Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 3 - 15 febbraio 1905

r 72 R I V I STA. P O P O LARE ghesia italiana ha bisogno di vedere sommergere nel fango di uno scandalo impressionante i suoi rappresentanti al Parlamento e al Governo. Per intendere che con la violenza si può opprimere, ma non si può governare, la borghesia italiana ha bisogno prima d' insanguinare le vie e le piazze e poi di sentir cantare l'Inno dei lavoratori da richiamati e da coscritti. » , « Per vedere che la sua scuola, così com' è, serve poco o niente, ha bisogno di vedere gli studenti schiantare le porte e rompere i vetri delle scuole. Per accorgersi che cosi non si va avanti , ha bisogno di vedere gli stessi strumenti del potere esecutivo ribellarsi alle mani che debbono adoperarli. >, « Non dico che anche con questo la nostra borghesia taccia giudizio, e non cada o non resti ancora nelle mani di quei disinteressati uomini d'ordine che dalla corazza Terni, dai zuccherifici protetti, da' cantieri covati a via di premi, additano per mezzo de' loro giornali , come unico e infallibile rimedio il bavaglio de' sovversivi. >> << Ma, certo, se vi è un modo di far sentire anche ai sordi, è -proprio questo ; e per questa via, di cui non s'è trovato ancora una migliore , potrebbe darsi che la borAl Ciccotti rispondo che mi pare una politica troppo pericolosa e troppo iniqua quella di provocare il male nella speranza 'di vederne us'cire il bene. Questa politica sarebbe giustificabile soltanto· colla rigida teoria catastrofica che egli recisamente· respinge, dichiarandosi sinceramente evoluzionistanè più nè meno, nè meglio nè peggio di me - in tutto il periodo da 11-1esottolineato e co.l quale ei viene , senza volerlo, a dare piena e completa ragione alla campagna mia e di Nitti , che stranamente in ultimo dichiara sbagliata solo perchè essa viene sfruttata dai conservatori e dai reazionari. Se noi abbiamo ragione, che colpa abbiamo se della ragione nostra altri che non dovrebbe si avvale ? Il miglior modo di far si che i conservatori e i reazionari non traggano profitto della buona causa sarebbe semplice ed efghesia trovasse quell' indirizzo di rigenerazione nazionale , che servirebbe a educare i suoi scolari , a migliorare le condizioni degli addetti a' suoi servizi pubblici e a rendere più umana la vita dei lavoratori. Anche questo si sa : che certi Stati per accorRegali d'Ungheria ficace: non fasciarci soli l La facciano propria i socialisti mettendo gli interessi permanenti del1' economia nazionale al disopra di quelli tran-- sitori e momentanei del partito e il giuoco di abilità dei primi sarà sfatato. gersi della loro falsa strada A hanno dovuto percorrerla sino all' orlo dell' abisso, dal quale i popoli si sono talvolta ritratti solo dopo che vi hanno visto cadere i loro governi. » « Può darsi anche che la burocrazia contentata dia il calcio ·dell' asino ai lavoratori e faccia causa comune con la classe a cui è avvinta non dalle sue origini e dalle sue prospettive, ma del un reciproco e tradizionale rapporto ai parassitismo. Ma, intanto, i lavoratori, che si vanno formando uòa coscienza e vanno entrando nella cittadinanza in tutti i sensi attiva , avranno presa la posizione che loro spetta nell'opera di emancipazione nazionale e internazionale; e chi avrà miglior filo, tesserà miglior tela. >> << Da qllesto punto di vista io consìdero l'azione L'Imperatore Giuseppe: Santo Iddio! Questi nobili turbolenti rendono il mio trono più vacillante di quanto non lo rendono plebei ! Continuando invece in una tattica, che nuoa all'economianazionale t disorganizzalo statosenza potergli sostituire il regime socialista - occorre ripetere .le parole del Ciccotti - si fa opera disonesta, pazza. Non credo che si tro-- verà esagerato il mio giudizio se si conviene· nelle premesse del Cic-- cotti. Ma col Cabiati e col Ciccotti pur troppo devo dichiararmi di accordo nel giudicare che la grassa borghesia e le classi dirigenti italiane hanno bisogno di vedere crescere i pericoli a proporzioni gi- .del Partito socialista a pro, non solo dei ferrovieri, ma anche dei funzionari; e guardata in questo momento e in Italia, non la trovo contradittoria ! » (Avanti I 13 gennaio). Non ostante che le due citazfoni siano piuttosto lunghe non ho voluto riassumerle tanto esse mi sembrano importanti e tanto esse concordano nella sostanza vera col mio modo di vedere. Al Cabiati, · perq, mi permetto di osservare che egli ha generalizzato troppo, per non dire che ha falsato i fatti, aftermando che sono le organizz.a1;._ionoiperaie che corrono addosso al bilancio dello Stato. Se mai si tratterrebbe di una sola associazione operaia, quella dei ferrovieri, che -agisce contro gl' interessi di tutte le altre associazioni operaie. Nè credo che egli tra le associazioni operaie voglia c?mpr_endere quelle . delle varie categorie di funz10nan. (Wahre Jacob) , gantesche per avvertirli e di vedere intensificare le conseguenze della loro stolta politica per indurle a riflettere se non convenga di mutare la via sinora battuta. Si ! convengo nella necessità delle fo.rti .scosse per richiamare alla percezione esatta della r~altà le classi dirigenti italiane e perchè Ciccotti e Cabiati non sospettino lontanamente di questo cq_nsenso, che potrebbe credersi suggerito da opportunismo volgare o dal desiderio .di far dimenticare e perdonare tutte le asprezze che si riscontrano nelle mie polemiche, a loro, ai socialisti che mi èredorw· un astioso loro critico mi permetterò di ricordare che· la utilità di certi movimenti e i loro risultati finali li enunziai negli stessi termini da loro adoperati e colle stesse speranze da loro manifestate. . · Tre anni or sono esaminando le conseguenze

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