Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 22 - 30 novembre 1905

R I V I ST A P O ·PO L A R E 633 L'aumento va dal 30 al 35 °/ 0 nei tempi ordinari al 40 e al 50 °/ 0 nell'epoca della raccolta. S'intende che questi sono i salari dei lavoratori agricoli, che interessano maggiormente la Calabria. Nessun dubbio che l' aumento non ::;i debba all'ea1igrazione perchè in Calahria mancano le leghe di· resistenza ed è stata la regione non agitata dagli scioperi, neppure nei due anni famosi del 1900 e 1901. Conseguenze morali dell' emi_;1'azione. - Non vogliamo lasciare questo argomento interessante senza far cenno delle conseg·rnnze morali dell' en1igr,1zione in Calabria, Altra volta la Rivista rilevò le diffamazioni capricciose di Lombroso, il cui ìibro snlla Calahria lo Rcalise giustamente chiama spropositato; ora vogliamo soltanto rilevare che il g:ovane calabrese con rjgore di comparazione statistica ha dimostrato che tra il 1885 86 e 11 1896 9.00 l' 01uicidio è disceso in Italia in media del 30, 32 °/ 0 ; ma che per la Calabria la diminuzione è stata del 41, 83 e che in ordine decrescente è la quinta regione del Regno non essendo stata superata in tale di 1uinuzione che dalle Marche ed Umbria col 47, 77 °/ 0 ; dal Veneto col 48, 32; dal .Lazio coi 56, 68 e dalla Toscana col 57, 11. Nel Lazw e nella 'foscana il fenomeno confortante sarà stato determinato da altre cause; ma che in Cahbria esso si debba. al1' emigrazione nella massima parte si può anche desumere dalla circostanza che la provincia di Cosenza presenta in una alla massima emigrazione anche la massima diminuzione de]I' omicidio. Anche nelle lesioni e' è stata sensibile diminnzione, mentre nei reati contro il buon cost-ime e contru la proprietà c' è stato aumento come del resto in gran parte d' Italia. Non consentiamo intera men te collo Scalise nella spiegazione della infl.nenza della emigrazione sull'o111icidio; ma che la influenza benefica. su t11tta la vita economico-sociaie è stata tale che si può serenamente riconoscere che le condizioni della Calabria gi:\ tristi sarebbero tristiE-sime senza la emigrazione. ♦ Esami universitari, fabbrica di avvocati, di ciarlatani, di parassiti e di classi dirigenti in lspagna •.• e altrove. - Raccomandiamo vivamente ai nostri lettori l'articolo dell'illustre Prof. Pedr-..1 Dorado, del!' Università di Salamanca, che noi riassumiamo largamente dalla Lectura di Madrid nella nostra Rivista delle 1'iviste. Diranno essi, se e in quale misura, le cose scritte per la Spagna 8Ì attagliano ali' Italia. NOI Le questionid'attualita che la Rivista e costrettaa trattare ci obbliganoa rimandare interessantissiniiarticoli. Tra questi: Vaccalluzzp: Per Dante e per la Dante; E. Leone: Che cosa vuole il Sindacalismo; Bavisotto: I contadini Siciliani e la Scuola, ecc. ecc. Rimandiamo anche per la stessaragionealcune Riviste delle riviste e l'ultimapuntata del nostro M. Pilo sull'Espo~ siz..ionedi Venezia. Pre,qhz'anto vivamente gli' abbonati.per evitare 1'-l'tvolontarzr'z'tardi' nella spedizione della Rivisf,a, tti· unire sempre la fascetta colla quale si' .r,pedi'sce i'l giornale quando chiedono varz"azlr,ni' d't"ndi'ri"zzo. IN RUSSIA Daldispotismalolalibertàattrversaoll'anarch(ia 1 ) 2. 0 La redzione. - Un giornalista brillantemente paradossale, il Marroni (Bergeret) nella Stampa di Torino (24 Novembre) ha affermato che in Russia non c'erano sino a pochi giorni or sono che due soli costituzionali convinti, lo Czar e il generale Trepoff. I quali dovevano superare ostacoli en?rmi per difendere la costituzione, che egli stesso chiama un pen,o di carta stampato alla macchia, contro i rivoluzionari e contro i reazionari. Il giornalista paradossale, facendosi la eco di un pregiuctizio assai diffuso in Italia e altrove al fe1:iomeno strano assegna cause etniche. « Il popolo russo egli dice, è sempre disposto a muoversi, purchè non sappia dove fermarsi, nè a che faccia capo il suo andare ... Essendosi messo in cammino per gli spazi della idealità politica ha sentito di essere tutto il mondo, tutta la umanità, tutta la storia e quando gli hanno gridato: « Questa è la costituzione; quì bisogna far sosta » ha continuato a marciare. E marcia ancora. Verso l' infinito verso qualcosa che non si percepisce e non s'intende, che sta oltre 1~ realta e oltre la vita. Un'aggregazione di genti 1 cui villaggi producono i Messia come i nostri producono sonatori d'organetti, il giorno che vien sollevata in un moto di rivolta, non può essere imbrigliata da una semplice Costituzione. E che è mai una Costituzione, una garanzia scritta di miserabili diritti positivi ed elementari, per un popolo in cui non nasce un protagonista di novella da _gio!·1~ale ebdomadario, che non sia tòcco dalla grazia d1 formidabili rivelazioni sulla rigenerazione morale dell'umanità? Si può immaginare il cittadino l~askolnikoff che si reca pacatamente a inscriversi nelle / liste elettorali del suo dipartimento? O il Nekhloudov di Resurrezione, investito della positiva e pedestre magistratura di consigliere provinci~le? i> (2). Sì è vero; la Costituzione non arrestò 11mov1vimento della rivoluzione e della reazione, come del resto non arrestarono questi due movimenti antagonistici le Carte stampate alla macchia, come il Bergeret chiama quella russa, o meglio tutte_ le costituzioni che vennero concesse troppo tardi e che furono strappate a governanti ciechi, che assunsero atteggiamento di difensori delle loro concessioni solo quando in queste videro la sola_ ancora di salvezza. Forse la rivoluzione e la reaz10ne furono fermate in Francia dopo il 1789; non si ebbe il Terrore e la Vandea? Forse la rivoluzione e la reazione furono arrestate in Inghilterra, che vide cadere dal palco la testa di° Carlo I e che assistette lieta pochi anni dopo all'opera di Monk? Se in Russia gli avvenimenti assumono proporzioni più gigantesche e caratteri più tr~gici che altrove ciò si deve puramente e semph~e~e1~tc al fatto che nell'Impero mo~covi ta le cond1z10~1!sono state e sono più gravi e più cc cezionali che 111 qua- (1) E' uscito il 3. 0 fascicolo dell'opera pubblicata dai fratelli Treves: I Russi su la /Russia. Contiene la fine della monografia di Oseroff: La politica jinan1iaria; V. Totomianz: La questione degli operai; V. Nabocoff: La procedura pe11a:e stragiudiale. N~llo scritto di Totomianz in ultimo c'è _una bibliografia estesa sullo sviluppo industriale della Russia e sul movimento operaio ; ma non vi è indicazione -- e sa_reb?e ~tata necessaria - sulla lingua in cui s01,0 fatte le pubbhcaz_10111: Interessantissime entrambi. Speriamo che nella pubbhcaz1one siano compresi scritti di Kowalewski e di Miliouko,~. . ( 2) Raskolnikoff è il· protagonista di, un roma~zo ?I Dost?1ewski: Il delitto e la pena; Nekl,o!,-]dove quello d, R.1surre:po1ie di Tolstoi.

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