Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 11-12 - 22 giugno 1905

334 LA R1V1STA POPOLARE lia asselTnava · ha rinnegato il concetto delle alleanze che Egli vole~a tra Stati affini per indole a tutela di comuni interessi. Frutti di questa potenza ha raccolto· la diffidenza e il sospetto in ogni parte d'Europa e per il giorno nel quale gli avvenimenti un'altra volta precipitano irresistibili, :1es?u~a e~- fettiva garenzia di tutela delle sue rag10111d1 esistenza nel mondo ! s. BARZILAI .... Splendore di parola e calore di sentimento; tendenze buone ed elevate; avverso all'onnipotenza dello Stato, alla politica degli spedienti macchiavellici , ai teocratici che rimorchiano · il Medio Evo, alla mancanza di dignità nei propositi, di accordo nelle opinioni: Nè il culto finirà collo scomparire de' suoi discepoli. E se la storia dirà che egli predicò pel primo e perseveratamente l'Unità d'Italia, senza mai disperare, nè lasciarsi disilludere da tanti inganni, non dimenticherà pure che riverì le credenze fondamentali della Società e s'indignò contro i giovincelli che affettano di non creder nulla e nulla sperare ..... C. CANTÙ ( Gli ultimi trent'anni) La teoria dei diritti (1849) « Supponete i diri(tz d'un individuo posti per impero di circostanre in contraddir_ione a quelli d' un altro: come potrete riconciliarli, se non ric/ziamandovi· a tal cosa che sia superiore ad ogni diritto ? « Diritto riconosciuto di ogni uomo è quello d' acci-escere le proprie ricche.ne,· or come, sen 1 a invocare u11 altro principio, scioglierete la contesa che vive permanente tra l'operaio e il capitalista manifatturiere? « Eccovi un uomo ribelle ai patti della vostra società: egli è forte e sa d'esserlo: le sue inclina 1 ioni, le sue facoltà lo chiamano su una via che non è l' altrui; e in virtù del diritto che a lui spetta di svilupparle, ei rompe guerra alle società. Potete opporgli argomenti che derivano logicamente dalla teoria dei diritti? Potete, pel solo Jatto dell'esse,· voi maggioran 1 a, comandargli sommessione a leggi che contrastano ai suoi diritti individuali, alle sue aspira 1 ioni? I diritti sono eguali per tutti: eguali per la società e per l' individuo. In qual modo proverete dunque al ri!Jelle eh' ei dovrebbe confondere la volontà propria con quella dei suoi fratelli? Col carcere? col patibolo? In altri termini, dovunque la società stessa non dà educa 1 ione, colla violen 1 a? « Mutate ipotesi: ponete giunta una di quelle solenni crisi che minacciano la vita d'una na 1 ione, ed esigono il sacrificio attivo di tutti i suoi figli, un'invasione straniera, un tentativo rivolto a conculcare la legge dello Stato per sostituire l'usurpa 1 ione d'un solo, una rivolu 1 ione da compirsi a. beneficio d' una classe oltraggiata, chiederete ai cittadini, in nome dei diritti, d' affrontare il martirio? Non è primo fra tutti i diritti il diritto alla vita ? Avete insegnato all' uomo che la società non era costituita se non col fine d'assicurargli i suoi diritti; ed or li chiedete di sacrificarli tutti, di soffrire e morire per la sa/vena della na 1 ione, pel progresso d' una classe di cittadini alla quale non lo legano nè gli affetti nè le abitudini. No: ei calcolerà freddamente i pericoli e le probabilztà di successo e trarrà da quel calcolo norma alle a 1 ioni: o forse, ei si dichiarerà cosmopolita; dirà, e fu detto sovente, ubi bene, ibi patria; e si allontanerà dal!' arena nella quale voi lo chiamate a combattere. Lo direte tristo? perchè? egli non è che logico: la sua è una semplice dedu 1 ione del principio che gli avete, colla vostra educa1ione, inculcato. » (MAz.z-IN1, VII, 295-296). La" CivilCtàattoli,c, a denunzia il periBoplolitiBo delle dottrine mazziniane « Di queste bestemmie, di queste falsità e di queste menzogne si compiacciono però in Italia i regii ministri, i quali autorevollllente approvano e raccomandano per le scuole italiane la Religione mazziniana. Badino però che se il Mazzini demolisce gli altari a Gesù Cristo, non demolisce meno i troni delle lllonarchie. Che se la rivelazione del Genovese ha trovato e< tra le sinuosità degli eventi » un'insperata fortuna di avere a cooperatori ministri monarchici; se per ora la Massoneria fa gli occhi dolci alla monarchia; e se essa si è contentata di togliere la paro·,a Repubblica nel libro dei 'Doveri, si ricordino che nel libro, v'è rimasto lo spirito repubblicano che trapela da ogni frase. « Nulla è di Cesare, grida il Mazzini nei suoi 'Doveri, se non in quanto è conforme alla Legge Divina (cioè conforme alla volontà de' Demagoghi). Cesare, ossia il potere tempor,de, il governo civile, non è che il mandatario, l'esecutore, quanto le sue forze e i tempi concedono, del disegno di Dio (ossia de' rivoluzionari che si diconoapostolidi Dio): dove tradisce il mandato, è nostro, non diremo diritto, ma dovert! , mutarlo » (p. 19). « In nome del nostro amore alla Patria, voi combatterete senza tregua l' esistenza d'ogni privilegio, d'ogni ineguaglianza sul suolo che ci ha d~uo la vita. Un solo privilegio è legittimo: il privilegio del Genio, quando il Genio si mostri affratellato colla Virtù (p. es. nel :},Cazzinie in tutti i capipopolo); ma è privilegio concesso da Dio e non dagli uomini ... La Patria deve avere il suo Tempio (Roma), Dio al vertice, un Popolo d'eguali alla base. Non abbiatè altra formola, altra Legge morale, se non volete disonorarè b Patria e voi >) (p. 42). « Non sappiamo se il sig. ministro, Nunzio Nasi, abbia udito il suono di questi rintocchi. Essi sono più forti di quelli d'una campana a martello. Tutti sanno contro chi essi sieno diretti; nè quindi intendiamo come un consigliere della Corona possa permetterli. Ma tutto si ~piega : la Rivoluzione ha il suo fatale andare. Chi si è legato al suo carro non può non esser trascinato, ancorchè volesse fermarsi. Solo il Papato non h~ nulla di comune colla rivoluzione e, benchè combattuto e oppresso, non s'è reso per nulla schiavo di lei, salvando intatto il suo onore. Questo è il suo più gran trionfo nel mondo morale; e le anime umane, che sono sempre assetate di verità e di giustizia, dopo la notte rivoluzionaria si rivolgeranno di nuovo a lui, come ì barbari del settentrione dopo i trambusti del caduto impero romano» (1). ( r) Una lode speciale va poi data alle madri bresciane, le quali presentarono al loro Municipio la seguente nobilt: protesta, a1.compagnata da una prima raccolta di firme , che in venti giorni ascese a 3000. Al!' Illustrissimo signor Sindaco della città di BRESCIA Noi sottoscritte in nome della Religione cattolica, apostolica, romana, che ci gloriamo professare; in nome di quell'amore che ci lega ai nostri cari figliuoli , protestiamo solt::nnemente contro la ddiberazione che pone tra le mani della gioventù il libro I dove, i del!' uomo, di Giuseppe Mazzini; e per qudla libertà che ci è consentita dal diritto di natura e dalle leggi, domam:iamo che nelle scuole sia insegnata la fede e la morale di Gesù Cristo, e non la fede e la morale di chi scrisse che 11 la rivoluzione è il segreto dei popoli n, e fu implacabile nemico del trono e dei popoli. Brescia, 25 m:irzo !903. Festa dell'Annunziata di M. SS. (Dalla Civiltd Cattoli,(ii

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