Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 17 - 15 settembre 1905

RIVISTA POPOLARE 493 in Italia flagellassero spietatamente il militarismo di Francia, che aveva organizzato il processo Dreyfus. Finito il processo col riconoscimento della innocemr.a àella vittima dei gesuiti e del nazionalismo imperialista e. reazionario, che attentava ai giorni della repubblica. al di là delle Alpi, i reazionari italiani tro varono una occasione per denigrare il massimo, il più eloquente difensore di Dreyfus: Emilio Zola. Cosi si trovò chi falsando una frase pronunziata dalla vedova del grande romanziere nel salotto della Contessa Ersilia Caetani Lovatelli in Homa, scrisse che Emilio Zola aveva intrapreso la difesa di Alfredo ·Dreyfus perchè pagato dal Figaro. Quel magnifico J' accuse I vibrante di sdegno e agitatore delle anime a difeija dell~ verità , che il mondo intero aveva fatto proprio e che nella sua grandiosa semplicità conteneva la condanna di tutta la scellerata condotta dei nazionalisti e dei ges_uiti francesi non sarebbe stato che, il basso prodotto di una bassissima venalità. : delle cinquantamila lire pagategli per pronunziarlo da Gastone Calmette, ogg~ direttore del giornale bouleva1'dier di Pari<>'i. . I cleriç~li italiani si ~flrettar~110 a. divulgare l'ig;ob1Je menzogna, che toglieva ogm merito al loro nemi<'-o ~milio Zola; ma una lettera della vedova alla Tribuna ha tagliato corto smentendo recisamente la leggenda che si tentò creare. Vedremo ora , se i denigratori di Emilio Zola faranno atto onesto di resipiscenza; e vedremo se essi semplicemente s'ingannarono raccogliendo la narrazione fatta dal signor Barone Alberto Lombros0 delle dichiarazioni attribuite alla vedova Zola o se essi calunniarono colla coscienza di calunniare. Noi LA PACE L'inverosimile è un fatto compiuto : la pace tra Russia e il Giappone è stata conchiusa non per mut~e concessioni , ma perchè il Giappone ha rinunzta.to a t?tte le_pretes~ a~anzate sin dal primo giorno dai su01 _plempotenzian Komura e Takahira, che erano state sdegnosamente respinte da quelli russi Witte e Rosen. Il mondo è rimasto sbalordito all'annunzio dello avve?i~11ento i~atteso, che nulla lasciava prevedere possibile e I.a improvvisa rinunzia dei Giapponesi a ~ett~ pretese - indennità di guèrra di tre miliardi , consegna dei legni di o-uerra della Russia rifugiati nei porti neutri, limitarione della potenza navale della Russia nel Pacifico e annessione dell'isolà di Sakaline - che nessuno data la serie non . ' . mterrotta delle loro strepitose vittorie trovò mai e~o1:bitanti ha s~mm~nistrato l'occasione 'ai più svanau e contraddittori commentL La conclusione improvvisa della pace parve tanto più sorprendente in quanto che, come osservava un Giapponese, colla continuazione della o-uerra si sarebbero ingigantiti i pericol.i interni 0 della Russia senza che qualche cosa di simile alla lontana si fosse potuto prevedere peJ Giappone. Nè la improvvisa ce?evolezza dei plenipotenziari giapponesi si può spiegare colla tattica ordinaria del domandare troppo p_er potere ~ttenere il più che si può: grandissima nmane la distanza, come osservò il Clemenecau tra ciò che ottennero e ciò che domandarono. ' S~ veramente domandarono molto per contentarsi, quando videro irremovibili i Russi nel rifiuto del nulla specialmente in quanto alla indennità di guerra. si dovrà co~venire che il Giappone dimostratosi tanto superiore alla Russia nelle operazioni militari, nelle trattative diplomatiche si chiarì molto inferiore. l}'n uomo di Stato giapponese, del resto, non ha esitato a confessare sinceramente tale inferiorità. Nè si deve obbliare che i plenipotenziari russi, esercitati da anni nei tranelli bizantini erano ' assistiti dal Martens, uno dei più profondi conoscitori del diritto internazionale. Le ipotesi più contraddittorie si sono avanzate s~ q:1esta ritira~a _diplomatica dei Giapponesi in antitesi c_ol l~ro i1:mterrotto av~nzare sul campo di battaglia. S1 pers1st~ da molti nel ritenere che ci sia qualche articolo segreto, col quale si accorda al Giappone una indennità di guerra, come si affermò che ci sia stato nel trattato di pace tra l'Italia e l'Abissinia dopo Abba Garima. Ma non ci pare assoluta_m:nte verosimile. Lo smisurato orgoglio russo non ~1 s1 ~ar~bbe ad~tt~to; poichè questi Codicilli, qu~sti articoli segreti, si sa che non rimangono mai tait. Molto meno possono rimanere cel:id quando si tratta di centinaia di milioni o di miliardi. Questa indennità di guerra che pagata palesemente non avrebbe nmiliato la Russia, data di nascosto avrebbe costituito davvero la sua vergogna. Al Giappone si è attribuita d'altro canto un'abilità sopraffina ed una veduta assai lontana affermandosi che il Mikado abbia voluto assicurare un grande successo. a.I Witte,, eh' essendo stato per lo passato un partigiano dell alleanza russo-giapponese rimettendo~o in ~°:ge alla Corte dello Czar, po~ trebbe realizzare l ideale antico. In questo caso si sarebbe trovato alla generosità giapponese un precedente nella generosità della Prussia verso l'Austria all' indomani di Sadowa : la prima si dice no~ volle umiliare e indebolire troppo la' nemica 'della vigilia per farsene un' utile alleata. Si dimentica però, che la generosità prussiana fu alquanto forzat~ perchè Napoleone 3° minacciava di prendere alle spalle gli eserciti della Prussia sul Reno e che Bismark dubitava della lealtà dell'Italia che si ' era fatta battere quasi a posta, come dimostrò Alberto Mario, nella battaglia di Custozza. Diversa invece, era la situazione della Russia pel Giappone: che non aveva da temere alcun intervento di poderoso nemico da alcun lato e che poteva contare sulla utile e reale rinnovata alleanza coll'Inghilterra. Se e quanto sia possibile un'alleanza tra la Russia e il Giappone, che nel Pacifico avverrebbe ai danni dell'Inghilterra e degli Stati Uniti principalmente noi non ci arrischiamo di esaminare. ' ~~i n~m vede che se Francia, Inghilterra e Stati Umti umssero le loro flotte avrebbero facile rao-ione di que;le ~usse _eGia~ponesi? Comunque ~e q°u.esta recondita 1ntenz10ne e e stata nella o-eneros1tà o-iap- . d . o o ~on~~e. st. eve c,onvemre che in questo caso mancò 1 abilita diplomatica a Kamura e Takahira nello avere insistit~ come se fosse conditio sine qua non per la conclus10ne della pace, sulla indennità di o-uerra. Luigi Barzini che ha acquistato una meritata celebrità coll~ sue corrispondenze dall'Estremo Oriente nel 1900 e nel 1904-905, nel Corriere della Sera ad una specie di ammirazione sconfinata e idealistica pel Giappone ha saputo unire la nota realistica con queste considerazioni : . Le_ notizie dell'acco:·do_ sono vaghe, tanto da stupirci. I vincitori hanno ceduto a1 vmti , hanno abbandonato Je domande ~~ù in:po:tanti, c~uelle.che avevano l'impronta dell'imposizione. s.1 puo d1_re.che 1 russi hanno imposto termini di pace e che i g1appones1 h hanno accettati. Non possiamo giudicare Ja por-

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