Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 22 - 30 novembre 1904

RIVISTA POPOLARE 593 più di novecento dalle dne parti. A Radom , sempre in Polonia., i richiamati per la guerra in Manchuria si sono rifiutati di partire. Quattro di essi sono stati fncilati, ma non è stato possibile persuadere gli altri alla partenza. A Vilna studenti ed operai hanno cantato per le vie la Ma,rsigliese; la polizia, accolta a revolver~te ha fatto uso delle armi e di quà e di là ci sono morti e feriti. Anche a Pietroburgo, a Kazan, a lYiosca, a Odessa, a] Nord come al Sud della Russia è un medesiwo grido, e una medesima esplosione di collera e di volontà. - Abbas8o ì'autocrazia che favorisce il potere di uomini inetti; sia finita la inutile ed ingloriosa guerra! -- Ed è qu_esta la punizione degli oltraggi secolari che l'autocrazia ha fatto snbire a.I popolo russo. Il potere degli Tsar è di ventato oggi l'organismo che rode e dissangna le forze vi ve del popolo; che inceppa il progresso, e rappresenta miseria, dolori e morte. Funzionari rapaci 7 funzionari indegni, funzionari feroci, ecco quello che l'autocrazia russa rappresenta oggi , per il popolo; ed il popolo scosso nella sua supina rassegnazione dalle incessanti notizie di sconfitte, di disastri, di carneficine immani comincia a dire la sua parola: ed è la prima che il fato inesorabile pronuncia della inappellabile condanna del· governo degli Tsar. Un trageda greco ci vedrebbe l'opera terribile della Nemesi eterna ; noi ci vediamo, e non è meno tragico e terribile, il risnltato inevitabile, fatale, d' ogni tiram1ia : tirannia di prete, tirannia di soldato; dominio di violenza basato su Ja violenza, dalla violenza difeso, e dalla violerrna anche distrntto. ♦ Le forze anticlericali i11 Francia Spiegazione logica dell' al 1 ticJ.er1calismo attuale della repubblica. - Alcuni avvenimenti internazionali assai noti ed abbastanza recenti-l'intervento delJa Francia contro la rivoluzione spagnuola. sotto la restaurazione, la spedizione di Ancona sotto gli Orleans, la soppressione della repn bbliea romana del 1849, Men tana, il Jarnais di Rouer ecc.-e la importanza delle classi dirigenti, che si mostrarono sempre ossequenti alla Chiesa di Roma e dettero il maggiore contributo all' Obolo cli 8. Piefro fecero credere per molto tempo al mondo civile che la Francia fosse la terra classica della credenza religiosa e della superst,izione cattolica. Gli eccessi, cui pervennero i clericali nell' affafre Dreyfos fecero credere riella loro onnipotenza anche sotto la Repubblica. Tale opinione generale sulle convizioni religiose della Francia pure anche sfruttata in Itali,1,; dove sino a poco tempo fa era ca.none incontroverso della stampa monarchica che il clericalismo francese rappresentasse il maggi.ore pericolo per la esistenza della nazione italiana. Gli nltimi avvenimenti della Francia hanno arrecato una certa sorpresa perchè è sembrata soverchia l' audacia del governo di Oombes nello sfidare la grande massa cattolica colla sua azione violentemente anticlericale. Ma si è dimenticato che il clericalismo non è che alla superficie e che si è creduto alla sua profondità, solo perchè lo strato superiore era più brillante e più attivo. . Oggi che il clericalismo secondo i monarchici italiani non è più un pericolo per l'Italia - anzi! - e che in Francia sembra in grande decadenza vogliamo ricordare che nella vicina repubblica solamente si scrio contati a milioni coloro che nei censimenti non fecero alcuna dichiarazione snlìa religione professata. La realtà, però, era nota agli studiosi al di là delle Alpi e per mostrare quale strada avessero fatto l'anticlericalismo e l'incredulità prima che si fosse arrivato alla guerra contro le Congregazioni religiose ci sembra opportuno tradurre questo interessante articoletto dell' Ew·opéen. « Al momento in cui la quistione- della separazione dalle Chiese dallo Stato viene agitata da tutti, osserva • la rivista francese, non è senza interesse dare alcune cifre e alcune informazioni sul numero dei cattolici 1·ealmente praticanti ». « Ecco ciò che dice a questo riguardo Taine nelle sue Ol'igines de la F-rance contemporaine (Le 1·égime mode1·ne Tome II 1894) : . « In molti villaggi la messa grande della Domenica· non è ascoltata che da donne e qualche volta in piccolo numero,· nna o due schiere di fanciulli condotte dai frati e dalle suore insegnanti , qualche vecchio. La grande maggioranza degli uomini non entra; essi restano fuori sotto il portico o nella piazza. della chiesa chiacchierando tra loro del raccolto, delle cose beali e del tempo che fa. Al XVIII secolo quando un curato doveva informare l'Intendente sul numero degli abitanti della parrocchia, gli bastava contare coloro che facevano la comunione pasquale; la loro cifra era presso a poco quella della popolazione adatta e valida, la metà o i due quinti del totale. Oggi a Parigi su due milioni di cattolici che sono in età di fare la comunione, appena centomila adempiono a questo che essi sanno di essere un dovere tassativo e impresso sin dall' infanzia nella loro memoria: su cento persone, quindi, non· ce ne sono che cinqne, che fanno la comunione, di. cui probabilmente quattro donne ed un uomo o presso a poco una donna su tredici ed un uomo su cinquanta. In provincia si può forse raddoppiare o triplicare la proporzione. . 4 'l'aine aggiunge in nota: A Bourron (Seine et Marne) che nel 1789 aveva 600 abitanti il numero di. coloro che facevano la comunione era di 300. Oggi sopra 1200 abitanti sono 94. In una seconda nota aggiunge: Sopra 38 milioni di francesi non si contano quattro milioni che sono veramente cristiani. Oggi un ecclesiastico ben informato mi scrive: Non credo che in Parigi ci si.ano più di centomila persone che fanno la Pasq na, sopra tre milioni di abitanti (aprile 1890). La cifra dei cattolici veri varia molto secondo le parrocchie : Maddalena 4500 sopra 29000 ab.; Sant' Agostino 6500 sopra 29000; Sant' Eustachio 1750 sopra 20000; Brillancourt 500 sopra 10000; Grenelle 1500 su 47000; Belleville 1500 sopra G0000. « Q11este cifre, continua l'Ew·opéen confermano l'osservar.ione già fatta altrove, che Je classi povere divengono sempre più incredule. Vedendo che dapertutto il clero fa alleanza coi ricchi per timore del socialismo esse finiscono per considerare la religione come una nem1Ca. « Ecco intanto due altre noti.zie ~rnllo stato degli spi.riti in provincia. Nel libro: Le G1·and peril cle l'Eglise de Prance (4a ed. 1879) ]'abate Bougain dice: Conosco un vescovo che arrivando nella sua diocesi ebbe l'idea di domandarsi sulle 400000 anime che gli erano affidate quante ce n'erano che si comuni.cassero a Pasqna. Non ne trovò che 37000. Così oltre 300000 potevano considerarsi come infedeli. « Nella Vie de Mg1· Dupanloup; l'abate Lagrange scrive: In una lettera pastorale per la diocesi di Orleans egli confessava che snlle 350000 anime affidategli non c'erano che 45000 appena che celebrassero la Pasqua. « Da queste cifre e da altre ancora si deve conchiudere che la maggior parte della popolazione francese si compone d'indifferenti e di cattolici eccessivamente tiepidi. » Sin qui l' Européen. Noi aggiungiamo che l' attitudine assunta dal clero cattolico nelle ultime elezioni italiane determinerà una grande cerrente d'incredulità tra i nostri lavoratori. Tanto meglio! ♦ Affari d'Oriente. - La matassa, già imbrogliatissima, degli affari d'Oriente-non dell'Estremo Oriente, tende ad arruffarsi ancora di più. La q nestione deL l'isola di Creta sta per riaprirsi sul terreno della vio.

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