Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 17 - 15 settembre 1905

504 RIVISTA POPOLARE ordinamenti gerarchici e congegni abbastanza complessi ed evoluti, sia assolutamente, sia m relazione al tempo breve di sua vita ... Tutto questo pel credito in moneta. In quanto al capitale in natura, esistono in Germania delle società per l'acquisto collettivo delle materie prime, che il Lorenzoni non esita a chiamare, con nome male appropriato cooperative di consumo, avvertendo però che esiste tra esse e le vere cooperative di consumo p. e. quelle inglesi, una rilevante differenza. Adottiamo la denominazione comune per farci intendere più agevolmente, ma è bene far notare che sulla differenza cui il lorenzoni fugacemente accenna, occorre insistere non poco, perchè la cifra delle· società comunemente dette di consùrno rispetto a quelle di credito potrebbe sembrare una flagrante ed aperta contraddizione a quanto dissi sul carattere e sulla natura del cooperatismo tedesco. Delle 19,556 coopt:rative tedesche esistenti nel 1901, secondo la statistica più volte citata 12,140 sono di credito e 1528 di consumo. Il numero delle altre cooperative è pressoché trascurabile, di fronte a queste due cifre. Ora· se si considera che formalmente le cosiddette cooperative di consumo tedesche sono simili alle vere società di consumo, perchè in sostanza anche qui si tratta dì un gruppo di persone che vuole ottenere le merci di cui ha bisogno a prezzi di costo , ma che in verità codeste merci non servono al soddisfacimento immediato di un bisogno, in altri termini non occorrono pt::r scopi consuntivi , bensì produttivi, bisogna conc;udere che anche queste società sono degli istituti sorti per agevolare l'acquisto del capitale ai piccoli produttori, e che quindi per la loro natura e pe-i loro scopo, sociale ed economico , si connettono alle prime , propriamente dette di credito, attestando così il carattere specifico del cooperativismo tedesco. L'acquisto delle materie prime e del capitale fisso è anche assunto da alcune casse rurali, che hanno delle sezioni apposite; ma, a prescindere da esse, sono numerosissime le vere società per l'acquisto collettivo , quasi tutte appartenenti alla federazione di Offenbach. In tutto l'impero tedesco nel 1890 erano 537; nel 1892, 708; nel 1894, 854; nel 1896, 925; nel 1898, 989 e nel 1899, 1040. Al 1° luglio 1900 avevano raggiunto la cifra di 1115 ( 1). Anch' esse sono riunite in federazioni ( Vereine mit idealen tenden,ren). Al di sopra di queste, per opera della federazione generale di Offenbach, fu fondata ad Amburgo nel 1897 una grande società per l'acquisto collettivo delle materie prime e e macchine , le quali poi vt::ngono distribuite fa le singole federazioni. Ma non basta. Un'altra società sor&e in quel torno per lo acquisto collettivo. Ad essa fan ricorso sia le federazioni generali di Oflenbach e Nenwied, sia quelle del Wurtemberg, di Neisse ecc. La Be,rugsvereinigung der deutschen Landwirte fu fondata col concorso dei più alti organismi della cooperazione agraria, Oggetto della gestione di tutti questi organismi sono i concimi, le macchine, gli attrezzi rurali, i panelli oleosi e cosl via. Anche riguardo alle cooperative di produzione e di vendita l' industria agraria ne conta parecchie. Non sono scarse infatti le società per la distruzione· di animali nÒcivi, i consorzi per l'uso dei cannoni contro la grandine ècc. Ma più CQmuni sono le latterie sociali, le fabbriche di zucchero e sopratutto le cooperative per l' allevamento del bestiame equino , bovino e suino. Le cooperative di vendita per lo più sono accessorie a quelle di produzione. Sì nell'una che nell'altra di queste forme pra• tiche, molti tipi di società ai presentano come cooperative miste vale a dire abbraccianti due o più funzioni o scopi. Le più (1) Lorenzoni op. cit. tavola a pag. 127. importanti cooperative di vendita sono quelle per la vendita di cereali. Tra le forme miste van segnalati i mulini e i forni cooperativi. La vendita cooperativa dèi cereali ha assunto da pochi anni vaste proporzioni, spt:cialmente neUa Vestfalia, nel Baden, nel Wurtemberg ed in Baviera. Nel 1896 in tutte queste regioni si vendettero cooperativamente cereali per 6,150,009 Mk. e nel 1898 per 6,278,701 Mk. ♦ Adunque l'Inghilterra, la Francia e la Germania sono, come a dire, le rappresentanti delle principali forme pratiche di cooperazione. Le altre forme secondarie seguono per lo più quella tra le principali cui sono più affini. Così non sono rare le cooperative di vendita là dove fioriscono quelle di produzione, perchè ai soci che han prodotto una data quantità di beni conviene, con poca spesa pel deposito e l'arredamento dei magazzeni, venderli direttamente sopra luogo o trasportarli dirèt- , tamente sul mercato anzicchè subire una detrazione di profitto da parte degli intermediari. Allo stesso modo le società di credito propriamente dette molte volte hanno delle sezioni speciali per l'acquisto collettivo delle materil! prime, fornendo così il medesimo istituto ai produttori il capitale in moneta e quello in natura. Da questi organismi cooperativi, che assumono direttamente ed esercitano due o più funzioni diverse, occorre distinguere quelle società che ho chiamate miste. Esse infatti adempiono bensì a più d' una funzione, e perciò sono dai cooperatori sistematici classificate ora tre quelle di produzione ora tra quelle di consumo, ora tra quelle di credito, ma conviene aggiungere che sono tali, cioè hanno due o più scopi, pér la loro stessa natura, per necessità di c3se. In altri termini esse non potreb . bero ad esempio assumere il carattere di società di produzione più che di co!lsumo o viceversa a lor libito, appunto perchè, ripeto, è la natura stessa della loro funzione che abbraccia due o più servizi diversi. Diamo degli esempi. I forni cooperativi sono società di produzione e di consumo al tempo stesso; delle « bulding societes n inglesi alcune sono delle vere cooperative di produzione o meglio di costruzioni, altre invece esercitano un vero e proprio credito immobiliare. Del resto anche quelle di costruzione posson ben dirsi cooperative di consomo, perchè alla .fin fine lo scopo dei soci è quello di ottenere dei beni di consumo, o mèglio di uso immediato per l'appagamento di un bisogno, qua1i sono appunto le abitazioni , al minor prezzo possibile. ♦ Nelle altre nazioni la spontaneità del movimento cooperativo s'appalesa e trova la sua espressione, nell'originalità , più o meno spiccata, del movimento medesimo; originalità dovuta, come è facile rilevare , precisamente alle peculiari condizioni di vita e d'ambiente, che agirono nel senso di modificare o ritoccare in parte le forme schematiche , ovvero arginando. e incanalando il movimento in un letto naturale. Così in Italia accanto alla cooperazione produttiva francese dell'ultimo periodo sorse un nuovo tipo puramente indigeno, quello delle societa. di produzione e lavoro , le cosiddette società di b~accianti, che ebbero il loro quarto d'ora di successo, imprendendo con ottimi risultati , come ognun sa, grandi lavori di bonifica ed agricoli in genere. La cooperazione di consumo comlnciò ad allontanarsi dai puro tipo Rochiale, e la regola fu quella . della civil service. Ciò si dovette in parte alle poco floride condizioni economiche dei soci, i quali non avevano affatto la possibilità di comperare al prezzo di mercato, ed in parte anche alla loro imprevidenza. La cooperazione di credito cittadino non potette seguire pedissequamente fu modello schulziano. Il merito sommo del Pa-

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