.. RIVISTA POPOLARE 457 Vana la reazione dello Tsar, le ire dei granduchi, l'arte .del.lo Stolypine, il Dio di Pobiedonostezeff. Trionfa l'antico ·proverbio della cavalleria. Ciò che donna vuole iddio lo vuole! E l' iddio è il popolo Russo cbe non vuol più essere oppresso dalla burocrazia e dagli Tsar. A. AGRESTI IL SINDACALISMO Cr) LA CRISI RIFORMISTA La crisi del socialismo neg-ava in <'Onclnsione i crescenti au tagonismi sociali che,· secondo Marx, avrebbero presto o tardi dovuto condurre per forza antomatica di cosa alla violent.t soppressione della proprietà capit.alistica. « I comnnisti " - dice Marx nel famoso Manifesto dei comunisti « dichiarano apertamente che il ]oro Rcopo pnò essere raggi1mto soltanto con la violenta. Roppressione dell'ordinamento sociale fin qui esistito, du1·ch den gewaltsamen Umsturz aller bishe1·igen Gesellschaftsordnug » • E il socialismo tradizionale aveva modellato su que• sto principio· 1a sna tattica tutta rivolta all'impossessamento del pote~e politico per potere ., con un intervento diRpotico e violento nei rapporti della proprietà » rag-giungere la messa in comnne dei mozzi di lavoro. Venne la c1·isi ad affel'mare, per parlare del suo più pngnace ed acnto iniziatore, per bocca di Odoardo Bernstein, il fallimento di qnesta tattica di attesa. Quest'attesa della rivoluzione socialiHta diveniva vana dal momento che la società capitalista non accennava più a tirare le cnoja, come aveva previsto Marx, ma anzi a misura che accres13evae moltiplicava le sue forze di produzione e le sue ricchezze , crescevano anche il numero dei partecipanti a questa ricchezza sociale, aumentava il medio ceto dei possessori; l'istesso operaio non era affatto escluso dai suoi beneficii ma anzi ne partecipava sotto forma di cresciuto salario, di mip:liore mercato di viveri, di legislazione sociale diretta ad accrescere il suo benessere e a migliorare le condizioni della sna esistenza materiale. Non rimaneva che mutar tattica. Bisognava ritornare alla democrazia. Il fine socialista essendo lontano bisegnava provvedere al presente. Obbietto dell' azione socialista non doveva essere l'attesa o la vana preparazione d'una rivoluzione, • le cui condizioni obbiettive erano ben lungi dal verificarsi : ma doveva invece esser.e la riforma democratico-sociale. Noi non dobbiamo fare il processo alle intenzioni : epperciò non abbiamo nessnna propensione a raffigurare i ·revisionisti 1'iformisti, di questa « nuova scuola • socialista come degl' impudichi Giuseppe che abbiano cednto alle brame carnali di q 11estaleggiadra signora Puti.farre che è la democrazia borghese moderna. E anche lo volessimo fare avremmo torto. Sì, perchè il 1·evisionismo rif'01·mista .• tanto in Germania quanto rn Fraucia non faceva che una constatazione di fatto. (1) Dohbiamo al!a ~01·tesia dell'editore Remo Sandron, di poter pubblicare quest,) brano del libro di E. Leone di prossima pubblicazione sul Sinlla,a.,,{ismo, che data la prossimità del congresso socialista, è di grande attualità, N, d. R. In ~,rancia per la tradizione democratica della ri voluzione dell'89 il socialismo non era riuscito a sottrarsi mai all'influenza del pensiero democratico. La socializzazione della ricchezz<\ f I sempre considerata in quel paese come la democrazi!t politica ~dell' 11 guaglianz3'. del diritto applicata all'economia. Dappertutto, tranne che nella Germania, il partito socialista nel le lotte elettorali aveva adottato nna tattica mirante a raccogliere il suffragio delle classi estranee al proletariato. Dappertutto poi,-compresa la Germania-il partito aveva dalle statistiche elettorali la riprova che la sua base non risiedeva sn di un terreno esclusivamente proletario. La tattica parlamentare si era venuta svolgendo con forme concilianti e accomodanti, nella stessa routine e sulla medesima trajettoria dei gruppi democratici borghesi. La crisi riformista voleva, perciò, essere null'altro che il riconoscimento ideale e teorico d'un'azione cli partito che alla stregua dei fatti era già in contradizione con la vecchia tattica. e coi vecchi programmi. Essa voleva porre in accordo la dottrina con i fatti. Immemori della sferza che Marx aveva fatto sibilla.re sulle gote dei vag·heggini della democrazia borghese ; immemori delle sue continue satire alla " superstizione democratica> i socialisti tedeschi, quelli stessi che più erano rimasti fedeli alla lettera marxista. e che dovevano protestare pur con tanto clamore contro· Bernstein , contro Volmarr e gli altri revisionisti , non si erano peritati di appellare il loro partito col nome di democrazia sociale, una cacofonia logica che ricordava quella democrazia sociale francese del 1830 che appunto Marx aveva nelle sue Lotte Civili sferzafo a cagione del suo spirito piccolo-borghese e per l'ibridismo degli elementi sociali da cui era composta! Che più? Non si era visto in Francia l'istessa frazione guesdista, l'ist3sso partito operaio, inaugurare lo avventurismo elettorale nei Comuni, favorire le sue -clientele, impinguare i quadri degl'impiegati coi propri accoliti? Che cosa aveva operato ali' amministrazione della comunalità il partito operaio francese intransigente che non fosse segnato anche nel programma democratico borghese? E quale partito d' Europa non aveva messo come contrafforte della sua azione un p1·ogramma minimo, diretto a favorire gl'interessi della piccola borghesia e gli altri ceti sociali? Ci racconta Lagar che nel partito operaio in Francia il programma agrario è conosciuto col nome di programma.-amo: l'amo per pescare il favore delle altre classi sociali. Dove, come, in che senso i partiti socialisti di Europa a vevano mostrato coi fatti di volere tenere fermo il principio della lotta di classe degli operai contro tutte le classi detentrici del reddito? Non aveva l' i• stesso Liebknecht, nelle sue lettere postuma, proclamata assurda la pretesa di volere dare al movimento sociafo;ta la base di una sola clas.se, e di rifiutare il concorso delle altre classi sociali? Le elezioni, le campagne elettorali veni vano già nella mente dei leaders socialisti rivestendo la importanza d'una graduale conquista del potere. Dal momento che questa conquista. del potere si rompi eva gradualmente, sembrava sempre più improbabile la necessità d' una
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==