RIVISTA POPOLARE 597 Ila campagnea le elezionpi tfesidenziali negli Sta ti Uniti Le eiezioni presidenziali che, ogni quattro anni, si ripetono, sono certamente uno degli avvenimenti più importanti della vita politica degli Stati Uniti. Esso mette alle prese i due grandi partiti che si dividono quasi la totalità degli elettori. Il presidente, in fondo, è l'eletto del pop'..Jlo- essendosi da molti anni stabilita l'abitudine di dare agli elettori presidenziali un mandato imperativo tacito. La scelta ,di questi el~t~ri speciali è fissata al primo martedì, dopo il primo lunedì, di novembre. Ogni Stato ha un numero di elettori eguale a quello di sem-.tori e di rappresentanti a cui ha diritto nel Congresso. Il numero totale degli elettori presidenziali ,· attualmente, è fissato a 476. Qnesti ultimi votano il secondo lunedì di gennaio. Lo spoglio dei voti si fa dinanzi alle due Camere del Congresso riunite, e il presidente del Senato proclama il nome del fortunato eletto, il quale prende possesso delle sue funzioni il 4 marzo segnente. La costituzione non mette un termine alla rielezione d'un pres-edente, ma uua tradizione, la cui origine ri:-;ale a Washington. vuole che lo stesso nomo non sia rieletto che una sola volta. Il presidente della Confederazione americana non è semplicemente il rappresentante della collettività, il regolatore del potere esercitato dai ministri e dalle Camere, come il capo degli Stati democratici a reggimento veramente parlamentare ; egli governa in persona, con dei poteri che non si possono però nemmeno paragonare a quelli dello Zar e dell' imperatore di Germania, nè a quelli esistenti in altri Stati europei: il tipo di governo democratico americano è fondato su criteri 4i costituzionalità differenti affatto dai nostri. Il presidente firma gli atti del congresso, ma può, non approvandoli, reclamare con un voto sospensivo nuove del ibcrazioni dalle due camere. Qualora però le camere riconfermino le già prese decisioni, queste hanno forza di legge senz'anche l' evento del presidente Il congresso ha il potere legislativo: nota le imposte, fa i trattati, dichiara la guerra, leva gli eserciti, giudica i delitti di alto tradimento , amministra i territori federali e approva la costituzione degli stati. Il presidente ha il potere esecutivo, cioè è incaricato di mandare ad esecuzione le decisioni del congresso valendosi dell'opera di segretarii di stato non respon- . sabili. Ed è questa irresponsabilità dei ministri di fronte al paese , che costituisce la differenza essenziale della forma di governo americano da quella dei nostri governi, a regime parlamentare. Il Presidente sceglie da sè i suoi ministri, responsabili dinanzi a lui solo. Non è gnindi soltanto sopra un nome , che il paese è chiamato a pronunziarsi, ma sulla politica che sarà osservata durante quattro anni .... Un'altra considerazione giustifica l'interesse eccezionale della lotta elettorale. Il partito trionfatore assorbe tutte le funzioni federali che non sono elettive. Tutti i principali funzionari cambiano, quando un presidente repubblicano sostituisee un democratico o viceversa. Repubblicano o democratico. - Quasi tutti gli elettori a.mericani si schierano sotto la bandiera, dell'uno o dell'altro. I pochi indipendenti, i pochi « selvaggi » non possono nulla contro i milioni di cittadini che si schierano in fila, con disciplina, ~ei quadri dei due grandi partiti storici. La decisione è antica quando la Repubblica. Essa sopravvisse alle rivoluzioni delle idee. Una volta, e anche sino a un'epoca relativamente recente, la linea di demarcazione era rettamente tracciata. Il partito repubblicano, reclutato particolarmente negli Stati del Nord-Est, industriali, di origine anglosassone, rappresentava le tendenze democratiche, gli interessi degli nomini d'affari e del commercio. Il partito democratico, contrariamente a ciò che il suo nome potrebbe far credere, aveva i suoi più numerosi aderenti nei centri aristocratici degli Stati del Sud , regioni esclusivamente agricole. Le divergenze d'idee si sono attenuate. La colonizzazione comune del Fm· West condusse alla fusione degli elementi etnici. Certo , vi sono ancora degli interessi industriali del Nord, radicalmente distinti dagli interessi agricoli del Sud; ma gli interessi industriali e agricoli del Centro e dell' Ovest cre'l.no fra essi un tratto d' unione. Altre nuove preoccupazioni si imposero: quistione negra , quistione operaia , quistione monetaria. DeÌle antiche divisioni non rimase più ohe la formula. In realtà, le due potenti organizzazioni politiche si disputano il potere. ♦ Le operaz10m elettorali sono molto complesse, e s1 dividono in due fasi distinte. La prima è consacrata alla designazione dei candidati alla presiden~ e alla vicepresidenza e all' elaborazione dei programmi che saranno sottomessi al suffragio universale. Essa si svolge da prima fra le quinte, lontano dagli sguardi del pubblico, il quale non conosce che ·ciò che gli apprendono le indiscrezioni della stampa. La lotta ha luogo fra le fazioni rivali del partito : ognuna -ai esse si sforza a contrapporre alle altre il proprio favorito. Il pubblico non è chiamato che per la scena finale; giacchè è da una Convenzione nazionale, formata di rappresentanti del partito eletti in tutti gli Stati e in tutti i territori dell'Unione, che è definitivamente scelto il candidato. Quasi sem pre , però , la Convenzione si limita a ratificare la scelta fatta dai capi. Ma, quando questi non riescirono ad accordarsi , gli intrighi allora continuano nel seno della Convenzione, e finiscono generalmente con l'elezione d' un candidato poco noto, - un dm·k h01·se, - sul cui nome avviene l'accordo finale. Talvolta tuttavia, in un momento di ribellione o di entusiasmo inatteso , la convenzione sfugge all'autorità di quelli che credevano di comandarla, e impone ad essi un candidato di sna scelta. La seconda fase si svolge invece tutta pubblicamente : è la lotta fra i due partiti per far trionfare il proprio candidato, per guadagnargli più voti possibili. Un comitato centrale dirige da Washigton questa
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