66 RIVISTA POPOLARE · Dalla tavola precedente. risulta : che .i più alti salari, quelli di Milano e di Terni, non arrivano alla media dei salari inglesi e francesi ; che nelle professioni più comparabili tra loro e più vicine per -la loro natura il salario italiano non arriva alla metà e qualche volta è appena la terza parte di quello francese ed inglese; che la media generale italiana è di L. 2, 70 circa , cioè poco più della metà di quello dell' ultima ~ategoria - laborersgeneral - di lavoratori francesi e inglesi. A tutto si deve aggiungere, che tra i 97 dati dai quali si ricavò la media generale di L. 2,70 solo quattro appartengono al mezzogiorno-quelli di Salernoed altri quattro al centro - quelli di Arezzo. - Di tali dati 89 appartengono ali'Alta Italia - e vi comprendo· quelli di Ferrara, che del resto sono appena due.-Se il mezzogiorno nella media avesse contribuito con Qn ugual numero di dati la media generale del salario italiano sarebbe discesa certamente sotto le L. 2, 70. Dal confronto precedente rimane dimostratò che come ricchezza privata e reddito in Inghilterra e in Francia sono il doppio o il triplo di quelli italiani, così del pari i salari nei due cennati Stati sono doppi e tripli di quelli italiani. D' onde la conclusione ultima e lampante', che la pretesél di parificart:: gli stipendi dei terrovieri e dei funzionari italiani a quelli dei funzionari e ferrovieri stranieri solo perchè è lo Stato che deve pagarli, cioè l'organo della collettività ed a spese ed a danno della collettività stessa, è assurda e iniqua; potrà trionfare, come forse la faranno trionfare i ferrovieri, che abuseranno della importanza della industria da loro esercitata. Ma questo trionfo rappresenterà la vittoria della prepotenza e non mai quella della giustizia , che non può venir fuori se non dalla proporzione nella condizione tra i vari elementi sociali. Il movimento attuale dei ferrovieri per la elevazione dei loro stipendi ha, però, due aspetti : uno legale e l'altro morale. Dirò aperto il mio pensiero sul .primo aspetto in altro numero; per ora m'intrattengo sul secondo, in connessione diretta colla quistione che sto trattando. Un giudizio equanime sugli stipendi dei ferrovieri può aversi da un lato dal paragone di detti stipendi coi salari delle professioni'libere che hanno maggiore analogia colle diverse categorie del lavoro ferroviario; e dall'altro cogli stipendi dei ferrovieri delle altre nazioni. Attilio Cabiati in una critica serena ed obbiettiva pubblicata nell' Italia del popolo sulla prima _comparazione in linea generale mi obbiettava : « Innanzi tutto, moltissimi ormai in Italia dicono , che i salari dei ferrovieri sono più elevati, e magari anche troppo elevati, di fronte a quelli « correnti in Italia ». Nessuno però si è mai preso l' incomodo di provare quelle parecchie cose, che pur sono indispensabili per sostenere quell'affermazione. E cioè: 1° Che vuol dire salario corrente? Per conto mio ritengo questa una delle numerose frasi prive di senso che si adoperano in economia. Oggidì il lavoro non è più una merce di carattere omogeneo, di utilità uniforme, di potenzialità identica , il cui prezzo si può fissare in base a una . I ghilterra vi sono altre industrie, nelle quali il salario è assai più alto che in quella di cui si occupa il Bolletino Americano. I dati dell' .Annuario e di Geisser e Magrini hanno imporLanza per indicare il rnovitnento del salario in çerte industrie, certa media. Anzi, dirò di più, ogni lavoro esige una specificazione tutta sua peculiare , presenta un mercato di offerta affatto distinto , richiede da parte dei lavoratori un investimento di capitale completamente svariato, implica una resistenza di durata nella vita dell' operaio così largamente diversa , ,he il paragonare una forma di mapo d' opera .ad un'altra , richiede uno studio acuto e delicato e ogni affermazione del genere di quella dell' on. Colajanni esige una dimostrazione rigorosa e determinata ». « Ad esempio, lo stipendio medio attuale Jei « capi squadra merci » nelle ferrovie italiane è valutato ad annue L. 1048 lorde. Come si fa, ad affermare che questo è un salario superiore a quello « corrente » ? » « E si noti che questo , e tutti gli altri salari ·dei ferrovieri, si sono venuti determinando sino ad oggi ·in base alla libera concorrenza, la quale appunto non concede a nessuna categoria di impieghi di essere « proporzionalmente » più remunerativa delle altre. Se quindi oggi i ferrovieri di nuovo si agitano e domandano nuovi miglioramenti, n·essuno ci sembra autorizzato a dichiarare tali loro domande giuste o inique , logiche o smodate: questo giudizio, tutto al più, si potrebbe dare .;_ ed anche procedendo con molta cautela - dopo i risultati di una lotta , condotta in regime di libera concorrenza e 'con la più assoluta imparzialità da parte dello Stato, fra le Società, assuntrici della mano d'opera, e i lav9ratori ferrovieri ». Lascio da parte, ciò che si riferisce alla determinazione dello stipendio dei ferrovieri in base alla libera concorrenza. Valendomi delle acute osservazioni del Pantaleoni spero dimostrargli , che in questo caso libera concorrenza non c'è. Riconosco però tutta la gravita del!' obbiezione sulla comparabilità dei salari e degli stipendi. Qui , come in ogni altro problema sociale si procede semplicemente per analogia e per approssimazione. Se non è possibile trovare nelle professioni libere un equivalente esatto del capo squadra merci col sµo stipendio lordo di L. 1048 si può sapere e si sa da quali professioni si reclutano i capo squadra merci e dal salario di tali professioni si risalirà a qùello in discorso.· In questo confronto, però, c'è un altro inconveniente, che rinforza , ma non attenua le nostre osservazioni. Nelle professioni libere non c' è carriera ; quando l' abilità e la diligenza di un operaio sono assai note può darsi che egli goda di un salario più elevato di_quello della comune dei lavoratori; ma quèsto benefizio nòn è che di pochissimi e diminuisce sempre più a misura che si sviluppa l' uso delle macchine perfezionate e la grande industria,, colle quali le attitudini personali valgono sempre meno. Invece nelle ferrovie come in · tutti gli uffici ·pubblici si fa carriera: _il capo squadra merci entra sicuramente in servizio iù uria posizione più umile e viene da una professione altrettanto umile. Rima11endo nella professione libera sarebbe rimasto col salario iniziale ; entrato nei ferrovieri ha potuto migliorare la propria posizione. Ed è questo uno dei non pochi e non piccoli vantaggi di cui godono i ferrovieri; ed- è perciò - lo sanno anche le pietre ! - che operai manuali, giovani spostati che hanno la licenza delJe scuole tecniche ed anche quella dell'Istituto o del Liceo e che sarebbero stati condannati a farla da scrivani da un notaio o presso un avvocato con un salario meschino e incerto fanno di tutto per entrare in carriera sicuri come sono - specialmente se hanno intelligenza , energia e• buona volontà - che dopo qualche anno vedranno migliorata -la propria sorte; ed è perciò che se le amministrazioni ferroviarie bandiscono un concorso per dieci posti in un ramo qualunque del servizio vedono arrivare le domande di almeno cento concorrenti, tra i quali
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==