RIVISTA POPOLARE 689 vili. Volgari si rivelano le relazioni di lei con quella marcheda Rusroni amica del Secchi; volgare è il suo amante; volgari le cose ch'ella crea via via intorno al suo adult~rio, nelle quali resta introvabile ed inconoscibile quel libero e prcfonrfo moto dell'anima passionale, che lascia oltrepassare ogni legge sociale e con d11ce anche la colpa in lucp, di bellezza; volgarissime 8ono le 8Ue tre:-che con le serve, l'amicizia con 1~ governante amatrice del suo amante e q nella più intima e q ua~i escl11siva con la femmina mercenaria di suo fratello imposta nella Cl:lSadel marito; volgare il suo c011tegno verso l';is8aEsinato ron lo Spfculare sul suo senti111ento verso i figli, venendo a patti per n11lla perdertJ della sua libertà assolt1ta e senirsi di lui sol µer uu maggior benessere materia'e e come di para- ,·e11t0 per la salvag11ardia della Klla buona fama nel mondo; vulgarissirne infine le sne consuetudini di vita interiore, delle quali danno esern p o eloq 11enti i suoi epistolari col fratello e coli' amante - dei due uomini cioè che ne avean compreso l'anima e i g11sti e ohe alimentavano con arg0menti di assai dubbia levatura quella intelletttialità aristocrat' ca e quella sensibilità squisita e delicata c11iil Bonmartini non poteva ascend_ere e che anzi cotidianamente urtava con la sua rozzezza provinciale. Tanta volgarità, comunque coinvolta e profondata nell'ammanto dell'intelligenza . vivida e pronta, nella simulazione esercitata in mille modi e con altrettante persone in tutta la S1ia vit~, senza stancarsene mai, senza sentirsene mai avvilita, ris1dta da ogni dato di fatto conosciuto, da ogni documento giudicabile, e non può non esser p11nto di partenza ad ogni indagine serena che riconduca Linda dalla sua leggenda alla sua vera storia. E tutto, in quest'affare Murri può ridursi al 1uesch uo, al mi:,en:vcle, al volgare: non v'è di grande che il delitto, anch'esso ammiserito ed offuseato nel suo bagliore sinistro dal modo col quale fu preparato e consumato. Che vengono dunque a dirci le memorie di Linda? Vi sono pagine interessanti su la giovinezza di lei nella casa paterna e nei primi tempi del matrimonio, come pagine d' un romanzo borghese ; dalle q nali il nostro pensiero passa bruscamente ai fatti messi a -luce dal processo fra un ruinare di eventi volgaridsimi ed ambigui. 1~ v'è naturalmente l'accento doloroso e tormentoso di chi ha sentito precipitarsi d'un tratto nell'abisso preparato dalle proprie mani e dal proprio volere e con orrore ne misnra le tenebre e la profondità. Ma nulla v'è cbe possa illuminai-e di luce div~raa i fatti che maggiormente furon considerati nel proceHso e generarono la condanua, e nulla che possa quindi eontradire a quanto noi cono:-scevamo: molto vi è, in~ vece, che po:3sa testimoniare dell' accortezza e della sottilità mentale dell'autrice. E tuttavia, ali' affermazione dell'assoluta inconsapevolezza di quanto si ordiva intorno a lei dalle persone più prossime e più care, e che non era ignoto al suo amante, come al grido finale d'innocenza cui conducono direttamente tutte le pagine del libro, il nostro spirito non può formulare risposta per la pietà cui hanno diritto i vinti e gl'intelici - anche se, pubiicando memoriali. non consenfimo che l'oblio degli uomini si affretti e si componga intorno al loro nome ed alle loro gesta. E' cosa naturalissima, però, che, contro la possibilità di un tale oblio, il più interessante personaggio dell'affare Murri, lanci un volume di memorie, poi che ancora una pallida luce di speranza s'insinua nell'oscurità del sno 8pirito. Che dire, invece, del referendum dell'Avanti della domenica e della sua sconvenienza e dei suoi risultati - i quali ci han fatto conoscere in modo più eloquente e nuovo da q 11anto insulso calore i socialisti d'Italia (non escluso il 'l'nrati) sieno stati posseduti a favore dei Murri, fino a pretender l'asso1 uzione dell'assassino confesso? Gli è che nè le memorie di Linda, nè le chiacchiere riù o meno sentimentali di cbi ha scacciato la logica dal suo cervello per giudicare i giudici, tolgon valore alla giusta attribu- _zione delle singole respousabilità degli accu8ati e alla loro adeguata condanna. ♦ Un eroe ottentotto g·iudicato da un gene1·ale tedesco. - E' tanto raro il ca::io che nn generale europeo, di quelli che vanno a portare la civiltà in Africa. giudiehi onestamente un nemico indigeno, che sentiamo i I bisogno di riprodurre una parte della necrologia che il generale Leutwein ba com;acrata all'ottentotto Hendrick Witboi, morto testè delle ferite riportate combattendo in difesa degli Hereros contro i Tede::ichi. Witboi _era stato amico dei Tedeschi nei primi tempi; ma poi era divenuto i I loro più formidabile nemico. Di lui dice il Leutwein : '' Eccoti dunque morto, vecchio amico \V1tboi: tu rn' hai data molta pena, ma anche qualch':l gioia, e alla patt·ia tedesca hai rec..1to a vicenda danni e servigi. Ve1·amf:lnte già. molte volte ti hc1ono dato per morto, e sei sempre riso1·to. ma stavolta semb1·i morto pe1· davvero. Addio, uomo ddle due anime. La terra ti sta leggiera, Io mi rallegro che tu abbia ancor trovato una onesta morte da soldato e sii così stuggito alla certa forca che ti attendeva pel caso che ti avessimo preso. Ma ahimè, non ti avren1mo pl'eso. Giacchè tu eri ugualment•J valente nello scappare come nel teuer fermo e uel condurre un corubattimento ..... ... " Fu cert 1 un b1·utt0 mancamento di fede il suo, ma troppe pietre uon gli vanno lanciate. Il c.ipitano ha sacrificato, già vecch,o, 11na comodd. vita pe1· ridare l' iudipeudeuza al suo popolo. ~gli sapeva o 1•resent,va che in seguito alla iu::,nnez, ,ne degli Herero, i re!:>ti di ind1p,.rndeuza lasc ati alle tribù ,;arebbero audati perduti, il popolo disarmato e i capitani destituiti. F1uchè noi celebriamo Annmio come un eroe JcHa liliertà e gli innalziamo monumenti, dobbiarno concedere a \,V1tboi le..,circostaoze attenuanti. Arm1nio aveva infatti accettata la dignità di caval1dre l'Ulllano, e trt:' g1oru1 pruua ùel1 ··ssalto alle legioni romane ndLt foresta di 'reutohurgo sudeva a i.anchetto con Varo. Ciò non toghe che se \Vitbòi ci fosse caduto nelle mani avremmo dovuto trattarlo come c1 imponeva la ragion di Stato. La sua vita era grndicata. b: perciò la palb. che h, colpi iu combattimento fu p~r lui e per uo1 una ltberazione ,,. NOI :A,C,oltai bbonàti ci richiedonoi N.i II e r2 della Rivista trovandoli manca.nti nella collezione.Facciamo notare che detti fascicoli costituisc()niol nunzero speciale che la Rivista dedicò a Giuseppe A1azzini e che, a suo tempo, fu spedito a tutti gli abbonati. Le pochecopiecheci sono rimastedi dettoN ':':zerospeciale, sono vendibili presso la nostra ..Amministrazione a L. 1,50 la copia. I nuovi abbonati che pagheranno anticipatame/lte l' abbo,;amento lo potranno avere al prezzo di favore di centesimi cinquanta. La mancanza dello spazio, clze spesso ci' tormenta 1:n questo numero si· sente p/ù fortemente che nei' precedenti per l'indice analitico, che ci· prenda parecchie pa,tJ /ne. Perci'ò si·amo costrettti· a ri•Jnandare al .150-ennai·o z'lsecondo articolo di' Pedro .Dorado su.c;li' Esami, alcuni· paradossi dt' Vi'lfredo Pareto e non pochi· altri' artzcot i~
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