RIVISTA POPOLARE 479 - Niente ptu. Qui aneo_ra : e Bibì K"ta, addio ! - Si ebiamano così le eapro del padre. Prende con!{o<lu aucbo da esse - sµicgò Hermann somµlicomentc. Silenzio. Il fumo cho aveva riempita la stanza, cominciava ad annerire i palliui volti dei giovani, che spingovano lo sguardo lungi, sulla strada deserta, silenziosa, coperta ui 11ove. come s'egli ·dovesse comparire iu ,oodo ed an-ieinarsi con i su,,i ~igaotcschi od indolenti passi, come uaa volta .. ,. Ed egli non tornava. Hermann ad un tratto corse alla µorta o la Rpa1ane<J. - Che fai r Sei pazzo ? lufatti, il giovane Sdmbrnva esserlo diventato. Formo Jinanzi ali' uscio , con gli oc--:hi lissi nel vuoto , mormorò, quasi pregasse: - Isbi, mio buon Bénob, Sandor, torna ! E mentre gli altri si ~uardavano commo si, imµroHisamente calmo, egli tornò duntro pian 1Jiaoo, preso il lihro pn:;feri o, la Bibbia , l' aprì a caso~ o ·lesse, ad alta ,·oce, come al solito : - E s' egli non l'ode ancora, tu t.lì : Signore , fam111i sopµortare. E da Lui ti verrà ~indizio e spcrftnza. Ma orn. poichè tu .... - La sua voco tremò e s'arrestò. Avanti, avanti! Gli occhi pieni di lagrimc, la voce tremaoto, singhiozzando le parole. egli continuò : - tu così fai , aspetta ancora un po' e ti mostrerò la verità : io ho ancora parole per giustificare l' opernto di Dio. Furioso, chiuse il grosso libro, strisciò sul letto e vi s; ranniechiò. Bratarits col viso spore) di fumo e bagnato ùi lagrimo. appoggiato ai gelati vetri della finestra, guard:l\·a. - Jo non vedo, àiss' egli improvvii-mmentc, io 11011 \"l'UO. venite, venite ! • ~~ corsero tutti alla finestra. Il portiere Yeniva insieme con l'insc1 vie11to della clinica. Che cercava lì? - si domandarono uu monwnto i tre giovani. Ed uniti, stretti, seguirono, dell' uomo dalla nera livrea ' ' con gli occhi, avidi, i passi che s'avvicinava scmprn al silenzioso cortile , coperto di neve, su eui pochi giorni prima Isbi Béaob aveva trascinato lo suo robusto 1110111brn, per l'ultima volta. Bratarits aspettò il nuovo arrivato sulla soglia : - ]Cbbe11e, lo si è trovato? · - Sì, - risµosc l'uomo dalla nera livrea, ehe era l'incarieatu dall'istituto anatomico doll' U11ivcrsiti1: por comprar cadaveri. (TRADUZION~: DALL 1 Ul\GllEIU<:SJ<:DI G. P.) KIVIST A l)ELLE "IVISTE 1:..·. G. Dil/011 : Il tH·ogresso clella Utvoluzlono ltu~sa. (, )-Giorni fa un noto Americano chiese ad un amico Russo come progrediva Jo Tsarismo dopo le riforme. Il Moscovita ch•ese tosto : - Quale riforma'? - Mah ! tutti i miglioramenti enunciati da Nicola Il e dei quali abbiamo inteso parlare da più d'un anno. Annunciati con dichiarazione impuriale, nella quale si dichiarava marcio tutto l'attuale sistema amministrativo e che bisognava sanarlo. Fu - rono nominati commissari e lo Tsar stesso proclamò la libert~l di coscienza e promise di convocare una assemblea rappresentativa. Parole, non atti ·- rispose il Russo -- orpello, non oro; mi fate pensare ad una conversazione fra un Francese ed un titanico governatore provinciale del quale il Francese era ospite. Vedendo i suoi atti di brutalità illegale il Francese dimandò se in quel paese non c'erano leggi. Leggi, rispose il governa. ( 1) Questo articolo non fu pubblicato nel numero scorso per mancanza di spazio. Anche dopo la istituzione della D11111a non ha perduto di attualità. N. d. R. torc - ne abbiamo più di ottanta volumi in folio, non vi sarà facile sorpassare tale quantità, mio caro. Sd passi avanti, e mezza dozzina indietro è il metodo di procedere adottato dai funzionari Russi in fatto di riforme; non possono essere accusati di pigrizia, ma non fanno progressi. E lo Tsar che lo sa, incarica loro delle riforme. Con le concessioni enunciate Nicola ll ordinava alla aristocrazia, di abolire le proprie prerogative, ma siccome quelle prerogative sono anche l'essenza della autocrazia; e siccome l'Imperatore permette a tutti l'integrità della autocrazia; i burocratici strangolano tutte le innovazioni al loro ìnizio. Per esempio lo Tsar promise solennemente di dare al suo popolo un 'assemblea rappresentativa; ma i suoi ministri rifiutarono di dire , col suo consenso, quando e come sarebbe riunita questa assemblea e punirono gli ingenui che ci credettero. Recentemente lo Tsar prego , suoi sudditi di aiutarlo con i loro consigli, incaricando il Senato di discutere il modo di convocare un assemblea rappresentativa, al tempo stesso le autorità imperiali processano le municipalità, e gli individui che si son prevalsi di questo pe,·messo. La più bene accolta di tutte le commissioni fu quella che la pasqua ultima concedeva la libertà religiosa; ma la burocrazia l' ha resa irrisoria. Gli ortodossi possono cambiart: religione, se vogliono, non possono trattenersi con preti di altre religioni, per discutere a quello scopo , altrimenti il prete protestante o cattolico che sia sarà sottoposto a processo e a conseguenti pene giudiziarie. E come dire ad uno di andare da New Y_ork a Buffalo a condizione però di non traversare lo spazio intermediario. Per esempio i vecchi aedenti fu1ono autorizzati ad aprire delle chiese, ma pochi giorni dopo, i rettori della chiesa emancipata furono chiamati in questura e costretti a rinunciare, volontariame11te, a certi diritti concessi loro dallo Tsar. Tanto è che i Vescovi dei·Vecchi Credenti non hanno ma, celebrato in pubblico, malgrado il grande desiderio dei loro fedeli. e hanno il diritto , ma non osano servirsene. L'unico scopo della autocrazia è la conservazione integra del proprio potere. Prima contava per questo scopo su le vittorie di Kouropatkine, mancate queste ha dovuto ricorrere ad una vera guerra civile in patria. L'opposizione· Rusrn si divide in due classi , gli intellettuali e la gente benestante che si dà saltuariamente alla politica. I primi sono soppressi spietatamente dalla rolizia e dai s<;>ldati; gli altri son pers1:guitati sottomano dalla polizia, la quale istiga al furto, ali' incendio, atrassassinio; per mezzo di manifesti stampati in tipografie governativc.: e distribuiti da funzionari del governo. Ecco uno dei loro proclami, stampato nella Gazzetta Ufficiale del Governo di Kazan: << Un attentato di sovvertire il nostro governo è stato organizzato t.la certi avvocati , professori, studenti, insegnanti; proprietari falliti, ricchi mercanti ; ed altri signori che si dicono - intellettuali. Queste persone desiderano cacciare lo Tsar, e a questo scopo fomentano t.lisordini e tumulti ... Uniti a costoro sono gli Ebrei i Polacchi e gli intellettuali Armeni , che schiamazzano per a vere una costituzione e spadroneggiare su noi Russi... cedendo a questi intellettuali lo Tsar ha deciso di convocare i rappresentanti eletti ; ma i signori insistono per essere scelti pure in luogo dei piccoli commercianti. Se mercè gli intrighi e la violenza i signori riescono, vi preghiamo di non riconoscere la loro autorità e di farli a pezzi, e di mostrare di e~sere il potere nell'impero n Uno dei risultati di questo sistema è stata la lotta sanguinaria fra i Tartari e gli .\rmeni nel f:aucaso e la stampa Russa non esita a dire che il massacro di Bulsu fu organizzato in precedenza dal governaiore. Una parola dell' Antorità basterebbe per frenare queste violenze, ma invece di ciò gli uomini eminenti nella organizzazione di massacri Ji Ebrei, d'lntdlettuali e di Armeni sono accusati ostentatamente.
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