Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 17 - 15 settembre 1905

RIVI·ST A PO·POLARE 509 prima di possedere un' assoluta certezza. Lord A~ebrery , i D.r Bastion, Sir Olivier Ladge parlano molto poco in proposito; quest'ultimo solo s'è avanzato fino a dire: << Non c'è da sorprendere se , in laboratorio , noi potremo riuscire a fare qualche cosa che possa essere considerato propriamente dalla natura - della generazione spontanea; in laboratorio però » e queste tre cose tarpano le ali della fantasia. BOTANICA La luce_ d' acetlleue e Je piante. - Alcune curiosissime esperienze sono state fatte ultimamenie alla Cornell Universiy, per vedere quale sia la luce che rispetto alle piante abbia i maggiori rapporti con la luce del sole. Si sa eh~ le piante che non hanno luce, o che non hanno una luce che a loro conviene non crescono e muoiono. Si è dunque cercato quali possono essere le luci più alte ad essere sostituite al sole. Sì provarono il gas, il petrolio , la luce elettrica , varie luci chimiche colorate, ma nessuna rispondeva ai requisiti voluti. Si provò poi la luce acetilene. Si sapeva da vari anni che, allo spt:ttro, la luce dell' acetilene dà le medesime linee della luce àel r.ole, e il Prof. Bailay aiutato dal D.r Cruig iniziarono le loro esperienze. Ne ebbero dei risultati magnifici. Alcuni giache non videro mai la luce del sole raggiunsero il peso di 136 grammi, senza niente perdere del loro profumo ; un crisantemo , sbocciò intieramente nella luce dell' acetilene ; ed anche .alcune cardenie ; queste rivelarono delle macchie gialle su i petali. In sostanza però gli sperimentatori si dimostrarono lieti e sodisfatti dei risultati, ed ora estenderanno le loro esperienze alle rose, ai garofani ed alle violette; mentre iniziarono una serie di esperienze su fiori dalle corolle bianche per studiare se la luce Ji acetilene abbia una influenza su la colorazione dei petali di tutti i fiori. La partenogenesi dei vegetali.-Augustin de Candolle ha presentato ora è poco una interessantissìma rdazione delle sue esperienze a questo soggetto. · Nat,uralmente egli ha cercato di circondarsi delle garanzie ;per la. possibilità di un esame sicuro e di una conclusione che presentasse dei punti di certezza fondamentali. Si sa che la partenogenesi è la facoltà. della riproduzione, che sembra posseggano alcune piante, senza il concorso degli organi maschi. Durante parecchio - tempo fu negata ; ora è confermata da -parecchi fatti. Fino dal 1896 R. Schaw dimostrò che la Marsilia Drummondii può produrre degli embrioni fecondi senza essere a sua volta fecondata dal maschio. Winkler nel r904 segnalò un'interessantissimo caso di partenogenesi nella Wikstroemia Indica. Anche l' Antennaria Alpina si riproduce sovente per partenogenesi ; anzi si è osservato che i maschi di questa pianta sono rarissimi, che innumerevoli sono le femmine e che vi sono luoghi nei quali la fioritura è copiosissima ed i maschi mancano assolutameute. Nel Toràxicum uificinà i casi di partegenesi sono frequentissimi e non rari sono in molte specie di Hicrucium. Naturalmente, si sa che fincht! si tratta di piante in libertà c'è una certa difficoltà ad affermare la partenogenesi perchè nella fecondazione delle piante concorrono molti elementi dei quali noi non possiamo controllare l' azione il vento, gli uccelli, le piogge e via dicendo. In laboratorio e nella serra si hanno naturalmente molte più garanzie; ma bisognerebbe pure intendersi e definire la partenogenesi; poichè, fin ora, su questo soggetto c'è fra gli scenziati un po' di Babele. Se in una pianta femina si riproduce senza il maschio si dice: c'è partenogenesi. Questo sotto un certo punto di vista può essere esatto. Se si fa un incro cio con due soggetti diversi e si ottengono in resultato degli esseri simili alla madre e non degli ibridi, si dice c'è parteno- ~ene!ti : e qesto pure , sotto un altro punto di vista puè essere' esatto. Ora bisognerebbe che i botanici si mettesséro di accordo e ci dicessero se la partenogenesi c'è quando c'è riproduzione senza maschio; o se c'è quando non ci sono ibridi; cioè la partenogenesi si deve attribuire alla funzione o ai resultati. La riproduzione a-sessuale non è rara nelle piante e si può ris~ontrarla perfino in certe fanerogame. • E un fatto acquisito alla scienza che c'è stato nella vita e lo sviluppo della Pianta un periodo nel quale la pianta si riproduceva per spore ; ed oggi altre forme di riproduzione per baturi o per marchette escludono la necessità dell' accoppiam·ento sessuale. In verità i termini ·necessari per la procreazione sono i crimonosomi e siccome non è facile, nè possibile stabilire a dati momenti l' assenza o meno di crimonosomi sarebbe bene andàre molto a rilento a parlare di partenogenesi, perchè in ogni modo è sempre un fenomeno eccezionale o che non è facile riprodurre, e meno ancora constatare. Il curioso è la coincidenza della relazione del De Candolle con quella del O.e Burke che tutti e due cercano l'uno nel regno animale , l' altro nel regno vegetale I' origine spontanea della vita, e sarebbe curioso se finalmente la scienza - malgrado la sua povertà riuscisse a scuoprirla. È vero che-come accenna Sir O. Lodge-le esperienze di laboratorio sono raramente concludenti . A. AGRESTI "IVISTA DELLE KIVISTE Shimado Sabubo : ( r) IJ Giappone.dopo la guerra.-..,. Finita la guerra si presentano molte quistioni: quella di Manchiuria , della Corea , le intraprese commerciali e industriali, la riorganizzazione dell' esercito ecc. Ma sopratutto si deve esaminare ciò che diverrà l'anima giapponese all' indomani della guerra. La guerra russo- giapponese è la più grande e la più gloriosa nella storia del Giappone ed ha concentrato su di sè tutta la attenzione. Intanto è meritevole di rilievo l'evoluzione dello spirito giap ponese per ciò che concerne gli affari interni. Per la prima volta il popolo giapponese si è reso conto della sua grande responsabilità. Esso ha compreso del pari il principio di eguaglianza pel quale tutti, ricchi e poveri, sono uguali nella nazione. Per questo profond9 mutamento avvenuto nello spirito giapponese tra cinque o sei anni si vedranno grandi trasformazioni ·nello stato sociale del paese. Se i governanti sapranno apprezzare questo mutamento dello spirito giapponese essi saranno la fortuna del paese ; ma se essi vorranno contraddire le nuove tendenze è certo che la pace interna verrà rotta. Nelle vittorie del Giappone una parte buona si deve assegnare alla virtù dell'Imperatore; ma è maggiore quella dovuta allo slancio del popolo giapponese intero: le vittorie e la grandezza attuale sono un'opera comune. Questo popolo, che ha sacrificJtO il suo denaro sino al punto di privarsi di vestiti. per versarne l'importo nel fondo di guerra e che _ha dato generosamente il sangue dei suoi figli, intanto non gode di una posizione privilegiata nel paese, nè gode, come i nobili, di una pensione annua. Sono convinto della bravura e della intelligenza degli ufficiali giapponesi; ma è da ammirare maggiormente la disciplina e lo spirito enorme di disciplina della massa dei soldati. Ora quando la guerra sarà terminata e questi 700,000 ( r) Deputato di [okohama e direttore del giornale Mainichì Shimbun. ·

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