RIVISTA POPOLARE 155 nomizzare le spese su buona parte del blanchissage de son linge pas intime. Gli rimangono dunque dai 30 ai 40 franchi per mangiare e per vestirsi .... , se può. Le spese per i libri e per le tasse sono a carico della famiglia in un conto a parte dal mensile ordiuario: i libri si acquistano ordinariamente con contratti a rate mensili, stabiliti fra lo studente e le case ·editrici , a carico del genitore e senza il previo consenso d.i questi. Vediamo ora come sono distribuiti i danari per i vitti e prendiamo in esame un bilancio di 30 lire. O lo studente frequenta per nutrirsi le trattorie di secondo e di terzo ordine (Villa di Londra-UnioneCandia - .Maranese - Monzù Testa e simili) o si riunisce in consorzio con altri per la cucina a domicilio. In quest' ultimo ca1:10la padrona concede - mediante un compenso - l' uso della cucina e delle stoviglie. Quando essa abita fuori del locale degli studenti e quindi la cucina non è corredata degli utensili più necessarii, questi sono comprati in blocco e nella misnra più ristretta dalla as8ociazione studentesca. A turno gli stnden ti s' incaricano delle provviste della cucina e del bilancio, che poi è diviso in parti esatte ad ogni termine di esercizio. Nel caso dell' alimentazione in trattoria lo studente fa un solo pasto a tavola ed un secondo di sera nella propria camera con provviste acqui:;tate da sè ste~so; nell' alimentazione in casa i pasti sono due al massimo , 8pecie d'inverno : il pasto della sera è sussidiario, cioè fatto cogli avanzi del primo. Esaminiamo ora particolarmente q Lrnsti :;istemi diversi di alimentazione (1). (continua) D.r Angelo Landra (1) Nelle seguenti ,-icerche da me eseguite sul valore quantitativo dell' alimenta 1 ione dello studente sono stato coadiuvato dal Dott. Michele Pellegrino del gabinetto di patologia medica della R. Università di Napoli. lì' esodo sieiliano (i) (L'altra campana) Pa Iermo 1 3 Marzo 1 907 Onorevole Colajanni So che Vi occupate e preoccupate delle proporzioni che ormai ha raggiunto l'emigrazione Meridionale e Siciliana. Ma come Voi , non se ne impensieriscono gli uomini di governo da cui dovrebbe partire il primo impulso delle leggi forti e savie, non se ne allarmano le cartapecore della Guerra. Gli inconsulti moti del 1893 fecero credere che il Mezzogiorno era pur sempre un braciere pericoloso ; per questo balenò la luminosa idea di tòrre carbone, allentando i freni dell'emigrazione e giustificando l'atto, con frasi come queste: « l'emigrazione, è una valvola di sicurezza » « l'emigrazione, è il salasso che equilibra la circolazione in un individuo pletorico ». (I) Dopo l'articolo del l'amico Bonag1uso, socialista, ne pub bli~hiamo uno di un altro amico, il D.r Saeli, anti-socialista. Egli dice francamente , i•, forma rude , esagerando talora e talaltra errando_, ciò che quasi tutti nel Mezzogiorno e in Sicilta pensano e dicono sommessamente ; percio la sua parola ha un grande valore. li nvstro pi;nsiero lo esporremo altra volta. La Dire 1 ione Così avrebbe dovuto essere, ma per mal' animo, o per insipienza, il macchinista abbandonò la valvola aperta; il medico non sorvegliò il salasso, ed ora: la macchina non va, ed il pletorico crepa d'anemia. Quante miserie non costano ai nostri emigranti quanta miseria non porteranno alla nostra patria quante dorate illusioni non fruttano ai nostri Governanti, i dollari che ci vengono d'America!!.. L' emigrazione come la nostra , produsse alla Spagna la miseria. Noi chiamiamo emigrazione la fuga incomposta, disordinata, irragionevole ormai della nostra popolazione. Le conseguenze, confermano e chiariscono il nostro errore. Emigrazione, è la fuori uscita del solo eccesso di popolo, il quale, organizzato, disciplinato, oculatamente diretto, va a popolare altre terre che di gente abbisognano e, per la identità di sangue, di lingua, di educazione, di scopi, come nucleo compatto, refrattario alle influenze delle popolazioni indigene, costituiscono vita a se, prolungaodo le relazioni con la madre patria, alla quale si mantengono uniti con una forte scambievole corrente di commerci, ed alla quale, non fruttino solo qualche milio ne di dollari dolorosa men te accumulati, ma lo accrescimento, la floridezza delle industrìe che dallo scambio si alimentano. Noi dunque, non abbiamo emigrazione nel vero senso della parola : perchè parte la popolazione quasi in massa, perchè in America va a vivere disordinata, oppressa, raminga; perchè le nostre industrie periscono, perchè il danaro che accumulato giunge a noi dall' America , non è ricchezza vera. Il nostro emigrante, è quasi ritenuto colà , profugo. Non è rispettato, pe;rchè abbandonato ai suoi istinti, tiene il primato della delinquepza e del lìbertinaggio, perchè i quartieri dove abbonda le elemento italiano, ricordano in quelle grandi metropoli, il Ghetto di storica memoria, ed il quartiere Cinese, che lo precedette in vita e fama sino a che i gialli non furono spazzati, espulsi. Ma ormai è così, nè la madre patria può ulteriormente ripararvi. Però, non se ne attribuisca la colpa all'immiserito, al degenerato sangue latino, che non è poi nè misero nè debole. Se così vanno le cose, egli è che così lo conducono l'ignavia e l'insipienza di chi, presumendo di poter dirigere, dovrebbe occuparsi .della cosa pubblica, non col solito senso di dilettttntismo, ma con vero, costante amo:e sincero, intelletto oculato. La stessa sordiva ignavia di travicelli, di gente solo assetata di potere, di uomini non meritamente eminenti, sta per ispingerci in un baratro ben più aspro, oscuro, profondo. Dalla così detta emigrazione dobbiamo aspettarci irrimediabili danni. Urge riparare prontamente, violentemente se occorre, per arrestare il folle esodo della nostra popolazione. La conservazione di razza nostra, che non è spregevole, l'amore della nostra terra che di tante altre, è più bella, sono ragioni, leggi supreme. Lo affluire dell'oro americano, ha destata ardente la bramosia, in tutti, di possedere - e tutti - chi più, chi meno - i meno, onestamente, i più, malamente - ne accumulano, e ritornano in patria una prima volta. Però, sia percbè male acquistato, sia perehè non hanno sufficiente attitudine a renderlo fruttifero, facilmente lo abbandonano in ispeculazioni sbagliate, in industrie che non rendono; lo profondono in costruzioni edilizie e più specialmente nello • acquisto di terre, di valore assai limitato.
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