Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 4 - 28 febbraio 1905

RIVISTA POPOLARE 93 quello, che mi sembra il mio dovere, io rim,1rrei sempre soddisfatto anche se mi fosse venuto il biasimo da radicali, repubblicaui e socialisti. In quanto al miracolo eccolo spiegato. l. 0 Dal Congresso di Genova al giorno di oggi son p,1ssati quasi tredici anni; e io tredici anni le mutate condizioni spiegano il mutamento nelle opinioni. Nel 1892 la grande maggioranza dei ferrovieri <lette torto a me, a Marchesano ed a Branconi. Ora le parti sono invertite. Se il mirawlo deve invocarsi in un senso, può _anche invocarsi in un altro. . 2.0 Potrei con [essare che in tredici anni ho avuto tempo ed occasione di studiare e conoscere meglio il problema; e non avrei ragione di vergognarmi della rel~tiva ignoranza mia di quell'epoca, perchè nemmeno il Branconi e cento altri operai più di lui sapienti, allora conoscevano tutte le notizie, tutte le statistiche, tutti i termi:--;i del problema, che sono stati pubblicati e divulgati posteriormente. 3.0 Nel 1892 i ferro-.,-ierier:ino maltrattati e perseguitati in tutti ~ modi; erano vittime della prepotenza dello Stato e delle Compagnie. Adesso le parti acce!inano ad in vertitsi e dopo che essi hanno ottenuto considerevoli migliora!11enti economici , politici e morali pare che essi vogliar-;.oassumere il contegno di sopraffattori. Perciò allora fui il solo deputato, se la memoria non mi tradisce, che corsi a Genova a difenderli: alloL1 i socialisti o non erano nati, o non curavano la difesa dei ferrovieri. Ora invece c'è· una falange valorosa di deput,:ti, che li difende troppo .. 4° Nel 1892 le rivendicazioni dei ferrovieri erano presentate contro le Società, che io avversai sin dalla loro costituzione, che non rispettavano i patti contrattuali; nel 1904-905 esse sono poste contro i contribue□ ti, contro lo Stato, contro il paese tutto. Mi sembra quindi doveroso difendere i miei rappresentati, il paese contro un:t nnnor:111zasparutissima e pretenziosa. 5° Nel 1892, infine, i ferrovieri erano i . , che si agitavano; ìa soddisfazione delle loro ticnieste non doveva pesare sulla nazione e se anche sulla nazione avesse dovuto pesare, non avrebbe avuto disastrose conseguenze per i contribuenti e per h economia ·nazionale. Oggi, accanto ai ferrovieri, reclamano miglioramenti economici tutte le classi dei fonzionari, dagli uscieri ai capi divisione, con tanto, se non con maggior diritto, dei ferrovieri. Se si dovessero contentare in una misura discretissim:1, lasciandoli tutti malcontenti, si dovrebbe inesorabilmente aggravare l'attuale straziante pressione tributaria e peggiorare la condizione dei contribuenti, che assai di più di tutti i funzionari reclamano ed hanno diritto di ottenere qualche miglioramento. E mi pare che basti per fare sfumare il miracolo del mio mutamento. Se O()n basterà per Branconi, certamente sarà più che sufficiente per quanti giu,- dicano gli scritti di un galantuomo ... dopo averli letti! Do11'. NAPOLEONE CoLAJ.\NNI li 111111111111111111 Il 111 1 I I li I li li I I li I I li I I 111111111111111 t 1111 l°I 111111111111111 I I I 11111 t>ittigette letterre e earrtoline1-1'\/aglis all' ~n. N. eolajanni :11 Nl\P(!)LI. Le eontradiziondiello' n.Colajanni ( dall' Avanti I) Nel rnentre che i giornali della forca e <lei banchieri riportano con ostentata compiacenza, le diatribe che nel 1905 l' illustre sociologo ha scritto contro i f~n ovieri, sfruttatori del bilancio nazionale è opportuno di riportare, oggi, la prefazione scritta nel 1894 dal sullodaco auto"revole professore ad un libro di : \lita ferroviaria. Eccola. Caro Catelani, Dopo l'eccellente Codice.del ferroviere dei professor CogLiolo, che svolge sotto tutti gli asp~ttt la questione giuridica ed addit,1 i diritti - continuamente violati - dei ferrovieri e del pubblico italiano, sorgenti dalle stesse Convenzioniferroviarie, il vostro libro non può essere che il bene arrivato. Esso , sotto forma spigliata di bozzetti, ci dà la vera. Vita vissuta degli agenti ~- quel grande complesso di industria e di attivit ) che sono le ferrovie - strumento precipuo di rie haza pubblica e fattore essenziale di civiltà. . Nella Vita ferroviaria alla parte, per cosi dire , sentimentale avete saputo innestare dati statistici e notizie di fatti, che la rincalzano e destano nell'animo del lettore tutta h simpatia di cui sono meritevoli i ferrovieri. Apprendete a coloro che li igno• rano: il pen:ioramento della L01:ù sortedopole infauste Convenzioniferroviarie, la dolorosa ed elevata cifra delle morti nel personale viaggiante ; la enormità dell'ordine di servizio n. 288, Rete Mediterranea, che menoma la libertà ·e i diritti di una numerosa classe di benemeriti cittadini; la bestiale · durata del servizio dei ferrovieri, causa di disastri non pochi: i traslochi per punizioni , Lt guerra alle Società dei ferrovieri; le canzonatureindegne dei diversi Ministeri sulla grave questione delle Casse pensioni; la bella invenzione del cottirnoche co,npleteràlo sfruttaniento dei lavoratori coq danno inevitabile del pubblico; l'eloquente elenco delle multe che le Società capricciosamente infliggono ai ferrovieri e che esse dovrebbero pagare ai col!lpt:trdi el Governo e c/Je viceversa... non pagauo; la inferiorità grandissima della Italia di fronte all' inghilterra , alla Svizzera , alla Germania, alla Francia, al Belgio, alla Olanda, io fatto di legislazionesociale etc. etc. E su tutto qnesto non ho che da battervi le mani: Consentitemi però che io rilevi qualche lacuna ed aggiunga qualche osservazione. Più volte avete avuto occasione di biasimare le Convenzioniferroviarie e nel biasimo io cbe a suo tempo foi fra i più aspri a combatterle, sono perfettamente d'accordo. Però a meglio illustrare la vostra tesi, più che softèrmarvi sui lucri provenienti alle Società dall'esercizio, gioverebbe il notare come quei lucri, complessivamente presi, a parte_ la crisi economica, non sono e non appaiono vistosi-come avrebbero dovuto e potuto essere - a causa di un organismo amministrativo che concentra negli alti uffici, ricchi di sinecure, lauterimunerazionieprebende, .laddove usureg·g'iano nelle retribuzioni al personale vera1nent.e attivo e nelle facilitazioni dei trasporti, si e paralizzato, a danno esclusivo dei singoli azionisti, dello Stato e dell'economia n:1zionale lo sviluppo progressivo del nostro movimento ferroviario. E più che opportuno sarebbe stato il rilevare eziandio i grossi pourboire che i

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