lm~zla fu priva di uno dei propri rappresentanti al parlamento Austriaco, e mentre il Friuli , il Triestino, l'Istria hanno i loro rappresentanti Italiani, la Dalmazia dc,- veva, secondo l' i. r. luogotenente, e secondo la applicazione del sistema distrettuale escogitato proprio per la Dalmazia, - terra, italiana d' origine, di carattere, e per l'amore dei suoi abitanti verso il nostro paesedoveva rimanere senza poter fare udire la sua voce nel consesso dei rappresentanti le non poche genti che compongono l'Impero Austriaco. Fortunatamente Trieste ha riparato ai malfatto. Con uno splendido esempio di solidarietà Trieste ha offerto il suo III collegio al rappresenbnte dei Dalmati perchè egli faccia intendere alla nazione tutta la parola e l'eco delle loro lagnanze. Che non sono piccole e non sono ingiuste. E' un fatto degno di nota: mentre i popoli soggetti all' amministrazione austriaca nou trovano ra?{ione alcuna d' irrequietezza nel modo col quale sono , economicamen~e, governati, dal lato politico non ce n'è uno che non si dolga, ed a ragione , del come il governo imperiale pratichi la politica interna. Gli Ungheresi per un conto, i Croati per un altro, per un altro ancora gli Italiani, per nn altro ancora gli Czechi, senza contare sulla fortissima frazione di pangermanici i quali vedrebbero con somma lor gioia, non sappiamo però con quale profitto, diventare l'Austria un vassallaggio di più sull'Impero Germanico. Non è il caso, ora, di occuparci delle agitazioni e delle cause di agitazioni degli altri popoli soggetti al dominio dell'Austria. Ci interessano però gli Italiani, e non per uno sfogo di sentimento frredentista - che potrebb'essere, del resto, anche giustificatissimo - ma bensi perché una violazione dei più elementarì principi di giustizia è stata compiuta a danno loro, e specialmente a danno dei Dalmati. Si sa che alla formazione della Dieta Austriaca concorrono i rappresentanti delle varie popolazioni dell'Impero. Si sa al tresl che la maggioranza è sempre conservata ai gruppi di rappresentanti del!' Austria propriamente detta, ciò che è giusto poichè i veri Austriaci · sono il popolo più numeroso, la massa più densa della nazione. I rappresentanti delle altre nazionalità hanno però la funzione di presentare i desiderata speciali di ognuna delle frazioni dell'Impero cui appartengono. Si può dire che in linea di politica generale cooperarono secondo le loro idee ed i loro principi con la maggioranza o la minoranza puramente austriaca; in fatto di politica parziale: mino• ranza e maggioranza sono costituite dalla rappresen- ◄

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