R I V I STA P O P O Ij A R E 591 dichiararsi soddisfatti se non coll'Università in Trieste dove troverebbero l'ambiente ad::itt.oa tutte le condizioni per farne un centro d'irradiazione di vita e di civiltà. In Italia è chiuso il Parlamento e il paese è stato distratto daile elezioni politiche arrivate improvvise, ma che dettero luogo ad 1m' azione intensa e rapida. C;ò contribuì in parte a rendere fiacche le proteste àel paese contro le vilissime aggressioni dei Tedeschi. Sino a ieri sono state chinse le Università ed ora gli studenti sono occupati e preoccn pati per gli esami; ciò che ha contribuito assai alla fiacchezza delle manifestazi0ni pro Irndenti e contro l'Austria. Tutto si è limitato a Comizi non movirnentati e non imponenti, a dimostrazioni in teatro, a manifesti della Società Dante Alighieri, ad incremento confortante dei suoi soci ed alla sottoscrizione aperta. Ma sarebbe vano illudersi: il paese si è mosso poco per 1111 altro motivo, che non depone in favore della nerezza e del carattere degli Italiani. Qnale sia questo motivo lo lasceremo dire a Scipio Sighele scrittore eminente e non sospettabile d'· intemperanza. Ecco ciò che egli scrisse in proposito al direttore del Giornale d'Italia : " Ricordate ciò che avvenne per Aigues-Mòrtes ~ Un fremito di sdegno corse per tutta la penisola. Ebbene : i tumulti di Ionsbruck sono più gravi dei disordini di Aigues-Mortes. Più gravi, perchè la caccia all'Italiano fu premeditata, e suggellò nel sangue una guerra sorda intrapresa da anni; più gravi, perchè non è soltanto contro gli italiani che i pangermanisti tirolesi sferrarono il loro odio, ma è contro la coltura, contro la civiltà italiana che si alzò brutale il bastone tedesco, nel1' illusione beata di poter colpire no11 solo gli uomini , ma le idee. ,, " Eppure, per gli operai di Aigues-Mortes l'Italia fu in fiamme: pet· gli studenti italiani di lnnsbruck, l'Italia si man tiene fredda, serena, tranquilla. E sono diecine i nostri feriti! E sono centoquaranta i nostt·i fratelli arrestati! E tutti gli italiani che vivono a Innsbruck, persino i deputati, debbono fuggire dalla città perchè il Governo austt·iaco non garantisce loro la vita! E tutte le botteghe che hanno un nome italiano sono devastate; e la Facoltù italiaùa è distrutta a colpi di ascia; e per tutta la piccola furente citt,\ è un udo solo: Via gli italian.i ! ,, " Como spiegare questa. nostra inverosimiie indifferenza 1 Perchè l'Italia che era cosi su:,,cettiuile quando i suoi offensori e1·aa.o francesi , si mostra cosi tollerante adesso che i suoi offensori sono tedeschi f ,, " Un maligno risponderebbe che il popolo - non solo nelle elezioni - subisce l'influenza del Governo, il quale a seconda del proprio interesse lo aizza o lo amm:insa per mezzo dei iuoi giornali. All"epoca di Aigues-Mortes il Governo desiderava che l'opinione pubblica cogliesse qualsiasi pretesto per scatenarsi contro la Frnncia; oggi il Governo, per non aver grattacapi, desidera che gli italiani vengano meno alla loro dignità e non protestino contrn insulti vigliacchi e violenze inaudite. ,, Siamo perfettamente di aceordo: ali' indomani di Aignes Mortes , proprio nella Rivista Popolcwe allora dìre~ta da A11tonio l!1ratti noi abbiamo esplicitamente accusato il governo di avere provocate o favorite le dimostrazioni contro la Reµn bblica francese! Ora invece esso si mostra troppo prudente e troppo remissivo. A formulare questo biasimo noi p1·oviamo un vivo dolore perchè sino a ie1·i abbiamo biasimato quanti cercavano intorbidare le relazioni tra l' Austria e l'Italia. Ma convinti che la no::;tra saviezza in Austria viene interpetrata come vigliaccheria ci vediamo costretti a mntare di avviso. All' on. ministro degli esteri che vorrebbe assolutamente disinteressarsi di ciò che avviene al di là del1' Isonzo col pretesto che si tratta di affari inte1·ni dell'Ausfrici, nei quali l'Italia non ha il diritto d' intervenire si deve rispondere che tale principio ha un limite nell'applicazione. In tutto c'è una misura oltre la quale i fatti cambiano di natura! Alla guerra del 1859 non ::ii preludiò , forse , col g1·ido di dolore dei lombardo-veneti , che aveva commosso Vittorio Emmanuele 2°? ♦ Un ministro della guerra borg·hese in Francia· In seguito alla vile e mascalzonesca aggressione che ir nazionalista Syveton compì contro il vecchio m1111stro della gnena della repubblica francese, generale Andrè, q11esti, contrariamente a ciò che lasciavano :mpporre le sue prime dichiarazioni si è dimesso. Certamente il confessato spionaggio non era da proporsi ali' ammirazione del pubblico, anche rappresentando, co111enel caso in discorso, la reazione cor1tro i procedi iii enti pericolosi per le istituzioni che da trent'anni erano segui ti nell'esercito. Il Generale Andrè ha creduto cbe la sua presenza nel ministero adeH::;olo potesse indebolire nella lotta contro i reazionari , c11i si sono associati toto co1·de Millerand, Ley,gues ed altri , che dovrebbero militare nella fila della dernocrazia e che se ne sono distaccati - per la impazienza di riafferrare il potere. A questi 11ltimi dovrehbe servire di lezione e di esemoio la nobile lettera, colla quale abbandon::i. la carica~l' ex ministro della guerra , riboccante di sano patriottismo e di spirito repubblicano. Il 1,uccessore è stato subito trovato nel Bertaux, un ricco borghese che milita .nel partito radicale socialista e cbe si è occupato sempre con competenza di cose· :i1ilitari. Con Freycinet egli è il Hecondo borghese che nella repubblica occupa il posto di ministro della guerra. Se il compito del primo fu grande e lo assolvette bene riuscendo a riorganizzare la difesa della Francia :1ll'indomani della gnerra colla Germania, non sarà minore quello del Bertaux, che deve liberare l'esercito della lue reazionaria e clericale, che costituisce un pericolo i111ma11ete11per le istitt,zioni repubblicane. Gli. aug11riamo la riuscita. Non vogliamo lasciare q11estoargo111ent0senza accennare all'attit.ndine di aspra e velenosa critica assnnta ria Kautsky contro Jaurès anche su questa quistione. L'intransigente socialista tedesco non sa perdonare al grande 1·ifonni::;ta francese di avere salvato il mini stfl'o Comhe8 e ripete tutti i motivi, che pappagalle- ::;camente ci fanno sentire contro l'odiata borghesia i rivoluzionari italiani. ìVI.ain Germania Jaurès e i riformisti fra11ee::-ihi.anno trovato, come altra volta, un difellsore ene1·gico nel Vo1wci1"ts. « In Francia, dice il giornale ::;ocialista di Berlino, per molti anni di Heguito il corpo degli ufficiali è stato nazionalista, clerit:ale e rnonarchico. Chiunque profes- ::iava sentimeuti di versi si vedeva attraversato nel1' avanzamento, soffriva uella cal'riern e qualche volta uella per;:;oua. Occorsero lnngbe e dolorose battaglie contro questo stato 11iaggiorn falsario per liberare un innocente. La repnhblica. ha av11to e conserva il dovere di difendersi contro i suoi nemici. Perciò i socialisti di tntte le gradazioni alla Can1era votarono la n1ozioJ1e,che p:-oclama la necei:;i,ità di un controllo regolare sulle opinioni degli ufficiali. La repubblica si difende a b::on diritto contro la reazioue. Kautsky è rimasto ingannato dalla bella indignazione dei reazionari, che era 1m' abile manovra: essi non volevano condannare. lo spionaggio, ma colpire la repubblica. Senza dubbio noi uon e' i llndiarno sui difetti e sulle insufficienze della rep11bblica borghese, ma non possiamo obbliare che la riforma dell'esercito eh' egsa persegue contiene un certo numero di misure utili e veramente democratiche. In Fra.ncia oggi si tratta di subordinan) il potere militare al potere civile; ed è perciò che la reazione si è scagliata violentemente contro il governo democratico. Ka~1tsky può a sno bell' agio burlarsi delle riforme proposte da J aurès; esse sono parziali indubbiamente I ma esse sono di l11nga p0rtata, sono efficaci e devono essere difese da radicali e repubblicani. Jaurès riunendo le forze repubblicane in difesa delle riforme e del ministero ha fatto il proprio dovere. Noi deploriamo che Kautsky lavori a render<j più malagevole all'estero l'intelligenza della situazione della Francia. Se egli facesse tacere i propri pregiudizi , consacrerebbe i propri sforzi a
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