652 RIVlSTA POPOLARE -- 'PJccher._1-_ a privata ( in milioni) . Ricchezzape-rogniabitante (in lire) . Reddito totale (in milioni) . Redditoper ogniabitante (in lire) . . . . Impostepagate allo Stato e ai corpi locali (in milioni) • . Percentuale del reddito assorbito dalle imposte Italia 80,977 2,589 10.,874 359 2,576 23,68°fo Inghilterra e Irlanda --- 302,531 7,739 36,465 922 I 8,765 I 24,04% Francia - 248,308 6,458 30,726 800 4,554 14,82% Germania 206,336 3,998 32,902 632 7,706 23,42° /0 Russia Austria I I Spagna -- I 164,644 115,622 . 60,987 1,532 25,722 256 5,281 2,666 18,119 427 2,862 3,460 6,997 397 905 I 20,53°/ 0 I 15, 79°/ o 12,93°/ o Svizzera 12,609 4,202 1,795 723 180 Nota bene - Nelle imposte dell'Austria, della Svizzera e della Spagna non sono comprese quelle dei corpi locali. Però per l'Austria la proporzione dovrebbe riuscire più favorevole perchè la ricchezza e il redditò indicati. sono quelli d.ell~ sol~ Austria, mentre la cifra delle impC'ste si riferisce all'Austria e all'Ungheria. Le imposte sono quelle m generale dei b1lanc1 del 1901 e 1902. Non sarebbero complete le notizie , nè 'potrebbero servire per le ulteriori induzioni se non si facesse la distinzione delLl ricchezza privata in Italia secondo ·1e sue varie regioni. In base ad una ricchezza totale di 65 miliardi (1) le varie regioni d'Italia disponendole in ordine decrescente per ogni abitante si av.rebbero le quote seguenti: Liguria . L. 3,716 Sicilia . L. 1,6U4 Piemonte . » 3,179 Veneto )> 1,593 Lazio . » 3,174 Basilicata . >> 1,406 Lombardia >> 2,520 Abruzzi e Nlolise» 1,298 Campania . >> 1,869 Umbria » 1,261 Toscana . . » 1,867 Marche >> 1,227 Emilia e Romagne» 1,765 Calabrie . )> 1,186 Puglie » 1,712 Sardegna >> 856 Questo prospetto perchè non si cada in errori ha bisogno di qualche chiarimento: 1 ° La ricchezza del Lazio sembra superiore a quella della Lombardia perchè la soht provincia che compone la regione contiene la capitale, nella quale si accentrano molte ricchezze in modo artificiale ed in parte reale ; 2° La stessa osservazione vale per la Campania, che contiene la provincia di Napoli dove convengono le manifestazioni della ricchezza di gran parte del continente meridionale. Dalla comparazione internazionale risulta evidente che l'Umbria, le Marche, il Mezzogiorno e le due maggiori isole sono le più povere ; che la loro ricchezza non raggiunge la meta di tre regioni settentionali - Liguria, Piemonte, Lombardia - e che tra le settentrionali solamente il Veneto viene dopo della Campania, delle Puglie e della Sicilia. E' dimostrato, adunque, che sono le zone agricole e le meridionali le più povere. La loro poverta relativamente alle altre regioni si deve ritenere maggiore di quella, che appare nel quadro precedente, percbè l' ,lccertarnento e il calcolo della ricchezza essendo stati fatti dal Nitti col metodo De Foville pochissima sarà stata la ricchezza non calcolata nelle zone agricole dove quasi tutta è rappresentata dalla proprieta fon- (1) Adotto la cifra del Nitti, assai vicina a quella del Rubini, perchè è la sola tra le più recenti ripartita tra le singole regioni. diaria, che assai difficilmente si sottrae all'occhio vi-· gile del Fisco ; viceversa nelìe zone industriali del settentrione prevale di gran lunga la proprieta mobiliare che non si può ancora rilevare tutta col metodo De Foville, perchè di data recente , e che molto facilmente si può nascondere e si nasconde per isfuggire all'imposta. . 2° Data la grande poverta dell'Italia in generale e data quella maggiore delle zone agricole e meridionali riesce evidente che il reddito nazionale non permette menomai11ente che gli stipendi e i saìari raggiungano il livello dei paesi più ricchi. Chi pretende ciò e domanda che stipendi e salari in Italia si alzano al livello di quelli della Gran Brettagna e della Francia si rivela pazzo o disonesto : non si può dare quello che non c'è. Non può dare lo Stato ai suoi funzionari lo stipendio che si può assegnare altrove ; non possono dare gl'industriali e gli agricoltod i salari che guadagnano gli operai in Inghilterra, in Francia ed anche il Germania, per rimanere in Europa. _ Si deve avvertire, però, che in quanto a stipendi il dislivello tra quelli dei funzionari italiani e quelli degli altri paesi nella massa non è grande ; e che nelle industrie i salari si sono elevati abbastanza discretamente da quindici anni in qua come si può rilevare in epoche diverse dalle pubblicazioni nel Bodio , dagli Annuari Statistici e dalle ricerche di Geisser e Magrini (1). Nelle industrie nelle quali si è raggiunto un certo grado di prosperità ci sono salari di lire 5 al giorno ; più generali per gli adulti quelli di lire 3. Nell'agricoltura invece i salari che Bodio calcola va a lire 1 al giorno nel 1890, di poco si sono elevati successivamente; la loro elevazione non è stata duratura dopo la campagna di scioperi vittoriosi del 1900-901 ; in qualche punto discendono ai salari indiani , russi e cinesi : sono tristamente famosi i 25 centesimi al giorno di Nardò; nè la condizione è migliore in altre parti della Puglia, come si rileva dai fatti recentissimi di Fran- ( 1) L Bodio : Di alcuni indizi misuratori del m_ov_imento economico in Italia ( Roma 1891); ..Annuario statistico del regno d'Italia pel 1903 (Roma 1904); Geisser e ~agrini. Storia e statistica dei salari in Italia ('R,jjorma Sociale, ottobrenovembre 1904). ·
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