Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 16 - 31 agosto 1906

438 RIVISTA POPOLARE seri ve ordinazioni per il farmacista , ma dà i rimed1 che ha in casa o nell'ospedale che dirige. Questi fatti, nominati a caso, tra una moltitudine, implicano che i magazzini esteri, o come li chiamano in America, e stores, » dovranno chiudersi. La esistenza di qualcuno di essi è prolungata solamente da un' inutile e stolta ciurmeria operata da pochi trafficanti giapponesi che tentano vendere abominabili decozioni in bottiglie con etichette estere, adnlterando la merce ed imitando le marche di fabbrica. Ma il senso comune della massa dei commercianti giapponesi s'è vigorosamente opposto a tale immoralità ed il male presto scomparirà. Gli indigeni possono onestamente vendere a minor prezzo , percbè sono non solamente capaci di vivere con meno , rua di farsi delle fortune durante la concorrenza. 1utto ciò è stato per qnalche tempo riconosciuto nelle concessioni. Ma prevaleva la delusione sulla inesp11gnabilità delle grandi ditte importatrici ed esportatrici , cbe ancora avevano il controllo dell' intero commercio con l'occidente. Nessuna compagnia giapponese trovava mezzi da opporre al peso dei capitali esteri , o nessuna di esse aveva ancora acquistato i metodi d' affari secondo i quali es~i erano impiegati. Il piccolo commercio progredì va: ma ciò era poco. Le grandi ditte rimanevano e si moltipl-icavano, accrescendo la loro capacità. III. Durante tutto questo teml_JOdi esteriori vicende, i sentimenti reali tra le razze, cioè la mutua avversione tra l' orientai.e ed occidentale, continuava a· crescere. Su nove o dieci giornali inglesi. pubblicati nei porti a µerti , la niaggioranza esprimeva ogni giorno una µarte di. questa antipatia, con parole di ridicolo o di arroganza, e la potente stampa indigena rispondeva a tono. Se i giornali anti-giapponesi non rappresentavano, come io credo, una assoluta maggioranza in sentimento, essi rappresentavano almeno il peso del ca pitale straniero, e la pre.ponderante inflnenza delle concessioni. I giornali inglesi in favore dei giapponesi, sebbene condotti da uomini abili e distinti per abilità giornalistiche non comuni, non riuscirono a µlacare il poderoso risentimento provocato dai loro confratelli. Le accuse dì barbarie e d'imroorali tà stampate in inglese eran prontamente ribattute con la pubblicazione giapponese degli scandali dei porti aperti, - da far conoscere a tutti i rnilion:i di uomini dell' impero. La quistione di r:-tzzi-\ fu trasportata nella -politica giapponese da nna forte lega contro gli stranieri: le con• cessioni furon denunciate come sentine di vizi0, e l'ira nazionale divenne sì formidabile, che solarnento la determinazione del governo potè impedire conseguenze disastrose. Nondimeno , fu versato ancora altro olio sul fnoco, quando alcu11i giornali esteri all'inizio della guerra con la Cina, apertamente si schierarono dalla parte di. questa. ·Tal condotta tennero per tutta la ca111pagna. Racconti di rovesci imaginarii furon stampati indifferentemente; vittorie innegabili ingiustamente sminuite; e dopo la decisione della guerra s'elevò il grido che « era stato permesso al Giappone di divenire pericolo8o •. Più tardi fu applaudito l' i11tervento della Russia, e la simpatia dell'Inghilterra fu condannata da uomini di sangue inglese. L'effetto di tali espressioni in quel tempo fo quello dell' insulto che non si dimentica da un popolo che mai dimentica. Espressioni d' oìio esse furono. ma anche espressioni d' al!arme, - allarme eccitato dagli accenni di quelle nuove convenzioni che sottomettevano gli stra1iieri alla giurisdi7.1one giappones8, - espressioni di pa1ira ben fondata di altre agitazioni contro gli stranieri, col formidabile senso nnovo della l ,otenza nazionale. I primi sintomi di tali agitazioni furono realmente apparenti nella generale tendenza all' insulto o alla burla del forestiero, e in qualche raro caso esemplare atto di violenza. Il govei no stimò nuovamente necessario prom11lgare proclami ed avvisi contro tali dimostrazioni di collera nazionale, così esse cessarono q 11asiall'inizio; µerò è fuor di dubbio che tale sospensione fu dovuta principalmente al ricono,:;cimento dell' amichevole atti, tudine del!' Inghilterra, come potenza navale, ed al valore della sua politica verso il Giappone in un momento pericolo::io per la pace uoiversale. L'Inghilterra, anche per la prima rese p )Ssibile la revisione dei trat tati, malgrado gli schiamazzi dei suoi sudditi del lontano oriente; e i governanti gliene furono grati. Altrimenti l' odio tra coloni e giapponesi poteva avere risultati così cattivi come s'erano temuti. In principio, naturalrnente questo mutuo antagonismo fu proprio delle razze, e perciò naturale; ma la violenza irrazionale del pregiudizio e della malignità. svi· luppata negli ultimi giorni era inevitabile col sempre crescente conflitto di interessi. Nessun forestiero, veramente capace di cono.:;cere le condizio11i, avrebbe potuto nutrire speranze di riavvicinamento. Le barriere del sentimento di razza, di differenziazione emotiva, di linguaggio, di costume e di credenza restano quasi insormontabili per secoli. Benchè vi sieno esempii di calorosa amicizia, dovuta a mutua attrazione di nature ecceziona-li, capaci di prosentirsi intuitivamente, il fo. restiero ed il giapponese , generalmente , si comprendono molto poco. Quanto sia peggiore questa mancanza d'iutendimento per lo straniero, è mostrata dal fatto che egli è nella po:3izione di invasore. In nessuna circostanza può sperare d'esser trattato come un giapponese, e ciò non solamente perchè ha più danaro a sua disposizione, ma perchè è di differente razza. Un prezzo per il forestiero, un altro per l' indigeno, è la regola cemune - eccetto in quei magazzini giapponesi i quali di pendono, quasi esclusivamente, dal commercio estero. Se desiderate entrare in un teatro giapponese o in una sala d' esp'.)sizione o in un luogo di divertimento o anche in un albergo, voi dovete pagare una tassa virt11ale sulla nazionalità.. GI i artigiani, gli operai e gli impiega.ti indigeni non lavoreranno per voi con la paga giapponese , tranne nel caso che abbiano in vista qualche altro scopo che non sia guadagno. Gli albergatori giapponesi, fuorchè in quelli alberghi costrniti e mobiliati specialmente per i viaggiatori americani ed europei, non vi presenteranno il conto r.on prezzi ordinari.i; grandi compa

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