Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 22 - 30 novembre 1905

I{ 1 V I S T A P O PO L A R E 637 ragionamento. Anche coloro che sono riconosciuti come evoluzionisti, non vogliono assolutamente sentir parlar dell'evoluzione sto ·ica ... Essi non vogliono conoscere intermezzi fra la luce completa e la cupa oscurità. Da ciò derivano i loro giudizi assoluti sugli uomini; tutto il genere umano si divide per loro in due parti: eroi o· furfanti. Non riconoscendo nessun grado intermedio fra i due estremi, o amano appassionatamente, o appassionatamente odiano;· mancano quasi totalmente della facoltà di giudicare con critica e di analizzare serenamente >>. Questo schizzo psicologico degli studenti che si attagliò agli studenti del resto di Europa sino a quando i.1011si ebbero le libertà politiche essenziali, è l'ultima pennellata del quadro rivoluzionario, che rappresenta uno dei due poli della vita russa presente. Ora non ci resta che esaminare rapidamente l'altro polo: quello della reazione. b) La reazione e la J acquerie. - La violenza della reazione è nat.lrale che sia in proporzione della violenza della rivoluzione; ma la reazione ha in Russia particolari condizioni che ne favoriscono l'esplosione terribile. La reazione naturalmente, ripetiamo, segue o accompagna la rivoluzione per tutti gl' interessi costituiti, che dalla medesima vengono più o meno gravemente feriti. Ma la reazione rappresenta un gigantesco polo nella vita russa per la condizione della immensa massa della popolazione rurale, ridotta all'ultimo grado dell'abbrutimento, cui possano scendere gli uomini in questo principio del secolo XX. La profonda e generale degradazione della massa rurale deriva dall'azione persistente, che dura da secoli, della miseria e della ignoranza. La miseria e l'ignoranza rappresentano il fondo del quadro; due lati della cornice vengono dati dall'azione politica-amministrativa e da quella eserçitata dal clero. Poche parole su questi contorni, che del resto hanno scarsa importanza nelle manifestazioni di aggregati che si possono considerare come ridotti alle pure condizioni della esistenza animalesca. Quali possano essere le tondizioni dei contadini s_ottol'aspetto politico si può comprendere da quelle fatte agli elementi più elevati delle provi.ncie. Se poco o nulla contano gli studenti e le assemblee degli Ziemstwo si può immaginare ciò che possono contare i lavoratori della terra. Contano tanto poco che essi hanno il dovere di levarsi il cappello innanzi all'o ziemski raciàlnik , che lo Ziemslivo non può chiamare un medico o un ingegnere senza il permesso del governatore; che sino a poco tempo fa vigeva il jus primae noctis <e e quando un proprietario non ne faceva uso, si ascriveva il fatto alla sua grande magnanimità ! >> (Nowikoi!). L'azione delle autorita politiche nel senso di un completo addomesticamento, di un perfetto adattamento alla servitù, viene rafforzata da quella del clero ortodosso. <e Esso è sottomesso quasi incondizionatamente al potere temporale Gli arcipreti e i membri del sinodo vengono nominati, avanzati di grado, destituiti dal procuratore generale (che sino a ieri , aggiungiamo noi, fu il famoso Poliedonoszeff). Ad ogni piè sospinto si trova il nome dell'imperatore nelle prediche. 11 motivo predominante in tutte le prediche è l'obbedienza all'autorità. Dio e lo Czar questa è la formula. La sommissione del clero è tale, da renderlo capace di denunzie e da metterlo al livello di poliziotti » (Nowikojf). « Tutta l'organizzazione del clero, pur conservando le forme religiose, venne trasformata in un gran ministero, in un· ministero del culto in cui i vescovi man mano eg uiparati ai governatori ed ai vice-governatori (vicari), ed i preti comuni - incaricati della cura d'anime della locale popolazione - ai commissari dipartimentali e di polizia, con questa differenza che vestivano abito sacerdotale ed avevano diritto di celebrar messe e di amministrare i sacramenti i>•. (Rosanoff). E' assodato, dunque: il birro e il prete si sono impadroniti con azione cosciente e perseverante a.clranimo dei contadini - di 100 milioni di anime! Ma il dominio completo, per mezzo automatico, lo Czarismo l'ha ottenuto impadronendosi del corpo e della mente della popolazione rurale per mezzo della miseria e deHa ignoranza sconfinata, - immensa . come l'estensione deu· Impero. . La fame è una vecchia conoscenza della popolazione russa ed ha· prodotto sempre gli stessi risultati. La feroce repressione della congiura militare del 14 dicembre 1825 sotto Nicola I arrestò per qualche tempo i moti politici; ma la fame rese frequenti le rivolte dei contadini, le uccisioni di proprietari, gl' incendi di proprietà, ecc. La carestia e il colera del 1891-92 fecero rinnovare gli episodi analoghi: <e Il popolo indebolito dalla fame, acciecato dal terrore del colera, si ribellò in alcune ragioni, provocò ammutinamenti, ribellioni, eccessi. Il popolo scatenava la sua disperazione contro gl'intellettupli, specialmente contro i medici, che accusava di averlo avvelenato; si ebbero così a registrare assassini di medici e d' infermieri J>. ( Golubieff). · :Eéi ecco come alla fine del secolo XIX gl' intellettuali erano fatti segno all'odio dei contadini senza che se ne potesse rendere responsabile il governo, che pensava per conto proprio a perseguitarli con ferocia pari alla perseveranza nel male ! La miseria spaventevole dei contadini dal 1891 al 1898 venne in questa rivista rilevata sulle orme della più volte citata opera di Parvus e Lehmann (La Russia che hajame: Russland.ungernde). Ma al llagello nazioi1ale della carestia si unirono le conseguenze di cause organiche, permanenti: dalla sproporzione tra la popolazione e la terra. Nelle 50 provincie della Russia europea la popolazione deHe campagne crebbe negli ultimi quarant'anni da 50 a 90 milioni, cioè del 79 °/o; ma la terra a disposizione dei contadini crebbe soltanto di 7,579,200 desiatine cioè del 13,7 °lo! D'onde la disoccupazione necessaria e permanente di mili0ni di uomini, che in iscarsa misura viene attenuata dalla emigraiione ( Oserojf). . Ben s'intende che la sproporzione tra terra e popolazione è tutta relativa ai metodi di cultura formidabilmente estensiva e che non si può rendere intensiva per miseria e per ignoranza. L'agricoltura ladra, come la chiamò Liebig, ha reso sterile anche la famosa terra nera, sicchè oggi spesso accade che appena si raccoglie ciò che si semina ; e coll'agricoltura ladra va pari passu la diminuzione dei prodotti della pesca, la distruzione dei boschi , la scomparsa graduale dei bovi e dei cavalli indispensabili ai lavori agricoli ( Parvus e Lehmann , Oserojf). E la miseria aggrava più orridamente e riproduce la miseria ! in Si conoscono i salari irrisori di tutti i lavoratori della Russia; specialmente di quelli dei contadini e la conseguenza di questi bassi salari vengono aggravate dalle imposte. Tra le imposte odiosissime qL1elle che devono pagare allo Stato per la emancipazione dalla servitù e per la concessione delle terre del 1861. Per liberarsene i contadini non sanno trovare altro rimedio che emigrare. (Oseroff) Parvus e Lehmann descrissero a vivi colori la ferocia del sistema delle esazioni in Russia; ma questo tratto che togliamo dalla monografia del Nowikoff non guasta. Tutt'altro ! cc La legge, egli osserva, proibisce di togliere

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