RIVISTA POPOLARE 639 corra al credito a fine di trasformare e perfezionare i mezzi della produzione ed i servizi pubblici, soprattutto le ferrovie, commetterebbe il più grande errore che si possa concepire, a danno- dello. sviluppo della ricchezza nazionale e dell'agiatezza popolare. Nessuna grande nazione d'Europa, nessun grande uomo di Stato ha mai pensato ad uu errore simile, e non sarà éerto l'Italia che vorrà dare l'esempio di una politica economica decadente e rovinosa. Senza dubbio nulla v'ha di meglio per un paese della diminuzione del debito pubblico in tempo di pace, con gli avanzi di bilancio, quando ci sono: ma non bisogna subordinare le riforme agli ammortamenti, ma questi a quelle. Nulla per ultimo dobbiamo aggiungere circa la liquidazione del debito ferroviario alla scadenza delle attuali convenzioni con le Società d'esercizio. Le condizioui del Tesoro sono tali che il rimborso delle somme relative non può da1·e dieci minuti di preoccupazione al Governo, mf'ntre in parte lo Stato vi realizzerà un guadagno annuale, perché il suo credito é ad un interesse meno elevato di quello che ora paga alla Società. L'intera operazione non può in modo alcuno aggravare la finanza, che per essa non deve avere alcuna preoccupazione. L'ora delle riforme L'affermazione e l'organizzazione del proletariato rappresentano il fenomeno nuovo ed il fatto più saliente del periodo politico che attraversiamo. Le elezioni dal 1897 in poi, gli scioperi e le agitazioni dei tempi recenti, rivelarono l'esistenza di numerose masse sociali, che, sott0 la direzione di uomini e di partiti estremi, si vanno· organizzando contro lo Stato e contro le istituzioni che ci reggono. Questo grande movimento proletario ha 16 sue basi nel malcontento delle classi popolari, cagionato dalle condizioni disagiate della loro esistenza. L'operaio italiano vive in una situazione inferiore a quella dell'operaio d'ogni paese dell'Europa progredita; ha minoi· lavoro, minor salario, minore istruzione e paga maggiot·i imposte. Ciò determina una situazione molto chiara, ma altrettanto pericolosa. Da una parte lo Stato e le classi dirigenti; dalla altra il proletariato e lo spirito della rivolta. Non bisogna calcolare le forze del malcontento soltanto dal numero crescente dei voti riportati dai candidati avversi alle istituziom: dietro di essi vi son0 le grandi masse inferiori che non dispongono del v,,to. percbè analfabete. Ed é sintomo molto grave che questa organizzazione del malcontento, da1la città passi alle campagne e già penetri nell'esercito. Il forte e lodevole risveglio dei partiti costituzionali non vale ad arrestare queste nuove correnti sociali. Anzitutto esso fu piuttosto occasionale e determinato dagli eccessi del settembre: in secondo luogo esso non riusci a diminuire il numero dei voti avverssri. Lo Stato italiano cammina quindi insensibilmente , forse inconsciamente, verso un'ora decisivd.. Preparare ed organizzare, colla conquista morale, la vittoria delle istituzioni sul malcontento, questo é il dovere e la missione dello Stato nell'ora presente. La grande e no bile vittoria morale dello Stato sul mal contento non può ottenersi che mediante una politica ed una azione riformatrice , operosa e potente , che migliori e che trasformi le condizioni di vita delle classi inferiori. La situazione odierna del paese dipende in parte da condizioni storiche e naturali, che solo leutamente si vanno migliorando : dipende, per un' altra parte , da un indirizzo erroneo della politica economica e finanziaria dello Stato, che urge arditamente riformare. Restaurato il bilancio ed il credito pubblico, il popolo ora attende i giusti e legittimi frutti dei lunghi sacrifizi da esso sopportati con insuperabile patriottismo. Ma il popolo italiano fu deluso nelle sue speranze, fu defraudato nei suoi legittimi diritti. Benché dotato dei mezzi necessarii, lo Stato invece di mantenere le molte promesse di riforme . '3 di sgravi, solennemente date al paese , preferì rinchiudersi in una politica ecònomica e finanziaria, antiquata e reazionaria, caratterizzata soltanto dalla inerte e paurusa adorazione dell'avanzo. Bisogna. difende.re ad oltranza il pareggio, che é base deall prosperità d'ogni ordine di cittadini: ma ogni avanzo dev'essere sacro alla redenzio11e delle classi sofferenti, ali' ascensione del pr.oletariato alla evoluzione delle plebi, alla trasformazione degli elementi del malcontento e della rivolta in cittadini amanti dello Stato , orgogliosi ùella patria e delle sue istituzioni. A risvegliare l' attività industria!e del paese , lo Stato dev,) promuovere energicamente il perfezionamento ed il buon mel'- cato dei servizii pubblici , specialmente delle ferrovie, della posta, del telegrafo, del telefono, dei servizii marittimi, della viabilità e della navigazione interna: deve facilitare l'organizzazione del credito, sia con appositi Istituti di Stato, sia con il i·iordinamento delle Società anonime e delle borse : assicu• rare un buon regime delle acq ne, specialmente ad uso di forza motrice : eleva1•e la coltura tecnica : espandere co.n appositi istituti l'influenza e l'operosità italiana all'estero. Al complesso dei provvedimenti, intesi a ravvivare il lavoro ed a migliorare i salarii, devono associarsi le rivolte a ridurre gradatamente le imposte su tutti i generi più necessarii alla vita: a promuovere in larga misura le case popolari ed operaie: a sottrarre le popolazioni da monopolii sfruttatori per l'acqua, il gas, la luce , le tram vie : a coordinare il servizio e le tariffe deile ferrovie alla soluzione del problema delle abitazioni a buon mercato: a s~roudare il dazio consumo di molte voci vessatorie e di piccolo reddito , preparando a gradi l'abolizione di questa antiquata forma di imposta. La legislazione del lavoro, ancora nei suoi inizi ia Italia, deve trovare il suo complemento nelle disposizioni relative all'igiene, alla durata del lavoro, all'impiego delle donne e dei fauci ulli, al riposo fosti vo , agli uffici del lavoro , agli istituti di conciliazione e di arbitrato. Occorre pure soprattutto estendere l'assicurazione degli infortuni nelle campagne ed iniziare uua serie di provvedimenti graduali, ma efficaci, per la malattia, l'inabilità e la vecchiaia deg.li operai e dei contadini, indirizzando le Opere pie a fini più moderni ed a metodi d'amministrazione p:ù economici. E)i, all' elevazione delle classi popolari ed operaie gioverà. segnatamente una forte e sana orgamzzazione del credito di Stato, che promuova il movimento mutuo e· cooperativo nelle campagne e nelle città. e vi trasformi il salariato in cooperatore. Per ultimo ogni politica di 1·iforma e di ricostruzione sociale deve avere a base la scuola. Questo é il grande insegnamento che la Germania e l'America hanno ,lato al mondo intero. Un paese ignorante sa1·à sempre un paese arretrato e povero. In Italia occorre rinforzare e rialzare la scuola in tutti i suoi gradi, mentre casi recenti dolorosamente ci dimostrano che manca persino il senso dell' elevatezza del proprio ufficio, in una parte dei puublìci educatori. La scuola popolare é appena agli inizi i ed esige nuovi provvedimenti organici e mezzi adeguati: bisogna chiudere coragigosamente una quantità di. scuole secondarie, specialmente di scuole tecniche, che sono diventate vere fabbriche di spostati, e sostitui1·vi una scuola professionale che abitui i figli del popolo alla riflessione, al lavoro, alla disciplina e ne faccia dei cittadini utili alla pro• duzione della ricchezza ed al progresso eéonomico del paese. Soltanto la scuola può penetrare nei più bassi tltrati sociali· e t1·asformarvi le condizioni morali e materiali della vita delle nuove generazioni , che ora crescono sulla pubblica via, nel1' ozio e nel vizio, e che formeranno la plebe ed il teppismo dell'avvenire. MAGGIORINO FERRARIS 1111111Ili1111111111111111111111111111111111• 111111111111111111111111111111111111111111111 Chi procura un abbonato avrà diritto ad uno dei seguenti premi gratuiti: a) Signora Sole di PAOLO REMER; L'imperialismo inglese di F. s. NITTI. b) L'istruzione elementare di C. VACCARO; La fisiologia del genio del Prof. GALLERANI. e) l conflitti nazionali di SA VELLI~ La malaria in Italia di BERTEAUX • d) Mouvements sociaux en lta li e di N. CoLAJANNI. e) Gli uffici del lavoro di N. CoLAJANNI. /) La grande battaglia del lavoro di N. CoLAJANNI. g) Noi Regno del a Mafia di N~ CoLAJANNI.
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