Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 11-12 - 22 giugno 1905

290 LA RIVISTA POPOLARE da lui dipendente che forma la gerarchia ecclesiastica così dice « il concetto religioso è sovvertito « dal Papa in un materialismo sterile e vuoto, il « culto in bottega, i preti in arnese di governo di- « spotico ed in ricco strumento d' una cabala di « Gesuiti » ( 1). Completa questi due concetti quanto segue: cc Il Cattolicismo non ha oggimai più gli cc onori della confutazione e per trovare qualche « credente ha bisogno di farsi arte; gli è d'uopo « innalzarsi ad un' ideale che non gli appartiene; « gli è d'uopo rivestire gli ornamenti ed il colorito « brillante della poesia; ma quella poesia medesima, « quella forma mistica ed indeterminata che Cha- « teaubriand ha creato per esso e durerà nei pochi « fino a che non sia costituita la novella unità << spira un senso di distruzione, è poesia di rovine, << rivela la morte » (2). L'anticlericalismo nel secolo XIX si manifesta in due correnti. La corrente volterriana che confonde Religione e Clero , chiama la Religione un' impostura ed i Preti ministri di quest'impostura. L'altra corrente è quella che isola il clero dalla religione. Per questa, ha il rispetto dovuto ad una tradizione coeva dell'Umanità e per il clero, non l'odio, ma sente la necessità di eliminarlo nelle sue pretese d'essere l'intermezzo eletto da Dio fra lui e l'uomo. La espressione filosofica più comune della prima corrente è l'ateismo, che ora prende un nome più vellutato, quello di libe~o pen~iero; m~ _in ent,ram~i vi è assenza assoluta di pensiero rehg10so. L anticlericalismo a cui appartiene' Mazzini è quel1o della seconda corrente e che, salvo qualche intervallo, ha posseduto la coscienza degli uomini migliori del secolo XIX. Giuseppe Mazzini ha cura di separare la sua lotta contro la gerarchia ecclesiastica, iniziata col suo profetico grido « Il Papato è spento » ed al riguardo così si espr~me nell'.ii:izio delle ma-: nifestazioni del suo pensiero rehg10so. « I preti « sanno che non un delitto contaminò la santa causa « ( dei popoli) per cui sorgemmo - che l'ateismo « fu delirio di alcuni uomini dell'epoca reattiva « del secolo XVIII, rinnegato da quanti si costi- « tuirono veracemente apostoli di progresso e di « miglioramento nelle condizioni dell' Umanità - « che lo spiritualismo è tendenza altamente predi- « cata dai combattenti per l'universale emancipa- << zione - che noi procediamo col Vangelo in una « mano e le tavole dei doveri dall'altra >> (3). In quest' ultime_ pa~ole, vi è il_ ~iscontro d~lla dottrina morale di Grnseppe Mazzim, compendiata nella « tavola dei doveri », E' la prima volta, da quando la Rivoluzione francese ha glorificato la morale dei Diritti, che si sente affermare in faccia all'Umanità che procede per la via del progresso, la morale del Dovere. Non è qui il luogo di diffondersi sulla novità della dottrina morale di Mazzini, ma era necessario farne un accenno, affinchè si vegga il primo ed iniziale disegno di quell'armonia del pensiero religioso col pensiero morale che integrerer~ poi sempre il pensiero politico d~~iuseppe Mazzi?i. Da quanto, brevemente sopra s1 e rag10nato ( dico brevemente, perchè la materia sarebbe diffusissima) si può ricavare, il vero spirito dell'anticlericalismo di Giuseppe Mazzini. Poichè queste lezioni mirano a fornire i primi elementi per elevare a sistema di scienza, la dottrina di Mazzini, dovevasi cercare di definire bene il suo concetto e nei rapporti con la religione cattolica e nei rapporti coi ministri di essa. Serve anche questo studio a distruggere ( r) Scritti, vol. III, pag. 83. (2) Scritti, voi. citato pag. 73. (3) Scritti, vol. citato pag. 87. • l'accusa fatta a Ma2.zini di essere o di voler essere <e il supremo sacerdote della Democrazia >>. Accusa più ingiusta non poteva farsi contro di lui. Egli non ambì mai a nessun sacerdozio nè religioso, nè politico. Egli fu l'apostolo d'una religione che ricevette dal consenso universale, lui vivo ancora e più dopo la sua morte, il qualificativo di cc religione dell'umanità ». In quell'apostolato fu talvolta assoluto, rigido. Ma son pure così assoluti e rigidi i principii che informano le leggi della natura e dell'umanità. Si può egli insorgere contro le leggi regolanli i sistemi planetarii? No , perchè vi sono principii assoluti, eterni che ne determinano il moto. Lo stesso dicasi della legge del Progresso che presiede all'umanità. Negarla, è come negare la stessa luce. Ma questa legge si sviluppa da principii assoluti, eterni che sono al di fuori delle passioni umane e formano lo schema su cui si plasma il genio dell'uomo, la grandezza dei popoli. Giuseppe Mazzini disse .. 111 dì « i grandi pensieri, creano i grandi popoli » ( 1). Era la legge eterna del Progresso sin tetizzata in una formula divinatrice. Allontanarsi dai grandi pensieri , vuol dire per un popolo, precipitare alla decadenza. Insegnino le storie ideali di Atene e di Roma. Accostarsi ad essi è la grandezza, è la civiltà. Insegni la storia universale dell' umanità, nei suoi periodi più splendidi. Avvertito da quella sublime esperienza della storia, Giuseppe Mazzini, aveva incessante il richiamo ai grandi pensieri. Si legga lo scritto: <e Principii ed interessi» (2) e poi si comprenderà quanto sia ingiusta l'accusa fatta a Mazzini di voler assumere gli abiti pontificali di sacerdote della Democrazia. Gli apostoli devono essere rigidamente perseveranti nella predirazione di ciò che credono sia il vero. Anche si vadi a contrapelo della maggioranza delle opinioni e che gli uomini per scuotere dalla loro coscienza la noja del richiamo, si voltino, come cani mordenti contro gli Apostoli. La fossa dei leoni in cui fu gettato il profeta Daniele, non è un mito; ha le sue ripetizioni nella storia. Infatti, all'accusa, alla minaccia, alla tortura, sopravvive la vita talora, ma, certo, sempre l'idea e la fama dell'Apostolo. rl,.Adunque sotto due aspetti va studiato il pensiero religioso di Mazzini, in quanto è pensatore, in quanto è apostolo. Infatti egli non comprese diversamente la missione di vita assegnata all'uomo ed all'umanità, quando la sintetizzava nella formola: « Pensiero ed azione ». III. Da alcuni cntic1 fu detto non essere sua , non essere originale la dottrina di Giuseppe Mazzini, ma averla egli' desunta dalle dottrine Tedesche e Francesi. I critici della dottrina Mazziniana si possono dividere in due categorie ; una, di quelli che sono suoi denigratori per ragioni di diverso partito; un'altra, di quelli che studiano a fondo la sua dottrina ed esercitano sovra di essa il diritto della critica ma per puro spirito scentifico. La prima categoria è composta di scrittori anteriori al 1870; la seconda di scrittori che dopo la sua glorificazione capirono quanta materia di studio vi sia in essa. Fra coloro della prima maniera che inveicono contro Giuseppe Mazzini, va collocato il Nicomede Bianchi, storico, per ogni verso, illustre, ma partigiano appassionato contro la stessa persona di Mazzini. Dice il Bianchi: « Tutto quello che Ma~zini « afferma sull'Umanità eterna, divina, verbo vivente (i) ·Scritti, vol. V, pag. 187. (2) Scritti, vol. X (politica) pag. 208.

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