594 RIVISTA POPOLARE lenza, e in Albania, in Macedonia ed in Palestina la Turchia, le potenze europee , e le popola:.-;ioni si trovano di nuovo - era mai cessato'? - in conflitto. E' una lotta ostinata d'interessi, di r~zze, d'idealità che non può non finire in un urto nel quale volenti o nolenti dovranno vedersi trascinare le potenze europee. Sarà un disastro, per quest'ultimo, sarà una fonte di lunghi dolori ma lo avranno voluto. La condotta della diplomazia europea non è stata e non è né intelligente , nè leale. Vale la pena di parlare della situazione dell'isola di Candia che è la più minacciosa di tutte, e la pià imminente. Snbito dopo l'insurrezione e per pacificare l'isola le potenze europee mandarono i loro soldati nell'isola, a ·sostituirvi i militari turchi. La gendarmeria fu organizzata con elementi italiani e tanto i soldati che i gendarmi fecero buon~ prova. La pacificazione si ottenne e Ja percentuale della criminalità è discesa dai 200 a.i dodici delitti all' anno , il che è certamente nn vantaggio. A governare l'isola fu nominato quale alto commissario e rappresentante delle potenze il principe Giorgio di Grecia. Bisogna tener conto del fatto , importantissimo, che la insurrezione nell'isola dj Oandia ebbe luogo all' intento di scacciare i tnrchi e riunire l'isola alla Grecia. Il fatto che a governare l'isola, nominato per tre anni, si mandava il principe della famiglia regnante in Grecia, fece pensare agli abitanti che quel provvedimento era la preparazione al coronamento dei loro desideri, dei loro voti e dei loro sforzi. Sei anni sono oggi passati; l' isola è pacificata , ha un parlamento proprio e nel parlamento c'è una opposizione che accusa - oggi - apertamente il principe di non volere l'unione dell' isola alla Grecia, per conti nuare egli ad essere il governatore dell'isola, cosa che cesserebbe il giorno che l'isola diventasse una provincia greca. Invano il principe Giorgio fa sentire alle potenze che nna soluzionee nel senso desiderato dagli abitanti - s'impone. I capi deìle potenze europee ricevono ogni anno il principe Giorgio con onori seurpre pià grandi, le promesse son sempre fiorite, ma quanto a mantenerle è un altro par di maniche. Ora la popolazione si agita, l'unione dell'isola alla Grecia si fa più imperiosa, la posizione del princip~ Giorgio di vcnta di più in più insostenibile. D' altra parte non bisogna dimenticare che il principe Giorgio - per quanto animato da intenzioni di fedeltà verso le potenze - e figlio del Re di Grecia· e che quindi può da un momento all'altro sentirai obbligato a secondare i desideri del popolo. E se il popolo domani inalbera la l>andiera greca e dichiara apertamente la propria unione alla Grecia che farà il principe Giorgio? E le potenze? E la Turchia? Perchè bisogna tener conto che Cand;a è ancora sotto la sovranità del Sulta110, e quindi la sollevazione a Candia da al SuHano il diritto di mandarvi le sue truppe a 1·istabilire l' 01'dine. E l'opera della diplomazia europea dove se ne va a finire? E' nn fatto che i nostri uomini di stato si contentano di vivacchiare giorno per giorno; 11cn osano- non sanno - fare dell11politica a resultati duraturi ; rattoppano, raµpezzauo. rammendano; non rinnovano, non creano; e quindi il male che essi evitano oggi si ripresenta domani aggravato da tutte le circostanze nate fra l'ieri e l'oggi. · E la questione di Caudia è una _di qneste rattoppature che oggi non reggono più. E non è la sola. In Albania il governatore turco Osman Pascià, non vededi buon occhio la influenza dell'Italia e degli italiani nel paese. Le scuole italiane non gli piacciono e fa di tl!tto per sopprimerle. Dovette scusarsi per avere jmpedi to il libero esercizio della posta Italiana a Giannina, ora si è scusato anche per avere obbligato il vescovo di Berat a far sapere ai cristiani del distretto di Vallona che non gli piace che essi frequentino le s~uole italiane. L'affare, dopo le scuse di Osman Pascià, si è aggiustato, ma anche questo stato di cose è di. q 11elli che non si possono prolungare all'infinito. Qne::;to governatore che. continnamente crea delle difficoltà al suo governo. mettendo in lotta le popolu.- zioui cristialle con quelle mnsulmane che dovrebbero vi vere in bnona arn1011ia, è 1m elemento pericolosissimo; eµpnre il governo turco considera che egli è pro prio l' nomo il µiù adatto per governare il paese ; e forse, dal punto di vista turco, egli lo è veramente; egli fan:ttico mussnlmano come considera i cristiani cani. che per amore o per forza dovrebbero essere convertiti a Maometto. E come se l' odio che le razze e le popolazioni diverse che popolano l'oriente non bastasse, Austria e Russia, con l'invio di nuovi loro nfficiali per la famosa gendarmeria . della Macedonia esasperano il governo turco e le_popolazioni musulmane e preparano lo sfacelo tanto temuto e che si fa di giorno in giorno più inevitabile. E la Francia aggi1111ge a questo le s11e i-ichieste per una linea ferrovi::1ria da Darna::ico ~t Aleppo in Palestina. ferrovia che farebbe molto bene i suoi interessi, che ora son fatti ottimamente- a favore della Turchia - dall'altra ferrovia Damasco Mezeri b. E naturalmente il governo turco mena in lungo la faccenda , cercando, se c' è mezzo, di non concedere niente. Come si vede la si.tna,,;ione non è rosea. La terribile goerra russo-giapponese ha distratto gli occhi di tutti dalle qnistioni dell'Oriente Europeo; anzi si può dire che ogni giorno che passa peggiorano e che ci troveremo, un brutto giorno , faccia a faccia con la situazione tanto temuta: la guerra e l'insurrezione nell'Or.iente Europeo. ♦ Il rincaro del pane e il dazio varia.bile sul grano. In Roma e in tutte le grandi città d'Italia è viva 1a preoccupazione pel rincaro non piccolo nel prezzo del pane. Esso non é che in parte determinato dal rialzo nel prezzo del grano ed il governo è tanto convinto di ciò che il Ministro degli Interni ha diramato una circolare ai Prefetti, nella quale ingiunge _loro di sorvegliare l'andamento dei prezzi del pane e di ricorrere al calmiere qualora potessero consta.tare che la elevazione del prezzo fosse una conseguenza di una ingorda. speculazione o dei grandi molini o dei fabbricanti di pane. Che in Roma ci sia questo fattore , ingorda speculazione, nel rincaro del pane lo dimostra all' evidenza l' on . .Mao-o·iorinoFerraris in nn articolo pubblicato · nella Nii~:a Antologia del 16 novemb~·e. D~i confron~i stabiliti risulta che sen7,a alcuna ragione m Roma 11 pane si vende più caro che a Parigi ed a Torino. lVla il colpo di grazia contro gli s1:,eculatori viene dato dal confronto dei prezzi nella stessa Roma come si scorge da questo specchietto : Prezzi del pane in Roma al chilo Associazionde i fornai Cooperativdaegli impiegati 1a qualità Centesimi 48 Centesimi 42 2a » » 43 l'> 37 3a » )) 38 )) 33 4a » » 3·3 " 30 5a ,, 27 Come si vede c' è una bella differenza tra i prezzi d-ell'Associazione dei fornai e quelli della Coopera ti va. D' onde la convenienza sempre meglio dimostrata di consigliare e di sviluppare la Cooperazjon_e. . Ma osserva o·iustamente l'on. Magg1ormo Ferrans, è un 1fatto che ~' è un 8ensibile rialzo nel prezzo del o-rano che sul mercato di Londra è di L. 2,25 al quint;le· ed ulteriori rialzi si temono per vari motivi. Perciò e~ii ritorna sulla proposta favori~a , sostenuta anche da noi di modificare l'attuale regime doganale ' •
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