Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 10 - 31 maggio 1905

274 RIVISTA PO,PO LARE timo il grande serbatoio di Assuan alla prima cateratta, la cui diga ha la lunghezza di 2000 metri, capace di migliaia di milioni di metri cubi d'acqua, e che costò la spesa complessiva di 1 20 milioni di lire. Contemporaneamente a questi lavori , una estesa fognatura lunga parecchie miglia di chilometri, rendeva più efficaci i lavori d' irrigazione con l'impedire la formazione di sali. solubili nel suolo , e che permettendo così l' estensione della coltura del cotone e della canna da zucchero, elevava nelle sole pia-- nure della Libia e della Nubia i raccolti per un valore di 200 milioni all'anno, arrivando così a creare la ricchezza e la prosperità là dove prima non vi era che la miseria che opprimeva un popolo esausto sotto un enorme sistema d' imposte. Negli Stati Uniti d'America, la redenzione delle terre sterili ed aridi del Sud e dell' Ovest fu iniziata con i grandi lavori idraulici; furono scavati canali per la irrigazione, deviata l'acqua di molti fiumi , costruiti grandi e numerosi serbatoi , e tutto ciò in breve tempo e con risultati tali da attirare subito sopra quei terreni originariamente sterili abbondanti capitali di arditi .speculatori. Questo si è fatto e si va facendo in tutti gli Stati ove il principio dell'arricchimento della Nazione è riconosciuto come base prima per avere solide finanze e potenti armate. Da noi invece è caldeggiato il principio opposto; avère potente armate magari senza cannoni e legni da guerra moderni, senza pensare che questo sistema conduce diritto alla povertà del Paese ed al fallimento dello Stato. Ed è in grazia di questo sistema che da noi sopra una superficie di ettari 1 1,402,600 irrigabile, ne abbiamo irrigui solamente I ,6~0,000 di ettari, che i progetti e gli studi iniziati nel I 882 per la irrigazione di oltre 2 milioni di ettari specialmente nelle aride provincie meridionali ed in Sicilia, oggi nel 1905 seguitano ad essere... studiate. . È in virtù di questa politica che, ~l progetto della bonifica della Campagna romana, e tutti i decreti relativi a cominciare da quello del 20 ottobre 1870 e dalla legge del 6 luglio 1875, per finire alla legge radicale Baccelli del 13 dicembre 1903 attraverso gli altri progetti e teggi fra cui quelle dell'8 luglio 1883 che dichiarava obbligatoria la bonifica per una zona avente il raggio di I o miglia dalla Capitale, sono rimasti dopo 45 anni lettera morta, e mai presi sul serio dai proprietari minacciati di espropria qualora in un dato periodo di tempo non avessero iniziati i lavori di bonifica. E difatti 200,000 lire annue stanziate nel bilancio per l'ei-ecuzione di leggi così importanti tendenti alla soluzione di problemi così vasti e costosi , non sono che misera cosa 1 resa ancora più misera dai sistemi burocratici italiani, i quali p. es. conducono a questi risultati: che la maggior parte delle somme stanziate nei bilanci per la bonifica dell'Agro romano dal 1883 in poi, sono state spese per la formazione di carte topografiche, analisi geologiche, carte idro-grafiche, agronomiche, etnografiche e per gli stipendi alla commissione governativa alla quale venivano affidate l' esecuzioni delle leggi, che ..... non sono mai state applicate ed eseguite. ' La politica agraria e I' avve~lre dell'Agricoltura Italiana L'obbiettività con la quale abbiamo trattato l'argomento presente e la scrupolosità che abbiamo adoperata nella raccolta dei dati, non ci salverà certamente dall'accusa di pessimisti, che ci verrà lanciata da alcuni fra gli economisti italiani. Simile accusa venne fatta al prof. Italo Giglioli per la pubblicazione dell'aureo libro sul (< Malessere agrario ed alimentare in talia » da chi vivendo nella regione più progredita dell' Italia settentrionale poteva adattarsi al concepimento di una agricoltura misera ed antidiluviana nell'Italia meridionale e nelle isole. È vero, si dice che l' agricoltura in Italia non ha ancora raggiunto la perfezione, ma << però non si deve negare che un serio progresso si riscontri in quasi tutte le branche della produz~one 11. Nè noi neghiamo il progresso relativo di questi ultimi tempi, ma perchè di progresso vero si de~ba parlare non basta annunciare che oggi i terreni produttivi italiani superano i 21,000,000 di ettari , essendosi accresciuti dal 1878 ad oggi di oltre 2,000,000 di ettari; che la produzione dei cereali pur dando una media di ettolitri 51,000,000 nel ~-878,da etto!. 39,000,000 a cui era discesa nel 1889 è oggi salita ad una media di 48,000,000; che la produzione del vino da ettolitri 27~000,000 nel 1878 è salita ad ettolitri 32,000,000 , che la coltura degli agrumi & passata da 12 a 17 milioni di piante e la produzione dei frutti da 2,600,000 a 3,800,000, che l'allevamento del bestiame bovino è aumentato da 3,500,000 capi a 5,000,000, che la produzione e l' esportazione delle uova, del burro, dei legumi, delle frutta, degli ortaggi, è in continuo aumento, pèr concludere che le condizioni economiche del nostro Paese sieno di molto ,migliorate. Certo, confrontate le condizioni del 1870 con quelle del 1905 una seria differenza in meglio pur si deve. riscontrare; ma questa non deve segnalarsi come indice di vero progrt:sso agrario quando si paragoni con il cammino rapido e meraviglioso fatto dagli altri paesi verso la via della• prosperità. In Francia l' aumento della produzione frumentaria è stata da ettolitri 90 milioni nel periodo 1871-75 ad ettolitri 115 ne periodo 1896-900, senza che la ;;uperficie consacrata a quest/ coltura sia aumentata ; lo sviluppo della produzione quindi è stato dovuto ad un aumt:nto di rendimento. Il bestiame, grazie allo svilummo della coltura intensiva e delle praterie artificiali è in aumento continuo, ta[e che in soli I o anni dal 1882 al 1892 la specie bovina ha avuto un aumento di 711 ,ooo capi, e quella porcina di 274,000. Non parliamo della produzione vinaria che a causa dell' invasione filossera era discesa a 26,000,000 di ettolitri, nel pe riodo r 886- 1890 e che oggi raggiunge una media nella sola Francia di 50,000,000 di ettolitri, nè dello sviluppo della coltura delle piante industriali e tessili che fortemente protètte hanno dato vita ad un' industria che mantiene vivo -traffico con le potenze estere, nè degli altri prodotti che in aumento continuo in quantità ed in valore contribuiscono all'accrescimento della ricchezza generale del paese, ma riassumendo, dobbiamo far notare che non ostantt: la diminuzione dei corsi la produzione agraria francese è così in aumento che il reddito complessivo di 5 miliardi in cui era valutato nel 1852 è salito a 15 miliardi nel 1897, cioè il triplo della produzione agraria italiana, stimata a 5 miliardi. Più rapido ancora si manifesta il progresso agrario in Germania, ove dal 1870 ad oggi le industrie agrarie hanno subito una trasformazione tale da superare nella produzione dei cereali la Francia e l' Italia , cioè nazioni meglio provviste di terreno e di clima. E difatti prendendo a confronto l'anno 1896 per la produzione a cereale dell' Italia e della Germania troviamo le seguenti cifre: Produzioneper ettaro, nel 1896 In Germania in Italia Frumento I 3,7 I I, 17 Orzo 2 I ,3 11,51 Avena. 2 7,3 14,28 Segala. 16,5 10,30 Le terre germaniche notoriamente già tanto povere e tanto · estese da meritare· 11 nome di lande deserte , oggi sono state artificialmente ridotte a terre così fertili, da superare nella pro duzione quelle fertilissime italiane, beneficate da un clima dolce, tanto favorevole a tutte le colture. Tralasciando quindi di specificare il progrt:sso delle altre nazioni, fra cui rapidissimo quello degli Stati Uniti d' America,

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