RIVISTA POPOLARE Intervento degli intellettuali. - Una buona parte di questa l< nuova » classe media, il cui acc~escimento potrebbe in qualche modo colmare il vuoto fatto dal grande capitale nei ranghi della P. B., è costituita dai sedicenti <l intellettuali li. La causa principale dello sviluppo di questa classe è nel fatto che i membri delle classi dominanti si spogliano delle ·loro funzioni su lavoratori istruiti e salariati che son pagati secondo il lavoro prestato (i medici, gli avvocati, gli artisti) o che ricevono uno stipendo fisso come i funzion~ri e gli impiegati d'ogni genere. I capitalisti si spogliano anche delle loro funzioni di controllo di direzione e di sorveglianza, nell'industria, ne!Pagricoltura e nel commercio d'ogni genere, pei salariati d'ogni categoria (chimici, ingegneri, contabili, amministratori ecc.). Questi impiegati non erano dapprima che gli ausiliari del capitalista che serbava sempre le sue funzioni di capo: a poco a poco essi lo rimpiazzarono, non lasciandogli altro lavoro che quello di riscuotere i beneficii dell' impresa. Ma que.sta nuova categoria non può esser noverata tra i mi;:mbri della P. B. La diversità dei suoi elementi percorre tutte le note della gamma econo - mica, dal direttore di banca, che riscuote emolumenti superiori a quelli d' un ministro, fino al commesso, la cui condizione è talvolta più precaria di quella di un lavoratore della grande industria. La lunghezza smisurata della giornata di lavoro, la 'insufficienza del salario, la dìpendenza assoluta dal padrone che non le permette di organizzarsi per )a difesa dei suoi interessi, o, ciò che è peggio, la sua stessa incoscienza, formano le caratteristiche distintive della situazione di una grande parte di questa nuova classe media. ,. Gli elementi più agiati e meno instabili di questa nuova classe si collegano alla borghesia non solo per le loro abitudini, per l'educazione ecc. ma anche per temperamento e per aspirazioni intime. Essi non solo hanno di comune le aspirazioni politiche, sociali ecc. della borghesia, ma meglio di tutti t li altri le rappresentano. Gli uomini esciti dalla P. B. e pervenuti a una certa posizione sociale, non solo ingrossano le fila dd partiti reazionari aristocratici, ma ad essi forniscono i capi per l'organizzazione delle frazioni demografiche. Così in Austria, in Francia, ecc. E questi stt:ssi ·elementi furono i principali organizzatori dei congressi internazionali della P. · B. È spiegabile quin~i lo spirito che in detti congressi essi fecero regnare, molto meno preoccupandosi degli interessi reali e determinati della P. B. che di profittare della miseria di essa per reclutare un esercito formidabile - docile ed inconscientc nella fiducia che una salute miracolosa dovesse arridergli per virtù dei loro capi, pieno di odio pei suoi nemici e di rispetto pei suoi idoli - - per servirsene contro gli avversari, almeno nel campo elettorale. Ecco perchè la tattica dei partiti socialisti di fronte a questa organizzazione internazionale (la quale se non è proprio completa, ha tutti i suoi elementi in via di formazione) che essi, generalmente, si sono indugiati a colpire con inutili sarcasmi, pare a noi improntata ad una certa leggerezza. Ma in questa « classe media >l vi sono elementi che non alla Borghesia si avvicinano , ma alla massa operaia , e sono appunto i • funzionari del Capitale >l che per il loro sviluppo intellettualt: relativamente elevato sono al grado di cogliere il significato del moto storico nella sua interezza e di comprendere le cause fondamentali del malessere sociale. Essi, nella maggior parte, dovranno naturalmente e gradatamente familiarizzarsi con l'ideologia del lavoro; ma tuttavia la loro posizione è « intermedia li. L' altra frazione, invece, della classe dei piccoli impiegati, che non potremmo in alcun modo collegare a quella degli « intellettuali >l , è la più importante perchè più numerosa , e in fondo non è che una varietà del proletariato, giunta più tardi delle altre aila coscienza di classe. L' invito fatto ai suoi rappresentati d' intervenire ai Congressi P. B. non fu che una frode : i congressisti speravano di poter trattenere intorno ad essi la grande massa dei piccoli impiegati, ma nor{ compresero, o finsero di non comprendere, che per la loro posizione economica e pei loro interessi fondamentali, i commessi formano non un gruppo della classe borghese, ma una frazione del vasto mondo dei lavoratori, e ciò che doveva presto o tardi illuminarsi dinanzi aHa loro stessa coscienza. Le Jederar,ioni degli impiegati cont,·o i piccoli borghesi.- Infatti un -po' da per tutto si sono andati formando sindacati, associazio:11ie federazioni di impiegati, con ben altre mire che non quella dd Congressi P. B. Nel settembre 1903 ebbe luogo a Bruxelles un Congress~ nel quale furon gèttate le basi della Federar,ione internar.ionale degli impiegati, costituitasi come forza indipendente dalla P. B. Dal 1àvoro del Congresso e dalla conferenze successive risulta che gli sforzi degli impiegati francesi sono sopra tutto concentrati nella lotta pel riposo settimanale, che in Inghilterra reclamano la diminuzione delle ore di lavoro a 60 per settimana (comprese le ore per il pasto), che in Austria si èhiede la creazione di una pensione di ritiro per gl'impiegati vecchi, e che in Ispagna, ove già esiste il riposo settimanale, si chiede la diminuzione delle ore di lavoro come in Inghilterra. Questo giovine movimento sfonda violentemente l'organizzazione P. B., ed ha in sè molti elementi adatti a neutralizzarla e a renderla inoffensiva. D'altra parte l'influsso della ideologia del lavoro per la P. B. si mai1ifesta in maniera ancor più diretta. Molti elementi isolati della P. B. s' introducono da per tutto nel partito socialista, ponendosi dal punto di vista delle classi lavoratrici. Ecco perchè , a mal grado dei danni che presenta il movimento P. B., noi non abbiamo nulla a temere per il trionfo definìtivo dell' ideale umanitario ( La Revue, r 7 , 1. 0 settembre). • Guy H. Scholefield : Il pericolo bianco In Australia. - Comincia il pericolo pei bianchi in Australia a causa del sorgere del Giappone a grande potenza. Il Giappone colle sue 162,655 miglia quadrate di territorio, di cui soltanto una sesta parte è adatta alla coltivazione , ha una popolazione di oltre 47 milioni eh' è troppo densa per poter vivere ali' uso occidentale. La densità del Giappone è maggiore di quella di qualunque altro grande Stato del mondo, ad eccezione della Grande Brettagna; ma d'altro canto il Regno Unito è una parte di un vastissimo Impero mondiale di oltre 1 2 milioni' di miglia quadrate, nel quale la densità della popolazione in media è appena di 33 abitanti per miglio quadrato. 11 Giappone non ha spazio sufficiente dove potere riversare la popolazione. Se tutte le difficoltà politiche dell' Estremo Oriente fossero rimosse e la popolazione della Cina , del' Giappone• e della Siberia fosse . distribuita giustamente sull'intero territorio di questi Stati, essi avrebbero una densiti media di circa 40 abitanti per miglio quadrato. La realtà della minaecia per l'Australia è attualmente evidente. D'altronde l'immoralità della situazione in Australia è innegabile. Ivi appena 4 milioni di abitanti vogliono mantenere per sè soli gelosamente tre milioni di miglia quadrati di territorio escludendo qualunque altra immigrazione. E la condizione della Nuova Zelanda è identica. La soluzione finale di questo problema la darà il numero e l'Australia sarà costretta a cedere. L'Australia riconosce che i Cinesi sono i più. intelligenti commercianti od industriali de) mondo. Oggi la nazione Giapponese giovane ed irresistibile sarà rinforzata da 300 milioni di Cinesi. Gli sforzi dei pochi milioni di australiani per preservare il loro vasto territorio dall'invasione gialla saranno vani; e li renderanno tali la diplomazia e le baionette di un popolo giovane. I
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