74 RIVISTA POPOLARE a credere, un romanzo pornografico e satanico e macabro ad un tempo; è, secondo l'autore, uno studio scientifico dell 'impudicizia , inteso a far meglio comprendere e valutare il pudore , come sano e forte coeflìciente di rigenerazione morale. Per questo scopo, tuttavia, io trovo troppo letterarie, troppo aggettivate, avverbiate, lumeggiate e colorite, e troppo lavorate di malsana fantasia, quasi tutte ie pagine del volumetto, sicchè più che d'un medico, d'uno psicologo, d' un moralista, sembrano, molte almeno, d'un novelliere da 11ieux garçons. Onde a me sembrano buone e sincere davvero soltanto le ultime, in cui l'autore deplora l'esagerazione del posto e dell'importanza che le rèlazioni sessuali hanno nella vita, nell' arte, nella letteratura , nella conversazione, nell' eJucazione , nella morale, nel pensiero comune, si.i per ostentarle ed enormizzarle, sia per celarle e vietarle; ed in cui afferma che invece l' amore dovrebbe considerarsi come unp qualunque dei tanti fenomeni morali e sociali ordinari, sia cessando , intanto, di circondarlo di questa strana atmosfera di mistero malizioso, sia dando maggior rilievo, invece, agli altri fatti estetki, sentimentali ed intellettuali su cui s'impernia la vita nostra di genti civili ; non parlando, quindi, nè tacendo aell' amore, nè fra noi, nè coi più giovani , altrimenti di come· facciamo per qualsiasi altro soggetto; essendo, insomma, anche in questo, semplicemente più sinceri, più seri, più onesti. Due interessanti volumi della Casa Editrice Nazionale di Roma , son quelli che costituiscono lL LIBRODEI v1AGG1dei principe Baldassarre Odescalchi: viaggi in Oriente, e in Occidente, in Terra Santa e nella repubblica Argèntina, in Turchia e agli Stati Uniti : viaggi fatti da touriste e da studioso , da· signore e da sociologo insieme; descritti con grande semplicità di stile e con simpatica sincerità d' impressione; senza troppo sfoggio d'arte e di colorito, come pure d'erudizione e di penetrazione; ma di lettura agevole e gustosa, proficua ed istruttiva: non fatti, infine, nè pel geografo, nè per l'etnologo, nè pel diplomatico , nè per l' uomo d' affari , ma pel lettore comune, per chi cerca nei libri di questo gent!re un'ora di svago non frivolo, un elemento di coltura non faticosa. Per noi, tuttavia, per noi italiani, e italiani d'oggi, un libro, per quanto più piccolo , tanto più impressionante e commo - vente, è quest' altro di Olinto Malagodi (stessa Casa Editrice), tutto di tristi peregrinazioni per la CALABRIADESOLATAdal cataclisma recente e dall' abbandono secolare : libro veduto, sentito, pensato, sofferto sul luogo, scritto lì per lì, nell' immediatezza dell'impressione e dell'emozione, dettato dalla gente, dai luoghi , dalle cose, dal disastro, e fatto ancora più vivo, ancora più eloquente, ancora più documentario, dalle molte fototipie che lo illustrano, e che vi spargono, quasi, amare e cocenti, le vive lacrymae rerum. E il libro si vende (è· bene che lo si sappia ) a beneficio esclusivo dei danneggiati: costituisce, dunque, doppia_mente una buona azione. ~ Nelle P1ccoLE SCENEDELLAGRANco11MEDI,ALucio D' Ambra, il poeta gentile, il fecondo romanziere, l'arguto critico, il drammaturgo ormai provetto, raccoglie cinque delle sue produzioni teatrali , accolte con varia ed anche contraddittoria fortuna dai pubblici italiani, e che, pure alla kttura, lasciano talvolta perplessi od insoddisfatti, ma in molte scene mettono anche al solitario seduto allo scrittojo in istudio , od accanto alla stufa in salotto, assistendo ad uno spettacolo immaginario, la smania pazza d'applaudire_. Le cinque commedie sono : « L' amore ricama n, tt L'acqua stagnante n,• tt Castello di carte n, tt Marionette n, e tt L' attentato n. Avviso ai troppi esiliati in provincfa, ai quali non sarà dato d'assaporarle, e magari di criticarle , in teatro : perchè di non occuparsene affatto, come di quantitis negligeables, non è il casoAnnunzio, semplicemente , CAMBISE, dramma molto babilonese in quattro atti eJ in versi ( che Zoroastro ne scampi e liberi tutti!) di un tale Giovanni Spetez. E mi fermo invece ali' EDIPO RE, degnamente tradotto da Mario Giobbe per essere rappresentato dallo Zacconi. fl grandissimo Sofocle ha ,avuto ed avrà in questo modo , in Italia , due interpetri consci del l'immanità del!' impresa, e capaci d'intendere il capolavoro immortale: del quale io mi dolgo soltanto che non sia stata serbata la metrica primitiva , eh' è pure così gran parte del suo potere espressivo e suggestivo , e che si sia creduto opportuno sostituirlo con delie terzine rimate , tanto men Jense ed austere. Sempre nel mondo antico e nelle passioni tragiche, ci tiene infine il Costetti col suo NERO REnux:: un Nerone falso , che, come narra Tacito ~elle tt Storie >), uno schiavo citaredo e cantore , profittando della leggenda che la morte del Cesare non fosse vera, e della 5Ua grande rassomiglianza con lui, fa · ri.:omparire, fero~ mattoide, sulla scena del mondo, reincarnato nella sua persona più ignobile ancora. Il dramma, potente , in un prologo e quattro atti , in prosa , si svolge a Patmo, a Cidno e a Pozzuoli, t:d ha a personaggi costui, l'apostolo San Giovanni, Simon Mago, Tito, Vologeso re dei Parti, Tiridate re degli Armeni, Atte, Elena, ed altri parecchi meno illustri o meno importanti. E NERONEancora , nella quinta ristampa del già ben noto romanzo storico di Maffio Savelli : anzi, dirò meglio, in questa sua storia romanzesca: perchè è tutta una biografia del mostruoso personaggio, dalla prima giovinezza alla morte, quella che, attinta alle fonti migliori, si svolge' in queste fosche scene evocatnc1, e prn e meglio che una biografia, una ricostruzione psicopatica fatta nella forma immaginosa e colorita del romanzo. Ristampa pure, e della stessa Casa, è PRIMAVERAITALICA, di Luigi di San Giusto, già uscita ndle appendici della tt Tribuna n: romanzo quarantottesco , misto esso pure di storia e di fantasia, d'ambiente politico e di dramma intimo: ortodossa, ottimista, indulgente assai la parte storica, tanto che si conclude e s1 riassume col grido di tt viva il re I >), anzi <t il Re n con l' erre majuscola ; sentimentale , romantica , femminile (tutti sanno che questo tt Luigi n è una Luigia , e se non lo sapessero l'indovinerebbern) la parte immaginaria; scritto bene, però , e tale , il libro , insomma , che nelle famiglie politicamente e moralmente tt per bene n sarà accolto con festa e letto con gusto e rammentato con piacere. [o, tuttavia, preferisco, e di molto, la lettura, non· più retrospettiva, ma ben contemporanea , di NELLE TENEBRE,di Giuseppe Saffico , romanzo ancora , ed ancora edito da Roux e Viarengo, triste romanzo psicologico d'un povero cieco musicista innamorato ..... Prima di leggere il libro, ne avevo già letta una recensione , in cui si diceva che una nobile signora aveva coilfidato ad uno dei nostri più chiari scrittori di non aver potuto frenare le lacrime sotto l'onda dell'emozione suscitatale da quest'intimo dramma di chiusa passione .... Ebbene, leggendo il libro a mia volta , ho pianto anch' io : e a far piangere un critico, ci vuol ben altro che non a far piangere una signora ! Per fortuna , ho anche riso , subito dopo : t!d è stato tro - vando a questo accesso di malinconia il contravveleno infallibile della prosa di Ser Ciappelletto ( chi è mai l' amenissimo tipo che si nasconde sotto il boccaccesco pseudonimo?) nelle storielle eh' ei narra con tanto spirito e tanta finezza, RIDENDO iui e facendo ridere saporitissimamente il lettore: diciotto storielle, spesso anche molto piccanti , ma sempre corrette ed a modo,. che raccomando vivamente a tutti i tormentati dalle paturnie , dai guai , dai doveri , dalle scadenze , dal!' amore, •
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